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Autore: MakieyoMela    14/11/2012    1 recensioni
Quella mattina di fine dicembre, Kim Jonghyun, allestiva con tanti addobbi da fine anno il suo grande salotto della villa comprata pochi mesi prima. Quella era una villa che avrebbe voluto condividere con lui, ma i suoi sogni erano stati infranti da un errore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Jonghyun, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cinque mesi e quattro giorni.
 
Non sentiva il suo migliore amico da tutto quel tempo solo per un piccolo malinteso, per una cazzata. Si sentiva così maledettamente in colpa.
 
Quella mattina di fine dicembre, Kim Jonghyun, allestiva con tanti addobbi da fine anno il suo grande salotto della villa comprata pochi mesi prima. Quella era una villa che avrebbe voluto condividere con lui, ma i suoi sogni erano stati infranti da un errore.
 
Aveva organizzato una festa, di lì a poche ore, una marea di gente sarebbe entrata a casa sua, forse persone di cui non sapesse nemmeno il nome e che non sarebbe riuscito a ricordare il loro volto la mattina successiva. Ma forse era questo il bello delle feste.
 
Finito di preparare la casa, la guardò tutta con soddisfazione in volto. Aveva fatto proprio un bel lavoro. La casa era ricoperta da un fascio di luce rossa e oro, mentre all'interno si potevano vedere le luci di natale che aveva preferito rimanere e accenderle, e qualche candela sparsa qua e là che emanava un buon profumo.
 
Doveva però ammettere che la mano del suo migliore amico gli mancava tanto. Se lui sarebbe stato là e l'avesse aiutato, la casa sarebbe stata circondata da lucette rosa provenienti da ogni angolo.
 
Ma doveva smetterla di pensarlo. Lui non gli rivolgeva nemmeno più la parola.
 
Salì al piano superiore, l'unico piano che non aveva addobbato, visto che quella sera sarebbe stato inaccessibile, e entrò con nessuna fretta nella doccia del suo bagno, dopo essersi sfilati i vestiti.
 
Quell'acqua così fresca e rilassante passeggiava sul suo corpo e l'unico rumore che si poteva sentire in quella casa erano solo il ticchettio dell'orologio al piano di sotto e il rumore dell'acqua che cadeva precipitosamente sul pavimento della doccia.
 
Era tutto così grande per una persona sola,  Jonghyun pensava di rivendere quella villa e ritornare nel suo piccolo appartamento in centro.  Beh...  Jonghyun pensava sempre a molte cose, ma non riusciva mai a concluderne bene una.
 
Uscì dalla doccia e si asciugò in fretta, notando che era rimasto fin troppo tempo sotto la doccia, di lì a poco tempo qualcuno sarebbe venuto e lui era ancora in boxer.
 
Una camicia bianca, sbottonata a metà, dei pantaloni di pelle neri con una cintura borchiata in vita e degli anfibi che lo facevano sembrare alto. Si, Jonghyun odiava sentirsi dire che era troppo basso. Tanto che aveva ormai un cassetto in camera sua pieno di solette.
 
Si guardò allo specchio dopo essersi vestito e immerse le dita nel barattolo di gel, portandoselo ai capelli tirandoli tutti su, in modo da non coprire la fronte.
 
E in quel piccolo lasso di tempo, il campanello di casa sua iniziò a trillare in paio di volte, tanto che di fretta Jonghyun si dimenticò persino di  spegnere le luci del piano superiore.
 
Aprì la porta e i primi ospiti iniziarono ad entrare ma lui non si era accorto di una piccola cosa. E non se ne accorse nemmeno per tutta la metà della serata, quando arrivarono gli altri o tanto meno quando iniziarono a ballare. Lui era invisibile ai suoi occhi.
 
-Jonghyun, allora? Stai faticando questa sera, vero?!- Gli domandarono, persone di cui Jong non ricordava nemmeno il nome. Potette solo annuire e continuare a fare ciò che stava facendo.
 
Metà dei presenti erano solo conoscenti, o per di più sconosciuti portati da Minho. Però c'era quella persona che se ne stava seduto sul divanetto nel piccolo angolo del salotto, con un bicchiere di vodka in mano e continuava a guardarlo da lontano, senza dire nulla o avvicinarsi.
 
-Allora? Che fai? Non vai a parlargli?- Gli chiese Minho sedendosi al suo fianco, indicando Jonghyun dall'altra parte della stanza -Non si è accorto di te-
 
-Lo so, fa sempre così. Dovrei regalargli un paio di occhiali- Sbuffò il biondo, scuotendo appena la testa, prendendo poi un sorso della sua vodka -Secondo te come potrebbe reagire?-
 
-Ti salterebbe addosso. Lo sai come sono andate le cose mesi fa, non capisco ancora perché tu te la sia presa così tanto-
 
-Mi sentivo preso in giro- Lo interruppe, staccando finalmente gli occhi dal ragazzo moro infondo alla stanza -Non doveva farlo-
 
-Kibum non eravate mica fidanzati, non ti ha fatto le corna, si era solo fidanzato con mia sorella. Non è un dramma- Scappò dalle labbra di Minho una piccola risata nervosa, cercando di convincerlo -Non è come dici tu, non ha preferito lei a te, si stava solo creando una vita-
 
-Ha me, non gli basta?-
 
-No, Kibum, non credo possa bastargli-
 
Questa volta il biondo non replicò, abbassò solo la testa, guardando il bicchiere di vodka che stringeva tra le mani al'altezza del suo basso ventre, e sospirò. Chi era Kibum per impedirgli di non avere una storia d'amore? Chi era lui per impedirgli di crearsi una vita? Nessuno. Doveva lasciarlo fare.
 
Jonghyun, dall'altra parte della sala, però, aveva iniziato a guardare tra i vari ospiti, non si era nemmeno soffermato a fare questo durante la serata, troppo preso dalla musica e dal cibo che doveva mettere in tavola ogni secondo.
 
Ragazze alte, semi vestite, con tacchi molto alti tanto da farlo sembrare ancora più corto di quel che è, ragazzi con dell'alcol in mano, sigarette. No, non era proprio il genere di festa che gli piaceva.
 
Mancavano pochi  minuti alla fine dell'anno e Jonghyun continuava a guardare le persone in "pista" ballare come scatenati. Per sua fortuna, però, il suo salotto era davvero grande. Si mise seduto su un divanetto, poco distante da Kibum, e non distolse lo sguardo dai ragazzi che ballavano.
 
Kibum, chissà cosa stai facendo, chissà se ti stai divertendo.  Continuava a pensare, senza sapere che lui fosse a pochi passi da se fino a quando non cacciò un lamento di noia e iniziò ancora a guardarsi intorno. Ed eccolo. Un battito mancato.
 
I loro occhi si guardano, si incontrano, non sono più delle linee parallele destinate a non coincidere mai. Loro si stanno guardando.
 
La mano di Jong si alza velocemente fino all'alza del cuore, cercando di calmare quei battiti così veloci e scosse la testa, pensando quasi che fosse un sogno. Si stropicciò gli occhi e  Kibum, osservando quella scena, sorrise divertito, deciso di fare la prima mossa.
 
Poggiò il bicchiere di vodka sul tavolo e si alzò andando di fronte a lui, che era intento ancora a stropicciarsi gli occhi.
 
-Kim Jonghyun, da quant'è che non ci si vede?- Borbottò, cercando di non lasciar vedere la tensione e l'ansia che stava attraversando il suo corpo in quel momento. Brividi. Entrambi tremavano sentendo una scarica di brividi salire per la schiena.
 
Jonghyun, dopo aver sentito la sua voce si convinse ad aprire gli occhi e a guardarlo. Quanto era cambiato in quei mesi? Si era tinto di biondo con un po' di punte rosa ed era dimagrito.
 
-Kibum, non mi aspettavo di vederti..- Ammise, imbarazzato, facendogli un cenno di sedersi al suo fianco, sul posto vuoto al suo fianco -Qual buon vento?-
 
-Mi mancava il mio migliore amico- Ammise senza troppi giri di parole, guardandolo sincero -Abbiamo litigato per una sciocchezza, non ti ho guardato in faccia per mesi e me ne pento amaramente-
 
Il più grande abbassò lo sguardo, sentendo le sue guance infiammarsi. Da quanto tempo sognava questa scena? -Kibum.. Ho sbagliato io, avevi ragione-
 
-Si è vero, hai sbagliato- Kibum non avrebbe mai ammesso il contrario, il suo era un orgoglio troppo forte e Jonghyun lo sapeva, così che lo guardò sorridendo appena -Con la sorella di Minho, come va?-

-L'ho lasciata... Il giorno stesso in cui abbiamo litigato. Pensavo lo sapessi- Lo guarda appena divertito, intrecciando le mani un po' ansioso.

Kibum scosse la testa e nell'asso di silenzio che si era creato, gli sorrise ancora. -Amici come prima?- Domandò, porgendogli la mano pallida e ben curata.
 
-Anche più che amici- Sorrise a sua volta Jong, stringendogli la mano, per poi tirarlo su, alzandosi anche lui. La televisione iniziò a contare a rovescio. Solo cinque secondi alla fine di quell'anno.
 
Cinque.
 
-In che senso, hyung?- Domandò strano il biondo -Che cosa intendi per Più che amici?-
 
Quattro.
 
-Intendo dire Kibum..- Jong, guardò la televisione con un piccolo sorriso sulle labbra. Stava davvero per farlo? Con quale coraggio?
 
Tre.
 
-Jonghynu, non ho una vita intera per capire, quindi muoviti!- Sbraitò il più piccolo, guardandolo storto mentre Jonghyun sospirò, battendo velocemente gli occhi.
 
Due.
 
Jong si voltò verso di lui e gli sorrise, senza dire nulla, poggiando entrambe la mani sui suoi fianchi, stringendolo a se e intanto un'altra occhiataccia lo raggiunse.
 
Uno.
 
Avvicinò la bocca al suo orecchio sussurrando un piccolo -Saranghae, Kibum-ah-. Il cuore del biondo cessò di battere. Spalancò gli occhi e poggiò le mani sulle sue spalle, mentre il suo viso si colorava di un rosso acceso.
 
Auguri!
 
In un attimo Jonghyun portò le sue labbra su quelle del più piccolo, sorridendo felice e soddisfatto mentre Kibum ricambiava il bacio a fatica. Ancora non riusciva a stabilizzare il suo cuore. Lo stava mandando in tilt.
 
-Ti amo anche io, brutto dinosauro- Sussurrò tra i baci, mentre un altro sorriso raggiunse il viso di Jonghyun.


 

 
 

  
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