Capitolo 32
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[Il
treno aprì le porte davanti alla fermata, tutti e tre
trattennero il fiato, ed ecco che lo i loro sguardi si incrociarono...
dopo
nove lunghi mesi.]
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Pan
sgranò gli occhi e le ci
vollero un paio di secondi per accorgersi che il nonno era tornato.
“Nonno!”
saltò letteralmente alle
braccia del nonno e scoppiò a piangere, anche di gioia.
Non
diede neanche il tempo al
povero Goku di dire qualcosa che si appoggiò una mano sul
fianco e iniziò a
riempirlo di domande a raffica con fare minaccioso.
“Finalmente
sei tornato! Vergogna,
dove sei stato tutto questo tempo? Lo sai che abbiamo sofferto tanto?
Mi sei
mancato molto. Come mai hai preso il treno? Hai tutta la divisa
sporca.. da
quanto tempo è che non la lavi, me lo spieghi? Sei sempre il
solito...” e bla
bla bla.
Lui
sorrise, Pan era la fotocopia
della sua amata Chichi.
Trunks
andò incontro al nuovo
arrivato a salutarlo ma Goku fissava Bra che aveva lo sguardo vuoto e
il volto
senza espressione. Si era stretta nelle spalle schiacciandosi
letteralmente
contro il sedile, non muovava un muscolo.
Le si
avvicinò lentamente “Ciao
Bra..”
Lei
non rispose, non lo guardò
neanche.
Scese
alla fermata dopo, da sola, e
si sedette alle panchine davanti ai binari.
Aveva
lo sguardo fisso in un punto
non preciso della stazione e la vista le si appannava sempre di
più per via
delle lacrime.
Sentì
una dolorosa fitta al petto
ma non potè fare a meno che tirare un sospiro di sollievo,
il suo Goten era
tornato, stava bene. Ma lo odiava con tutta sè stessa in
quel momento.
Aveva
le gambe molli e tremolanti,
non sapeva più a cosa pensare era disperata.
Però,
adesso che ci pensava Goku
era da solo e Gotan non c’era...
“Oh
no!” si alzò di scatto, il
tremore passò immediatamente e iniziò a correre
“No, no, no.. non dirmi che..”
aveva un brutto presentimento, molto brutto.
Iniziò
a rallentare fino a
fermarsi, non sapeva neanche il motivo per cui aveva iniziato a
correre. Si
sentiva spaesata e confusa.
Aveva
paura che Goten potesse
essere.. morto. Il solo pensiero
la
faceva rabbrividire.
Che
fare adesso?
“Figliola
cara, hai bisogno di
qualcosa?” Una signora anziana si avvicinò alla
ragazza per aiutarla. Aveva
tutti gli sguardi dei passanti curiosi puntati addosso.
“Signora,
secondo lei, in fondo ne
vale la pena? Che la nostra felicità sia così
tanto collegata alla vita di un
altro essere umano?”disse con un filo di voce per poi
spiccare il volo sotto lo
sguardo attonito di tutti.
La
vecchina rimase imbambolata.
Andò
sui Monti Paoz, azzerando
l’aurea. Aveva bisogno di sapere se era arrivato e se era
vivo, ma non voleva
farsi scoprire.. non sarebbe mai andata da lui in cerca di spiegazioni, mai. Avrebbe lasciato a
lui il primo passo.
Non
sentiva la sua presenza in
casa, ma ne avvertiva un’altra simile però molto
più forte di quella di Goten.
Sentì
una pentola cadere e si
precipitò alla finestra della cucina e vide il ragazzo che
abbracciava la madre
che piangeva ininterrottamente.
Si
sentì sollevata e sospirò
profondamente.
Guardava
la scena con una mano
sulla fronte.
Era
tornato, non ci credeva. Solo
in questo momento capì quanto gli era mancato davvero. Ma
non sarebbe dovuto
tornare proprio adesso, adesso che la sua vita aveva ricominciato ad
andare nel
verso giusto.
Cosa
fare adesso? Di sicuro non lo
avrebbe mai perdonato, lei era follemente innamorate del suo Tommaso e
non
aveva bisogno di nessun altro. Ma che fare?
Senza
Goten non sarebbe mai
riuscita a vivere felicemente, specialmente adesso che era tornato.
Continuava
a guardare di nascosto
dalla finestra e non voleva neanche sbattere le ciglia per paura che
tutto
quello fosse un sogno e che sarebbe svanito, non voleva perdersi
neanche un
minimo movimento del ragazzo.
In
qul momento arrivarono a casa
Goku e gli altri e sentiva le urla minacciose di Chichi e le risatine
di Goku,
tra loro succedeva sempre così.. Litigavano per fare pace.
Staccò lo sguardo
dai due si
appogiò con la fronte al muro e chiuse gli
occhi.
Dopo
un paio di minuti sentì una
mano sulla sua spalla ed ebbe un sussulto,
il cuore cominciò a batterle
all’impazzata. Si girò senza guardarlo in
faccia e lui la abbracciò immediatamente.
Erano più di nove mesi che attendeva questo momento.
Inspirò profondamente sulla maglia del ragazzo, come
poteva dimenticarsi del suo inconfondibile odore.
Cercava
inutilmente di trattenere
quelle stupide lacrime che continuavano a scorrerle sulle guance.
Lo
trovava diverso; più
alto e molto più bello di prima. Forse
però era solo un’impressione.
Entrambi
non sapevano come
comportarsi nè cosa dire. Bra non aveva il coraggio di
scollarsi da
quell’abbraccio. Lo attendeva da così tanto tempo
che non voleva stacarsi da
lui. Sentì il cuore gonfiarsi. Notò che anche il
suo fisico era più muscoloso e
tonico di quanto non lo fosse già prima.
“Bra...”
bisbigliò appena,
ascuigandole le guance.
“Cosa
vuoi, cosa sei venuto a
fare?” disse in tono aspro, con la faccia ancora appoggiata
al suo petto.
Non
rispose. Rimasero abbracciati
per tantissimo tempo.
“Ti
posso spiegare tutto. Lo so che
sei arrabbiata.. mi sei mancata tanto lo sai? Non sai quanto sono stato
male
io...”
“Ah,io
non so quanto sei stato
male.. Non lo so proprio.” Disse acidamente, staccandosi
dall’abbraccio. “Come
ti è saltato in mente di lasciarmi qua sola? Rispondi! Nove
mesi, Goten.. nove
mesi!” deglutì fortemente, pronunciare il suo nome
le sembrava strano.
La
rabbia e il nervoso si
trasformarono in nuove lacrime.
“NON
TI AVVICINARE, SON!” disse con
disprezzo, quasi spaventata quando cercò di riabbracciarla. Li tirò un
violento punto sull’addome che Goten
a stento sentì.
Lui
si stupì della sua reazione e
la guardava amareggiato e triste, aveva voglia di riaverla tutta per
lui, ne
aveva bisogno.
“Non
avresti dovuto trattarmi così!
E osi anche dire che io non ho sofferto?! Mi hai rovinato la vita! E
adesso non
saresti dovuto tornare.. proprio adesso che grazie all’aiuto
dei miei amici e
del mio ragazzo mi sono ripresa, non puoi permetterti di tornare e di
rovinarmi
la vita una seconda volta! Non ti voglio più vedere Goten,
mi hai quasi uccisa!”
Lui
ascoltò in silenzio, Bra aveva
perfettamente ragione, ma lui se n’era andato per un motivo
che lei neanche
poteva immaginare.
“C-come
il tuo ragazzo?” balbettò
appena.
“Sì,
mi sono innamorata di un
ragazzo splendido! Di uno che mi merita davvero e che so che non mi
farà mai
soffrire! Lui è uno che ha le palle di dire alla propria
ragazza che deve
partire per un anno e parlarne insieme, non è uno che mi
scrive due stupide
righe su un foglio di carta per avvisarmi che non può venire
alla mia festa del
diploma e che dovrà partire per
sette mesi in un punto impreciso nell’universo! Senza dare
sue notizie a nessuno!
Ho vissuto nell’angoscia tutto questo tempo, lo
sai?”
Tirò
sù con il naso
“Ma
sai una cosa? Mi dispiace di
non essere stata forte, ma mi dispiace per me.
Per me che ho pianto troppo, per me che ho dato troppa importanza a
qualsiasi
cosa portasse o si avvicinasse al tuo nome. Per essermi privata di me
per così
tanto tempo che quasi stentavo a ricordarmi chi fossi e quale fosse il
mio
sorriso. Ecco, il sorriso.” Lo guardò
minacciosamente “Mi dispiace avertelo
concesso più del dovuto, un vero e proprio regalo molte
volte gettato a terra.
Tu non lo sai che i sorrisi non si fanno cadere, che sono fragili? Mi
dispiace
davvero per tutte le scuse che non mi sono data, per tutte le volte in
cui ho
scelto te invece di me. Ciao.”
Si
asciugò le lacrime e si sollevò
in volo.
“No,
Bra aspetta! Ho bisogno di
parlarti, ascoltami!”
“Allora
non hai capito! Non mi
interessi più, non mi interessa di cosa hai bisogno! Tu non
ti sei interessato
ai miei bisogni e io non mi interesso dei tuoi”
Si
staccò violentemente dalla sua
presa e volò via ma lui, come immaginava, la
seguì.
“Perfavore
ascoltami Bra! Ti sarà
tutto più chiaro! Cosa credi, che sono stato felice di
andarmene via e
lasciarti sola? Stavo morendo di dolore.”
Lei
attese un paio di minuti e si
andò a sedere su un prato, lui la seguì.
Si
resero conto poco dopo che erano
proprio davanti al lago dove si erano scambiati il primo bacio, quattro
anni
fa.
Lei
se ne accorse ma fece finta di
niente “Dicono che non si può morire per amore
mentre io invece, per te, stavo
lentamente morendo...Dicono che l'amore faccia solo male bhè
io adesso per
amore sto rinascendo e sono orgogliosa di averci creduto e averci
provato”
Lui a
forza trattenne una lacrima.
“Come
puoi esserti innamorata di un
altro? Bra, tu sei mia! Io non riuscirai mai a vederti tra le braccia
di
un’altra persona” disse sfacciatamente. Si
aspettava una scenata dalla ragazza
che, invece, stava in silenzo ad osservare il luccichio accecante
dell’acqua.
Si sentiva stupido, doveva aspettarselo che Bra si sarebbe fatta una
nuova vita
senza di lui ed era anche giusto. Ma il solo pensiero di vederla con un
altro
lo faceva imbestialire.
Non
riusciva a toglierle lo sguardo
di dosso. La trovava smagrita ma era sempre bella.
Non
riusciva a capacitarsi di come
tanta bellezza e perfezione potessero esserci solo in una persona.
Più la guardava,
più non riusciva a credere di essere stato nove lunghi mesi
lontano da lei.
“Bra,
credimi, non era mia
intenzione farti soffrire. Eri la mia unica e sola ragione di vita... e
lo sei
ancora!”
Bra
accarezzava delicatamente
l’erba fresca, con le lacrime agli occhi, ignorando le sue
parole.
“Mi
hai pensata qualche volta?”
chiese ingenuamente con un impercettibile sorriso sulle labbra.
Lui
sorrise, era innamorato di ogni
parte di quella ragazza specialmente della sua semplicità
nel fare o chiedere
le cose.
“Se
mi chiedessero quante volte mi
sei venuta in mente risponderei una... perché in
realtà da lì non sei più
andata via!”
Ok,
forse era stato troppo
sdolcinato.
Lei
si alzò in piedi “Devo adare,
non mi seguire!”
“Bra..
Ti amo”
Lo guardò negli occhi, si voltò e andò sui Monti Paoz, aveva bisogno di parlare con Pan.
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Ciaoooooooooooooooo!
Mi vergogno troppo! E' passato un mese, UN MESE! Non odiatemi :(
Mi dispiace davvero.. I miei genitori mi hanno tolto il computer per tutto questo tempo perchè i miei risultati a scuola sono un po'...scarsini.
Quindi mi connettevo di nascosto con l' Ipad, ma con questo non posso aggiornare la storia purtroppo!
In compenso, però, mi sono portata un po' avanti con la storia così il prossimo aggiornamento sarà più recente :D
Cooomunque, come vi è sembrato il capitolo?
Non sono proprio soddisfatta, avevo immaginato di farlo sentimentale ed emozionante però è difficile esporre ciò che si pensa.
Fatemi sapere la vostra!
Fra poco la storia finirà, secondo voi in che modo? Mi piacerebbe sentire le vostre ipotesi, sono curiosa...
Adesso la smetto di cianciare, vi ringrazio di aver letto e spero che continuiate a seguirmi!!
Un bacione
-kioppertoi <3