Come il Sole e la Luna, alla fine, che cosa ci resta?

Se fosse facile poter dettar legge ai propri sentimenti, l'avrei fatto tanto tempo fa. Avrei detto al mio cuore Ehi! Smettila di battere per lui! e lui mi avrebbe seguito, avrebbe ascoltato il mio buon senso e non dei sentimenti che portano solo alla sofferenza.
 

Ciò che non riesco a capire, è il mio modo stesso di fare. Nonostante io sappia che non devo stargli vicino, che devo allontanarmi e dimenticarmi di ciò che provo, non riesco a separarmi da lui, dal suo sorriso, dai suoi occhi vispi, dalla sua risata contagiosa, dalla sua bellezza.
 

Eccolo.. E' tornato. Si accorge di me, che me ne sto comodamente seduto sul divano, e si avvicina. Non può certo sapere che mi tremano le gambe e che le mie mani stanno iniziando a sudare. Si getta su di me, sbuffando.

Deve essere stanco, dopotutto, lui stava lavorando, mentre io avevo un giorno libero, finalmente.

Mi chiedo perché, perché si comporta così con me? Perché si comporta sempre come se provasse anche solo un quarto di ciò che provo io? Mi distrugge. Mi ferisce. Eppure, mi dà la forza di andare avanti. 

“Vai a farti una doccia! Puzzi!”

No, non è vero. Il suo profumo alla lavanda, quello che mette sempre prima di uscire, riesco ancora a sentirlo; ma non ha importanza, non può capire che è solo una scusa per allontanarmi, per riprendere a respirare normalmente.

“Sai, ho lavorato io!” mi spintona, “E, comunque, son troppo stanco per far qualcosa.. Andrò semplicemente a dormire.. Tu vieni?”

Già. Condividiamo anche la stanza. Non sarebbe poi così strano, se non fosse che, ogni notte, finiamo per dormire nello stesso letto. No, niente carezze, niente smancerie, niente sesso, solo un abbraccio in cui ci addormentiamo e ci risvegliamo.

E' diventata un'abitudine, tanto che, quando uno dei due fa tardi, l'altro lo aspetta, per andare a dormire insieme. Ed infatti, eccomi qui, alle tre del mattino, seduto sul divano del soggiorno del dormitorio, mentre lo guardo e trattengo lacrime e lamenti per il dolore insopportabile che provo al petto. 

“Mh”

Dobbiamo darci un taglio, non è così? Dobbiamo smettere di vivere così la nostra amicizia, perché, pian piano, mi sta uccidendo, perché non vogliamo le stesse cose, perché io non posso averti. 

Osservo le sue spalle muscolose, ma non troppo, di fronte a me, muoversi pacamente, mentre camminiamo verso la nostra camera. Facendo il meno rumore possibile, si butta sul mio letto, dopo essersi tolto le scarpe e la canotta che indossava, rannicchiandosi come un bambino.

Io lo seguo.

Non ho bisogno di cambiarmi, visto che mi son infilato il pigiama già da qualche ora. Mi stendo al suo fianco, facendo attenzione a non sfiorarlo minimamente.

Non posso permettermi di toccare la sua pelle calda. 

Non posso permettermi questi sentimenti.

“Donghae..” c'è qualcosa di diverso nella sua voce, qualcosa che non riesco a capire, “Ho freddo..”

“Questo è perché ti sei spogliato in quattro e quattr'otto! Copriti con la coperta, dai..”

“Donghae”

Non guardarmi così. Non chiamare il mio nome a quel modo. 

Mi guarda, lo guardo. I suoi occhi son così profondi, eppure, non riesco a capire cosa stia pensando in questo momento. Però, vorrei tanto saperlo; vorrei sapere cosa pensa quando siamo sdraiati nello stesso letto, quando ci teniamo per mano per quello stupido fanservice, quando tento di baciarlo ed all'ultimo mi sposto. 
 

“Hyukjae” appoggia la fronte sul mio petto, stringendomi. Riesco a sentire l'odore di alcol, adesso. Non ha mai bevuto, mai, era una promessa fatta a se stesso. Quindi, perché? E', forse, successo qualcosa? “Hai bevuto?”

“Donghae.. Tu mi vuoi bene?”

“Si, ovviamente”

“E.. Vuoi solo il mio bene, vero?”

“Certo”

“Donghae.. Tu mi ami?”

E tu? 

Come posso rispondere ad una domanda del genere, quando non voglio ammetterlo neanche a me stesso?

Si, ti amo. Ti amo come un bambino ama le caramelle. Ti amo come le api amano i fiori. Ti amo come il sole ama la luna e cerca sempre di incontrarla, ma non può, perché è proibito, perché non si può, però continua a provarci, nonostante faccia male. 

“Sei ubriaco?”

“Probabilmente.. Si..”

“Allora sì, ti amo.. Ti amo immensamente..”

E domani mattina, quando ci sveglieremo, lui non lo ricorderà, non ricorderà neanche di avermi fatto una domanda del genere. Non ricorderà nulla. Forse, proprio per questo, nella mia mente si è creata un'idea. Forse, proprio per questo ho catturato le sue labbra con le mie.

Neanche nei miei sogni le sue labbra son così morbide. Mi sembra quasi di baciare dello zucchero filato. Non voglio chiudere i miei occhi, non voglio. Voglio guardarlo mentre, per la prima e, probabilmente, ultima volta, le nostre labbra sono connesse. Non capisco perché mi guarda anche lui. Non capisco perché non solo io sto piangendo. 

Perché non mi allontani? Perché piangi insieme a me? Perché ti voglio così tanto?

“Domani non ricorderai nulla, no? Ci sveglieremo e, insieme agli altri, andremo in sala prove o da qualche altra parte e lavoreremo sodo, come sempre.. Non ricorderai niente, neanche del modo in cui voglio stringerti stanotte.. Del modo in cui voglio baciarti.. Non ti ricorderai del fatto che, probabilmente, son la persona che ti ama di più nell'intero universo..”

Sento che la sua presa si fa più stretta e le nostre mani si incontrano.

“Presto o tardi.. Entrambi dovremo trovarci delle compagne, sposarci, avere dei figli.. E che cosa ne sarà di tutto quello che provo per te? Resterà tutto immutato, tutto qui dentro.. Tu neanche lo ricorderai, non ti ricorderai che il tuo migliore amico ti ama più della sua stessa vita.. Vivrai felice insieme ad una donna.. Una stupidissima donna.. Io continuerò a provare questi sentimenti, lo so, perché son troppo forti per svanire, troppo.. Ed è così, anche se adesso facessimo l'amore.. Alla fine, che cosa ci resta?”

Le nostre mani si stringono, così forte da far male, da bruciare, eppure non ho la minima intenzione di lasciarle andare, non stanotte.

Stanotte voglio uscire allo scoperto. Stanotte voglio vivere come davvero vorrei. Stanotte voglio illudermi di poterlo avere. Stanotte voglio essere egoista ed averti, e baciarti, ed abbracciarti in modo diverso, in modo più significativo.

Ma, alla fine... Che cosa ci resta?

 

 

***

 

 

L'aria afosa mi stanca, appesantisce questa giornata già di per sè pesante.
 

Bevo un sorso d'acqua dalla bottiglietta che mi son portato dietro. So bene che ne avrò bisogno, perché sentirò la gola secca troppo spesso.

E' colpa mia, lo so. E' solo colpa mia se sto per fare da testimone a te, al mio migliore amico, all'unica persona che io abbia mai amato.

A pensarci bene, ho sbagliato dall'inizio, no? Non mi sarei mai dovuto innamorare di te, eppure, ogni volta che ci penso, non riesco a pentirmene, perchè amarti è forse l'unica cosa giusta che ho fatto nella mia vita, pur essendo terribilmente sbagliata.

Ti ho forzato io.

Ti ho detto io di sbrigarti a trovar moglie, perché? Perché, se non te l'avessi detto, non avrei più resistito e ti avrei fatto mio, di nuovo, come quella notte di quattro anni fa. 

Fuori dalla chiesa ci sono anche alcune ELF, venute qui per mostrarsi felici, anche se qualcuna di loro sicuramente soffre, perché, lo sappiamo, alcune fan ci sperano fino all'ultimo in una relazione col loro idolo.. Io sono sempre stato il tuo fan numero uno, Hyukjae.

Una mano prende la mia. No, non è la sua e lo capisco anche senza vedere a chi appartiene. Questa mano non ha il suo calore. Sorrido a SeoMi, la mia fidanzata, che non aspetta altro che le metta l'anello al dito e, probabilmente, presto lo farò. Perché la amo? No, assolutamente.

E' vero che ci tengo a lei e, in altre circostanze, l'avrei trattata come una sorella minore, ma, adesso, adesso che stiamo finalmente mettendo fine anche alla più piccola possibilità di stare insieme, so per certo che la sposerò, che cercherò di renderla felice, che avremo dei figli e li amerò con metà del mio cuore, perché l'altra metà gli apparterrà per sempre.

“Tesoro, entriamo?”

“Mh, andiamo”

La chiesa è addobbata in modo non troppo appariscente, perché sia  a lui che a lei non piacciono le cose appariscenti. Hanno così tanto in comune che, ogni tanto, mi chiedo se non fossero destinati ad incontrarsi e stare insieme.. Per sempre.

Lascio sedere SeoMi in prima fila, mentre io mi avvicino piano a lui, senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso. Sei davvero bellissimo. Gli altri membri dei Super Junior si sono già sistemati e mi salutano da lontano. 

“E' il grande giorno”

“Donghae..” perché esiti?, “Donghae, questo..” perché ti stringi il petto come se ti facesse male?, “Questo.. Qui dentro c'è qualcosa di sbagliato.. Ed è lo stesso che c'è qui” dice, mettendomi una mano sul petto.

Perché devi distruggermi? Perché devi dirmelo qui, ora, oggi? Perché.. Perché non sono io quella giovane donna in abito bianco che avanza verso di noi? 

“Lee Hyukjae, mi hai scoperto”

L'unica cosa che posso fare è sorridere, cercando di trovare anche il suo sorriso, ma tutto ciò che vedo è il luccichio dei suoi occhi stanchi. Non ha dormito? Stava pensando a me?

“Lee Hyukjae, sposati e sii felice con la tua donna. Quando le cose ti sembreranno difficili e non saprai dove andare a sbattere la testa, ricorda che c'è un amico che ti ama e che sarà sempre pronto ad aiutarti”

Perché deve piangere? Perché deve farmi così male lasciarlo alla soluzione migliore? Questo è ciò che è giusto fare: sposarsi, avere figli e vivere col sorriso stampato in viso. E quindi perché mi fa così male vederti prendere la strada dove io ti ho indirizzato per il tuo bene?

La sua sposa è arrivata all'altare ed io le sorrido, anche se non posso fare a meno di esser geloso di quella ragazza che lo avrà suo, che lo ha già.

Indietreggio un po', perché non posso far altro che lasciar spazio a loro che tra poco si sposeranno. Si sposerà ed io lo avrò perso per sempre.

Mi volto verso i nostri compagni che sorridono, felici di vedere un altro di noi giunto al grande passo, dopo Shindong e Leeteuk. Eppure quei sorrisi un po' si spengono quando incontrano i miei occhi.

Forse non me ne son reso conto e sto piangendo. Forse, al posto di un sorriso sereno, sul mio viso c'è una smorfia di dolore. Non mi stupirei in entrambi i casi. 

E tu, papà? Anche tu mi guardi da lassù con un'aria preoccupata? Possibile che tutti sappiano? Possibile che tutti sappiano ciò che provo? Il dolore, l'ansia, un nodo in gola che brucia, perché sto cercando con tutto me stesso di non piangere e di urlare di fermare tutto, perché lui è mio!

Papà, sto davvero facendo la cosa giusta? E' giusto lasciar andare la persona che amo perché questa società non ci accetterà mai? 

In tasca ho addirittura due anelli, due anelli identici, in oro. Due fedi nuziali. In una all'interno c'è scritto il mio nome, nell'altra, invece, il suo. Si, volevo almeno avere la possibilità di dargliene una, prima della cerimonia, ma suppongo di essere arrivato in ritardo apposta, così da non dover affrontare le sue lacrime.

“Se qualcuno conosce un motivo perché queste due persone non debbano unirsi nel sacro vincolo del matrimonio, parli ora o taccia per sempre!”

E mi volto verso di lui, che trovo a guardarmi con le lacrime agli occhi.

 

Non riesce neanche a dirmi di non andare, questo stupido![1]

Mi volto verso i membri, verso Leeteuk, che mi ha trattato come un figlio, più che un collega. Perché, perché deve farmi cenno di intervenire, di non lasciarlo scappare?

Non posso, l'ho promesso a me stesso. Dopo quella notte, io ho messo fine a tutto quanto.

“Bene” bene? Si, bene, “Vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa!” 

L'ho perso.

Ti ho perso.

Vedo i membri applaudire, anche se nei loro volti non c'è che un sorriso dipinto da un pittore non troppo bravo. Lo so, lo so. Li ho delusi, forse. Volevano che io mettessi fine a questa cerimonia, che lo portassi via, e che restassi con lui per sempre. Ma non ho potuto.

E allora sorridi, amore mio, sorridi perché quello che ho fatto l'ho fatto solo per te, per farti vivere come è giusto che tu viva, per garantirti una felicità che con me non avresti potuto avere!

Il mio cuore, la mia testa, il mio corpo, sono così pesanti.

La mano di SeoMi che prende la mia, è così fredda.

I tuoi occhi rossi ed il tuo viso bagnato dalle lacrime che tutti credono di gioia, sono come una spina per me. Perché tu sei la più bella rosa che io abbia mai visto, ma hai delle spine capaci di tagliarmi la carne e farmi male come nient'altro al mondo.

Di noi non ne è rimasto più niente.

 

 

***

 

 

“Donghae”

“SeoMi..” lei mi abbraccia, piangendo calde lacrime, “Che ci fai qui? Che è successo?”

“Donghae, tesoro.. Non so come dirtelo..”

“Alla nostra età, possiamo dirci di tutto, no? Sessantacinque anni non sono pochi”

Accenno una risata, ma lei non sorride, anzi. Vedo la sua pelle invecchiata, forse troppo velocemente, forse a causa mia e del divorzio. 

“Si tratta di Hyukjae.. Io non so davvero come dirtelo, ma.. Vedi, lui non voleva dirtelo, ma era molto malato.. E ora..”

Le sue parole escono strozzate, i singhiozzi si fanno più violenti ed è possibile che ciò che vuole dirmi sia quello che penso? Oh, Dio, non dirmi che me lo hai portato via anche dalla mia intera vita. Non dirmi che, oltre a non poterlo avere, non lo potrò neanche più vedere.

“Sunji mi ha chiesto di informarti del fatto che.. Le medicine hanno aiutato molto, che lui sembrava stare bene, fino a pochi giorni fa, quando è caduto dal letto in piena notte.. Lo hanno portato subito in ospedale, ma stamattina..”

“N-no..”

Mi accascio sulla poltrona dietro di me, cercando di trattenere le lacrime. Perché a quest'età? Perché non ha voluto dirmi niente?

“Sunji mi ha detto che sta lottando tra la vita e la morte.. I dottori dicono che non ce la farà e che, probabilmente.. Questo sarà l'ultimo giorno di vita di Hyukjae..”

Non ci penso due volte a farmi dire in che ospedale si trova. Devo vederlo, devo incitarlo a non andarsene per sempre, perché ho bisogno di lui, ora come sempre.

Prendo le chiavi della macchina ed esco, perché devo arrivare il prima possibile. Corro in autostrada, come se non me ne importasse niente di fare un incidente; non può importarmi ora.

Quando arrivo sua moglie mi accoglie in lacrime ed i loro figli cercano di consolarla, trattenendo le loro. Li ha cresciuti bene, gli somigliano.

“Donghae, c'è una cosa che devo consegnarti” dice, porgendomi un'agenda, “Leggila prima di entrare nella sua stanza.. Fai in fretta”

Si allontanano, lasciandomi quasi da solo di fronte alla sua stanza. Mi siedo esattamente di fronte alla porta ed apro quell'agenda scura che mi sembra famigliare.

 

Donghae, ah Donghae...

Perché non lo capisci? Perché non lo vuoi capire? 

Nonostante quello della luca e del sole sia un'amore proibito, loro si amano.. La luna riflette la luce del sole per dimostrargli il suo amore, come io rifletto la tua luce sul palco che condividiamo insieme da tanto tempo!

 

E' il suo diario?

 

Donghae.. Come hai potuto.. Come hai potuto dirmi che devo sposarmi?

Come hai potuto lasciarmi andare, dopo quella notte al dormitorio?

Se solo avessi il coraggio di dirti quanto ti amo..

 

Non può essere..

 

Ci ho sperato fino all'ultimo, però non mi hai fermato, ti sei limitato a dirmi che mi ami.

Sei stato crudele fino all'ultimo, facendomi sperare in qualche tua mossa.

Ti ho addirittura confessato il mio amore, chiamandolo sbagliato, perché è questo ciò che tu pensi. Eppure, eccomi qui, sposato. Ti sposerai anche tu, non è vero? Ci siamo, in qualche modo, lasciati, pur non essendo mai stati insieme?

 

Hyukjae..

 

Donghae,

Mio caro, carissimo Donghae,

questo è il diario in cui ho scritto per più di quarant'anni, dove ti ho scritto tutto ciò che non potevo dire liberamente.

Sai, dicono che morirò, oggi stesso!, però volevo farti leggere questi miei ricordi, anche se potrebbe sembrarti crudele da parte mia, voglio che tu li legga tutti, voglio che tu non mi dimentichi, né ora né mai.

Scoprirai che, la notte in cui mi hai detto d'amarmi, non ero ubriaco, avevo solo bevuto un cocktail e da lì era iniziata una farsa, tutto per sapere i tuoi veri sentimenti.

Scoprirai che, in tutti questi anni, non ho avuto che te nel mio cuore.. I miei figli, la mia ormai ex-moglie, i miei cari.. Tutti in confronto a te perdono di significato. Non fraintedere, amo tutti loro, ma tu sei sempre stato speciale.

Scoprirai che ho passato tutti i giorni della mia vita a scrivere su questo diario ciò che temevo di dire ad alta voce. 

Non voglio che tu pianga.. Ti conosco, amore mio (e sì, mi permetto di chiamarti anche così qui dentro), hai un cuore d'oro e ti ho sempre amato anche per questo.

Tutti i nostri ricordi, le notti passate abbracciati, quell'unica notta in cui abbiamo fatto l'amore, sono tutti impressi in questo diario ed in me, ma io me ne sto andando.

Sto andando in un posto dove, forse, ci incontreremo più in là, quando avrai completato il percorso della tua vita, al momento giusto, e spero di ritrovarti e di amarti, senza paure né vergogna.

Anche alla mia età mi ritrovo a dire che ti amo, mio caro amico, e che non ho mai amato nessuno come ho amato e amo te.

Forse, è vero, avremmo potuto stare insieme, lasciarci alle spalle la famiglia, perché saremmo stati l'uno la famiglia dell'altro, ma è andata così ed io ho un solo rimpianto, mio caro amico: non averti stretto abbastanza quella notte.

Ho dei figli meravigliosi, ho una ex-moglie che li curerà e li aiuterà nel momento del bisogno, ho i membri con cui ancora ci sentiamo entrambi ed in fine, ho te. 

Perdonami se in questi anni, in cui ci siamo visti si e no tre volte a mese, non ti ho detto della mia malattia, ma sei l'unica persona che voglio ricordare con un sorriso vero e non con un sorriso preoccupato. 

Ora, se Sunji ti ha fatto leggere il mio diario oggi stesso, ti prego di entrare nella mia stanza e baciarmi, anche con tutte le rughe che abbiamo ora, con gli sguardi dei dottori e con qualsiasi ostacolo, baciami. 

Ricorda che ti amo e ti amerò sempre.. Il tuo Lee Hyukjae.

 

P.s.: Al tramonto guarda il cielo.

 

Torno in macchina, perché è lì che, da trentacinque anni, ho lasciato la giacca da testimone e la prendo con me, portandola dentro l'ospedale e dentro quella stanza, la sua stanza.

“Donghae..”

“Shh, non devi sforzarti”

Perdonami se adesso piango, ma, hai ragione tu, ho la lacrima facile.

Afferro le fedi che non ho mai avuto il coraggio di guardare dopo il suo matrimonio e, sedendomi accanto a lui, gli prendo delicatamente una mano.

“Anche se è tardi, Hyukjae.. Questo anello è stato con me per troppo a lungo, è giusto che ad averlo sia tu..” come fosse sempre stato lì, l'anello scivola sul suo anulare sinistro, “Tu devi aspettarmi, hai capito? Ci incontreremo di là, queste fedi ci faranno ritrovare, chiaro?”

“Donghae.. Si, lo voglio..” ride, per poi tossire piano, “Sarò il tuo angelo custode e ti proteggerò”

 

“Sciocco, non devi affaticarti, non c'è bisogno di parlare'' beep beep beep, ''Ti amo, Hyukjae”

Senza timore né vergogna, ti bacio. Le nostre labbra sono state lontane per così tanto tempo che, adesso, mi sembra quasi un sogno poterlo assaporare di nuovo. E tu sorridi e, così, sorrido anch'io, finchè un suono mi riporta alla realtà, sì, perché ero già in paradiso insieme a te.

Beep.

 

E' il tramonto, e il Sole sta per andarsene, eppure eccola la Luna, che ogni volta torna, persistente, per fermare il suo Sole, per vederlo anche solo per pochi attimi. E' il tramonto e sia il Sole che la Luna sono presenti e si amano, anche ora che il Sole sta tramontando, la Luna aspetta paziente di ritrovarlo. 










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[1] E' la prima strofa del ritornello di Catch me dei TVXQ! L'ho solo volta al maschile ed è ciò che pensa Hyukjae, mentre guarda Donghae.

Note dell'autrice: se qualcuno è arrivato fin qui, vuol dire che si è sorbita questa cosa -perché non posso proprio chiamarla fanfiction- che ho scritto un anno fa ed ho pubblicato solo oggi poiché mi ero completamente dimenticata d'averla scritta.
Comunque, ringrazio chi ha letto e spero di non aver fatto errori seh, come no, ma di ricontrollare adesso non ne ho proprio voglia! Viva la pigrizia! Annyeong <3