I
personaggi non sono di mia invenzione ma appartengono alla mitica Arina
Tanemura (kakashi: tsk, m’offendo io!
Dark: ç____ç nooo!!)
ENJOY
YOURSELF!
Freddo e
distaccato.
Sadico
eppure così triste.
Solo…
Rio Izumi
mi era sempre parso in questa maniera.
E più lo
osservavo e più mi accorgevo che avevo ragione.
Ma…nonostante
tutto…me ne innamorai a prima vista…
«What a boy can’t see»
«Che bello
rivedere quella tua espressione così frustata sul tuo viso, Me-chan!».
Rise.
Rideva di me, come aveva sempre fatto.
Ma, ora
come ora, tutto era cambiato.
Amavo
Takuto con tutta me stessa.
Lui, al
contrario di Izumi era così dolce, sensibile…e anche stupido. Lo ammetto ^^
Insomma,
l’esatto opposto del mio ex compagno di squadra!!! >.
Essere derisa da Izumi, era una cosa che,
ormai, però, non sopportavo più:
«…».
Decisi di
non badarlo. Era la soluzione migliore…o forse…era l’unica cosa che potessi
fare poiché… non riuscivo a ribellarmi a lui. Il perché non lo conosco, è così
e basta.
Davanti ai
suoi occhi di ghiaccio tutto il coraggio che tenevo in corpo, tutte le cose che
avrei voluto urlargli, tutto ciò che avrei voluto fargli sapere…tutto si
scioglieva, come neve al sole.
Nella mia
mente solo il timore di far qualcosa di sbagliato, di errato. La paura di ferirlo
ancora…
A testa china m’allontanai il più
velocemente possibile dal suo sguardo indagatore per poter raggiungere Mitsuki,
quella ragazzina di 13 anni malata di un tumore alla gola.
Proprio per
Mitsuki io e Takuto eravamo ritornati sulla terra:
noi, i
negi-ramen, eravamo stati incaricati di portarle via la vita.
Le sorrisi
il più gentilmente possibile affiancandomi a lei mentre Izumi ci seguiva a
ruota, in silenzio.
Respirai a
fondo senza farmi notare.
Noi
dovevamo portarle via l’anima…ma lei…
Lei mi
stava sempre più allontanando da Takuto.
L’unica
persona a cui tenevo, l’unica persona che amavo, l’unica persona a cui dovevo
quella ritrovata vitalità persa tempo prima…
Ma lui
aveva occhi solo per lei…
…e la
prova…la prova inconfutabile del suo amore, l’avevo avuta la sera precedente…
Il giovane
Shinigami le aveva dichiarato i suoi sentimenti…
ed io,
nascosta dietro ad un albero, avevo sentito tutto…assieme ad Izumi…che aveva
stretto la mia mano alla sua…col tentativo di infondermi forza…
Mi portai
la mano al petto pensando ad Izumi…:
sentivo
ancora il suo calore che la avvolgeva …
«Meroko,
sai dov’è Takuto?» mi domandò perplessa Mitsuki, interrompendo il filo dei miei
pensieri.
Si guardò
attorno notando Izumi:
«Oh! Izumi-kun! Vieni
anche tu con noi alla sala registrazione??».
Il biondo
annuì spostando lo sguardo su di me:
«e tra
parentesi…» aggiunse Izumi accigliato «io e Me-chan ci divertiremo molto…».
Un sorriso
sinistro comparve sulle sue labbra e, in quel momento, sentii l’odio emanare
ondate dal mio corpo. Ondate così potenti che sembrava impossibile che Izumi
non se ne sentisse avvolto. Strinsi i pugni evitando di approfondire il
discorso.
«andiamo
Mitsuki…» scandii in un eloquente tono cupo.
La ragazza
sospirò preoccupata, fermandosi a guardare il cielo:
«chissà
dov’è…» disse in un sospiro.
«nord-sud-ovest-est??» domandò di rimando Jonathan, il nuovo compagno di
Izumi, proprio quando Takuto comparse, svolazzando sopra le nostre teste.
Sembrava divertirsi nel sfrecciare di qua e di là.
«Giusto in tempo,
eh?» si annunciò atterrando agilmente a terra.
«Come no…»
replicò Izumi, asciutto.
«Sbrigati
Takuto!» esclamò a quel punto Mitsuki che sembrava essersi innervosita«mi
stanno aspettando!!» >o< .
Li osservai
impotente, mentre il mio compagno di squadra trasformava quella ragazza
dall’aria innocente in Full Moon, la promettente solista che aveva debuttato
con “angel”.
Sospirai
abbassando lo sguardo afflitta.
Ero di
troppo. Di questo ne ero consapevole.
Non c’era
più spazio per me fra loro…
Quando mi
resi effettivamente conto che non potevo far nient’altro che proteggerli, Izumi
mi diede una leggera pacca sulla spalla, tentando di consolarmi, a quanto
sembrava.
Di scatto
mi voltai verso di lui; i nervi a fior di pelle:
«…ancora
una volta dimostri la sensibilità di un elefante!!» urlai volando via in
lacrime sentendo il suo sguardo penetrante sulla mia schiena.
…ancora una
volta avevo dimostrato di essere una debole…
Mi ero
sfogata su di lui…
Sorrisi
mesto…
Avrei
voluto passare più tempo possibile con il mio sogno impossibile…
Ma non mi
era concesso, a causa della mia persona…così insolente…e piena di sé… che era
in grado di far soffrire ancora di più quella ragazza a cui avevo inflitto le
pene dell’inferno…
Troppo
tardi mi ero reso conto del mio amore per lei…
E così
avevo tradito la sua fiducia.
Come poteva
perdonarmi…?
Mi alzai in volo posando il mio sguardo
sulla sua schiena lontana…
Meroko… che
aveva saputo donarmi tutto il suo amore…ora più che mai la sentivo lontana.
Ora che la
stavo perdendo…sentivo di aver bisogno della sua presenza al mio fianco.
Stavo
male…soffrivo nel vederla soffrire…non tolleravo la sua falsità, quel suo modo
di mostrarsi allegra per non recare preoccupazioni agli altri.
Non
coglievo più quel suo sorriso solare, ma solo un riso forzato.
Una cosa
che forse solo io avevo notato…
Sbuffai non riconoscendomi quasi più in
tutti quei pensieri “non miei”.
Aumentai la
velocità per raggiungerla e accostarmi a lei:
«ascoltami,
per favore…»
«non ho
niente da dirti! Vattene!»
«No. Non
finchè non avremo chiarito…»
«cos’altro
pretendi da me?? Stammi lontano! Ho fatto un grandissimo errore a chiamarti!
Ora puoi andare!» urlò quella, il viso sconvolto dalle lacrime.
Ogni sua
parola mi colpiva qui, al petto…facendomi capire tutto il suo dolore…
Strinsi i
pugni sentendomi impotente davanti a tutto quel tormento.
Avrei
voluto stringerla a me e consolarla…accarezzarle il capo e dirle una qualche
parola di conforto…anche solo stringerle la mano come avevo fatto la sera
prima.
Ma non ci
riuscivo.
Non so
spiegare il perché. Era semplicemente un qualcosa che partiva dal più
profondo…e m’impediva di muovermi…il mio cervello si arrovellava in mille
pensieri che temevano un suo rifiuto. Temevo come non mai la sua reazione…e non
ero nemmeno tanto sicuro che lei volesse quello da me.
Forse non
mi voleva proprio…
Tutte
quelle supposizioni mi portarono a fermarmi, visibilmente irritato:
«come vuoi,
maledizione».
Me ne andai
lasciandola andare, pentendomi immediatamente di quella scelta, ma troppo
orgoglioso per tornare indietro.
Finalmente
se n’era andato…
Dopotutto
quella era la cosa che gli riusciva meglio.
Mollarmi da
sola…e voltarmi le spalle.
Però quel
comportamento non era da lui…
Non era
sempre lui quello sadico, che si approfittava di ogni mia debolezza…?
Mi fermai a
mezz’aria…togliendo le ultime lacrime che bagnavano il mio viso.
Trassi un
lungo respiro…mentre una leggera brezza mi scompigliava i lunghi capelli
procurandomi un lieve sollievo…che, così com’era venuto, scomparve, lasciando
spazio all’angoscia…
“Izumi…perché
te la prendi sempre così…?”
“…perché
soffri a causa di qualcun altro che non sono io…”
Meroko in
quel momento sentì una stretta al cuore che la pervase tutta.
Si strinse
nelle spalle, fissando il cielo con sguardo mesto…accorgendosi, solo in quel
momento di quanto potesse averlo ferito con quelle sue parole da “vittima
sacrificale”.
Era un
circolo continuo, da cui non potevano uscire…
Si amavano
e si ferivano a vicenda…
Rendendosene
conto sempre troppo tardi…
Erano in
contempo vittime e oppressori…
Tutto
questo avrebbe avuto fine solamente prestando attenzione non solo ai propri
sentimenti…
Ma anche a
quelli della persona che ci sta di fronte…
…aprendo il
proprio cuore.
†END†
Dark: che
fine del cacchio, eh? Ghghgh mi dispiace…con le yaoi so fare di meglio XD
Kakashi: mi
hai deluso profondamente…
Dark: eh…lo
so…ma il finale sbolso è venuto da sé… pardon!
Kakashi:
commentate e bastonatela!! Così magari ritornerà sulla giusta via…
Dark: Kakashi sensei!!! Sigh ç___ç
Kakashi:
alla prossima! Io ritorno a leggermi il libro…
†Darkrumiko†