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Autore: Pandhobbit    15/11/2012    4 recensioni
─BaYoung─
Sick of all the insincere, so I’m gonna give all my secrets away. This time, don’t need another perfect line. Don’t care if critics never jump in line. I’m gonna give all my secrets away.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secrets

Secrets


Saper di non poter confessare una cosa, di dover tenere tutto segreto, è una tortura. Resta ferma lì, nel tuo petto, intrappolata, con te che tenti in tutti i modi di farla uscire fuori, perché ne hai un immenso bisogno.
Jinyoung si sentiva così, ogni volta. Dover stare a stretto contatto con la persona a cui, ad un certo punto, cominci a tenere di più, senza poterle confessare tutto quello che tieni dentro, è frustrante. Giorno dopo giorno ti senti giù, moralmente e fisicamente, come se improvvisamente ti avessero preso a pugni, senza pietà.
La notte spesso non dormiva, si raggomitolava su stesso, fissando il vuoto, e pensava. Pensava a come sarebbe se, acquistato un po' di coraggio, gli avesse confessato i suoi sentimenti, ma ormai la sua positività si era rintanata sotto i piedi, e perché no, anche chilometri e chilometri sotto terra pur di sfuggire da lui. A volte pensava anche che era meglio così, non voleva neanche immaginare cosa potesse succedere se qualcuno lo scoprisse. Sua madre, però, gli aveva insegnato che prima di pensare agli altri, bisogna pensare alla propria felicità. E qui gli sorgevano un mucchio di domande: se dopo avergli rivelato il suo segreto, cominciasse a provare ribrezzo? Se fosse più felice ora, che non dopo?
Poi, però, ripensava alle parole che Sandeul gli aveva detto la volta scorsa, e sorrideva, perché non aveva mica tanto torto: "La vita è bella proprio per questo! Non sai mai cosa ti riserverà il futuro! Devi scavarlo con le tue proprie mani invece di stare immobile ad osservare il mondo che si muove e va avanti, come un bambolotto in esposizione in una vetrina! Bello o brutto che sarà, lo devi decidere tu!"
Jinyoung, però, non aveva tanta fretta e voglia di scoprire cosa sarebbe venuto fuori dal suo scavare ininterrottamente.

Nel dormitorio aleggiava un silenzio di tomba, mentre una figura usciva dalla stanza da letto in comune e si dirigeva in cucina, silenziosamente, intento a preparare la colazione. Intanto un'altra figura stava uscendo dalla stanza e si era avvicinata all'altra, facendola spaventare.
-Mh, che profumino.-
Sorrideva, facendo imporporare l'altro che, gli puntò un dito contro.
-Hai detto la stessa cosa quando eravamo in macchina ed è arrivata improvvisamente la puzza di mer-cacca.-
-Quello era per scherzare, nonnino!-
-Principessa scoiattolo, gira i tacchi.-
Entrambi si zittirono.
Questi silenzi erano, sono e saranno sempre i più imbarazzanti per qualsiasi persona, innamorata e non. Quei pochi secondi di silenzio, in cui non si sa come continuare un discorso o cosa dire, Jinyoung li odiava. Il non sapere se mai questi pochi secondi finiranno lo mandava in bestia. Si sarebbe volentieri volatilizzato senza che l'altro se ne accorgesse. E come se non bastasse, aveva paura che si accorgesse del suo cuore che batteva forte, come impazzito.
Baro lo guardava, ed a un certo punto, portò le mani sul suo viso e gli strizzò le guance, tirandole leggermente. Il più grande lo fissava senza capire, riempiendosi, come sempre, la testa di domande. L'altro sembrava aver capito la sua confusione, ma si limitò a sorridergli, e si rintanò in bagno, forse per una doccia.

Un altro giorno di lavoro era finito. In questi giorni non avevano fatto altro che andare su e giù dalla Corea al Giappone, ed erano sfiniti.
Una volta aver fatto la doccia uno dopo l'altro, senza rivolgersi parola, si sdraiarono nei loro rispettivi letti, addormentandosi quasi subito. Un letto, però, era vuoto. Una persona, silenziosamente, era uscita dalla stanza e si era accucciata in un angolo del soggiorno, dove solitamente mangiavano, senza preoccuparsi dell'arietta fresca che c'era, stringendosi nelle spalle. Era Jinyoung, che non riusciva a dormire per via dei suoi continui pensieri, con tanto di cuffie nelle orecchie. Era poggiato sul muro, ormai riscaldato dal suo corpo, che guardava fisso un punto indefinito della stanza.
Il suo 'segreto' lo stava torturando, infliggendogli dolore. Odiava tutto ciò. Si sentiva piccolo ed indifeso.
Nel momento in cui la canzone che stava ascoltando finì, portò le ginocchia al petto e le strinse con le proprie braccia, poggiandoci la fronte. In quei momenti odiava il silenzio. I suoi pensieri si facevano più forti, e poteva sentirli chiaramente.
Dopo poco, partì un'altra canzone, che lui cominciò a canticchiare, facendosi cullare dalla melodia e dal testo.

Sick of all the insincere,
so I’m gonna give all my secrets away.
This time, don’t need another perfect line.
Don’t care if critics never jump in line.
I’m gonna give all my secrets away.

Il testo della canzone lo fece pensare ancora, ma diversamente dal solito.
-I'm gonna give all my secrets away.-
Ripeté l'ultima frase che aveva cantato, sorridendo, per la prima volta dopo tanto tempo, sincero.
Amava Baro, no, Sun Woo Cha. Amava il suo modo di fare, i suoi sorrisi, le cose idiote che faceva, tutto.
Tra questi pensieri, crollò, addormentandosi lì, sul pavimento, rannicchiato su se stesso con l'immagine del rapper in testa, con l'intenzione di voler svelare, finalmente, il suo segreto a qualcuno, a lui.

La pioggia è un elemento naturale che Baro adorava, si perdeva ogni volta a guardarla, a contemplarla. Tutti si chiedevano perché, compreso il leader, che non ci trovava proprio niente di bello. Ma lui, ogni volta rispondeva che l'adorava per un unico motivo: non ci sarebbe l'arcobaleno senza la pioggia.
Jinyoung pensava spesso alla sua risposta, senza comprenderne il significato.

Proprio l'unico giorno libero che avevano avuto dopo giorni e giorni di lavoro, pioveva.
Sandeul e Baro proposero un gioco, e chi perdeva doveva andare a fare la spesa sotto la pioggia.
Il gioco consisteva nel fare più capriole (all'indietro) possibili. Uno dopo l'altro cominciarono a "rotolare", e con l'aiuto del loro manager riuscirono a decretare i vincitori ed i perdenti: il primo fu Baro, il secondo Jinyoung, terzi Gongchan e CNU, quarto Sandeul.
Inutile dire che Sandeul protestò, e che dovettero trascinarlo via a forza.
Jinyoung, in tutto quel trambusto, non si era reso conto di essere rimasto solo con Baro. E quando se ne accorse, calò di nuovo quel silenzio odioso ed imbarazzante. Il suo cuore cominciò a battere a mille. Era sicuro che da lì a poco sarebbe scoppiato.
-Sei strano.-
Il rosso alzò viso verso di lui, sorpreso.
-Non guardarmi in questo modo. E' da... Boh, che sei così.-
Non rispose, preferì non farlo. Si rintanò in bagno, sciacquandosi il viso con l'acqua più volte. Dirglielo o non dirglielo, questo è il problema. Si sentiva come sotto pressione. Ora è il momento giusto, si ripeteva. Ora non c'è nessuno,
Sun Woo intanto era in camera, vicino alla finestra, che guardava la pioggia cadere dal cielo e che picchiava sul suolo come se niente fosse. A volte, si immaginava come una goccia di pioggia: niente dolore, anche se cadi e ti frantumi.
Era così assorto dalla pioggia, che non si accorse che l'unica persona nel dormitorio assieme a lui, in quel momento, lo stava osservando. Osservava i suoi lineamenti, le sue guance paffute, i suoi occhi, insomma, il suo viso.
Senza neanche pensarci, Jinyoung si avvicinò e lo abbracciò da dietro, poggiando completamente il suo corpo su quello dell'altro. Non poteva continuare a tenersi tutto dentro, voleva dirglielo, voleva rivelargli il suo segreto, il suo amore nei suoi confronti. Non gli importava delle conseguenze.
-È vero....Sono strano.-
Cominciò a parlare, senza alzare il viso.
-È che... Tengo un segreto, che posso dire solo a te. Non è un segreto del tipo "tengo un morto sotto il letto", ma uno molto più importante.-
Baro lo ascoltava, continuando ad osservare la pioggia.
-Ti amo, Sun Woo.-
Jinyoung chiuse gli occhi, stringendoli, per paura della reazione dell'altro. Tutta la sicurezza che aveva acquistato era svanita come se niente fosse, tutti i suoi pensieri, tutte le domande che lo avevano tormentato fino a qualche giorno fa ritornarono tutte in una sola volta. Ma non gli importava. Aveva svelato il suo segreto, a lui, alla persona che amava. Niente lo aveva mai alleggerito più di questo.
Baro, dal canto suo, era rimasto a fissare la pioggia, curvando le labbra in un sorriso. Si girò verso il suo leader, stringendolo con le braccia intorno alla vita vita, mentre lo guardava smarrito, senza capire, come l'altra mattina, quando lo aveva trovato intento a preparare la colazione. Adorava quando lo guardava con quegli occhi, sembrava piccolo, bisognoso di protezione.
Avvicinò il viso al suo, e sussurrò, a pochi millimetri dalle sue labbra: -Sai, anch'io ho un segreto da rivelarti.- Fece una pausa, poi continuò a parlare. -Penso che tu sia stupendo, in tutto. Ti amo, non chiedermi da quanto, potresti sentirti in colpa.- Senza neanche dargli il tempo di rispondere, fece sparire anche quei pochi millimetri che li separava, posando le labbra sulle sue, in un bacio dolce, casto.
Una marea di emozioni pervase entrambi. Cominciarono a scambiarsi baci meno casti di prima, a stringersi di più l'uno a l'altro. Baro portò le mani sulle cosce del più grande e lo sollevò, facendo allacciare le sue gambe attorno alla propria vita, e le braccia attorno al collo. Si girò, facendo aderire la sua schiena contro la parete fredda, vicino alla finestra.
Baro diede un'occhiata al vetro, e notò che non pioveva più, i raggi del sole stavano già cominciando a farsi strada tra quelle nuvole che ben presto si sarebbero spostate ed avrebbero infastidito qualcun altro, e che, un arcobaleno aveva già cominciato a formarsi.
Jinyoung gli accarezzò il viso, facendo tornare l'attenzione su di sé. Sorrise, baciandogli la punta del naso.
-Ora, ho capito cosa intendevi quando dicevi "non c'è arcobaleno senza pioggia".-
Si scambiarono un altro bacio. Questa volta sarrebbe stato tutto più facile, saranno in due a mantenere il segreto, a sostenersi l'un l'altro, insieme.

Dopo la tempesta, l'arcobaleno non può rifiutarsi d'arrivare.



Angolino dell'autrice;
Eccomi qua, la vostra baccalà/exuberant (chiamatemi come volete, anche cacca rosa) ha finalmente caricato la sua fanfic su i B1A4.
Sono molto fiera di questa fanfic, che voi ci crediate o no è la prima oneshot (è anche una sottospecie di sonfgic/?/) che scrivo in vita mia, lol, e proprio con questa fanfic ho vinto il concorso della categoria one shot della pagina B1A4.~ The Italian BANA (Chanana, ti faccio anche pubblicità, pf, esigo un grazie/?/).  COOOMUNQUE, tornando a 'sti due omini che io adoro in una maniera che non potete neanche immaginare, spero tanto che la fanfic vi sia piaciuta. Ci ho messo tutta me stessa per scriverla, probabilmente non è nulla di che, ma proprio perché sono loro non posso fare altro che adorarla.
Bene, probabilmente quasi nessuno di quelli che hanno letto la fanfic avranno letto anche questo mio angolino sclerotico, ma se mai lo avete fatto, MALE PER VOI. /?/
Ora mi volatilizzo, sennò potrei sclerare sul comeback dei B1A4, ed è meglio che non lo faccia, potrei risultare parecchio pazza. o w o
PAI PAI. ~




   
 
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