*Autore: margherota
*Titolo: Oh capitano, mio capitano – Telefono
*Personaggi: Kise Ryota, Kasamatsu Yukio
*Generi: Fluff, Romantico
*Avvertimenti: Shonen ai, What if...?, Flash fic
*Rating: Giallo
*Dedica: A quella santa donna che è la Danna (L)
*Note: Nata da un'esperienza di vita vissuta XD qualcuno capirà cosa intendo (L)
Buona lettura :D
-Mandami un bacio.-
Yukio strabuzzò gli occhi e fece una di quelle pure e sincere espressioni che non lasciarono adito a dubbi su quanto fosse perplesso circa le parole appena pronunciate dall'altro. Il silenzio che ne seguì fu poi riempito dalla risata divertita di Kise.
-Mandami un bacio, senpai!-
Yukio si mosse nella propria sedia con un certo disagio e si guardò attorno: nella stanza non pareva esserci nessuno che ancora lo stesse guardando. Nondimeno, si abbassò d'istinto verso il tavolo di fronte a sé, portò una mano ad oscurare le labbra e parlò davvero piano – come se stesse dicendo chissà quale segreto imbarazzante.
-Lo vuoi adesso?-
Il telefono cellulare che teneva tra le dita gli restituì l'ennesima splendida risata.
-Sì, senpai. Lo voglio adesso!-
Il ragazzo moro adocchiò di nuovo l'area attorno e fu, poco, tranquillizzato dalla visione effettiva di tanti studenti ancora concentrati sui loro libri aperti. Andare in sala studio, alle volte, sfruttava anche qualche rassicurazione.
-No, assolutamente no.-
-Perché mai?-
-Non voglio!-
-Ma perché? Senpai, sei cattivo!-
Yukio cambiò orecchio – e nel mentre, lo sguardo appena divertito di una ragazza fece diventare porpora tutto il suo viso. Maledì Kise e le sue lagne troppo acute.
-È una cosa cretina!-
-Sei cattivo! Io volevo solo un bacetto! Cattivo! Cattivo!-
Lo sentì piangere e lagnarsi ma se ne preoccupò poco, o almeno se ne preoccupò in maniera minore rispetto al fatto che ormai metà aula studio lo stava fissando in malo modo. Decise che fosse ora di porre fine a tutto quello, quindi si rivolse deciso a Ryota.
Ormai il suo orgoglio e il suo pudore giacevano lontani e dimenticati in una landa desolata.
-Se la smetti ora, te lo darò quando ci incontreremo!-
Kise smise di colpo di frignare – e questo gli diede persino il tempo persino di replicare al ragazzo.
-Ne voglio almeno tre, allora! E non sulla guancia!-
Kasamatsu evitò di insultarlo apertamente, prima di venir cacciato dalla stanza con un calcio ben assestato al sedere per schiamazzi eccessivi.
-Va bene, va bene! Tutto quello che vuoi!-
E prima che l'altro approfittasse ancora della sua posizione, gli chiuse il telefono in faccia, rimuginando poi sulla sensazione di essere stato giocato dal fidanzato per l'ennesima volta.