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Autore: magixludo    14/11/2012    1 recensioni
E' una fan fiction basata su Pokémon Versione Nera, dove, pertanto N ha Zekrom e Touko Reshiram.
E' una "E se...?" ossia: "E se Touko avesse convinto N che i due eroi dovevano lavorare insieme e che non se ne doveva andare? E se N fosse rimasto accanto a Touko?"
La storia inizia alla fine degli scontri nel castello di N e del Team Plasma, quando Nardo, il campione, e Komor hanno portato via Ghecis ed N sta per andare via.
Rimasta sola mi guardo un po’ intorno, poi rientro in casa e torno nella stanza.
Lo vedo, è seduto sul mio letto e guarda il sole che tramonta dalla finestra.
- Lo sai… - dico - mi hanno chiesto di catturarti…
- Lo so, è per questo che non ti ho detto niente, volevo che lo scoprissi da sola…
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N, Touko
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
- Questa storia fa parte della serie 'Black&White'
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Una fan fiction sul videogame per Nintendo DS: Pokémon Versione Nera.
Volevo dire prima di iniziare che la ToukoxN (ossia la Ferriswheelshipping) è l’unica shipping, l’unica coppia, che io riesca a sopportare senza problemi.
Questo perché di solito non mi va molto a genio l’idea che il “ragazzo che mi piace” (diciamola così ma non è esattamente così) stia con un’altra; al contrario se non mi piace non capisco come possa piacere ad un’altra, eppure, stranamente, questa coppia, questa shipping, non mi da fastidio.
Ma ora lasciamo perdere queste cose e passiamo alla storia.
La storia è una “E se…” ossia: e se Touko avesse convinto N che i due eroi dovevano lavorare insieme e che non se ne doveva andare?
Proprio per questo motivo la storia inizia alla fine degli scontri nel castello di N e del Team Plasma, quando Nardo, il campione, e Komor hanno portato via Ghecis ed N sta per andare via.
P.S. Questa one-shoot è in prima persona ed Touko che racconta (questo se qualcuno non riuscisse ad arrivarci da sé).
P.P.S. Non ricordo esattamente i dialoghi come si svolti (cioè, il gioco l’ho finito tempo fa) perciò nella maggior parte dei casi aggiungo ai ricordi un po’ di fantasia e vediamo che ne esce.

Inizio:

Mi sposto lateralmente per lasciarli passare, Komor da un lato e Nardo dall’altro; portano via Ghecis.
Mi chiedo come la prenderà N, in fondo era suo padre. Seguo con lo sguardo i tre fino alla porta poi mi volto verso di lui.
Non sta piangendo ma ha gli occhi lucidi.
-N…- dico solo questo.
-Sono stato uno stupido…- abbassa lo sguardo verso il terreno - e pensare che io volevo solo il bene dei pokémon… dei miei amati pokémon…- stringe i pugni e si morde il labbro inferiore nello sforzo estremo di ricacciare indietro le lacrime.
Non so che dire, non so che fare.
Ad un certo alza la testa e mi fissa con quei suoi penetranti occhi verde acqua e mi invita a seguirlo.
Io mi muovo istintivamente verso di lui.
Camminiamo per il lungo tappeto rosso e lui parla io lo ascolto ma continuo a chiedermi cosa ne pensa dell’arresto di suo padre.
Si ferma davanti all’immenso buco nel muro che ha fatto Zekrom quando è entrato nella sala.
Alza la mano con in mano la poké ball e ne esce Zekrom, l’immenso pokémon drago nero rimane sospeso nell’aria sbattendo le sue possenti ali.
N si avvicina al bordo, poi si volta e mi dice, semplicemente, addio.
No, non posso permettere che succeda.
- No! - urlo disperata. Non può finire così.
Lui, che aveva già un piede nel vuoto, si volta e mi fissa sconcertato: - No?
E ora? Che faccio? È stata una reazione istintiva e del tutto immotivata, che gli dico ora?
- No? - ripete lui.
Mi faccio coraggio e ritrovo l’uso della lingua e delle parole: - Non te ne puoi andare…
- Perché no?
Già, perché no? Cos’è che lo trattiene? Ha catturato un pokémon leggendario, suo padre è stato arrestato ed ha vinto la lega pokémon sconfiggendo il campione, che poi lo ha anche perdonato per i suoi folli piani. Cos’è che lo trattiene?
- Bhè, perché… - che gli dico? Che m’invento?
L’ultra ball dov’è chiuso Reshiram si muove impercettibilmente, eppure io sento il movimento e mi viene una brillante idea.
- Non te ne puoi andare per Reshiram - dico convinta, come se fosse la cosa più logica del mondo. Ma evidentemente il suo mondo non è il mio.
- Per Reshiram?
- E per Zekrom - aggiungo guardando il pokémon leggendario negli occhi rossi.
N sembra ancora non capire: - Spiegati meglio - poi d’un tratto si ferma e rimane in ascolto per qualche secondo - ed in fretta anche.
In fretta? Che fretta ci può mai essere, e perché d’improvviso è così agitato e continua a girare la testa e a far scorrere lo sguardo per tutta la stanza come se si aspettasse qualcosa?
- Vedi - non so se abbia davvero fretta o si è solo annoiato, ma voglio lo stesso rispettare il suo desiderio di fare in fretta - Reshiram e Zekrom, come hai detto anche tu, in principio erano un solo pokémon, e ritengo che, dopo aver passato così tanti secoli divisi non sia giusto dividerli ancora…
Non so se ha davvero capito quello che gli voglio dire o è solo per la fretta ma annuisce con la testa.
- Inoltre - mi sto giocando il tutto e per tutto, con questa frase posso rovinare o salvare tutto - siamo entrambi eroi, e lo hai detto tu stesso che hai capito che due eroi possono coesistere, quindi penso che dovremmo stare insieme, cioè, restare insieme, cioè… hai capito, vero?
Lui mi fissa per qualche istante, poi sfodera un sorriso sghembo: - Credo di aver capito cosa stai cercando di dirmi, più o meno…
Rabbrividisco per il doppio senso che può nascere da quella frase, anche se bisogna dire che anche la mia era abbastanza ambigua.
- Allora? - chiedo esitante.
N mi fissa poi alza la testa verso il soffitto, alzo anch’io lo sguardo e vedo che le travi stanno cedendo. Ma cosa sta succedendo?
- Con la mia sconfitta il castello si sta sgretolando… - dice e digrigna i denti - maledizione, vieni!
Mi afferra per un braccio e mi fa saltare su Zekrom.
Poi sale anche lui e Zekrom batte le possenti ali per allontanarsi da quel luogo. Mi trovo schiacciata tra il collo di Zekrom ed il petto di N.
- Allora? - chissà quanti doppi sensi possono nascere da questa semplice parola.
- Ti dispiace se ne parliamo al prossimo Centro Pokémon?
- Bhè, c’è quello della Lega… - guardo in basso e vedo che lo stiamo sorvolando in quel momento.
- Allora, riformulo la domanda… - stavolta parla lui nel tono che ti spinge a credere che non ci sia una cosa più logica al mondo - ti dispiace se ne parliamo al prossimo Centro Pokémon… che non si trovi vicino ad un palazzo gigantesco che sta cadendo a pezzi?
Ah, forse, tutto considerato, è davvero la cosa più logica al mondo.
Annuisco perché non so che altro fare. La città più vicina con Centro Pokémon è Boreduopoli, per arrivarci bisogna percorrere tutta Via della Vittoria.
Quando però ci allontaniamo abbastanza N fa atterrare Zekrom: - Forza, chiama Reshiram e salici in groppa. Zekrom non ce la fa a portarci entrambi.
Forse ha ragione, forse mente, forse non mi vuole passare la febbre perché d’un tratto è diventato tutto rosso; non ne ho idea, così mi limito ad ubbidire.
Percorriamo tutta Via della Vittoria in volo, lo sbattere delle ali di Reshiram è molto rilassante e sembra cullarmi. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti, troppe emozioni in una volta.
Riesco ad arrivare a Boreduopoli, anche se a fatica, perché mi convinco che addormentarsi in volo non è proprio la cosa migliore, ma appena atterriamo davanti al Centro Pokémon svengo.
Scivolo giù dal dorso di Reshiram perché non riesco più a reggermi, sento il pokémon drago bianco lanciare un grido. L’ultima cosa che percepisco sono un paio di braccia forti che mi sorreggono prima che cada a terra, poi il buio ed il nulla assoluto.

Apro e chiudo le palpebre più volte prima di abituarmi alla debole e soffusa luce che entra dalla finestra.
Quanto tempo sarà passato? Un’ora? Un giorno? Una settimana?
Penso ad N, chissà che fine ha fatto. Senza di me che lo trattenevo con frasi insensate probabilmente sarà subito salito su Zekrom e andato via.
Fisso il soffitto fino a quando qualcuno non entra nel mio campo visivo.
Ci metto un po’ a capire chi è, ma quando lo riconosco ci vuole tutto il mio autocontrollo per non buttargli le braccia al collo.
- Ti sei svegliata… - dice; non è una domanda è un’affermazione.
- Quanto tempo… - non ce la faccio a dire altro perché mi sento la gola secca.
Mi passa un bicchiere d’acqua e mi costringe a berlo a piccoli sorsi anche se io lo vorrei bere tutto in una sorsata.
Dopo aver bevuto riformulo la domanda: - Quanto tempo è passato?
- Tre giorni.
Mi aspettavo di più, sia del tempo che ho passato a letto sia delle sue informazioni. Lo fisso sperando che continui a raccontarmi quello che voglio sapere ma tace.
Mi spazientisco e mi rimetto in piedi.
Visto che lui è muto chiederò a mia madre di spiegarmi che succede.
Scendo di sotto e trovo due mamme?
Perché sono due? Mi giro per chiedere al “muto” se almeno questo me lo può spiegare ma lui non c’è.
Alla fine scopro che una delle due mamme altri non è che un poliziotto sotto copertura, un certo Bellocchio della polizia nazionale.
Mi dice che i sette saggi ed N sono scappati.
Appena sento l’ultima frase m’irrigidisco e mi sento morire quando mi chiede se voglio aiutarlo a cercarli, trovarli e catturarli per arrestarli.
Dico di sì perché spero che, sapendo che ci sono io sulle tracce dei fuggitivi, non venga mandato nessun agente a cercarli.
Quando se ne va esco ed incontro Belle e Komor, poi arriva anche il padre della prof.essa Aralia che aggiorna i nostri Pokédex in modalità nazionale perché dice che ora ci aspettano nuove avventure e nuovi pokémon.
Fantastico, ero quasi riuscita a portare a termine l’incarico che mi aveva assegnato sua figlia ed ecco che lui mi fa crollare i sogni di gloria.
Quando se ne va chiedo ai miei amici che hanno intenzione di fare: Belle vuole andare a casa a riferire tutto ai suoi genitori per poi mettersi in viaggio verso il percorso 15 per vedere tutti i nuovi pokémon; Komor, invece, prima si scusa per aver lasciato scappare Ghecis e poi promette che la prossima volta che ci vedremo mi sfiderà in una lotta pokémon. Poi vanno entrambi via.
Rimasta sola mi guardo un po’ intorno, poi rientro in casa e torno nella stanza.
Lo vedo, è seduto sul mio letto e guarda il sole che tramonta dalla finestra.
- Lo sai… - dico - mi hanno chiesto di catturarti…
- Lo so, è per questo che non ti ho detto niente, volevo che lo scoprissi da sola…
N volta la testa e mi fissa, nonostante siano velati dalla tristezza e vi si legga la malinconia trovo sempre penetranti ed irresistibili quegli occhi verde acqua. Quegli occhi che mi hanno conquistata fin dalla prima volta che ci siamo incontrati a Quattroventi.
- Mi hanno anche chiesto di trovare tuo padre, a quanto pare è scappato…
- Sai, gli altri saggi non credevano neanche che fosse mio padre… ed io non so che pensare, considerando che non ho mai conosciuto mia madre… - torna a fissare il panorama fuori dalla finestra, il suo sguardo adesso è nostalgico, come se si stesse abbandonando ad un lontano ricordo.
- Al momento non credo importi chi sia tua madre… - so di essere stata maleducata, ma non avevo altra scelta; se N continua a piangersi addosso non riusciremo mai a fare qualcosa di utile per riabilitarlo - non è la sua vita quella in pericolo, ma la tua!
- Perché ti importa così tanto di me? - è tornato a guardarmi ed ha uno sguardo indagatore, come se volesse leggere nella mia anima e scoprire i miei pensieri più profondi.
- Perché? Perché?!? Perché!?! - sento che le lacrime mi pizzicano gli occhi mentre gli urlo contro.
Reshiram mi ha scelta come eroe, non dovrei comportarmi con questo atteggiamento così infantile, eppure non posso fare altrimenti.
- Sai, mentre eri svenuta i tuoi pokémon erano molto preoccupati, io ho cercato di tranquillizzarli, ma loro erano seriamente in pensiero per te. Si vede che ti sono molto legati…
Dove vuole andare a parare con questo discorso?
- Di solito ci si preoccupa di qualcuno quando si vuole bene a questo qualcuno, ma tra me e te non c’è niente, considerando che meno di una settimana fa ci stavamo sfidando per decidere le sorti degli umani e dei pokémon…
Ah, ecco dove voleva andare a parare.
- Cosa ti fa credere che tra di noi non ci sia niente? - gli chiedo.
- Forse il fatto che non basta essere scelti da due pokémon leggendari che un tempo erano uno solo e diventare eroi per legare due persone, non lo credi anche tu?
- Ma avevi detto che capivi quello che intendevo… - sento le prime lacrime rigarmi le guance.
- Ed infatti lo capisco ancora, quello che non capisco è perché t’interessi così tanto a me… - si alza in piedi e mi si avvicina, adesso è a meno di un metro da me ed avvicina la sua faccia alla mia; quasi volesse scrutarmi meglio - e non capisco neanche perché tu ora stia piangendo…
- Perché sto piangendo? Perché ci tengo a te? - serro i pugni e mi mordo il labbro inferiore.
Lui annuisce.
- Perché… -
Lui annuisce, ancora.
- Maledizione, N, io ti amo! - lo dico tutto d’un fiato ed appena ho finito gli butto le braccia al collo e lo bacio.
Lui per poco non cade all’indietro a causa della spinta, ma si mantiene saldamente in piedi e, anzi, mi abbraccia e ricambia il bacio con passione.
In breve ci ritroviamo sopra al mio letto, la porta della stanza chiusa a chiave ed i vestiti buttati a terra.
Siamo così avvinghiati che non riesco a capire dove finisce il mio corpo e dove inizia il suo; siamo una cosa sola, una sola entità, un solo essere, come lo erano nel principio Reshiram e Zekrom.
I nostri destini sono sempre stati uniti da qualcosa di superiore alle nostre volontà, ma lo capiamo solo ora: siamo entrambi eroi, insieme potremo fare grandi cose; grazie alla forza concessaci da Reshiram e Zekrom potremo finalmente conseguire i nostri ideali e realizzare i nostri sogni.
E non importa se lui vuole dividere gli umani dai pokémon e io no; sono sicura che insieme troveremo una soluzione, troveremo un accordo per convivere, per coesistere in questo stesso mondo.
Anche se qualche volta potremmo sembrare agli antipodi della personalità in fondo siamo gli stessi: siamo due ragazzi che hanno voglia di vivere la loro vita a modo loro.
Perché forse per descriverci basterebbero due colori opposti ma complementari: il bianco ed il nero.
Sì, io ed N siamo bianco e nero.
Siamo Black&White.

Fine.

Vi prego di stendere un velo pietoso sull’ultima parte, ma ho cercato di rifarmi ai titoli dei videogiochi, ma forse avrei fatto meglio a lasciar perdere; è che ho pensato che mentre N voleva l’assenza di rapporti tra umani e pokémon (quindi nero che è l’assenza di colori), Touko voleva che tutti stessero insieme (quindi bianco che è la presenza di tutti i colori).
Inoltre c’è da dire che mi ha ispirata un’immagine che ho visto e che aveva scritto sopra: “Black or White choose one of it”.
Questa One-shoot altri non è che una specie di introduzione alla fic che pubblicherò prossimamente: “Una nuova fiamma” o “ Un nuovo fuoco” o “Una nuova scintilla”; in quanto devo ancora decidere il titolo…
Inutile dire che mi farebbe davvero molto piacere se commentaste invece di leggere solamente!
  
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