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Autore: Midori Haruka    13/11/2012    2 recensioni
[ Bielorussia x Lituania ]
[ Bielorussia x Russia ]
Premetto che è la prima volta che scrivo di personaggi che non mi appartengono e ho il sospetto di essere andata un poco OOC, non tanto con Natalia, che è un personaggio che amo, quanto con Ivan.
Lo scritto è dal punto di vista della bielorussa che ha tessuto due relazioni con entrambi i ragazzi.
Ho cercato di raccontare il meglio possibile la complessità del suo sentimento e la sua indecisione.
Beh, non posso far altro che dedicarla e ringraziare quelle quattro ragazze ( Due inglesi, una prussiana e una lituana. -chi deve comprendere capirà- ) che mi hanno consigliato con i personaggi e spinto a scrivere.
Vi auguro una buona lettura, e spero di sapere se vi è piaciuta o meno. eAe ♡
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bielorussia/Natalia Arlovskaya, Lituania/Toris Lorinaitis, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Solitudine.
Ecco l’unica cosa che una come te si merita davvero.
Vuoi bene ad entrambi, ma ciò che fai li fa soffrire, e ne sei perfettamente consapevole.
Sai di non poterli avere, ma non vuoi scegliere.
Il tuo cuore è diviso in due e in egual modo appartiene a ciascuno di loro.

 
Un unico fiato si sentiva in quella stanza, il respiro pesante che proveniva dalle stesse labbra che solo qualche ora prima avevano riempito di baci la pelle nivea della ragazza.
La bielorussa sbatté un paio di volte le folte ciglia nell’oscurità ovattata della camera, pulendo i propri occhi dagli ultimi rimasugli del sonno. Le iridi ametista della ragazza si spostarono nella stanza, sicure di ciò che stavano cercando. Difatti lui era lì, al suo fianco, le membra scolpite dalle lontane guerre nascoste solo dalle spesse coperte, l’unica fonte di calore in quel luogo, oltre i corpi dei due innamorati.
Natalia allungò una mano attraverso tutte quelle stoffe e con un affusolato dito andò a ripercorrere per l’ennesima volta le grandi cicatrici che solcavano la schiena di quel ragazzo che con il tempo lei aveva imparato ad amare.
Lentamente la mano della bielorussa scivolò, fino a spingerla ad accarezzare delicatamente i fianchi di quell’uomo che infinite volte aveva ferito. Gli cinse la vita con il braccio, lasciandosi sfuggire dalle labbra sottili un lieve sospiro, mentre spingeva il proprio corpo, nudo, ad aderire contro quello tiepido del compagno. Chiuse per un secondo gli occhi violetta, sporgendosi leggermente per baciargli il collo con le proprie labbra fredde.
Quel breve contatto parve sortire un certo effetto sul ragazzo profondamente addormentato, infatti questi si voltò, serrando in un dolce abbraccio i fianchi della bielorussa.
Natalia fissò lo sguardo sul suo volto, osservandone ogni minino dettaglio, Le venne in mente l’espressione buona e serafica che fin troppo si addiceva a quel bel viso, circondato da sottili ciocche di capelli color castagna. Una delle quali, proprio in quel momento, occultava parte del volto del bel giovine; la fanciulla sollevò un avambraccio, districandosi parzialmente dalla sua presa e andando a porre dietro un orecchio quel ciuffo indisciplinato.
Un dolce sorriso si nascose sul filo delle sue labbra, posatesi sulla fronte altrui come due esili farfalle.
 
« … ti amo Toris. »
 
Parole leggere, dette in un soffio dalla bielorussa nei confronti del lituano.
Più una promessa a se stessa che all’altro, cieco nell’illusione che il cuore della fanciulla fosse solo per lui.
Natalia lanciò un’ultima occhiata alle palpebre chiuse di Toris, che nascondevano quei due occhi color bosco che lei amava, e che l’aiutavano a dimenticare quanto in realtà fosse sporca.
Per il suo amore quel giorno stesso sarebbe andata a lavar via quel lerciume che la insudiciava.
Per amore di Toris non avrebbe più permesso al passato d’inseguirla.
Pacatamente la bielorussa  scivolò via dalla presa del lituano, scendendo dal letto con solo i lunghi capelli chiari a coprirle le nudità. In breve tempo recuperò i propri abiti e prima di uscire si soffermò con un sacchettino di stoffa azzurra in mano. Portò una mano al capo e si sciolse il fiocco che era solita portare, legandolo al piccolo involucro azzurro, contenente Pierniki*, biscotti al miele, per poi posarlo sullo stesso cuscino dove fino a poco prima aveva riposato.
In ultimo Natalia volse lo sguardo verso un Toris dormiente, in saluto.
Strinse la fredda maniglia della porta ed uscì da quella calda ed accogliente casa, tuffandosi nel freddo della mattina.
Ormai dispersa tra i suoi pensieri Natalia diresse il proprio passo su una strada battuta già molteplici volte, verso qualcosa di tremendamente sbagliato, almeno quanto bello.
La bella che si ostinava ad amare la belva.
Una belva, già.
Quale definizione migliore per quell’uomo?
Lui, che prima l’aveva rifiutata malamente più volte, e che ora non voleva più lasciarla libera.
Nonostante questo Natalia aveva deciso di scrivere la parola ‘ℱine’a quel lungo e pensoso capitolo della sua esistenza. Nulla avrebbe dovuto impedirle di smettere di amare suo fratello. Di amare quell’uomo con gli occhi cosìsimili ai suoi e quella sua indole mostruosa, nascosta sotto il bell’aspetto.
Non sarebbe stata fermata dalla paura di rimanere sola, abbandonata a se stessa; non stavolta, sapeva che qualcuno la stava aspettando. O almeno questa era la promessa che si era fatta.
Così, con cipiglio deciso, bussòalla porta della casa del russo.
Avrebbe posto fine a quella relazione, che, ironicamente, aveva bramato spasmodicamente negli anni addietro.
La porta si aprì e comparve il viso luminoso del fratello che, a quanto pareva, attendeva il suo arrivo.
 
« Ivan .. »
 
Proferì lei, volendo chiudere subito la questione, evitando così ulteriore dolore ad entrambi. Gli occhi del fratello brillarono, sentendosi chiamare, mentre afferrava la sorellina per un braccio portandola dentro casa.
 
« Natal’ya, guarda cos’ho preparato mentre ti aspettavo! »
 
Lui le sorrise, porgendole un paio di biscottini.
Pierniki*, biscotti al miele di origine bielorussa, i preferiti dalla ragazza.
 
« Ivan ascoltami … »
 
Una flebile voce uscì dalle labbra della bielorussa, mentre cercava di non fare caso a quanto dolce fosse stato quel gesto e quanto Ivan ci si fosse impegnato.
Doveva smetterla, doveva semplicemente trasformare quell’amore in un semplice sentimento fraterno di affetto.
 
« Brat … non possiamo continuare questa relazione.  Mi dispiace, ma non posso. …. I-Io amo solo Toris. »
 
Le sue labbra si morsero all’ultima ammissione, convita di avercela fatta; non poteva e non voleva continuare quegli incontri alle spalle di Toris.
Ivan avanzò verso di lei senza lasciare che le parole della sorella incrinassero il sorriso che fin ora aveva dominato il volto del russo.
 
« Sestra questi biscotti hanno un ottimo sapore, soprattutto se mangiati caldi. »
 
Il russo si chinò su di lei, premendo le sue labbra, ancora sporche delle briciole dei biscotti, contro quelle della sorella.
‘Com’è dolce questo miele …’ fu uno dei piccoli pensieri che passarono per la mente della ragazza, mentre quel bacio cercava di far dimenticare a Natalia il ribrezzo per quella relazione nascosta e il disgusto per la propria persona, volendo per sé più di quanto potesse avere.
“Cosa c’era di sbagliato nel godere ancora un poco di quel suo amore, dolce come il miele?”




* Pierniki
sono dei biscotti tipici della Bielorussia, a base di miele.
  
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