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Autore: PPLyra    15/11/2012    1 recensioni
Quando Lina disse la verità a Gourry, lui si gettò in una corsa sotto la pioggia. Vedendolo in pericolo, Lina saltò giù dalla finestra della sua camera da letto per cercare di salvarlo. In parte sapeva che anche lei era in pericolo.
Farà in tempo?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Amelia, Gourry Gabriev, Lina Inverse, Zelgadis Greywords
Note: Lime, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La storia originale si può trovare qui: http://pplyra.deviantart.com/gallery/38262533#/d57epfh


Slayers - In Another Life C:1

Rating: R
Anime: Slayers
Tipologia : Yuri
Genere: Romance/Commedia/Drama
Coppia: Amelia/Lina
Theme: "In Another Life" di The Veronicas.
Status: In progresso. Avrà 3 capitoli.
By: PPLyra
Note: La storia è ambientata dopo next. Questa fanfiction è abbastanza dark (Vicinanza alla morte), contiene parolacce e nudità (la mia non contiene scene hentai. Non sono comunque in grado di scriverle). Ho anche cambiato un po’ la personalità di Gourry. Avrebbe dovuto essere una one-shot, poi ho aggiunto altre scene. Quindi è diventata una two-shot, ma ho avuto altre idee. Dopo ancora, è diventata una three-shot perché volevo più drammaticità XD nya~

~~~~~

Dannato sia questo freddo.

Ero distesa sul letto, tremando come una pazza. Freddi brividi continuavano a correre su e giù lungo la mia spina dorsale. Era metà primavera, ma quella notte il tempo aveva deciso di fare i capricci. Non sono abituata alle notti fredde. Sembrava che stessi nuotando in un fiume ghiacciato!

Dopo aver viaggiato in giro, il gruppo ed io abbiamo deciso di prenderci una pausa per la notte in una locanda vicina. Gourry, Zelgadiss e… Amelia. E’ così terribilmente carina e irritante con i suoi discorsi sulla Giustizia! Di recente avevo sviluppato un certo sentimento nei suoi confronti da quando eravamo andate alle terme. Il modo in cui strofinava il mio corpo era piacevole. Senza dimenticare il suo corpo così… incredibile. Da allora abbiamo speso molto più tempo alle località termali. Conosco il suo corpo dalla testa ai piedi. Perfino quella volta che fu ferita gravemente da Seigram, ero davvero preoccupata che non si sarebbe mai più svegliata. Sia io che Zelgadiss non eravamo in grado di curare qualcosa di così serio. Stavo per piangere, poi mi risollevai quando Milgrazia la resuscitò. Desideravo combattere per lei, ma pareva così sconsiderato farlo. Quandò tornò in piedi, ero così sollevata! Pensavo di averla persa.

Ma nè lei nè gli altri conoscevano i miei sentimentii nei suoi confronti. In milioni di anni non avrei mai confessato quella cosa. Non volevo che la nostra amicizia finisse. Ne sarei uscita in pezzi.

“Lina-san,” disse una voce calma dall’altra parte della stanza, interrompendo i miei pensieri, “stai bene?”

“O-oh, certo che s-sto bene, Amelia- ah! Quando m-mai sono stata male?”

Il forte vento fece aprire una finestra, facendo in modo che l’aria fredda trovasse un’entrata. Un suono di piedi scalzi che camminavano risuonò contro il freddo, duro pavimento di legno della stanza. Un secondo più tardi, la finestra aperta fu chiusa. Il vento freddo cessò, ma stava ancora aleggiando nella stanza. “Ecco, chiusa.” disse Amelia “Stai tremando, Lina-san. Vuoi che dorma con te stanotte per tenerti caldo? Non importa se mi calcerai durante il sonno. Ma solo questa volta…”

Un peso si fece sentire dietro di me nel letto. “N-no! Va bene così, grazie!” provai a scacciarla in questo modo. Non volevo che mi vedesse in quelle condizioni. Mi ero tolta le ultime parti di vestiario prima di andare a letto per ritrovarle pulite l’indomani.

Iniziò a sollevare le lenzuola bianche che stavano coprendo il mio freddo corpo. “Non mi sembra tu stia bene.” disse.

“N-no, Amelia! Non voglio che tu mi veda… eeeh così!” recuperai le lenzuola e mi nascosi il volto sotto di esse.

“Vederti in che modo, esattamente?” chiese, continuando a strattonare il lenzuolo. “Avanti, Lina-san! Basta segreti!” Con un improvviso colpo, le mie lenzuola volarono in aria e caddero sul pavimento. Amelia ansimò dallo spavento, vedendo la mia schiena nuda nella luce lunare. “M-mi dispiace, Lina-san. Non lo sapevo!”

Mi alzai a sedere. Lei si mise a guardare verso l’altra parte della stanza. Stava ancora indossando la sua solita uniforme, ma senza il mantello e gli stivali. Prendi un profondo respiro. Misi la mia mano sulla sua spalla per farla voltare e guardarmi in faccia. “Va tutto bene, Amelia. I miei vestiti sono a lavare stanotte e non posso vestirmi fino a domattina, è per questo che sto tremando di freddo.”

Lei mi guardò. “Comprensibile. Toglierò anche i miei così saremo pari.” Si alzò in piedi, portandosi le mani alla maglia per toglierla.

“Co-cosa stai facendo, Amelia?!” arrossii.

La principessa si voltò verso di me, il suo stomaco era scoperto. “Oh, Lina-san! Non è che non mi hai mai vista nuda! Eravano entrambe nude alle terme.” Sghignazzò, sbattendo la maglia sul pavimento, seguita poi dai pantaloni.

“Oh, giusto.” mormorai, mettendomi le mani sulle cosce e abbassando lo sguardo.

“Oh dei, fa freddo senza vestiti!” disse Amelia.

Alzai lo sguardo verso di lei ancora una volta. Si stava coprendo il petto nudo con quelle braccia corte. Il suo corpo si vedeva appena avvolto nell’ombra. Desiderando che ci fosse molta più luce nella camera, non riuscivo a smettere di fissare e notare quanto fossero grandi le sue t-

“Lina-san! Continuerai a fissarmi in quell modo per tutta la notte?!” esclamò la principessa.

Sbattei le palpebre, poi scossi la testa per smettere di osservarla. “Uhm, no.”

Pose le mani sui suoi fianchi, facendo sobbalzare i seni. “Ho capito… sei gelosa, vero?”

“G-gelosa di cosa?””

Le doghe scricchiolarono lievemente quando si sedette sul mio letto. La sua nuda figura era ora esposta. “…delle mie tette!” continuo. Amelia sogghignò, prendendosele in mano. Con un sorrisetto dipinto in volto, le sollevò lievemente.

Tutto ciò mi fece arrossire anche di più. “Perché pensi che io sia gelosa… di quelle?!”

“Bè, stai sempre a fissarle.”

“Ok, va bene!” ammisi “Sono proprio invidiosa perché odio essere chiamata la maga senza tette.”

Sogghignò ancora. “Non dovresti! Un giorno, le tue diverranno più grandi delle mie!”

“Lo spero, ma hey, si sta facendo tardi, dormiamo.” Stropicciai il cuscino e mi distesi sul lato, con lo sguardo rivolto all’altra parte della stanza.

Amelia recuperò il lenzuolo dal pavimento e si distese proprio di fronte a me. Non esitò un secondo. Circondò i miei fianchi con le braccia e posò la testa sul mio petto, strofinandosi contro la mia scollatura. Appoggiai il mento in cima ai suoi corti capelli violacei e le braccia attorno il suo piccolo corpo. Le sue guance erano calde contro il mio petto e gentilmente tirai il lenzuolo sopra di noi.

Non potevo credere che stesse realmente succedendo. Amelia mi stava coccolando nuda. Ma era sbagliato. Dopotutto, durante tutti i nostril viaggi, lei ha sempre cercato Zelgadiss. Non c’era modo che io le rivelassi tutto quando era ovvio che era lui che desiderava.

“Buonanotte, Lina-san” susurrò, interrompendo nuovamente i miei pensieri. Il suo respire caldo si espanse contro il mio petto nudo facendolo pulsare velocemente. Mi chiedo se lei potesse sentire il battito del mio cuore.

Calmati e mettiti a dormire, Lina! "Notte notte," dissi. Con la mente sgombra, riuscii a trovare il sonno.

~*~*~*~*~

Whoosh. Thud. Tap tap tap. ...Uh? Si sentivano dei rumori. Mi fecero svegliare. Stiracchiai le braccia e sbadigliai. Mi sedetti e mi grattai la testa, facendo scorrere i miei lunghi capelli biondi.

Diavolo, perchè c’erano dei rumori a quell’ora della notte? Passai lo sguardo nei dintorni e vidi Zelgadiss dormire pacificamente dall’altra parte della stanza oscurata. Quindi non era lui a fare quel trambusto. Mi fermai per un momento. Ricordai che Amelia e Lina dormivano assieme nella stanza giusto a fianco della nostra. Quindi posai con delicatezza l’orecchio contro il freddo muro legnoso per ascoltare.

Aspetta. Sono Amelia e Lina che sghignazzano? Perchè suonano come se fossero l’una accanto all’altra? Stanno dormendo in un letto solo? Perchè quell letto sta scricchiolando come un pazzo? Non hanno un letto ciascuna? Cosa diavolo sta accadendo lì dentro?!

Le mie pulsazioni raddoppiarono. Decisi di rinunciare. No, era tutto ok. Le ragazze sono così. Possono stare vicine senza causare strane situazioni tra loro. Era meglio se tornava a dormire per rischiararmi la mente. Sperando che tutti quei pensieri si dissolvessero.

Mi distesi sul fianco, cercando di rimuovere i pensieri nella mia testa e addormentarmi, mentre quei rumori se ne andavano.




Presto quella mattina successiva, quando il sole stava tracciando la sua via tra le tende della stanza, decisi di alzarmi. Guardando l’orologio sulla parete sopra il letto di Zelgadiss, scoprii che erano le otto del mattino. Notai anche che lui non era più nel letto. Forse era già andato di sotto per fare colazione. Uscii dalla stanza, andando verso quella di Amelia e Lina. Era davvero silenziosa la locanda di mattina. Nessuno percorreva i suoi corridoi. Probabilmente erano ancora tutti addormentati o aspettavano la colazione nella sala da pranzo.

Una volta di fronte alla stanza delle ragazze, sospirai, escludendo il bussare perché le due erano sicuramente già sveglie e stavano parlando di cosa fare in giornata. Posai la mani sulla maniglia e lentamente la girai per aprire la porta. Feci capolino nella fessura e… quello sul pavimento è il vestito di Amelia?! Oh no… non può – entrai completamente per controllare. Il letto era completamente vuoto. Girai il volto verso l’altra parte della stanza. Le ragazze erano nell’altro letto. Assieme. Stavano ancora dormendo. Il lenzuolo bianco copriva i loro corpi. Mostrava solo le loro gambe e piedi.

Oh, dei. Il viso di Amelia era sul petto di Lina… Oh, dei… tutto ciò è malato! Era meglio se… si, era meglio se fossi uscito di lì! Lentamente, sgusciai fuori dalla stanza e richiusi la porta. Era orribile. Non potevo credere a ciò che avevo visto lì dentro!




Mentre tornavo verso la mia stanza, vidi Zelgadiss venirmi incontro proprio mentre ero di fronte alla porta. “Zell…” dissi, cercando di sembrare come se non avessi visto niente di sospetto.

“Oh, buongiorno, Gourry.” disse Zelgadiss, guardandomi. “E’ successo qualcosa stamattina?”

Per un momento mi bloccai come se fossi paralizzato. Gli avrei detto che avevo visto Amelia e Lina dormire nude, e abbracciate! No. Sarebbe suonato così stupido che avrebbe pensato fossi un pervertito che entrava nella camera delle ragazze senza bussare. Adesso dì qualcos’altro… “Io?! Pfft! C-certo che no! Sono tornado solo perchè avevo dimenticato la mia armature, tutto qui!”

“Come preferisci…” e con questo, Zelgadiss also le spalle. Lo seguii con lo sguardo, si stava dirigendo verso la sala da pranzo.

Phew! Ci stava andando vicino… pensai di essere carne morta…

~*~*~*~*~

I raggi solari stavano brillando suoi miei occhi e ciò me li fece aprire. Sentendomi ancora stanca, mi girai sul fianco e tornai a dormire. In quel momento, sentii qualcosa scuotermi le gambe. Decisi di ignorarlo piegandole.

“Lina-san…” sussurrò una voce.

Lo scuotimento delle mie gambe avvenne di nuovo, ma questa volta fu più piacevole. Mi fece alzare, le mie mani trattenevano il lenzuolo per coprire il mio corpo. Mi guardai attorno, focalizzai Amelia in piedi di fianco al mio letto, completamente vestita nel suo normale completo giallo chiaro e rosa, con il mantello addosso. “Che… che ore sono?” chiesi.

“Sono passate le dieci del mattino. Gourry-san e Zelgadiss-san ci stanno aspettando.” disse la principessa.

“Ma i miei vestiti…”

“Oh, eccoli. La cameriera me li ha dati oggi sul presto.” Mi passò i vestiti e mi alzai per mettermeli. “Sai una cosa?” disse “Non mi hai né calciata né attaccata durante il sonno, la scorsa notte. Effettivamente ero un po’ spaventata all’idea che l’avresti rifatto.”

“Uh, è strano.” risposi, infilandomi l’ultimo guanto alla mano. “Ecco, finito!”

“Allora andiamo!” In un secondo, Amelia mi prese la mano e mi portò via.

“Prenditela con comodo!”

~*~*~*~*~

Ragazze.

Aspettare Amelia e Lina che si preparassero era come attendere la pioggia nel mezzo della siccità…

Guardai Zelgadiss, che era in piedi davanti a me fuori dalla locanda. Stava tenendo la spada in mano. Esaminandola con le dita, toccando appena il metallo. Le pietre tra le sue dita produceva un lieve fruscio contro la sua spada. “Zell…” dissi.

“Sì, Gourry?” si voltò per guardarmi. Rimise la spada nel fodero.

“Pensi… pensi che ci sia qualcosa di strano tra Amelia e Lina?”

“Non credo. Quelle due possono occuparsi di tutto, non preoccuparti!”

~*~*~*~*~

Appena uscimmo dalla locanda, vedemmo Gourry e Zelgadiss lì fuori. Sembrava stessero discutendo. “Cervello di medusa!” lo chiamai.

“Oh, Lina, Amelia.” rispose Gourry, voltandosi. Zelgadiss fece lo stesso.

“Ce ne avete messo di tempo.” disse Zelgadiss.

“Siamo ragazze, Zelgadiss-san! E dovresti sapere che le ragazze ci mettono un’eternità per prepararsi!” rispose Amelia.

Mi girai per guardare Amelia. Stava strattonando il mantello di Zelgadiss. Ne ero invidiosa. Sigh. Non le piacerò mai…




Mentre facevamo un giro per la città sotto il caldo sole, ci fermammo ad un ristorante carino in cui cibarci. Non avevo fatto colazione, mentre gli altri tre si. Quindi non era leale riprendere il viaggio senza aver riempito il mio stomaco di energia! Come al solito, ordinammo tutto ciò che c’era sul menù. Zelgadiss ordinò il suo consueto caffè.

Aspettammo che ci fosse servito il cibo in tavola. La prima cosa che la cameriera portò fu il caffè per la chimera. Poi le polpette di carne di Gourry. Dopo un po’ arrivò il resto. Ma dov’era finito il mio ordine special?! Stavo iniziando a spazientirmi nell’attesa, così inizia a battere a ritmo le dita sul tavolo, con la testa appoggiata sull’altra mano, il gomito sul tavolo. Quando stavo per ribaltare la tavola perché il maledetto cameriere ci stava mettendo così tanto tempo, finalmente arrivò con i piatti di spaghetti e hotdog, polpette di carne e salsa extra per me e Amelia.

Oh, siano ringraziati gli dei! Ci aveva messo secoli. Finalmente potevo mangiare! Portai gli spaghetti alla bocca con la forchetta perfino prima che il cameriere potesse poggiare tutti i piatti sul tavolo. Mi guardò shockato, poi se ne andò. Amelia era paziente, ma si gettò sugli spaghetti altrettanto velocemente. Li inghiottimmo velocemente, facendo spruzzare tutta la salsa in più sui nostri visi.

Lanciai un’occhiata a Gourry. Non l’aveva notato. Era indaffarato a riempirsi con le polpette e dando grandi morsi alla coscia di pollo nella sua mano sinistra. Guardai Zelgadiss. Lui l’aveva notato, ma tornò presto a bere il suo caffè.

“Lina-san! Il tuo viso è tutto sporco!” Amelia rise.

Mi voltai per guardarla. Mi stava indicando. “Anche il tuo!” risi anche io in risposta.

“Vado in bagno a pulirmi” e Amelia si alzò.

“Ah, vengo anche io!” sorrisi, seguendola.

~*~*~*~*~

Sentivo che Lina mi stava osservando mentre mangiavamo. Quando la sentii parlare ad Amelia alzai lo sguardo, i loro visi erano ricoperti di sugo degli spaghetti. Amelia si alzò dalla sedia e si diresse verso il bagno. Lina la seguì.

Tornai alle mie polpette. Zelgadiss le aveva già mangiate tutte dal mio piatto. “Zell! Pensavo non avessi fame!” esclamai.

“Non l’ho mai detto.” disse, pulendosi la bocca con il tovagliolo. “Non hai nemmeno chiesto se fossi affamato oppure no.” Quindi bevve un sorso del suo caffè.

“Ad ogni modo! Ne ordinerò dell’altro.” risposi, sventolando una mano verso il cameriere per ordinare altre polpette.
 



Quando il cameriere tornò con il mio nuovo piatto di polpette, sentii la porta del bagno scricchiolare nell’aprirsi. Mi voltai e vidi che c’era solo Amelia. Era appoggiata contro il muro e fissava il soffitto.

Stava aspettando Lina? O stava sognando ad occhi aperti? Tutte quelle domande senza risposta mi stavano facendo avere strani pensieri. Un momento dopo, Lina uscì dal bagno e i miei occhi le abbandonarono.

~*~*~*~*~

Nel momento in cui uscii dal bagno, notai Amelia che stava attendendo appoggiata al muro. "Amelia?" chiesi, guardandola.

"Uh? Lina-san..." mormorò, "Ti stavo… uh, aspettando."

"Oh. Bene allora, grazie."

Partì verso il nostro tavolo per tornare a mangiare. Non ci scambiammo una parola da quando ci sedemmo.

~*~*~*~*~

La giornata si concluse molto velocemente, prima che me ne rendessi conto era già scuro. Abbiamo tutti deciso di rimanere nella stessa locanda dato che non ve ne era di vicine alla prossima città.

Lina ci diede una chiave. Uh? Quattro stanze separate? Non avrebbero condiviso il letto questa volta? Ero confuso. Forse non stava accadendo niente tra di loro. Mi incamminai verso la mia stanza. Posai l’armatura, la spada e i vestiti sul comodino.

Dovevo andare alle terme. Forse Zell era già lì! Volevo parlargli della situazione. Era giunto il momento di dirgli che c’era qualcosa tra le due ragazze perchè non riuscivo a levarmi il pensiero dalla mente. Quindi mi diressi alla zona maschile delle terme. Stavo in piedi davanti ad esse, le pietre scivolose rendevano umidi i miei piedi e il calore dell’acqua stava salendo. Lo ignorai e decisi di saltarci dentro in ogni caso.

~*~*~*~*~

Dopo aver fornito agli altri tre la chiave, andrai dritta alla mia stanza e posai i vestiti sul letto, richiudendo un asciugamano attorno al mio corpo per poi dirigermi alle terme.

Aspettai che fossero tutti fuori. Volevo la zona tutta per me, senza dovermi preoccupare che qualcuno vedesse il mio non-proprio-sviluppato seno. Aprii una delle porte e tolsi l’asciugamano per riporlo in una sbarra proprio di fianco alla porta, quindi mi addentrai dentro la calda piscina. L’acqua era davvero molto calda all’inizio, ma mi ambientai velocemente. Mi appoggiai al bordo, con solo la fronte e il naso fuori dall’acqua. Chiusi gli occhi lentamente. Finalmente la pace. Era passato molto tempo da quando avevo dedicato del tempo per me stessa.

Ma proprio allora, dell’acqua calda mi schizzò dritta in faccia. Mi strofinai gli occhi con le mani e vidi Amelia di fronte a me. “Amelia, cosa-“ esclamai, drizzandomi in piedi. Il ventò si alzò. Fece diventare la sorgente calda in fredda. Quindi mi rimisi in acqua per scaldarmi.

“Non ti ho vista nella tua stanza, quindi ho pensato fossi qui.” disse.

“Oh. Avevo appena deciso di venire qui per pensare a delle cose.” risposi.

“Che genere di cose?”

“Oh, nulla. Solo… le solite cose.”

“Se non vuoi dirmelo mi sta bene, ma se vorrai sarò tutta orecchie.” Amelia attese pazientemente un mio response. Mentre cercava di lavarsi, produceva suoni di guizzi d’acqua.

“Bè…” inizia, lei si voltò per guardarmi in faccia. “Mi piace una persona…”

“Oh? Posso sapere chi è questa persona?” chiese, con sguardo inquisitore.

“Il fatto è che non posso ancora dirtelo! E’ un segreto, ovviamente!”

“Giugin giurello, non lo dirò a nessuno.” mormorò, assumendo uno sguardo da cucciolo.

“No, non posso… mi dispiace…” abbassai lo sguardo, le mani erano immerse in acqua. Non era carino nasconderle il mio segreto, ma non volevo che Amelia lo scoprisse. Non desideravo che se ne andasse dalla mia vita.

“Va bene, Lina-san. Ma cosa è che ti rende così pensierosa? Glielo hai già detto? Ti hanno rifiutata?” Amelia fece una pausa dopo aver chiesto quel quantitativo di domande a cui non potevo risponde in una volta sola. “E’ Gourry-san?” chiese infine dopo un momento di silenzio.

“Cosa? Quel cervello di medusa?” chiesi, sospirando. “Sì. Diciamo di sì…”

“Lo sapevo!” fece un ampio sorriso. Bene, almeno mentire sembrava una buona opzione… per il momento. “Dovresti davvero dire a Gourry-san cosa provi. Sono sicura che anche lui prova lo stesso per te.” disse, nuotando e avvicinandosi a me.

“Io, uh… non voglio ancora… ho altre cose di cui preoccuparmi ora…” mi diressi così fuori dalla piscina per asciugarmi. “Sarebbe megio se uscissimo di qui… altrimenti diventeremo delle prugne.” sghignazzai.

Uscì anche lei e andò ad asciugarsi. Uscimmo infine dalle terme e tornammo nelle nostre camere separate.

~*~*~*~*~

Osservavo il bel cielo stellato, con le braccia appoggiate alla pietra del bordo piscina. Il cielo era limpido quella notte, ma le stelle lo rendevano ancora più chiaro.

Sospirai. Dei, la mia pelle stava diventando simile a quella di una nonnetta. Avevo perso completamente la cognizione del tempo. Dannazione, stelle. Uscii dalle terme, Amelia e Lina stavano parlando dall’altra parte della recinzione. Decisi di avvicinarmi per ascoltarle in segreto. Poggiai l’orecchio contro la staccionata e mi misi in ascolto.

“E’ Gourry-san?” sentii dire da Amelia. Cosa?! Fui paralizzato per un attimo, grattandomi la testa. Le piacevo…?

“Cosa? Quel cervello di medusa? Sì. Diciamo di si…” rispose Lina. Non poteva essere vero… velocemente mi diressi all’uscita delle terme prima di sentire il resto del discorso. Mi asciugai prima di tornare alla mia stanza per la notte. Stava accadendo qualcosa… ne ero sicuro.

~*~*~*~*~

Il tempo era bella quella notte. Non era freddo come il giorno prima. Mi misi nel letto e mi coprii con il lenzuolo per dormire. Avevo mentito ad Amelia con il fatto che mi piacesse Gourry, ma sembrava averla bevuta. Sospirai e mi strofinai contro le lenzuola per trovare il riposo.

Thud thud. Aprii lentamente gli occhi. Cos’era quel rumore? Era tornado tutto silenzioso, quindi ripresi a dormire…

Thud thud-thud-thud thud. Thud thud. Mi alzai e grugnii, stirandomi le braccia, nel mentre il bussare alla porta continuava. Chi diavolo stava bussando a quell’ora della notte?!

Aprii la porta e vidi Amelia lì in piedi. Ero sorpresa.

“Lina-san, chiedo scusa per averti svegliata ma, uhm… posso dormire con te anche stanotte?” chiese. “N-non riesco a dormire per diverse strane ragioni…”

I fuochi di artificio scoppiettavano attorno a me. Un’altra notte sola soletta con amelia! Dannazione, si! “Certo.” risposi, mostrandomi improvvisamente antusiasta, invitandola ad entrare e chiudendo dopo la porta a chiave.

Saltò sul letto e si strinse nel lenzuolo, così la raggiunsi. “Uhm, Lina-san…” sussurrò “Mi sono divertita con te alle terme…” si strinse a me, senza aggiungere nient’altro. La prima volta che dormii con lei era stata differente. Questa volta era completamente vestita.

“Anche io” risposi, portando le mia braccia attorno a lei.

Dopo un momento, sembrava addormenta. Pensieri si susseguirono per tutta la notte nella mia testa. Prima che me ne rendessi conto, i raggi solari filtravano attraverso le tende. Il tempo era davvero volato! Osservai il corpo dormiente di Amelia. Quando la vidi aprire gli occhi, mollai la stretta su di lei. Sapevo che fingermi addormentata non avrebbe nascosto la mia espressione. Specialmente se ero stata… sessualmente eccitata tutta la notte. Scrollai le spalle. “’Giorno.” sussurrai.

Finalmente aprì completamente gli occhi, sbadigliando. “Buongiorno…”

Mi alzai dal letto. Mi diressi verso la finestra ed aprii le tende. I raggi solari brillarono per tutta la stanza. Mi voltai, osservando Amelia prendere il cuscino per coprire il suo viso. “Troppo luminoso…”

Sbadigliai ancora. Ero davvero stanca. Avevo dormito circa un paio d’ore la notte precedente. Desideravo dormire di più ma non potevo. Indossai il mantello e i miei spallacci. Afferrando la bandana che era sul tavolo, la legai attorno alla mia fronte.

Amelia mi passò a fianco. “Vado a prendere i miei vestiti nella mia stanza, Lina-san. Ci vediamo nella sala da pranzo.” disse.

Appena uscì dalla mia stanza e chiuse la porta, saltai dritta nel mio letto per distendermi e chiusi gli occhi, sperando di poter dormire ancora un paio di minuti…

 

  
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