Videogiochi > Kingdom Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: Eternal Fantasy    30/05/2007    8 recensioni
flashfic. Anche ai Nobody capita di avere fame ^.^
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Muffin

Per un pugno di muffin

 

AN: Premetto che avevo una gran fame quando ho scitto questa cosa, quindi la follia in essa contenuta è dovuta alla crisi da astinenza da zuccheri ^^ e a farne le spese stavolta sono stati i mitici dell’Organizzazione XIII! Buon divertimento!

 

 

 

Sala da pranzo dell’Organizzazione XIII; a prima vista nulla che la distingua da tutte le altre stanze di Castle That Never Was: spaziosa, bianca, completamente vuota (eccezion fatta per il lungo tavolo e tredici sedie dall’alto schienale, indovinate di che colore? Bianchi, esatto, non ci vuole molta fantasia, semmai un buon arredatore).

Nell’aria però oggi aleggia un profumo delizioso proveniente dalla stanza adiacente: la cucina, regno incontrastato di Xaldin, Numero III dell’Organizzazione nonché unico membro del gruppo a saper veramente cucinare (la sua fissazione di affettare cose con le lance e trovare un uso per i resti di esse DOPO, gli ha fatto sviluppare una sorprendente abilità di chef). Infatti, i tentativi degli altri Nobodies di produrre qualcosa di lontanamente commestibile erano stati abbandonati, alla luce dei risultati che andavano dal cibo inevitabilmente carbonizzato di Axel, a quello irrimediabilmente annacquato di Demyx, all’inquietante aspetto verdognolo e vagamente *fosforescente* degli intrugli di Vexen (che NESSUNO – nel senso letterale del termine – si era azzardato ad assaggiare).

Pochi istanti e l’odore di pasticceria non è più l’unica cosa a volteggiare nei pressi del soffitto della stanza; Xigbar compare a mezz’aria nella sua consueta modalità antigravitazionale e, dopo una rapida annusata per sicurezza, il suo occhio sinistro (quello non coperto dalla sua celebre benda piratesca) scintilla di un pericoloso bagliore dorato alla sentenza:

“MUFFIN!”

Ovvero, l’oggetto della sindrome-da-dipendenza-cronica a cui è soggetto il Freeshooter, nonché l’unica cosa in grado di spingere lo spericolato cecchino a sfidare l’assoluto off limits dalla cucina (impostogli dopo che aveva dimenticato una delle sue pistole nel forno e fatto esplodere la stanza), le ire del suo migliore amico e il rischio di essere ridotto a spiedino dal suddetto.

“Aspettatemi dolcezze, scommetto che tra pochi attimi sarete tutte mie!”

“Scommetto 1000 munny e la mia riserva speciale di brandy che non ce la farai.”

Le fantasie dolciarie del Numero II furono bruscamente interrotte da una ben nota voce, sottilmente beffarda e dall’inconfondibile accento britannico; un attimo dopo infatti Luxord fece il suo ingresso.

Xigbar rispose con il suo ghigno più strafottente all’espressione educatamente divertita del Numero X: “Ehi compare, hai una specie di radar? Quando si pronuncia la parola ‘scommessa’ o derivati, spunti sempre fuori!”

“Deformazione professionale… o semplice fortuna. Abilità e buona sorte sono due cose che non mi mancano.” Dichiarò il biondo portandosi la mano sulla bocca nel suo gesto consueto, per celare un sorrisetto scaltro. “Ma in questo caso devo confessare che mi sono recato qui per il mio abituale the delle cinque.”

Xigbar inarcò un sopracciglio: era davvero arduo determinare l’orario in quel mondo al limite del nulla. “Sono davvero le cinque?”

Luxord sfiorò distrattamente i vari piercing al suo orecchio sinistro: “Ho il potere di manipolare il Tempo: se dico che sono le cinque, dev’essere così in ogni caso.”

“Allora, compare, non aspettarti di accompagnare il tuo the con i MIEI muffin, perché me li papperò prima!”

“Insisto nel sostenere il contrario.”

Xigbar irritato ringhiò: “Preparati a perdere una scommessa per la prima volta nella tua non-vita, Gambler of Fate! Nulla può fermare il mio potere sullo Spazio!” e dopo una sorprendente serie di fulminei brevi teletrasporti nella stanza come dimostrazione, scomparve mirando alla cucina.

Luxord contò placidamente sulle dita: “Tre, due, uno e…”

“XIGBAR! FUORI DALLA MIA CUCINA!!!”

…e sei lance dalla forma di testa di drago sfondarono la porta e inchiodarono il Freeshooter al muro opposto. A testa in giù.

Luxord, compiaciuto per l’ennesima scommessa vinta, malcelando un sorrisino sarcastico commentò: “Dovevo forse ricordarti, signore dello Spazio, che il nostro Whirlwind Lancer è veloce come il Vento?”

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Eternal Fantasy