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Autore: tsubaki    02/06/2007    9 recensioni
Dopo l'avventura con Majin Bu, molti anni dopo si svolge un nuovo torneo Tenkaichi in cui arriva Uub per la prima volta. La one-shot, però, riguarda la famiglia Brief soprattutto Bra e Vegeta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due grandi e innocenti occhi azzurri si aprirono di scatto puntandosi verso il soffitto

Picture Day

 

 

 

Due grandi e innocenti occhi azzurri si aprirono di scatto puntandosi verso il soffitto. La luce del sole illuminava la stanza e una piccola mano andò a stropicciarsi la faccia mentre la bambina si alzava seduta sul suo letto.

Si stiracchiò dolcemente e si guardò attorno sorridendo, osservando la sua cameretta rosa. Era piena di giocattoli e disegni, e la bambina ne andava fiera.

Si alzò dal letto con gioia e andò alla finestra, scostando le tende ricamate, anch’esse di colore rosa, e puntò lo sguardo verso il giardino. Spalancò le ante della finestra e, con un grande sorriso e un piccolo e acuto urletto, agitò la manina verso la figura poco distante.

“Ciao papà!” gridò la piccola attirando l’attenzione del genitore.

Vegeta si girò rapidamente alzando lo sguardo per incontrare quello azzurro della figlia. Senza mutare di espressione la osservò, salutandola con gli occhi. La bambina rise di gioia e rimase a fissare il suo adorato papà mentre si allenava.

Restò nella stessa posizione – gomiti puntati al poggiolo e testa fra le mani – per parecchi minuti finché non sentì la porta della stanza aprirsi. Bra trotterellò su sé stessa e si ritrovò a guardare due occhi del suo stesso colore.

“Buongiorno principessa” disse Bulma avvicinandosi alla bambina per darle un bacio sulla fronte. La piccola rise di gioia e abbracciò la sua mamma. Adorava quel soprannome, la rendeva orgogliosa.

“Hai dormito bene?” continuò Bulma accarezzandole i capelli scarmigliati. Bra era esattamente come lei e si agitava molto tra le lenzuola, percui usciva sempre parecchio spettinata dopo ogni sonnellino. La piccola annuì con forza e si rigirò per tornare ad osservare il suo papà.

Bulma le si accostò e sorrise: c’era un legame particolarmente forte tra la piccola Bra e Vegeta. La donna era consapevole come al suo principe non piacesse essere fissato, eppure ogni mattina, invece di rinchiudersi nella camera gravitazionale come aveva fatto in tutti gli anni precedenti, il saiyan si recava in giardino, proprio sotto la finestra di sua figlia. “Preferisco l’aria fresca, la mattina” aveva detto lui come scusa. In realtà desiderava solo che la sua principessina lo guardasse.

“La colazione è quasi pronta, devi vestirti adesso” disse Bulma con un sorriso. Bra mise un piccolo broncio ma si riscosse subito correndo verso il suo grande armadio e spalancandone le ante. Adorava scegliere i vestiti.

Bulma la lasciò fare e si sedette sul letto dopo aver sistemato le lenzuola. Con un grande sorriso Bra afferrò i vestiti e corse dalla sua mamma domandandole quale tra il completo bianco a pois rossi e quello blu a strisce fosse più carino. La donna non ebbe neppure il tempo di rispondere che la piccola iniziò un monologo su quali colori le stessero meglio. Fatto sta che in pochi minuti la bambina scelse da sola di indossare il vestito bianco a pois rossi.

Bulma la aiutò a disfarsi del suo pigiamino rosa confetto e le fece mettere il vestito prescelto con tanto di calzini abbinati. Bra corse verso il suo grande specchio e prese ad ammirarsi facendo varie giravolte. Poi tornò correndo dalla madre.

Iniziarono quindi ad acconciare i capelli e dopo qualche minuto Bra si trovò vestita di tutto punto con una grande coda alta che le alzava la chioma blu.

“Chissà se a papà piacerà come mi sono vestita?” si domandò ad alta voce la bambina sorridendo. “Perché non vai a chiederglielo?” disse Bulma incitando la figlia. Gli occhi della bambina si illuminarono e in un lampo Bra corse al piano di sotto.

Bulma sorrise e scese con calma in cucina. La loro secondogenita era piena di energie. E nonostante non combattesse, Vegeta la adorava comunque. Era strano vederlo tanto gentile con qualcuno. Ma il principe era cambiato tanto negli anni…e solo in meglio.

Bra non sapeva quanto era stata fortunata a conoscere suo padre dopo l’avventura di Majin Bu. Ma era meglio così. Aveva un papà più gentile e più tranquillo rispetto a quello che aveva avuto Trunks, ma il loro primogenito poteva vantare il fatto di avere in qualche modo cambiato suo padre.

Bra si stava solo godendo i risultati.

 

Vegeta diede un ennesimo pugno in aria bloccandosi poi ritenendosi soddisfatto. Non si era ancora abituato a quel periodo di pace, ma stava comunque cercando di godersi la vita, in particolar modo la sua famiglia.

Alzò lo sguardo verso la cameretta di sua figlia: Bra era una delle cose più belle che gli fossero mai capitate. La gioia e l’amore che la piccola dimostrava nei suoi riguardi era quasi dissetante. Era sempre stato a secco di affetto per tutta la vita: la sua bambina gli stava donando tutto quanto a grandi dosi.

Si era quasi infuriato quando, cinque anni prima, Bulma aveva dato alla luce la loro secondogenita. Una femmina…bah!

Sperava di avere un altro erede maschio da allenare. Trunks, probabilmente sotto l’influsso negativo della famiglia Son, si allenava sempre meno ed avere un nuovo bambino da seviziare e affrontare era a dir poco allettante per Vegeta.

Ma Bra non era fatta per combattere. Era piccola, carina e viziata, esattamente come la madre. E assomigliava troppo a Bulma per prenderla a pugni. A Vegeta mancava il coraggio di fare una cosa simile.

Sono un rammollito…” pensò con stizza il principe facendo una smorfia. Poi sospirò. L’incontro con Majin Bu era stato molto utile, ormai non era più assetato di sangue e vendetta, fortunatamente per Bra. Desiderava fare le cose per bene con lei. L’avrebbe per sempre trattata come una principessa intoccabile e avrebbe cercato di dimostrarle in qualche modo il suo amore per lei.

Puntò gli occhi al cielo e respirò a fondo l’aria. Il pianeta Terra ormai era la sua casa e aveva definitivamente accettato di apprezzarlo.

Si lasciò cullare dalla dolce brezza attorno a lui finché il silenzio non venne interrotto dal rumore di piccoli e veloci passi di scarpette di vernice.

“Papà! Papà!” gridò una voce squillante correndo verso il principe dei saiyan. Vegeta abbassò lo sguardo per puntarlo sul tornado blu al suo fianco.

“Che c’è Bra?” chiese lui con voce dura e sguardo imperturbabile. “Ti piace il mio vestito?” chiese la piccola facendo una giravolta.

Vegeta incrociò le braccia al petto e scattò con il mento verso il vuoto, ammettendo a voce bassa che le stesse bene.

La piccola saltellò felice e si aggrappò tipo koala alla gamba del genitore. “Grazie papà, ti voglio tanto bene!” disse la bambina sorridendo dalla gioia. Vegeta le ordinò di staccarsi e Bra ubbidì, tenendo però una manina stretta ai pantaloni di suo padre.

“Andiamo a fare colazione!” disse allora la bambina e Vegeta annuì, incamminandosi verso la cucina con Bra sempre aggrappata a lui.

In cucina Bulma era indaffarata ai fornelli e Trunks era al telefono con Goten. Stavano discutendo del torneo Tenkaichi di quel giorno.

Bra trotterellò verso il suo fratellone staccandosi dal padre e il giovane si abbassò verso la bambina, sorridendo e dandole un piccolo bacio sulla guancia cui la piccola rispose allo stesso modo. Nonostante la differenza di età tra i due, si volevano molto bene ed erano molto legati. Trunks aveva capito esattamente cosa provava Gohan nei confronti del fratello minore ed era anche consapevole che l’affetto che Bra provava per lui era lo stesso che legava Goten a suo fratello.

Vegeta si sedette senza dire una parola al tavolo aspettando la sua colazione. Quel giorno ci sarebbe stato il torneo Tenkaichi a cui avrebbe partecipato anche la reincarnazione di Majin Bu, o almeno così aveva detto Kakaroth.

Era impaziente di incontrarlo. E, se sarebbe stato fortunato, magari il principe dei saiyan avrebbe avuto modo di scontrarsi nuovamente con il suo acerrimo nemico. Solo per quello aveva deciso di partecipare.

Bulma portò il cibo in tavola e Vegeta iniziò a strafogarsi, imitato da Bra che però, essendo una signorina, manteneva un certo contegno e rispettava le regole di galateo insegnatele dalla madre e dalla nonna.

Trunks si sedette con la famiglia dopo aver salutato Goten e si abbuffarono tutti in vista della giornata che avrebbero avuto.

Era un’occasione come un’altra di incontrare tutto il gruppo di amici dopo molto tempo. La famiglia Brief aveva mantenuto i contatti soprattutto con Goten, Chichi e la famiglia di Gohan. Gli altri invece non si erano più fatti sentire.

A Vegeta la situazione non dispiaceva, anzi; gli amici di Bulma non gli erano mai piaciuti e la donna era stata troppo impegnata con il lavoro per mantenersi in contatto con quel branco di smidollati. Meglio così.

Per una volta, però, poteva fare un eccezione: avrebbe combattuto, sarebbe riuscito a sopportare i terrestri amici di Bulma per qualche ora. Ne valeva la pena.

Era sicuro che l’incontro con la reincarnazione di Majin Bu sarebbe stato interessante.

 

Finirono rapidamente di fare colazione e partirono subito a bordo dell’ultimo modello di automobile costruito da Bulma. Trunks aveva lo sguardo fisso fuori dal finestrino e il lettore mp3 alle orecchie con tanto di musica rock a tutto volume: non vedeva l’ora di trovarsi con Goten e magari incontrare qualche bella ragazza da rimorchiare.

Bra, seduta al suo fianco, era emozionata di uscire e parlava a raffica, facendo domande continue ai genitori riguardo al torneo. Saltellava delicatamente sul posto, agitava forte i piedini, si lisciava continuamente il vestito: sembrava essere piena di energie.

Bulma rispose positivamente a tanto entusiasmo, dando tutta l’attenzione alla bambina. Vegeta, seduto accanto a lei, non diceva una parola, piuttosto rimaneva concentrato sullo scontro che avrebbe avuto nel pomeriggio.

Era ormai abituato alle chiacchiere continue di Bra e Bulma, sembravano quasi solo un rumore di sottofondo, per lui, che non disturbava più molto. Anni prima, invece, non sarebbe riuscito a sopportare tanto rumore e avrebbe sicuramente spiccato il volo e raggiunto il luogo del torneo da solo.

Arrivarono in poco tempo e i quattro si incamminarono all’entrata dove avrebbero incontrato tutti gli altri.

Vegeta, con una mano in tasca e lo sguardo corrucciato, precedeva gli altri con Trunks poco dietro di lui che si guardava attorno; Bulma, poco più indietro, teneva Bra per mano che continuava a ridere e osservava ogni bancarella che passavano domandando alla madre di comprarle qualcosa.

Avvistarono Goku e famiglia poco più avanti e Pan, la figlia di Gohan e Videl, corse incontro alla piccola Brief. Bra si staccò rapidamente dalla mano materna e andò incontro alla bambina. Si abbracciarono poi, saltellarono, risero e domandarono ai genitori di andare a fare un giro prima dell’inizio del torneo.

Goku non riuscì a rifiutarsi e Bulma costrinse anche Vegeta e Trunks ad andare con loro per badare a Bra, mentre lei sarebbe andata in un bar con Chichi e Videl.

I guerrieri più forti dell’universo furono quindi costretti a fare da balia a due bambine.

 

“Papà mi compri questo? Papà mi compri quello?” continuava a dire Bra tirando i pantaloni di Vegeta che, con le braccia incrociate al petto, continuava a maledire mentalmente la moglie per averlo costretto a quella tortura. Odiava lo shopping.

Bra sembrava essere inesauribile: non smetteva un secondo di parlare e di correre. Vegeta si sentiva quasi più stanco di lei.

Con sguardo vacuo, Vegeta osservò Goku alle prese con la nipotina e, notando il suo comportamento decisamente poco adulto constatò che la stupidità del suo ormai poco nemico era davvero senza limiti. Si era lasciato convincere così facilmente da Pan a comprarle un gelato e continuava a giocare con la bambina. Patetico.

Sbuffò silenziosamente, pregando che la competizione iniziasse a breve, quando sentì delle piccole manine aggrapparsi nuovamente ai suoi pantaloni e tirarli leggermente. Abbassò lo sguardo: mossa sbagliata.

Bra, accanto a lui, lo osservava con i suoi enormi occhi azzurri e, inarcando il piccolo labbro rosso verso il basso e posizionando un dito contro di esso, domandò con voce sottile di avere un po’ di zucchero filato alla fragola.

Vegeta indietreggiò leggermente spaventato e arrossì. Conosceva bene quello sguardo, sicuramente era stata Bulma ad insegnarlo a quella piccola peste. Era l’unica cosa a cui Vegeta non sapeva resistere e la piccola lo sapeva bene.

Avrebbe desiderato rifiutarsi, urlarle di chiederlo a suo fratello, magari lasciarla lì da sola e andarsene: ma non ne aveva il coraggio. Distolse lo sguardo da lei e mise una mano in tasca, prendendo i soldi datigli da Bulma. Li porse poi alla bambina dicendole di cavarsela da sola. Non poteva certo umiliarsi del tutto!

Bra non fece caso all’imbarazzo in cui aveva messo il genitore e corse alla bancarella tornando poi con uno zucchero filato quasi più grande di lei. Prese a mangiarlo di gusto e, incurante, alzò la manina e cercò di afferrare quella del padre.

“Scordatelo” disse duro Vegeta incrociando le braccia al petto. Bra si rabbuiò leggermente e gli afferrò nuovamente i pantaloni, borbottando un “Cattivo!” che diede un po’ di fastidio al padre.

Trunks notò la sorella alle prese con lo zucchero filato e rise: era davvero buffa! Le si avvicinò e si inginocchiò di fronte a lei, domandandole se voleva una mano a finire il suo dolce.

Bra sbattè le palpebre per un momento, poi disse, offesa e orgogliosa tirando fuori la lingua: “Ce la faccio da sola!” Trunks sorrise e si rialzò in piedi.

Il ragazzo osservò il padre che, con la testa voltata di lato, gli domandò quando sarebbe iniziato quello stupido torneo. Era impaziente.

Trunks rispose tranquillamente che mancava ancora più di un’ora e rise sentendo il padre sbuffare. Una piccola voce, poi, colse l’attenzione di entrambi,

“Fratellone? Mi vinci un peluche?” domandò la bambina puntando con il dito la bancarella accanto. Trunks seguì l’indicazione e accettò. Vegeta borbottò qualcosa riguardo a come quel luogo non si addicesse al principe dei saiyan ma fu trascinato da Bra, entusiasta invece.

Trunks afferrò il fucile ad aria compressa e abbatté facilmente le lattine impilate. Bra saltò dalla gioia e si arrampicò rapidamente in braccio a suo padre che non riuscì a scansarsi in tempo. La gentile signora alla bancarella chiese a Bra di scegliere il peluche che preferiva e la piccola, eccitata, si strinse forte al collo del padre afferrandogli la testa e girandola in modo da indicargli quali le piacevano di più chiedendogli anche un consiglio. Vegeta si sentì esplodere. Le disse malamente di sbrigarsi a scegliere e la piccola optò per un grande orso rosa.

La commessa glielo diede in braccio e la piccola lo strinse forte, forte con gli occhi che brillavano. Poi si voltò verso il fratello, allungò le braccia e si fece abbracciare, stampandogli poi un grosso bacio appiccicoso di zucchero filato sulla guancia.

“Grazie fratellone!” disse la bambina continuando a stringere il suo orsacchiotto. Trunks si grattò il naso e fece l’occhiolino alla sorella. Gli piaceva il suo ruolo di fratello maggiore.

Vegeta tuonò a Bra di scendere da lui visto che era rimasta in braccio e la bambina tranquillamente ubbidì. Il saiyan era tutto rosso in volto, non gli piacevano quei gesti di affetto in pubblico.

Goku e Pan, con Goten giusto dietro di loro, raggiunsero la famiglia Brief. I due ragazzi si salutarono calorosamente con la particolare stretta di mano da loro inventata, poi Goten salutò Bra accarezzandole leggermente la testa. La bambina sorrise, ma poi si allontanò leggermente sgridando l’amico di suo fratello dicendogli che rischiava di spettinarla. Il ragazzo si scusò e la piccola lo perdonò immediatamente, Goten le piaceva troppo come persona per essere arrabbiata con lui.

“Dobbiamo andare ai cancelli, fra poco ci faranno entrare” disse Goku. Pan gli ricordò anche che dovevano andare a salutare il suo nonno Satan.

Si incamminarono tutti quanti, quindi, e Vegeta ordinò a Bra di correre da sua madre da sola. La piccola annuì. Goku si avvicinò, spaventato, e chiese a Vegeta se non fosse troppo pericoloso per lei andare da sola. Il principe non rispose e Bra disse con voce squillante che aveva già sentito l’aura di sua mamma e che non ci sarebbero stati problemi perché avrebbe corso veloce. Salutò strillando tutti gli altri e partì in un lampo da sua mamma stringendo forte al petto il peluche rosa.

“Urca! Ma sa sentire le auree?” chiese Goku. “Non pensavo sapesse combattere!” disse confuso. Vegeta gli disse che non solo lui aveva una bambina in gamba in famiglia, e che Bra era in grado di percepire le auree anche se nessuno glielo aveva mai insegnato.

Goku sorrise, dicendosi mentalmente che era un vero peccato che Bra non fosse interessata alla lotta, altrimenti ci sarebbe stata sicuramente un’ottima guerriera molto potente in più in circolazione.

 

Il torneo Tenkaichi si svolse come previsto, o quasi. Aveva partecipato anche Uub, la reincarnazione di Majin Bu, esattamente come tutti si aspettavano: ma la partenza di Goku non era assolutamente in programma.

Pan aveva chiesto più volte al padre una spiegazione domandando, con la classica ingenuità dei bambini, se non fosse colpa sua se il nonno era partito. Gohan le aveva assicurato che non era così e Chichi, in lacrime, aveva confermato.

Vegeta aveva appreso tranquillamente la notizia: si aspettava una situazione simile, Goku non avrebbe certo resistito ad allenare un giovane tanto promettente. Dato che il suo rivale aveva finito con ritirarsi, anche Vegeta l’aveva imitato e, dopo essersi cambiato, si era recato al piano superiore dell’edificio accomodandosi nella stessa stanza in cui si trovavano gli altri.

Si posizionò in un angolo, con le braccia incrociate e in silenzio, sperando che almeno l’incontro tra Trunks e Goten sarebbe stato emozionante come quello di tanti anni prima.

Bra corse immediatamente dal padre e si sedette accanto a lui, sempre con in braccio il suo peluche. Vegeta non la degnò di uno sguardo.

“E’ proprio carino il mio peluche, vero papà? Stavo pensando ad un nome da dargli ma proprio non mi viene in mente…” iniziò Bra. Vegeta grugnì qualcosa, del tutto disinteressato. La piccola iniziò a muovere le zampe dell’orsetto e giocò con lui. Suo padre la guardò di sfuggita, chiedendosi perché la sua bambina non fosse più interessata alla lotta tra suo fratello e Goten invece che a giocare con uno stupido peluche.

La bambina continuò imperterrita a giocare anche quando Trunks si garantì la vittoria e Vegeta sbuffò leggermente domandandosi se sua figlia avesse davvero sangue saiyan nelle vene.

Di scatto il saiyan si alzò in piedi e si diresse rapidamente fuori dalla stanza e giù dalle scale: ora che Trunks aveva battuto Goten non ci sarebbero più stati incontri interessanti.

Bra sbattè forte le palpebre e corse dietro al padre, desiderosa di stare con lui.

Corse giù dalle scale e avvertì la sua aura allontanarsi velocemente: sicuramente stava volando.

La bambina sbuffò e prese a camminare nella direzione del padre: prima o poi lo avrebbe raggiunto.

 

Vegeta planò delicatamente in un grande prato e si distese, rilassandosi.

Chiuse gli occhi e sospirò: Kakaroth era partito. Chissà per quanto tempo non l’avrebbe più visto…

Non che gli dispiacesse. L’odio per lui non era certo scomparso, si era solo trasformato in…fastidio. Sì, Goku lo infastidiva e basta.

Forse perché era sempre considerato un eroe nonostante il fatto che per la terza volta avesse lasciato di proposito la sua famiglia; forse perché tutti si erano concentrati sul ringraziare lui dopo la sconfitta di Majin Bu e nessuno si era preoccupato di ringraziare anche Vegeta; forse perché aveva un cuore talmente puro che tutti lo adoravano e lo cercavano.

Per questo non gli piaceva Goku.

E adesso, per anni, sarebbe rimasto senza di lui. La piccola Pan sarebbe cresciuta senza suo nonno, Chichi avrebbe ripreso a vivere come una vedova e Gohan e Goten sarebbero nuovamente rimasti senza un padre e un modello.

Ma forse tutti i sentimenti di Vegeta nei confronti di Goku potevano essere riassunti in una sola parola: invidia. Invidiava Goku della sua potenza, della sua libertà, della sua ingenuità.

Lui non avrebbe mai potuto lasciare la sua famiglia come aveva invece fatto così tante volte il suo nemico: Bulma non glielo avrebbe mai permesso, Trunks aveva bisogno di una guida e Bra avrebbe sofferto troppo.

Vegeta sorrise ironicamente: alla fine era lui più terrestre di Goku e più attaccato ai sentimenti! Tutti quegli anni erano stati deleteri per lui…ma, in fondo, non gli dispiaceva.

Fissò il cielo azzurro sopra di lui: probabilmente ora poteva definirlo il suo colore preferito. Tante, troppe cose erano associate a quel colore. Prima era stato l’amore e comprensione di Bulma, poi gli occhi e l’anima di Trunks, infine la luce e la pace di Bra.

“Mi sono rammollito…” pensò Vegeta, sospirando. Ma andava bene così.

Si alzò a sedere e cercò le auree della sua famiglia. Ecco quella di Trunks, accanto a quella di Goten: probabilmente i due erano in giro a chiacchierare o a rimorchiare le ragazze. Erano decisamente cambiati in quegli anni, gli allenamenti non erano più al primo posto per loro. Ma non poteva neanche biasimarli: erano giovani e vivevano in un periodo di pace, era giusto che si godessero la vita.

Ecco quella di Bulma, tranquilla e pacifica accanto a quella della moglie di Kakaroth: probabilmente la stava consolando.

E infine…un momento! Dov’era Bra? Era convinto che fosse con Bulma…

Vegeta scattò a sedere e fluttuò in aria, concentrandosi sull’aura di sua figlia. La captò decisamente distante da quella di Bulma o Trunks, anzi era molto più vicina a lui! Cosa succedeva?

Rapidamente Vegeta volò verso l’aura di sua figlia, leggermente preoccupato. Una bambina così carina e piccola poteva essere in grave pericolo se girava senza meta.

 

Bra si guardò attorno, spaesata. Aveva perso le tracce dell’aura di suo papà. Strinse forte, forte il suo peluche rosa e fece qualche piccolo passo in avanti, spaventata. Avrebbe potuto tornare indietro, questo era vero, ma desiderava troppo trovare il suo papà.

Girò l’angolo e si infilò in un piccolo passaggio, camminando incerta. Un gatto le passò accanto alle gambe e la bambina rabbrividì, colta di sorpresa.

“Dove sei papà?” domandò con un filo di voce accarezzando il suo orsacchiotto.

Abbassò la testina e camminò piano finché non andò a sbattere contro qualcosa di veramente duro. Cadde all’indietro e si sporcò il vestitino di polvere.

“Ahi!” gemette piano accarezzandosi il sederino. Alzò gli occhi e si trovò davanti due bestioni altissimi che osservavano la gioielleria poco distante. Probabilmente erano due ladri pronti a svaligiarla.

Un omino piccolo e paffuto si fece spazio da dietro i due omaccioni e si fermò davanti a Bra, osservandola. Non presagiva nulla di buono.

“Ma guarda che bella bambina abbiamo qui!” esclamò l’uomo allungando la mano per afferrarla. Bra si allontanò e un energumeno la afferrò per il vestitino e la alzò. La piccola strillò e gli ordinò di metterla a terra.

La bambina continuò a stringere il suo orsacchiotto rosa e il capo della banda lo afferrò con forza strappandoglielo dalle mani e gettandolo lontano. Bra gridò, rimproverandolo per il gesto appena compiuto.

Il gangster rise di gusto e ordinò ad uno dei suoi scagnozzi di finire quello stupido peluche. In pochi minuti dell’orsacchiotto rosa non restò che tanta stoffa e piume sparse ovunque.

Bra abbassò la testa e iniziò a piangere, disperata. Il gangster rise di gusto e anche i due omaccioni lo imitarono.

Il sangue saiyan di Bra iniziò a ribollire e la piccola, arrabbiata, alzò la sua aura facendo tremare il pavimento e allontanando l’energumeno che ancora la teneva sollevata in aria.

L’asfalto sotto i suoi piedini si ruppe, l’elastico che le teneva legati i capelli si spezzò e i muri iniziarono a creparsi. La bambina stava lasciando sfogare la sua potenza.

Arrabbiata come mai lo era stata prima, Bra alzò lentamente un braccio e imitò uno dei colpi classici che aveva visto fare al suo papà. Una grande sfera di energia si formò nel suo palmo e lo scagliò contro i tre che lo evitarono per miracolo.

 

Vegeta sentì improvvisamente l’aura di sua figlia alzarsi in maniera esorbitante e si voltò verso quella direzione. Un grande fascio di luce illuminò un vicolo e Vegeta riconobbe un Big Bang Attack. Possibile che si trattasse proprio di Bra?

Vide tre uomini uscire correndo dal vicolo e atterrò rapidamente, volendo assicurarsi che si trattasse davvero di sua figlia. La vide lì, in piedi, avvolta da una luce blu, i capelli dritti e gli occhi colmi di lacrime.

Le si avvicinò e si guardò attorno. Notò il peluche distrutto e il vestitino sporco della bambina e intuì il motivo della sua rabbia. Abbassò lo sguardo su di lei e le disse con voce bassa di calmarsi.

Bra ubbidì, la luce blu scomparve e la piccola iniziò a singhiozzare, triste per il suo peluche. Si strofinò gli occhietti, cercando di smettere di piangere e Vegeta le appoggiò una mano sulla testa, accarezzandogliela goffamente. Era fiero di lei.

“Oh papà!” gridò la bambina andando ad abbracciargli le gambe. Vegeta la lasciò fare, poi le disse che avrebbero fatto meglio a ritornare al torneo.

Bra annuì, ma rimase triste per il suo peluche. Con un sospiro il padre le assicurò che gliene avrebbe vinto un altro. E Bra tornò a sorridere, ringraziando di cuore il padre.

 

“Eccoli!” gridò Bulma avvistando Bra e Vegeta in lontananza. Si era accorta tardi che la bambina era scomparsa e quando Trunks le aveva detto che non era insieme a suo padre si era molto spaventata.

“Oh, piccolina!” gridò la donna andando ad abbracciare forte la bambina. “Non fare mai più una cosa simile!” la sgridò. “E cosa ti è successo?” domandò osservando i capelli sciolti e il vestitino un po’ sporco.

“Dei brutti cattivi mi hanno fatta cadere e hanno distrutto il mio orsacchiotto! Ma io li ho spaventati tanto sai? E papà ha detto che mi vincerà un altro peluche!” disse Bra, gasata.

Bulma alzò confusa lo sguardo verso Vegeta che, imbarazzato, si era voltato per darle la schiena. La donna sorrise e disse allora a Bra di sbrigarsi e andare con suo padre alla bancarella.

Prima però le pulì leggermente il vestitino e le rilegò i capelli con un altro elastico. Bra poi afferrò la mano del padre e lo trascinò verso la famosa bancarella.

Di controvoglia Vegeta abbatté le lattine e Bra, emozionata, scelse un peluche anche più bello di quello che aveva prima.

“Perché dici che questo è più bello?” chiese Trunks leggermente offeso. Bra sbattè le palpebre, e sorrise. “Perché questo l’ha preso papà!” disse candidamente. Trunks capì subito che aveva ragione lei.

“Vi va di fare una foto?” chiese Bulma ricevendo un’occhiataccia da Vegeta. Il momento era talmente bello per tutta la famiglia che la donna aveva pensato bene di immortalare Vegeta in atteggiamenti più o meno felici.

Il saiyan voleva fuggire ma Bra fu più lesta di lui e, dopo aver dato a Trunks il peluche si fiondò in braccio di suo padre e si mise in posa per la foto aprendo una manina e salutando la madre.

Vegeta si agitò leggermente e Bra si appigliò al suo labbro tirandolo in giù senza volerlo. La foto era fatta.

Con stizza Vegeta fece scendere la figlia e, con le mani in tasca, si allontanò dal gruppo mentre Bulma sorrideva felice e Bra riprendeva il suo peluche dalle mani di Trunks per poi correre dietro al suo papà.

 

 

 

 

FINE

 

 

 

Piccola one-shot che mi auguro vi sia piaciuta!

Da tanto volevo scrivere qualcosa su Bra e Vegeta, finalmente ci sono riuscita! So che non è niente di speciale, ma è tutto quello che la mia mente è riuscita ad elaborare! Che pena!

Ho descritto ovviamente la giornata del torneo Tenkaichi dopo Majin Bu, quando cioè vediamo Bra per la prima volta! E la foto finale non è certo presa dal nulla!

Se aguzzate la vista e utilizzate quel meraviglioso pulsantino del videoregistratore o del lettore DVD chiamato pausa, in una puntata di Dragon Ball GT si vede questa famosa foto! Mi sembra sia nell’episodio 26Il cambiamento di Goten’ ma non ne sono sicurissima…comunque c’è il momento in cui alla Capsule Corporation Chichi prende a schiaffi Goten e lo scaraventa contro il mobile della sala facendo ribaltare tutte le foto…ed ecco lì che si vede la famosa immagine!

Beh, fatemi sapere se vi è piaciuta o no!

Ah, ho deciso di fare in modo che Bra percepisse già le auree perché secondo me è una cosa possibile anche se non è mai stata allenata…del resto anche Goten inizialmente era senza esperienza di lotta, anzi ne aveva molto poca, eppure è subito riuscito a diventare super saiyan. Quindi perché non anche Bra? Però la piccola non sa ancora volare, esattamente come Goten all’inizio!

Bene, direi che è tutto!!

Grazie per aver letto e grazie se recensirete!!

Baci, tsubaki!!!

 

 

  
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