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Autore: Miss_Hazza    12/11/2012    1 recensioni
Fino a quanto può spingersi l'amore di una ragazza?
Finalmente l'ha notata.
Finalmente le ha parlato.
Ma forse non era il finale che lei aspettava.
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E' la mia prima OS che pubblico C: e mi vergogno un po' però vorrei ricevere delle recensioni anche un semplice 'fai schifo,ritirati' mi aiuterebbe a migliorare! E' una storia come tante perché alla fine io non credo nel 'e vissero felici e contenti' e spero di averlo comunicato con questa storia! :) vi lascio alla lettura
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Davide.

Eccoli li Davide. Ci sono poche parole che lo descrivono: alto, fisico perfetto, capelli corti e biondi ed occhi marroni. Ma non quel solito marrone insulso, come il mio, ma piuttosto un marroncino con i riflessi verdi, contornati da un contorno di un verde scuro. Eccoli li il ragazzo che tutte vorrebbero, uno di quei ragazzi popolari che se non sei figa non ti cagano nemmeno di striscio.

 

Ne ero innamorata da 3 anni ormai. Dalla prima superiore. L'ho conosciuto nella mia fermata dell'autobus prima ne ignoravo la totale esistenza, anche se viveva nel mio paese in culo al mondo.

 

Non ci siamo mai rivolti la parola, ma io mi sono fottutamene innamorata dei suoi occhi.

 

Lui è perfetto, io no.

 

Era una mattina di dicembre, il solito freddo mi faceva tremare le labbra e cercavo di aumentare il passo dirigendomi verso la fermata. Mi misi le mani in tasca cercando di riscaldarmele, cosa totalmente inutile visto che ormai erano gelate e si poteva fare poco e niente. Salii sul marciapiede ed aspettai il suo arrivo. Davide arrivava sempre all'ultimo momento e sull'autobus si sedeva sempre negli ultimi posti, mentre io da sfigata che ero mi sedevo davanti, anche se avevamo la corriera totalmente vuota. Il mio cellulare segnava le 6.38 e l'autobus sarebbe arrivato appena alle 6.50.

 

Bene, sono arrivata prima del solito...e ora che faccio?

 

Misi le cuffie e d'un tratto non mi ritrovavo più in un lurido marciapiede di un paesino in culo al mondo, aspettando una corriera che mi avrebbe portato in un merdoso edificio dove con la scusa dell'apprendimento ci tenevano per 5 ore al giorno. Chiusi gli occhi e il buio venne solcato da scintille colorate. Prima verdi, poi rosa, poi blu e poi oro. La musica mi provocava questo. Ero immersa nei miei pensieri quando sentii un tocco leggero sulla spalla.

 

D'istinto tolsi entrambe le cuffiette e mi girai. Non l'avessi mai fatto.

Mi ritrovai a faccia a faccia con quei occhi, di quel ragazzo che avrei tanto voluto conoscere. Mi imbambolai in quel marrone-verde e mi persi. Mi tuffai in quei riflessi verdastri, nuotai in quel marrone-oro e prontamente mi aggrappai in quel contorno d'iride verde scuro. No, non dovevo affogare. Non dovevo morire in quegli occhi.

 

Dopo quasi un minuto, lui si accorse che stavo morendo per i suoi occhi e nella sua faccia si dipinse un sorrisetto d'imbarazzo. Abbassò lo sguardo ed io piombai nella realtà, con un tonfo inimmaginabile. Mi riguardò e mi disse un 'ciao...'. A quella parola senti una stretta allo stomaco. Sentì un peso, come se avessi mangiato un blocco di cemento. Poi arrivò quella sensazione di formicolio, che piano a piano si calmò fino a quasi dissolversi.

 

Sveglia, rispondigli!

 

'ehm...ciao' dissi cercando di imitare un qualcosa di simile ad un sorriso. Ma ritornai sui miei passi, perché quella smorfia non poteva essere paragonata ad un sorriso nemmeno lontanamente. Lui si accorse del mio imbarazzo. 'scusa...ti volevo chiedere una cosa..' disse fissando le mie converse bianco sporco.

 

'Mh...si dimmi...' risposi, cercando di non far notare che le mie guance pallide diventavano a mano a mano sempre più rosse fuoco.

 

'Si...insomma....' iniziò. Dai su sputa il rospo. Non farmi aspettare, insomma l'ho fatto per 3 anni. Diamoci una mossa. 'Insomma?' lo incalzai. Lui rialzò lo sguardo e mi fissò negli occhi. No, così mi faceva morire.

'ecco...Amanda è nella tua classe,vero?' ecco, lo sapevo. Sembrava troppo bello per essere vero. Mi stava parlando solo per chiedermi qualcosa su Amanda, l'ochetta della mia classe non che una delle ragazze più desiderate a scuola.

 

'Si...' risposi con acidità e mi fermai a fissare una foglia che stava volando dietro alle sue spalle.

 

Lui sorrise, aveva dei denti perfettamente dritti e bianchi. Nei suoi occhi vidi una scintilla. 'Non è che potresti darle questa?' e mi porse una lettera. Perfetto, si voleva confessare ad Amanda con una lettera. Quella sgualdrina non meritava tutto questo. Non merita un ragazzo così dolce, gentile e perfetto. Non meritava quegli occhi marrone-verde. Ma la cosa che più mi dispiaceva è che Davide non meritava di stare con quella, perché si sa che tutte le relazioni di quella sgualdrina erano basate sul divertimento e che la storia più lunga era durata appena 3 settimane delle quali 2 passate con anche altri ragazzi.

 

'Certamente..' come potevo rifiutare. Sul suo viso si dipinse un sorriso mozzafiato, l'avevo reso felice e tutto ciò mi bastò. Era la prima volta che ci parlavamo e molto probabilmente sarebbe stata anche l'ultima, ed io l'avevo reso felice. Questo mi bastava.

 

'Grazie mille!' a quelle parole le mie guance divennero paonazze e lo stomaco si chiuse in una morsa d'acciaio. Ma lui non poté vedere e capire niente perché mi era balzato addosso e mi aveva chiuso in un abbraccio.

 

Restammo così per una ventina di secondi. Mi sentivo tremendamente protetta, mi sentivo piccola a differenza di quel ragazzo enorme che era sopra di me. Il freddo di dicembre non si sentiva più, era come se fosse primavera sotto a quelle braccia muscolose. Profumava di tabacco e distinguevo l'odore del gel che aveva usato per sistemarsi il ciuffo.

 

Sciolse l'abbraccio silenziosamente. Quando lo fece sentii che una parte di me restava intrappolata in lui. 'Amici?..'

 

Quelle parole pesarono. Abbassai lo sguardo e ricacciai le lacrime. Se avessi pianto come glielo avrei spiegato? No, non potevo.

 

Feci un lungo respiro mentre lui osservava il mio volto basso. Alzai gli occhi e feci un sorriso, questa stranamente mi avvicinai di più ad un espressione serena.

 

'Amici...' dissi con un velo di tristezza.

 

volevo starli accanto per sempre e se questo voleva dire restare amici, lo avrei fatto. Avrei sacrificato i miei sentimenti per vederlo felice.

 

Perché in fondo io lo amavo e volevo solo la sua felicità.




Lo so, lo so : FA CAGARE ! Si è uno schifo ma è una delle mie 'migliori' OS che ho scritto finora e volevo mettermi in gioco :)) ora sto scrivendo una long ma tanto a voi non interess çç bene, ora me ne vado anche perché non so che dire visto la schifezza appena pubblicata.
Sono benvenute tutte le critiche :))
Giulia <3
se volete seguirmi :)) : https://twitter.com/Voglio_un_nome_ (ricambio basta che mi dite ;D)

   
 
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