Di allucinazioni e verità

It does not do to dwell on dreams an forget to live.

Albus Dumbledore

Ancora quel maledetto rumore seguito dal solito spiffero di vento freddo che ti raggiunge fino al midollo, ti riprometti di andare a chiudere quella maledetta finestra che la sera precedente avevi dimenticato aperta, ma non hai la forza né la motivazione per alzarti e porre fine a quel supplizio che da qualche ora ti tormenta.

Ti rintani ancora una volta nel piumone nella speranza che quel rumore non si faccia sentire ancora, cerchi rifugio in quella zona calda ed accogliente e cerchi di riprendere sonno, ma non ci riesci.

All'ennesimo rumore senza neanche accorgertene ti ritrovi in piedi e dopo un attimo di vertigine dovuta allo scatto che hai fatto ti dirigi alla finestra e con mano ferma la chiudi.

Ti soffermi a guardare fuori incantato dalla bellezza della neve che è arrivata in punta dei piedi durante la notte e pensi a lei, a quanto sarebbe bello stare insieme in a contemplare tutto quel candore. Poi a un tratto scorgi due figure in lontananza che piano piano si fanno sempre più vicine così che riesci a distinguerne i contorni.

Sono due innamorati, sembrano felici insieme, sono come tu e lei un tempo, siete tu e lei un tempo.

Come se una macchina del tempo ti avesse riportato indietro di qualche anno, ti ritrovi a contemplare quella visione, immerso completamente in quello che vedi, ti sembra di sentire quello che provavi in quel momento lasciandoti cullare da tutta quella tenerezza.

Poi a un tratto tutto svanisce e ti ritrovi solo, la tua stanza non ti è mai sembrata mai così grande e deserta come in quel momento, per la prima volta dopo tanto tempo ti senti come se ti mancasse qualcosa, pensavi che ormai, dopo tutti questi anni questa sensazione ti avesse abbandonato, ma eccola lì di nuovo a farti visita come tutti gli inverni puntuale come sempre, e pronta a ricordarti che non potrai mai più essere completo senza di lei, perché anche se nel profondo sai che sarà sempre tua non potrai averla mai più.

Ti ritornano alla mente quelle prime notti dopo l'incidente passate a pensare a quei pochi istanti in cui ti eri sentito finalmente a casa dopo tanto tempo, a quelle due parole sussurrate appena che non dimenticherai mai.

Ricordi tutti i particolari di quella giornata, ricordi di esserti svegliato presto per andare all'aeroporto e partire lasciandoti alle spalle la tua città e il tuo passato, ricordi che lei aveva cercato di fermarti, ma non c'era riuscita, ricordi il telefono che aveva squillato per avvertirti che Gwen aveva avuto un brutto incidente e che era stata portata in ospedale, ricordi che aveva chiesto di di te e che l'avevi raggiunta, ma più di tutti il momento in cui morente aveva detto di amarti.

Niente più lacrime scendono sulle tue guance, ne hai versate troppe ormai, sai che continuare a autocommiserarti per non aver potuto far nulla non serve, anche il dolore ormai fa parte del passato perchè lei non avrebbe voluto saperti triste per colpa sua.

Sai che malgrado tutto lei è sempre con te nel tuo cuore e non ti abbandonerà mai, e, forse un giorno riuscirai a riempire quel vuoto.