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Autore: ValeAki    17/11/2012    3 recensioni
"Si narra, nel regno di Fiore, di una leggenda alquanto buffa che tratta le vicende di un cavaliere e di una principessa. I due si conoscevano sin da bambini, ma erano ignari di ciò. Quando il cavaliere riconobbe nel viso della principessa la ragazza che amava e che credeva perduta, le chiese di sposarsi. Allora s’intromise un messere ad impedire il matrimonio, ma fu dimenticato da tutti per i suoi loschi atti. Cavaliere e principessa guidarono il regno fino alla fine dei giorni e anche oltre. Essi vivono ancor oggi dopo i secoli passati."
P.S. Il rating è arancione, ma è messo solo per sicurezza... o forse no... xD
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Layla chiuse il quaderno e posò la penna dentro il calamaio, soddisfatta per aver finalmente finito i compiti assegnati dall'insegnante. Spostò silenziosamente la sedia e si alzò, diretta verso la sua camera. Prima di varcare la porta socchiusa, diede un ultimo sguardo alla grande vetrata, constatando che mancava ancora tempo al tramonto. Un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul quel volto dolce e infantile: aveva fatto decisamente bene a completare una parte dei suoi compiti il giorno prima, avendo così più tempo per Igneel. Uscì dalla stanza e attraversò il lungo corridoio, bussando alla stanza del padre. “Padre, ho finito i miei compiti. Starò nella mia stanza, non chiamatemi fino a cena.” disse, parlando con un tono un po' più alto per farsi udire da dietro la porta, e attendendo la risposta del padre. Sentito borbottare un “va bene”, salì le scale per giungere alla porta della sua camera. Arrivata, aprì l'armadio per scegliere i vestiti meno sfarzosi che avesse: quel giorno sarebbe scesa a villaggio con Igneel e di certo non doveva farsi notare! Indossato un kimono davvero semplice, attraversò una botola segreta per uscire fuori dal palazzo. Superati quei tunnel, appena inoltrò la testa oltre l'oscurità che la circondava poté respirare a pieni polmoni la brezza primaverile, vedendo che Igneel era già là ad aspettarla, schiena contro un albero e capo abbassato. “Hai fatto presto oggi.” disse, alzando di poco il capo e imbattendosi nella figura di Layla baciata dal sole. I capelli biondi apparivano ancora più chiari e con quel kimono azzurro pareva una fata. Senza volerlo, arrossì impercettibilmente. “Sai, ieri ho anticipato i compiti di oggi per avere più tempo!” sorrise la più piccola, avvicinandosi a lui. “Vogliamo andare?” esortò, prendendolo per mano e avviandosi velocemente in direzione del villaggio. “Calma, calma!”
Preso il sentiero che conduceva al villaggio, presto davanti a Layla si presentò una vista mozzafiato –o almeno per lei. Gli alberi erano allineati sin dall'imbocco al paese, uno dopo l'altro e perfettamente paralleli all'altro lato. La campana suonava festosa, annunciando l'orario con i suoi rintocchi, riflettendo la luce che batteva su di essa per tutta la cittadina. I paesani lavoravano sodo finché la luce illuminava i loro campi e i loro bestiami, rassettando la terra o nutrendo gli animali. Le donne, inginocchiate accanto al fiume, lavavano i panni e si aiutavano tra loro, facilitando e velocizzando il lavoro. Layla rimase estasiata da quella realtà così diversa dalla sua, dalla complicità di quella gente l'uno con l'altro. “Ehi, se vuoi posso farti vedere casa mia.” disse di punto in bianco Igneel, notando lo scintillio negli occhi della bionda. “Certo!” esclamò lei con vigore, attirando l'attenzione di due o tre bambini. Percorsero il camminamento in pietra, arrivando in un casolare vicino al pozzo. Igneel aprì la porta, rivelandone una casa molto modesta, con un arredamento spartano. “Non sarà un granché, ma è accogliente e confortevole. Accomodati pure.” disse, andando verso il fornello e mettendo l'acqua sul fuoco, per preparare un po' di the. Layla si sedette nel letto, osservando la casa, curata e in ordine. Igneel mise l'acqua nelle tazzine e tolse i filtrini, posando il tutto nel tavolo, apprestandosi a parlare. Ma d'improvviso, un gran trambusto si sentì nel villaggio, il galoppare dei cavalli sempre più forte e le urla di terrore della gente, confuse tra i rumori degli spari delle pistole. Igneel si alzò immediatamente, facendo cenno a Layla di restare dov'era e dirigendosi verso la porta, aprendola quel tanto che bastava per vederci con un occhio. La visione che gli si era presentata davanti lo lasciò impietrito, gli occhi sgranati nel vedere la sagoma della figura dentro la carrozza. Terrore –o forse solo disgusto?- nel sentire la voce del ragazzo che sapeva aveva la sua età, e che aveva sperato di non dover mai più sentire. “Capito? Se mancherà anche solo uno di voi schifosi pezzenti, metterò a ferro e fuoco questo villaggio! Non scordatevelo!” Igneel chiuse la porta cercando di non farlo notare troppo, camminando lentamente all'indietro, i muscoli talmente immobilizzati da non permettergli di girarsi. “L-Layla, devi uscire immediatamente dalla porta sul retro.” disse, cercando di mantenere un tono di voce più fermo possibile. “Porta sul retro?” domandò la ragazza, guardandosi intorno e non notando nulla che potesse essere una porta, se non quella da cui il rosso aveva guardato poco prima. Igneel, in parte ripresosi, si girò e superò il letto dove era seduta la giovane, scostando le tende che nascondevano un'altra parte di stanza. Aprì lentamente la porta e prese Layla per il polso, delicatamente, per condurla fuori dalla casa. “Quello è un generale che guiderà la guerra e, purtroppo, lo conosco anche bene. Conoscendolo, entrerà in ogni casa per far arruolare tutti ma comunque non voglio che tu rischi pericoli.” si interruppe un attimo, cercando di riprendere mentalmente la mappa del paese, per illustrare il percorso che avrebbe dovuto prendere la bionda. “Uscendo da qui, cammina verso sud-ovest, e in poco meno di tre minuti scorgerai il tuo palazzo. Va' e non uscire per oggi, almeno non ti succederà niente.” finì, mettendole le mani sulle spalle per rassicurarla. “E tu?” chiese la più piccola, spaventata all'idea che potesse succedergli qualcosa. “Io me la caverò.” le sorrise, facendola girare e dandogli una leggera pacca sulla schiena. “Ora va'.” Vedendo annuire la bionda, tirò un sospiro di sollievo e rientrò in casa, sbirciando fuori dalla finestra per vedere la situazione. “Non ci siamo, non ci siamo. Perché lui?” imprecò mentalmente, cercando di mantenere il sangue freddo che oramai aveva perso. Non avrebbe dovuto assolutamente farsi vedere da lui, questo era poco ma sicuro. Girò e rigirò in tondo per la stanza, sempre più velocemente e nervosamente. Non doveva farsi vedere da lui, ma stando lì, senza fare nulla, stava solo perdendo tempo. Poi si ricordò. Il vecchio padrone gli aveva fatto esplorare tutta la casa e, se la memoria non lo ingannava, aveva pure una cantina che si apriva tramite una botola. Un mezzo sorriso si disegnò sul suo volto: la fortuna non lo aveva ancora abbandonato del tutto. Osservò attentamente ogni asse di legno che costituiva il pavimento, trovando poi una leggera spaccatura tra due tavole. Forzò in quel punto e, alzato il tettuccio, trovò la cantina che tanto sperava ci fosse. “Per fortuna.” Sospirò, prendendo le scale e chiudendosi la dentro. Nemmeno un paio di minuti dopo, la porta della casa fu malamente aperta e, Gregory, avendo constatato che effettivamente nessuno era in quella casa, la richiuse e passò alla prossima abitazione.

 

“Oh, ecco,  già riesco a scorgere il palazzo! Mi chiedo però che bisogno c'era...” Layla camminò per gli ultimi metri che la separavano dalla magione, percorrendo a ritroso la strada fatta quel pomeriggio. Non riusciva a comprendere la scelta di Igneel: perché doveva scappare? Se quel generale voleva arruolare solo gli uomini, lei non aveva problemi a restare là dentro. Sospirò, ripercorrendo il percorso che l'avrebbe portata alla sua camera. E dire che era entusiasta di poter andare al villaggio... Si cambiò l'abito e scese di sotto, nel grande salone, dove sapeva che sua madre aveva organizzato una grande festa, finanziando artisti e musicisti famosi. Attraversò il grande salone, salutando educatamente tutti i nobili che le sorridevano, incontrando però una persona che non pensava potesse esserci. “Lavy!” sorrise, recandosi verso la turchina. “Layla! Vieni un attimo con me!” esclamò, prendendola per mano e uscendo fuori dal salone. “Che c'è?” chiese la bionda, osservando la cugina. La più grande le si avvicinò con un sorriso malizioso “Dov'è il ragazzo?”

 

“Perché Gregory è qua? Non capisco proprio...” Igneel camminò nervosamente avanti e indietro per la casa, fermandosi d'un tratto e prendendo un sospiro profondo. “Meglio andare a vedere se Layla sta bene...” pensò, uscendo di casa e recandosi verso il palazzo.

 

“Come, devo aspettare domani? Che disdetta, volevo vederlo al più presto!” Lavy mise il broncio, gonfiando le guance e incrociando le braccia. “Lavy, non posso farci nulla!” sospirò la bionda, che ben presto dovette ricredersi. Vide che dei sassolini colpivano la sua finestra, e sapeva bene chi era l'unico in grado di fare una cosa del genere. “Forse è la tua giornata fortunata...” disse, e la cugina sembrò non capire. Layla aprì la finestra e, come aveva intuito, sotto di essa c'era Igneel che, con movenze degne di quelle di un felino, scavalcò il muro fino ad arrampicarsi alla finestra. Si diede qualche colpetto ai vestiti per levare un po' di terra, poi alzò lo sguardo verso la più piccola. “Ero in pensiero per te e son venuto... ma se vuoi me ne vado... vedo che ci sono ospiti.” ironizzò, riferendosi alla presenza di Lavy, la quale rimase meravigliata. “Tu sei Igneel?” domandò, palesando ciò che era già ovvio. Vide il rosso annuire e i suoi occhi iniziarono a brillare. “Piacere! Io sono Lavy, cugina di Layla!” esclamò a gran voce, prendendolo sotto braccio. “Noi due dobbiamo parlare...” sussurrò, con un espressione per nulla rassicurante che fece rabbrividire il ragazzo.

°                     
 

Salve a tutti! Volevo aspettare che arrivasse Dicembre per aggiornare, ma alla fine non ho proprio resistito!
Come al solito spero  che anche questo capitolo vi piaccia e alla prossima!
Un bacione :3

   
 
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