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Autore: Dars_Leona    17/11/2012    3 recensioni
Ricordi di quando giocavamo a nascondino? Mi divertivo tantissimo al solo pensiero di avere un amico con cui giocare ogni notte.
Ricordo quelle notti in cui te ne stavi lì, sotto le coperte, tremante per l'emozione: sapevi che ero lì ma non potevi vedermi, d'altronde neanche io potevo. Poiché eri ancora piccolo, ovviamente ti lasciavo vincere ogni notte. Il solo giocare mi divertiva moltissimo.
Tuttavia adesso sei grande, e non giochiamo da parecchio ormai... Quindi ho pensato di tornare a giocare. C'è da dire, però, che sono stanco di giocare a nascondino.
Dato che adesso sei più grande, non posso permettermi di lasciarti vincere. Allora, giocheremo ad acchiapparella.
Comincia a scappare.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella stanza è tutto nero
Sta arrivando l'uomo nero
E se la permanenza lì è dura;
forse c'è bisogno d'aver paura.
 
 
Il dottore guardò l'orologio: << Si sbrighi, non ho molto tempo. >> disse rivolto all'uomo che si era presentato da lui pochi minuti fa:
<< Non la tratterrò molto,ho solo bisogno di parlare. >> 
Il dottore sospirò: l'ennesimo malato mentale che affermava di essere Napoleone:
<< Si sieda. >> disse indicando con un cenno la poltroncina accanto a lui. L'uomo si sedette:
<< Posso cominciare? >>
<< Se vuole.>> L'uomo si leccò le labbra: << Posso avere da bere prima? >> chiese.
Il dottore gli porse un bicchiere d'acqua:
<< Non avrebbe qualcosa di più forte? >>
<< Beva questo,ho fretta. >> Dopo aver bevuto l'uomo si rilassò: doveva avere più o meno 30anni anche se ne dimostrava di più,con tutti quei capelli bianchi e le borse sotto gli occhi scuri,che nascondevano tutti i segreti del bevitore di whisky.
Si chiamava Albert. 
Il dottore accese il registratore:
<< Cominci prego; >> Albert sorrise guardando il soffitto:
<< Mi dica, da piccolo lei credeva nell'uomo nero? >>
Il dottore scosse la testa:
<< Lo sospettavo, io invece sì. L'ho anche visto...più di una volta. Non mi ha mai lasciato. >> 
<< E quante volte l'avrebbe visto? >> << Tutte le sere,prima di coricarmi. E' sempre lì,sotto il letto aspettando il momento buono per colpire. >>
Il dottore rimase zitto:
<< Tutto è cominciato anni fa, a quel tempo avevo solo dodici anni,l'uomo nero per me era solo un modo per costringere i bambini ad andare a letto. Restavo spesso a casa da solo,i miei genitori erano troppo impegnati per stare con me. Troppo impegnati a distribuire droghe e drogarsi a loro volta. >> 
Si fermò per ingoiare un grosso groppo di saliva:
<< Continui. >>
<< Quella sera mi andai a coricare tardi, senza nemmeno mettere il pigiama, mi lanciai sul letto e presi sonno. Tutto normale,tutto andava bene...più tardi mi svegliai per andare in bagno. Posai i piedi a terra,non sul solito tappetino di plastica,su qualcosa di umido...freddo. >> 
<< Ha saputo poi cos'era? >>
<< Sangue. >> 
Questo è tutto matto, pensò il dottore massaggiandosi le tempie.
<< Lei non mi crede, lo so. Comunque...accesi la luce. Sangue ovunque e accanto al mio letto mio padre e mia madre,spolpati nel vero senzo della parola. >>
Albert deglutì: << Urlai e mi nascosi sotto le coperte da vero codardo che ero. Non l'ho ancora ripulita del tutto quella stanza,anche se dormo ancora lì.... >> . 
L'orologio segnò le undici e mezza di sera: << E poi? Cosa successe? >>
<< L'ho visto. Alto,completamente nero.Si riuscivano a vedere solo gli occhi,rossi come il sangue, come la più dannata goccia di sangue. Poi ha sfregato le sue lunghe mani sui muri,aveva scritto qualcosa e poi era strisciato sotto il mio letto aspettando che io scendessi. >> 
<< L'ha fatto? >>
<< Solo quando è spuntato il giorno. >>
<< Lui era lì? >> 
<< Si, ma non poteva uscire,era giorno. La prima cosa che ho fatto è guardare il muro.. >>
Il dottore si appoggiò contro lo schienale della sedia girevole: << Cosa c'era scritto? >>
<< Toccherà anche a te. Comincia a scappare. >> mormorò quelle parole,quasi servissero a richiamare l'attenzione del mostro o quello che era.
<< Da quel giorno ho perso tutto: è un miracolo se riesco ad arrivare a fine mese,ho i soldi dei miei genitori però. >>
<< Senta, è tardi..torni domani va bene? >>
Albert parve sorpreso da quello che il dottore gli stava dicendo: << Devo prendere appuntamento? >>
<< Esca fuori e vada a prendere la ricevuta dalla segretaria. Poi torni qui. >> Albert si alzò dalla poltroncina,c'era qualcosa di strano in quella stanza. 
Uscì e si diresse verso la scrivania della segretaria. Vuota.
<< Signorina?... >> guardò a terra: sangue.
Seguì le tracce e la vide: morta con il ventre squartato dove si poteva vedere l'intestino che usciva fuori,mezzo masticato.
Lo aveva seguito,era uscito dal suo nascondiglio:
<< Dottore! >> Corse all'interno della stanza,stranamente buia:
<< Dottore..? >> Inciampò su qualcosa di molliccio,cadendo a terra,in una pozza d'acqua..o almeno sembrava acqua.
Si guardò attorno,qualcuno lo stava osservando:
<< Albert... >> Una voce scura e profonda,paralizzò l'uomo.
 
 
<< Comincia a scappare. >>
 
 
  
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