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Autore: Morgana le fay    12/11/2012    5 recensioni
Dal testo:
[“ Io.. Ti propongo un patto!”
“Di solito sono io, dearie, a proporli.”
“Non importa. Ho qualcosa che tu desideri e tu qualcosa che mi serve tu faccia.”
“Cosa pensi possa interessarmi di te, dearie?”
“Posso dirti dov’è!”
“Stai già proteggendo una delle persone che vorrei e si dal caso io sappia già dov’è.”
“Ma io non parlo di lui.. Ma della persona che stai realmente cercando..”
“Non credo di capire, dearie.”
“Io so dov’è lui! Allora affare fatto?”
“Come posso essere certo che sia davvero lui?”
“Allora affare fatto.. Rumpelsiltskin?”
“Ma certo, dearie”]
Mi sono chiesta chi ha fatto decidere tra i vari mondi senza magia proprio la Terra a Rumpel e questa è la mia risposta alla domanda.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo: Ricordi sfuocati.

 

 

“ Io.. Ti propongo un patto!”

“Di solito sono io, dearie, a proporli.”

“Non importa. Ho qualcosa che tu desideri e tu qualcosa che mi serve tu faccia.”

“Cosa pensi possa interessarmi di te, dearie?”

“Posso dirti dov’è!”

“Stai già proteggendo una delle persone che vorrei e si dal caso io sappia già dov’è.”

“Ma io non parlo di lui.. Ma della persona che stai realmente cercando..”

“Non credo di capire, dearie.”

“Io so dov’è lui! Allora affare fatto?”

“Come posso essere certo che sia davvero lui?”

“Allora affare fatto.. Rumpelsiltskin?”

“Ma certo, dearie”

 

Moira si svegliò di soprassalto.

Aveva di nuovo fatto quello strano sogno.

Cercò di regolarizzare il respiro e si mise a sedere sul letto. La luce iniziava a filtrare tra i pesanti scuri e guardando la sveglia, erano le sette meno una manciata di secondi, si decise ad alzarsi e a darsi da fare per cancellare l’inquietudine lasciata dal sogno.

Probabilmente era colpa delle troppe favole che leggeva ai bambini a scuola.

Si, decisamente era colpa di quelle.

Insomma altrimenti perché sognerebbe un personaggio di una favola come Rumpelsiltskin?

Il fatto che poi assomigliasse a Mr. Gold la fece ridacchiare.

Quell’uomo sarà stato spaventoso e sottilmente crudele, ma accostarlo a un cattivo delle favole forse era un tantino esagerato!

Il suono di un clacson la distolse dai suoi pensieri, Moira si affacciò alla finestra e vide che l’auto di Mary Margareth era già fuori ad aspettarla.

Prese in velocità il cappotto e si soffermò davanti allo specchio per controllare che il suo aspetto fosse ordinato: i capelli erano legati in una coda alta da cui scendevano dei bei boccoli castano chiari, i vestiti, un paio di pratici jeans e un maglioncino blu, era il massimo della praticità se ti toccava inseguire, spesso e poco volentieri, dei bambini che di studiare non avevano la benché minima voglia.

Uscita di casa si chiuse la porta alle spalle e salì in auto vicino alla collega.

“Buongiorno, Mary Margareth.”

“Buongiorno a te, Moira” disse con la solita voce calma e pacata, partendo per andare a lavoro.

“Come sta andando con la nuova coinquilina?”

Mary Margareth le lanciò un’occhiataccia.

Moira sapeva di essere curiosa come un gatto e non lo negava.

Ma il fatto che dopo.. Beh nemmeno lei sapeva da quanto, forse da sempre, una sconosciuta era arrivata a Storybrooke nel Maine, la incuriosiva parecchio.

“Non guardarmi così! Pensi davvero che sono l’unica in città che vuole sapere di più sulla sconosciuta?”

“Ha un nome, Moira, ed è Emma Swan.”

“Mhm con nome così sembra una principessa uscita da un libro di favole!”

“Ah Moira, tu leggi troppe favole. E guarda che credo che tu sia un po’ fuori età per queste cose.”

La ragazza non disse nulla.

Amava le favole fin da quando ne aveva memoria.

Si ricordava bene le serate in cui suo padre era a casa e le raccontava di principi e principesse, di mostri e incantesimi e ne conservava il bel ricordo.

Da piccola vedeva raramente il padre per via del lavoro che faceva all’ospedale e quindi si riempiva di pura gioia quando poteva passare del tempo con lei.

Scosse la testa amaramente.

“Siamo arrivate!”

“Ci vediamo a fine lezioni, Moira.”

“Certo, a dopo Mary Margareth!”

Non aveva senso ripensare al passato.

I suoi genitori erano morti in un incidente stradale proprio la sera del suo diciottesimo compleanno e anche se da allora erano passati solo tre anni, era ancora doloroso pensarci.

Una pacca sulla spalla la riscosse.

“Hei! Come siamo pensierose oggi, Moira.”

“Eh già. Mi chiedevo quando saresti venuto a salutarmi, Freddie!”

Freddie era uno degli insegnati della scuola. Per l’esattezza l’insegnante di ginnastica.

“Certo! Come potrei mai non salutare la nostra piccola mascotte. Buona giornata!” Le rivolse un sorriso e proseguì per il corridoio che portava in palestra.

Essere la più giovane tra gli insegnati poteva avere degli svantaggi, ad esempio veniva trattata alla stregua di una mascotte.

Ma infondo non le dispiaceva.

Le piaceva la sua vita, amava il suo lavoro e voleva bene ai suoi amici, però aveva costantemente la sensazione che questa fosse solo una finzione!

 

 

 

 

Buonasera!!!

Allora la prima cosa che voglio dire è che non sono megalomane!!

So che il personaggio della protagonista si chiama come me, ma ha un senso.

Comunque questo capitolo non è ancora stato corretto. Dovrete aspettare il week end perché corregga.

Dunque la storia è ambientata durante la prima stagione, ma i flash back sono ispirati in alcune parti dalla seconda.

Diciamo che si capirà meglio più si evolve la storia.

Se volete commentare mi fareste un piacere. Così per avere un po’ un’idea di come mi è venuta.

Ah già Freddie è Frederick.

Visto che non si sa il suo nome nel mondo senza magia (o forse io non l’ho sentito), l’ho chiamato così.

 

Un bacio,

 

Momo

 

  
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