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Autore: Yuki_o    15/11/2012    6 recensioni
Klasu è morto. Dietro di sè ha lasciato solo una casa maestosa e vuota.
Due persone, improbabili compagni, si ritroveranno insieme nel dirgli addio.
Come sempre senza pretese, spero che vi piaccia!
[NO SLASH]
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Elijah, Klaus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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His Lullaby

Petrichor, id est the smell of rain on the dry ground
 

 


Odiava tutto quello.
Odiavaquel suo essere vampira.
Le sensazioni amplificate, i pensieri che faticano a tenere il passo dei gesti. Perdere il controllo.
…E ritrovarsi a camminare per strade deserte e battute dalla pioggia, lasciando che il freddo ti scivoli addosso insieme all’acqua. Avrebbe voluto fingere di non conoscere le motivazioni dei sui gesti o la sua destinazione, ma quando Caroline alzò il volto e si trovò di fronte la mole della villa della famiglia Mikealson volle risparmiarsi almeno quella patetica commediola. Non c’era nessuno che potesse vederla e deriderla.
Camminò nel giardino, sotto la pioggia fino alla veranda dove aveva parlato con Klaus…di cavalli! Le veniva da ridere. Le veniva da piangere.
La casa era vuota, Klaus era morto. Morto. Solo un lieve sussulto all’altezza del cuore e il fiato che faceva fatica a riempire i polmoni, nulla più. Sarà colpa della pioggia e dell’umidità, pensò.
Stava diventando bravissima a inventare scuse.
Case grandi e maestose come quella erano ancora più belle quando vuote, ma la pioggia battente e il vento non rendevano giustizia al giardino maestoso e alle alte mura bianche, alle colonne della facciata e alle ampie e luminose vetrate. Klaus amava le cose belle: il suo studio di pittore era come un scrigno che rivelava la sua passione.
In quell’atmosfera shakespeariana non era strano avvertire come una melodia tra il battere della pioggia e lo stormire del vento, si disse. Camminava accanto alla casa, lentamente, e la melodia intorno a lei divenne sempre più forte. Più nitida. Più complessa.
Non era il vento.
Era un pianoforte e suonava da dentro la  casa.
Continuò a seguire le mura e il suono melodioso che si diffondeva limpido oramai. Note chiare e dense come la pioggia che ancora le scivolava addosso, la percuoteva con insistenza.
I passi, piano, si arrestarono mentre lo sguardo correva a una porta-finestra spalancata, da cui le tende di un tenue color mussola, trascinate e scosse dal vento, emergevano gonfiandosi come vele spiegate, e la melodia proveniva chiaramente e meravigliosamente.
Caroline non sapeva nulla di pianoforte e dei grandi compositori aveva forse sentito talvolta qualche nome: mai come in quel momento la sua ignoranza le sembrò un crimine.
Continuò ad ascoltare e fu allora che comprese il motivo per cui era lì: un congedo, un addio. Niente lacrime o rimpianti. Solo…nostalgia.
Avanzò insicura verso la sorgente del suono e mentre le tende scosse dalle folate le intralciavano a tratti la visuale, intravide un pianoforte a coda stagliarsi nella sala, altrimenti vuota, e l’esecutore del brano con la schiena ritta, il capo leggermente chino, mentre il suo profilo veniva continuamente velato e rivelato dai tendaggi leggeri. Le mani scorrevano languide e al contempo irrequiete sui tasti, seguendo un sentiero di suono invisibile a tutti tranne che a lui.
Si sentiva un intrusa, come Alice appena giunta nel Paese delle Meraviglie.
La musica rallentò piano e si spense dolcemente, le mani si acquietarono accarezzando quasi dolcemente i tasti e avrebbe detto che il misterioso pianista avesse chiuso gli occhi, solo un istante, sospirando, pur non potendo vederne appieno il volto.
Quasi avessero udito i suoi pensieri i tendaggi per un istante cessarono la loro danza agitata e lasciarono che Caroline potesse distinguere finalmente quelle spalle, quel volto, quegli occhi.
Non ci fu posto nemmeno per la sorpresa, mentre egli si alzava e sorridendo le porgeva la mano, in un tacito invito.
Elijah.
Entrò, con calma, e lo vide attenderla, porgerle di nuovo la mano che accettò con quel pizzico di soggezione. La fece accomodare e sedere allo sgabello imbottito davanti allo strumento. Le parve enorme, all’improvviso, e si sentì persa davanti a quel codice bianco e nero che le era ignoto.
Alle sue spalle Elijah si chinò piano, le prese delicatamente la mano e fece premere il suo indice destro su un tasto liscio e freddo, sprigionando una nota limpida.
-Mi- disse.
Un altro dito, un’altra nota.
-La- scandì ancora.
Un altro dito, un’ultima nota.
-Fa-
Caroline sorrise rapita per quei gesti strani, come se quell’uomo austero stesse cercando di svelarle un segreto dolce e magico. La osservava con quel sorriso benevolo che faceva apparire chiunque un bambino al suo cospetto.
-Che bello…- come un sospiro quelle parole erano sfuggite alle sue labbra e la ragazza si sentì arrossire per la banalità di quel pensiero. La solita sciocca Caroline.
-Sì, Miss Forbes, è bello anche a parer mio. Addirittura sprecato per il pessimo esecutore che sono, ma un vezzo che mio fratello si conceda da sempre, o per meglio dire mi concede…in ogni casa sempre un pianoforte. Sempre. Per me.-
Alzò il volto a scrutare quell’uomo enigmatico. Gli originali incutevano timore, nessuno escluso, ma è sottile la linea tra timore e rispetto. Spesso, se non sempre, al cospetto di Elijah la si attraversava senza ritorno. Un così nobile assassino…
Le rivolse di nuovo un sorriso benigno, prima di accennare a sederle accanto, con grazia, e posare le mani, di nuovo con quella delicatezza riverente, sulla tastiera.
-Ci sono molti modi di dire “addio”, non pensate anche voi, Miss Forbes?- era una domanda, ma Caroline aveva l’impressione che Elijah non si aspettasse davvero una risposta, perciò tacque.
-Ditemi- continuò, e quel “voi” aveva una cadenza così elegante alle orecchie della giovane –conoscete qualche brano in particolare che potrei suonare per voi? Mi farebbe piacere.-
La giovane di nuovo arrossì.
-Mi dispiace, no. Non so nulla di musica per pianoforte o altro…il brano di prima era meraviglioso, però, andrebbe benissimo per me riascoltarlo…mi piaceva molto.-
Sorrideva spesso Elijah.
-Adagio, numero 974 di Johann Sebastian Bach, un genio compositore tedesco del periodo barocco. Davvero un brano meraviglioso Miss Forbes, nonostante, lo ripeto, un pessimo esecutore.-
-Assolutamente no! Il modo in cui suonavate era stupendo!-
Non le capitava mai di essere così remissiva, non sapeva come muoversi, e fu un sollievo riuscire ad alzare la voce nonostante quello che aveva detto non la mettesse proprio a suo agio.
Sembrò tuttavia che le sue parole avessero fatto piacere all’uomo, che si concesse una brevissima risata, quasi un gorgoglio. Dopodiché fece sgorgare qualche nota dallo strumento e di nuovo le chiese un titolo di un brano che potesse suonare per lei. Che situazione incredibile!
-Però promettete di non ridere!- intimò con il suo tono consueto, tornato all’improvviso, e la sua solita energia. C’era un brano che conosceva, ma certo non apparteneva al repertorio di Bach.
-Promesso- concesse Elijah, e di nuovo la giovane si sentì una bambina. La piccola Caroline.
Distolse lo sguardo e più che parlare borbottò. Beh, se doveva proprio essere una marmocchia…
-River Flows in you…-
Elijah era un uomo d’onore: non rise.
Abbassò lo sguardo e iniziò a suonare. Semplicemente e dolcemente, come se quella fosse una ninna nanna.
La sua ninna nanna. E il vento, da fuori, portava loro l’aroma della terra bagnata di pioggia.
Quando le note si spensero Caroline si rese conto di aver chiuso gli occhi e al suo fianco Elijah non c’era più. Lo vide in piedi, sulla soglia della finestra spalancata sul giardino verdeggiante e pregno di pioggia, mentre intorno a lui i tessuti leggeri volteggiavano e gli sfioravano le gambe e le braccia come a carezzarlo, consolarlo.
Caroline era stata spesso, o meglio sempre, considerata la sciocca, frivola, cheerleader che tanto piace alla tranquilla provincia americana, ma persino ai suoi occhi era chiaro che quell’uomo elegante e austero si trovava in quella casa, suonando un pianoforte abbandonato mentre la pioggia sembrava volerne a tutti i costi il suono, per la sua medesima ragione: per porgere l’estremo saluto al fratello.
Quel fratello che aveva combattuto fino alla fine, che aveva protetto e amato fino alla fine.
-Le sono molto grato, Miss Forbes- disse voltandosi.
Sempre quel sorriso –che le sembrava  sempre così triste.
-Niklaus sarebbe stato felice di poter ascoltare una canzone scelta da voi. Trovo che sia un meraviglioso commiato, vi ringrazio davvero.-
Intorno a loro vi era il silenzio, fatta eccezione per lo stormire del vento.
Caroline osservò l’uomo voltarsi e andarsene, camminando tranquillo e silenzioso sull’erba bagnata.
-Addio, Elijah.- disse e si alzò a sua volta dallo sgabello morbido.
Rivolse allo strumento un ultimo sguardo e le dita scorsero sulla superfice dei tasti, in un gesto che le ricordò le mani di Elijah. Lentamente premette i tasti.
Mi.
La.
Fa.
Lasciò il pianoforte lì dove era, solo, e le finestre aperte a lasciar entrare il profumo di pioggia e fiori.  Non pioveva più.
Camminò dove poco prima altri passi si erano posati e nel volgere un ultimo sguardo a quella casa, si concesse un attimo per richiamare alla mente il brano che aveva ascoltato al suo arrivo.
Adagio. Bach.
Sembrava davvero una ninna nanna, scelta da Elijah per il suo irrequieto fratellino.
Bellissima.
-Addio, Klaus.-
 
 
 Angolo dell’autrice(?)
Hello Guys, here speakes writes Yuki_o…ma chiamatemi pure Boby ;)
Eccomi con un’altra OS ispirata da TVD…susu prima o poi l’ispirazione mi abbandonerà, non disperate! :P
Intanto ribadisco un punto fondamentale: questa NON è una Slash Fiction Caroline/Elijah…non amo il Crack Pairing in generale, e questo mi farebbe venire i brividi: come accoppiare James Bond e Sailor Moon!! O_O”
Ho voluto dedicare un po’ di spazio a un momento che ritengo manchi nel telefilm: l’ultimo saluto di Elijah a Klaus non può essere solo qualche lacrimuccia e una crisi di coscienza: deprimersi e non fare nulla è una prerogativa di Stefan non Lord Elijah!! U.U
Lo so è un tentativo indegno ma sarei felice, e ribadisco FELICE di conoscere i vostri pareri al riguardo ^O^
Aspetto fiduciosa *-*
Ringrazio poi la mia Lovely-Beta: robiii <3
E dedico questa…questa…insomma questa a alla carissima Mrs_Depp, sperando in un suo felmineo ritorno!!
Un abbraccione a tutti,
boby
 
 
 
 
 
  
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