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Autore: s_smile    14/11/2012    6 recensioni
One shot sulla mia coppia preferita: Bulma e Vegeta! Spero vi piaccia!
"Non sentiva niente in particolare,solo i fiocchi di neve che le si poggiavano leggeri sul viso. Sarebbe dovuta essere a casa già da un pezzo,probabilmente la cena era già pronta e sua madre si stava chiedendo che fine avesse fatto.."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Grazie..


La neve scendeva candida sul suo viso roseo mente lei, piena di meraviglia, guardava i fiocchi volteggiare lentamente nell’aria come una polvere magica che le donava una indescrivibile sensazione di gioia. Non sapeva come spiegarlo, ma ogni volta che nevicava le sembrava di rinascere: la neve imbiancava tutto attorno a lei ed era come se le stesse dando carta bianca per immaginare uno mondo migliore, privo di dolore e sofferenza.
Eppure solo di recente le succedeva di soffermarsi ad immaginare, non lo aveva mai fatto prima. Era sempre stata una donna obiettiva e determinata e non una di quelle inguaribili sognatrici che, in fin dei conti, non concludevano mai niente, ma da quando la sua vita era stata messa a rischio più e più volte non aveva smesso di immaginare come sarebbe stato doversi preoccupare di aver semplicemente sbagliato il programma della lavatrice o avere per errore macchiato il proprio vestito preferito, invece di lottare ogni giorno per poter vedere di nuovo il sole sorgere.
Aveva superato l’esperienza di Namecc, quella dei cyborg, quella di Cell ed infine aveva respirato di nuovo dopo la fine dell’avventura di Majinbu, ma nonostante tutto ciò continuava ancora a lottare. Non avrebbe potuto fare in altro modo per evitare di soccombere, ma questa volta non per mano di un nemico.
Aveva condiviso tutto con lui, gli aveva donato tutta se stessa e fin anche un figlio, di cui lei era sicura fosse fiero ed affezionato, ed egli aveva addirittura messo da parte il proprio orgoglio ed egoismo e si era sacrificato per loro, per lei. Certo, prima di ciò aveva ceduto alla sua antica indole sanguinaria, ma quel gesto contava più di tutto. Ma nonostante tutto quel tempo, lei lo sentiva ancora lontano, nonostante quel nobile sacrificio lei sentiva che lui non era pienamente soddisfatto, temeva che potesse cedere ancora.
Aveva paura.
Per la prima volta Bulma Brief aveva paura. Nemmeno quando era stata uccisa aveva provato un sentimento così forte, un tormento così grande. Voleva solo che lui fosse felice, ma sentiva che probabilmente non era così.

La neve continuava a scendere candida dal cielo notturno, mentre, tra questi ed latri pensieri , la donna la osservava alla luce di un lampione, seduta su una panchina nel parco cittadino. Quella sera la Città dell’Ovest era deserta, solo di rado sentiva il rumore di qualche auto sfrecciare nell’oscurità e, nonostante fosse dicembre inoltrato, non aveva freddo. Non sentiva niente in particolare, solo i fiocchi di neve che le si poggiavano leggeri sul viso.
Sarebbe dovuta essere a casa già da un pezzo, probabilmente la cena era già pronta e sua madre si stava chiedendo che fine avesse fatto, dopo che, circa 2 ore prima, era uscita a “fare due passi” dopo l’ennesima litigata con Vegeta, la terza o forse quarta solo quella settimana. Non erano normali litigi, come quelli con i quali i due si dilettavano a stuzzicarsi in quell’ormai lontano periodo prima dei cyborg; erano litigi insoliti, in cui nessuno dei due urlava o gettava niente per aria, ma le parole di rabbia e frustrazione venivano quasi sussurrate a denti stretti. Non sapeva più come spiegare tutto quel risentimento da entrambe le parti, ormai i pericoli erano passati, e lei pensava davvero che  le difficoltà li avrebbero uniti sempre di più, anzi ne era fermamente convinta dopo il sacrificio del Sayan.
Dov’era quella convinzione adesso? Forse era scivolata via durante una delle tante docce fredde che lei faceva per calmarsi dopo le liti, mentre Vegeta correva nelle Gravity Room per sbollire la rabbia.
Che fine aveva fatto quella giovane donna determinata e testarda? Quella che lei vedeva ora  era solo una sagoma, logorata dal tempo e dal dolore.

La luce flebile del lampione illuminava i suoi pensieri quando improvvisamente una mano le si posò sulla spalla. Non serviva girarsi a guardare, sapeva bene chi fosse..

-          La cena è pronta, quella scocciatrice mi ha pregato di cercarti, era preoccupata

Parlò con un tono gelido ed indifferente, ma lei non se ne curò, lo conosceva troppo bene. Ci fu un lungo momento di silenzio. Il Sayan stava in piedi con le braccia conserte mentre lei fissava il vuoto, ancora seduta su quella panchina.

-          Grazie, Vegeta

Due semplici, stupide parole, che significavano molto più di quanto sembrasse, e Vegeta se ne accorse soprattutto dal tono malinconico con cui erano state pronunciate. Un semplice grazie poteva racchiudere un mondo. Grazie per avermi protetta, salvata, resa felice, amata.
Una stupida parola, una stupida donna, uno stupido pianeta, eppure il Principe dei Sayan, che mai avrebbe potuto aspettarsi di fare un passo falso, si era piegato di fronte a tutta quella stupidità, e gli era piaciuto. In quel momento un brivido lo attraversò. Non era il freddo, figuriamoci, ma una sensazione molto più spiacevole: compassione. Per la prima volta nella sua vita aveva provato quel sentimento che molte volte aveva sentito menzionare, ma mai vissuto. Non riusciva nemmeno a respirare, il suo stomaco si stava aggrovigliando, non riusciva a vederla soffrire. Aveva fatto di tutto pur di fare in modo che non le venisse meno il sorriso, si era persino sacrificato, ed ora ne era lui la causa.
Prese un profondo respiro, non avrebbe mai immaginato di poterlo fare mai nella vita, ma infondo in quel periodo aveva fatto tante cose che non avrebbe mai pensato di fare. Le si avvicinò lentamente e le posò una mano sul viso, sollevandole il mento con delicatezza e costringendola  a guardarlo negli occhi. La sua mente si annebbiò per alcuni istanti, le sue pupille si erano perse in quel mare limpido ed azzurro, inquinato dalla tristezza.
Le si allontanò lentamente e, mettendosi seduto di fianco a lei,perse un altro lungo respiro mentre guardava con aria assorta i fiocchi di neve precipitare dal cielo.

-          La vita è troppo breve per preoccuparsi di tutto ,terrestre…. È una cosa che ho appreso personalmente.

Poche parole, incisive. Lui era fatto così: non temeva il giudizio altrui, faceva quello che sentiva, senza pensarci troppo, ed era per questo che alla fine lei si era innamorata di quello scimmione. Allo stesso modo lei non doveva preoccuparsi di lui, perché nel caso qualcosa non gli fosse andata bene lui non si sarebbe fatto scrupoli a dirlo, e se era ancora accanto a lei dopo tutto quel tempo significava che era proprio lì che lui voleva stare.
Un lieve sorriso le si disegnò sul volto. Si girò verso di lui per parlare ancora, ma Vegeta era già sparito, portandosi via anche i dubbi che affliggevano la ragazza, la quale si era resa conto solo in quel momento, dopo tanto tempo, che i due erano ormai legati indissolubilmente, per sempre.
 

Note : Salve a tutti! Questa è la mia prima one shot e ovviamente è sulla mia coppia preferita!! Fatemi sapere che ne pensate e se vi piace!
Visto che sono alle prime armi accetto tutti i tipi di suggerimenti che vorrete darmi. Grazie a tutti! Un Bacio!!!
 
 
   
 
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