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Autore: Nivees    17/11/2012    2 recensioni
[ Leigh/Rosalya | Con amore, dall'episodio 6 ] ♥
Camminava leggiadra, con le mani giunte dietro la schiena. Sembrava godersi particolarmente quella calma attorno a lei, e gli pareva tutto così strano dato che Rosalya era una ragazza che quando la incontravi, avevi la stessa sensazione di quando vieni travolto da un uragano.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leigh, Rosalya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Uhm. Io non so affatto perché mi trovo in questa sezione, dato che questo gioco io lo odio. Oddio, non perché sia brutto o chissà che cosa, ma il fatto che ci si può muovere così poche volte al giorno, se non hai una bella botta di fortuna a Flower Power, mi manda particolarmente in stizza, non so se mi spiego. Lo odio per questo, non per altro. Forse per la poca logica di tutto, ma dopo un po' è anche divertente. Eppoi vedere il tuo personaggio che fa la cascamorta con ogni essere di sesso maschile che incontra è una cosa esilarante, quasi.
Insomma, ho già detto che non so che sto a farci qui, ma ormai - tra noie e rompicapi - sono finalmente arrivata all'episodio 6 ed eccola, finalmente, lei, la mia anima gemella (?). Rosalya è bellissima, non è vero? Io la amo, giuro. E mi piace pure il suo ragazzo, quindi non potevo ignorare questa magnifica coppia. Leigh è così innamorato di lei, tanto che ho deciso di aiutarli, piuttosto che farli dividere *fangirleggia*
In sostanza, eccovi una bella (?) Leigh/Rosalya.
Amateli ♥
Niv.

ps: titolo e alcune frasi nel testo sono state prese con ammmmore dalla bellissima canzone degli Him 'One Last Time'.




 

For this one last time


A pochi passi di distanza da lei, Leigh si limitava solo ad osservarle i lunghi capelli candidi svolazzare leggeri al vento autunnale. Camminava leggiadra, con le mani giunte dietro la schiena. Sembrava godersi particolarmente quella calma attorno a lei, e gli pareva tutto così strano dato che Rosalya era una ragazza che quando la incontravi, avevi la stessa sensazione di quando vieni travolto da un uragano. Era così cocciuta e testarda, ma non si poteva non essere attratti dai suoi modi delicati e dolci - nonostante a prima vista persino a Leigh stesso gli era sembrata un po' sulle sue.
Eppure eccoli lì, insieme. Per l'ultima volta? Forse. E la colpa di chi era? Sua ovviamente.
Era sempre stata colpa sua: lei era così dolce, ogni suo gesto - da quello più piccolo a quello più grande - era sempre studiato per compiacerlo e faceva di tutto pur di passare del tempo con lui. Leigh, invece, da quando stavano insieme - forse troppo convinto di averla per sé, di non poterla perdere mai, convinto che lei fosse sua e di nessun altro - si era lasciato occupare il tempo che spendeva con lei per cose futili, per il lavoro e quant'altro.
Solo quando ormai era troppo tardi, si era reso conto di quanto stupido fosse stato.
“Leigh” si sentì chiamare, e nonostante fosse così perso tra i suoi pensieri riconobbe immediatamente la voce melodiosa della sua ragazza, così alzò gli occhi su di lei. Si era fermata, non camminava più. Ora era rivolta verso di lui, con un sorriso un po' triste sul volto,
“Non avrei mai pensato che, un giorno, mi sarei innamorata così tanto da credere che il mio stesso cuore sia stato creato per essere distrutto dall'amore” sussurrò, con le guance leggermente tinte di rosso, “Eppure... Guardami. Ti amo così tanto che mi sono ridotta a dire così tante stupidaggini sdolcinate ad alta voce, cosa che non avrei mai osato fare prima di conoscerti”.
Il ragazzo le sorrise, con il cuore più leggero e colmo di gioia, sia per le sue parole che per il fatto che, dopo minuti e minuti - per non dire ore - Rosalya gli aveva rivolto la parola.
“Lo sai che ti amo anche io” le disse, avvicinandosi piano.
“Vorrei che me lo ripetessi un po' più spesso. A volte lo dimentico”. La sua voce s'incrinò appena, ma subito sembrò riprendere il suo controllo. Ciò che disse racchiudeva parecchi significati, soprattutto tentava di fargli capire quanto si fosse sentita trascurata negli ultimi tempi.
“Potresti provare a fidarti di me” mormorò, abbracciandola - felice che lei non accennò né a scostarsi e né a rifiutarlo - poi continuò, parlandole con voce bassa e calma direttamente nel suo orecchio, “Per l'ultima volta. E andrà tutto bene”.
“Ultima volta?” chiese, insicura. Nei suoi begli occhi ambrati si potevano leggere benissimo l'amarezza per quei giorni di lontananza - colpa sua, solo colpa sua - e la speranza che questa volta fosse davvero l'ultima che litigavano - così tanto almeno - per una cosa risolvibile facilmente e con piacere da entrambi.
“Per quest'ultima volta” ripeté lui, stringendola un po' possessivo tra le braccia e accostando il viso al suo.
La risposta di Rosalya fu bloccata dalle sue labbra che si appoggiarono piano e delicate su quelle rosse di lei, baciandola dolcemente solo per farle sentire quanto importante fosse lei per lui.
E giurò che quella non sarebbe stata affatto l'ultima volta che gliel'avrebbe dimostrato.

 

  
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