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Autore: Like an Undead    16/11/2012    1 recensioni
Ho scritto questa fan fiction a scuola mentre guardavo dei corvi dalla finestra dell'aula, non è un granché ma spero che vi piaccia! xD
"Erano le 05 e 30 del mattino ed era un giorno come altri per tutti gli abitanti di Namimori.
Come al solito Takeshi si era svegliato presto per allenarsi quando intravide una ragazza dai capelli rossi che svoltavano l'angolo di corsa, come per fuggire da qualcuno.
Lui la seguì istintivamente e quando girò si accorse che quello era un vicolo cieco e che per terra si trovava una piuma nera come quella di un corvo e nient'altro la ragazza di era come volatilizzata, aveva un brutto presentimento."
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Kyoya Hibari, Takeshi Yamamoto, Un po' tutti, Xanxus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Ti ho incontrata in sogno.

 

 

Erano le 05 e 30 del mattino ed era un giorno come altri per tutti gli abitanti di Namimori.

Come al solito Takeshi si era svegliato presto per allenarsi quando intravide una ragazza dai capelli rossi che svoltavano l'angolo di corsa, come per fuggire da qualcuno.

Lui la seguì istintivamente e quando girò si accorse che quello era un vicolo cieco e che per terra si trovava una piuma nera come quella di un corvo e nient'altro la ragazza di era come volatilizzata, aveva un brutto presentimento.

Continuò a cercare la persona che aveva visto ma senza risultati, allora decise di avviarsi prima verso la scuola.

Arrivò che erano più o meno le 07 e 20, era presto, troppo presto.

Arrivò in classe e si sedette al suo banco, dopo cinque minuti si addormentò.

In sogno lui si trovava in mezzo ad un campo di fiori di lavanda accanto ad un lago dove vi era un bellissimo cigno bianco.

Allungò la mano come per accarezzarlo e quando lo stava per toccare una nube nera avvolse l'animale.

Quando quella nebbia si diradò davanti a lui non vi era più un cigno bianco, al suo posto se ne trovava uno nero.

Lì il moro sentì una voce che diceva << Non cercarmi altrimenti non ne uscirai vivo! >>.

Lui non capiva il significato di quelle parole e allora domandò << Chi sei? Ma di che parli? >>…non ricevette alcuna risposta.

Dopo appena un istante un vento fortissimo lo colse di sorpresa, d'istinto chiuse le palpebre e cercò di proteggersi con un braccio.

Quando riaprì gli occhi il cigno si era come volatilizzato e l'acqua del lago si era tinta del color rosso sangue.

Si sveglio urlando ed alzandosi in piedi di scatto << Aspetta! >> facendo così ridere l'intera classe, tranne Gokudera che mormorò << Che impiastro… >>.

Il professore lo guardò esasperato e poi disse << Yamamoto Takeshi, cosa devo fare con te? Si può sapere cosa stavi sognando di così interessante da interrompere la mia lezione, in cui tu di certo non brilli per i tuoi voti e dir poco scadenti…allora? >>.

Il ragazzo, ancora un po' in trance disse praticamente ignorando l'insegnante << mi scusi prof…non mi sento bene, vado in infermeria. >> poi uscì dall'aula senza neanche ascoltare la risposta del professore disperato.

Quando arrivò nella stanza si stese su di uno dei lettini e chiuse le palpebre sperando di riprendere il sogno che aveva interrotto, purtroppo non ci riuscì, allora si girò sul lato cercando di ricordare cosa fosse successo nella sua utopia.

Senza neanche accorgersene si addormentò.

Questa volta nel sogno non vi erano né laghi, né fiori, né cigni, tutt'altro…questa volta non si trovava da nessuna parte…era tutto buio attorno a lui.

Non vi erano rumori né tanto meno persone che potessero provocarne, c'era sono lui, lui e nessun altro.

Dopo poco tempo si udì un suono, proveniva da un pianoforte.

Si accese all'improvviso una luce…forse una candela che illuminò l'intera stanza.

Chi suonava lo strumento era una fanciulla dai capelli e le labbra rosse come il sangue, gli occhi color cenere ed una carnagione rosa come le pesche.

Indossava un abito corto, delle ballerine e dei guanti tutto rigorosamente nero.

Quando si accorse di lui smise di suonare e lo iniziò a fissare, anche se il suo sguardo sembrava passargli attraverso, poi domandò con tono fragile << Tu chi sei? >>.

Aveva paura di qualcosa o di qualcuno, il moro se n'era accorto quindi rispose con tono rassicurante << Mi chiamo Takeshi e tu? >>.

La ragazza sembrò sorpresa, corse verso di lui e disse agitata << Tu non puoi stare qui! Se ti dovesse trovare, non oso immaginare che fine faresti, vai via! >> lui non capiva…forse si conoscevano già? Chi è che lo doveva trovare? Perché lo stava cacciano via? Questo tipo di domande non trovavano risposte nella sua mente e allora domandò << Di che parli? Tu chi sei? >>.

Lei rispose << Questo adesso non importa! >> gli prese la mano destra e la strinse tra le sue poi recitò una strana cantilena in latino <<  Custodiente Deo hoc homine! (Dio proteggi quest'uomo!) >> che ovviamente il moro non capì.

Il giovane provò dolore, come se lo stessero marchiando con del ferro incandescente, ma non ebbe neanche il tempo di guardarsi la mano a causa dell'arrivo di un uomo che urlava << Dove sei donna?! >>.

Lei tentò di mandarlo via, ma lui poco prima di andarsene domandò << Dimmi almeno, qual è il tuo nome? >> ricevette una risposta mentre un portone tra i due si chiudeva << Il mio nome è…Killer! >>.

Si svegliò come da un'incubo, aveva il fiatone come se avesse corso mille chilometri senza mai fermarsi, allora respirò profondamente e cercò di rimettere in ordine i suoi pensieri.

Poco dopo sentì bruciare il palmo della mano destra allora l'aprì e sgranò gli occhi, che per poco non gli finirono fuori delle orbite.

Sulla sua mano era comparso un simbolo con una forma strana, quella era la triscele celtica.

Decise così di tornare a casa prima, per tutto il tragitto non faceva altro che fissare quel "marchio", già la scoperta di essere un vero mafioso, e non sono per gioco, lo aveva scioccato, ma adesso cosa stava succedendo? Quello di prima non doveva essere un sogno? Non capiva, ma quella non era di certo una novità!

Udì una voce che strillava da dietro << Ehi tu spostati! Non riecco a fermarmi spostati! >> lui fece in tempo solo a girarsi, ma non a scansarsi e venne quindi travolto dall'altra persona.

Si alzò e disse << Scusami, la bicicletta è impazzita e non sono riuscita a fermarmi. >> poi domandò << Ehi…tutto apposto? >>.

Dalla voce si capiva che si trattava di una ragazza, ma lui, quella voce, già la conosceva.

Si girò di scatto e sgranò gli occhi…davanti a lui non c'era una ragazza qualsiasi quella era Killer, la fanciulla che gli era apparsa nel sonno, e quando la riconobbe gli sfuggi la frase << Io…ti ho incontrata in sogno. >>.

 

Fine Capitolo 1

 

 

Nota di quella pazza sclerotica senza cervello della scrittrice di questo delirio senza senso dell'autrice: 

 

Salve a tutti, sono io la pazza che ha scritto questa roba che non credo si possa definire Fan Fiction e ringrazio tutti i coraggiosi testimoni di questo mio nuovo delirio…perché ho scelto Takeshi come protagonista maschile? Bè perché è l'unico personaggio che si sveglia di mattina presto per gli allenamenti tranne la testa a prato (Ryohei) che però non mi ispirava. 

Non dico piaciuto, ma spero che almeno non vi abbia fatto schifo il primo capitolo di questa FF e vi prego recensite :) vanno bene anche le recensioni negative (tanto lo so già che non so scrivere) ma almeno fatemi sapere che qualcuno l'ha letta ;)

Scherzi apparte, spero vivamente che vi sia piaciuta e che leggerete anche il secondo capitolo!

Ciao Ciao!

 

_L'autrice Pazza_

   
 
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