Ennesima riunione, ennesimo convegno noioso a cui era stato costretto a partecipare, visto il suo ruolo. E dall’altra parte della tavolata c’era lui, seduto di fianco all’insopportabile statunitense.
L’inglese parlava, fluide le parole sfuggivano dalle sue labbra, volte a rendere un po’ più interessante la questione del momento. Peccato che l’attenzione del bielorusso non era affatto incentrata sulle argomentazioni proposte, bensì su quei due cuscinetti morbidi che l’avrebbero esplicate.
Ah, quelle labbra sinuose, sempre pronte ad aprire un dibattito con chi le contrariava.
Era da un po’ che avevano suscitato il tuo interesse, vero Sergey?
Da quella volta, probabilmente.
…
Oh, Arthur non dovresti usare la sala delle riunioni impropriamente, per dei momenti privati, potresti essere visto. Ed era così che, semplicemente, Sergey era venuto a conoscenza del vero rapporto che ti lega a quell’idiota dell’americano.
Così, allo stesso modo, il bielorusso era rimasto catturato dalle tue labbra che, affamate, lambivano la pelle dell’americano, in cerca di qualcosa che difficilmente avrebbero ottenuto.