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Autore: argentmist    03/06/2007    7 recensioni
Tra rapimenti, inaspettati alleati e la nascita di un amore il destino di Alagaesia verrà deciso.Il terzo uovo si schiuderà...e l’identità del suo cavaliere influenzerà le sorti della guerra...
ecco la mia versione del terzo libro dell'eredità. spero vi piaccia!!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela, Arya, Eragon, Roran | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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CAP 10
IL TERZO CAVALIERE

Erano in viaggio da molte ore e Saphira iniziava a risentire della fatica.
Non era mica uno scherzo volare dal Surda a Uru’baen e ritorno.
E quindi decisero di fare accamparsi nei pressi del lago Tudosten.
La superficie del lago luccicava per i riflessi del sole e sembrava invitare a tuffarsi nelle sue acque.
- Che invitante lago!- disse Saphira - Magari dopo ci faccio una nuotatina.-
Eragon rispose - Perchè adesso dove vai?-
La dragonessa stava per rispondere ma il suo stomaco rispose per lei.
Eragon ridacchiò e disse - Sei vai a caccia, attenta a non far scappare tutta la selvaggina con quei rumori molesti.-
- Sono una predatrice nata cosa credi?- rispose divertita la dragonessa, e spiccò il volo.
- Dove va?- chiese Arya
- A caccia- fu la risposta di Eragon
- Nell’attesa propongo di allenarci con le spade.-
In tutta risposta Eragon sguainò Galad e Arya la sua spada di fattura elfica e iniziarono.
Nell’aria si sollevò il clangore metallico delle spade che cozzavano tra di loro.
Arya tentò un affondo al fianco sinistro di Eragon, ma lui parò con abilità il colpo.
Come in una danza, i loro corpi si avvicinavano fino a sentire l’uno il respiro dell’altro, poi si separavano seguendo il ritmo delle spade.
Eragon era notevolmente migliorato dal loro ultimo combattimento e nessuno dei due riusciva a superare l’altro.
Questa danza di spade,perchè in questo si era trasformato l’allenamento, andò avanti per molto,  quando Eragon tentò un affondo verso il braccio sinistro dell’elfa.
Arya non riuscì a parare il colpo e la punta di Galad le disegno un linea carminia  sul braccio.
Arya lasciò cadere la spada e si portò la mano alla ferita e disse:
-Sei molto migliorato Eragon.-
Eragon era un po’ scosso per il fatto di aver ferito Arya e disse:
- Mi dispiace. Non l’ho fatto apposta.-
L’elfa intuii dal tono di voce lo stato d’animo del cavaliere e, per cercare di alleggerire l’atmosfera disse:
- Adesso diciamo, che abbiamo regolato le cose per il pugno che ti ho tirato.-
Eragon apprezzò il tentativo dell’elfa e disse, un poco più sollevato:
-Lascia almeno che ti curi la ferita.-
Dolcemente, poso la sua mano su quella dell’elfa e la spostò dalla ferita, che era abbastanza superficiale.
Eragon avvicinò il gedwey ignasia, pronunciò: - Waìse heill- e la ferita si rimarginò.
- Ecco fatto- disse il cavaliere dopo aver finito.
Arya sorrise, poi posò una mano sullo zigomo di Eragon, dove era rimasto un livido del famoso pugno, e disse:
- Ti è quasi guarito il livido, ne sono lieta.-
Eragon sentiva la mano fresca e delicata dell’elfa, sulla sua pelle,  ed era una sensazione molto piacevole.
Avrebbe voluto prendere quella mano, accarezzarla e baciarla, ma si trattene perchè credeva che l’elfa l’avrebbe rifiutato per l’ennesima volta, quindi pensò che era meglio aspettare, anche se aveva notato un lieve cambiamento nel comportamento dell’elfa.
Saphira tornò poco dopo e ripresero il viaggio, e arrivarono nel Surda, un’ora dopo il tramonto.
Su decisione di Nasuada, l’accampamento era stato smontato ed erano tornati tutti ad Aberon, la capitale del Surda.
Re Orrin, aveva dato ospitalità al capo dei Varden, ai membri del consiglio, nel proprio palazzo.
Saphira atterrò nella piazza interna del palazzo, e Arya ed Eragon scesero dalla groppa della dragonessa per andare a informare Nasuada della loro scoperta.
Eragon non sapeva da che parte andare, non essendo mai stato alla corte di re Orrin, così fu Arya che fece strada fino all’ufficio di Nasuada.
Vennero annunciati da una guardia e quindi entrarono.
-Mia signora- disse con un inchino Eragon.
- Vedo che alla fine la mia fiducia è stata riposta bene. Sei tornato, tutto intero- disse Nasuada, ma poi notando il livido di Eragon aggiunse- bhè quasi tutto intero.-
Poi si rivolse ad Arya e disse: - Sono lieta di vederti di nuovo tra noi.-
- Anch’io ne sono lieta, mia signora.- fu la risposta dell’elfa.
Poi notando il fagotto tra le braccia di Eragon e domandò cosa fosse e il cavaliere rispose:
- L’abbiamo trovato mentre stavamo evitando le guardie. Potrebbe essere molto importante per le sorti della guerra.- disse in tono serio ed enigmatico il cavaliere, mentre tirava fuori l’uovo da quel sacco improvvisato.
Quando Nasuada vide cos’era rimase senza fiato e il cavaliere disse quello che il capo dei Varden aveva intuito vedendo quell’enorme pietra verde.
- Questo è l’ultimo uovo di drago esistente.- disse Eragon.
Il cavaliere aveva qualche problema a tenere l’uovo, che era due volte più pesante di quello di quello di Saphira, e non sapendo come tenerlo, gli scivolò di mano e cadde per terra rotolando verso il muro più vicino.
Arya andò a recuperare l’uovo, lo raccolse e disse rivolta a Eragon:
- Dovresti fare più attenzione con questo.-
Ma non ottenne risposta perchè Eragon e Nasuada stavano fissando l’uovo, sulla cui superficie era comparse delle crepe.
L’uovo si stava schiudendo.
Arya guardò a sua volta l’uovo e vide che le crepe aumentavano a vista
d’occhio, e l’elfa posò con delicatezza l’uovo per terra, in modo che il cucciolo di drago potesse uscire senza problemi.
Ancora qualche crepa percorse l’uovo e i primi frammenti di uovo volarono via, e fece capolino la testa squamosa e smeraldina del draghetto.
Con qualche scricchiolio da parte dell’uovo, il piccolo drago uscì completamente dall’uovo e si mise a leccarsi per togliersi la membrana che lo aveva avvolto fino ad allora.
Arya si accucciò per accarezzare il drago, e senti partire dalla mano destra, una sorta di scossa percorrerle in tutto il corpo.
Staccò la mano e vide che si era formato il gedwey ignasia, il simbolo dei cavalieri.
Nasuada a quel punto intervenne dicendo:
- Molti avvenimenti sono accaduti oggi. Adesso è meglio che andiate a riposarvi. Vi verranno mostrate le vostre camere da una delle serve del palazzo.- e con queste parole congedo il cavaliere e l’elfa.
Arya prese in braccio il cucciolo di drago e insieme ad Eragon uscirono ed incontrarono una serva di nome Mytriam, che li condusse alle rispettive stanze.
Eragon, si addormentò non appena si coricò su quel morbido letto, mentre Arya, coricata anch’essa con il draghetto li vicino, non riusciva a dormire.
Aveva troppi pensieri per la testa, e non ultimo il fatto di essere diventata un cavaliere dei draghi.
Stava ancora rimuginando su questo ed altri pensieri quando la stanchezza sommata della prigionia e della fuga, la colse e si addormentò.


Ringrazio per le recensioni:
Stefy_81: eh si il povero galba avrà un travaso di bile quando lo scoprirà spero che questo cappy ti sia piaciuto. bacio
MartyViper: sono contenta che ti sia piaciuto! ma ti consiglio di non mettere ancora via la bombola d’ossigeno…potrebbe ancora servire…^_^
Luluzza: sono contenta che la mia idea ti piaccia *_* la curiosità su per chi si sarebbe schiuso l’uovo è stata saziata (almeno spero^_^) in questo cappy! baci e fammi sapere cosa ne pensi
Argentlam: eh si, hanno avuto fortuna, una volta tanto!
Yavanna92: Grazie per i complimenti! dato che hai trovato qualcuno che ti aiutata allora tra un po’ potremmo leggere la ficcy! baciuz
Parisienne: ma grazie tesora! sono contenta che questo cappy ti sia piaciuto!! per l’adsl allora attenderemo :-( Si in effetti è meglio che ti dia un contegno altrimenti veramente succede come hai detto! XD baci tvtb

  
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