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Autore: Jeck86    18/11/2012    2 recensioni
Il racconto nasce perché volevo partecipare al concorso letterario indetto dal BLOG SULL'ORLO DEL MONDO di Alessandro Girala.
Alessandro scrisse sul suo blog:"La missione: inquietare il lettore.
Il contesto:Tre del mattino, siete in casa (o anche altrove, spaziamo pure). Il telefono squilla. Numero sconosciuto. Rispondete. Dopo qualche scambio di battute, contenuto a vostra scelta, vi accorgete che state parlando col vostro doppio di un'altra dimensione.
Che avrà da dirvi? Quale sarà la vostra reazione?
Contenuto del dialogo telefonico: libero.
Il mio racconto non ha vinto perchè non era abbastanza Pulp.
Genere: Angst, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"...e quindi la relatività ristretta ci dice che non è possibile in alcun modo far viaggiare una informazione a velocità superiore a quella della luce.
La luce può infatti viaggiare a velocità superiori a C in taluni casi,per esempio nel caso di vuoto spinto,e può un fronte d'onda elettromagnetica viaggiare a velocità superiori a 300000 Km/h in un mezzo,ma non può trasportare informazione.
A maggior ragione,quindi,non si può trasportare un'informazione dal futuro al passato né può accadere che una causa segua cronologicamente la propria conseguenza.
Il professor Mu'ammar al-Hariri,dell'Università Al-Fateh di Tripoli,ha detto che,durante molteplici esperimenti di fissione nucleare,ha potuto osservare il trasferimento nel passato di particelle subatomiche ed ha spiegato la cosa con la risibile teoria che una conseguenza possa seguire una causa qualora la causa preceda la conseguenza in un'altra dimensione,ma non ha mai presentato alla comunità internazionale alcun dato.
Tuttavia l'equazione matematica seguente..."

Questo brano era la sola porzione dell'articolo scientifico che fosse scritto in parole ad eccezione di qualche frasetta tipo:"...e ciò implica che...","...da ciò segue..."o"...otteniamo così l'equazione..." .
Tutto il resto era un'infinita serie di equazioni ed espressioni matematiche incastonate l'una nell'altra e scritte fitte fitte su una ventina di pagine.

Io abbandonai sul tavolo l'articolo che stavo studiando e mi stropicciai gli occhi con le dita.
Erano le quattro di notte e stavo ancora studiando per l'esame di Nucleare.
Quella maledetta facoltà di fisica mi aveva spremuto via gli anni migliori della vita ed ancora,vari anni fuori corso,mi ostinavo a non volerne sapere di mollare.

Stavo per rimettermi a studiare quando il mio cellulare squillò.
"Pronto?"Disse una voce all'altro capo del telefono,ma,subito,si spezzò in un pianto convulso.
"Pronto"Risposi
"Casa Castracani?..."e giù altri singhiozzi.Era evidentemente sconvolto.
"Si."Risposi.Ma essere chiamato nel cuore della notte da qualcuno che piange mi paralizzava dal terrore.
"Papà,ti voglio bene.Dillo alla mamma.Vi ho sempre voluto bene."
"Credo che lei abbia sbagliato numero.Ma lei chi è?Come si chiama?"Io non avevo figli né moglie e non abitavo con i miei.
Vi fu un lungo silenzio.
Stava evidentemente guardando la tv a volume molto alto quando mi aveva chiamato perché riuscii a distinguere alcune parole dette dall'annunciatrice di un telegiornale.
"La prima esplosione è avvenuta alle ore 4.15 a Roma.Un'esplosione pari a quella di molte bombe H.Circa tre minuti dopo è saltata in aria la città di Milano.Il bombardamento è stato rivendicato dal governo del Gandastan.In un video uscito su internet il gruppo fondamentalista Opera di Dio ha fatto la lista di tutte le città che verranno colpite questa notte.Le autorità consigliano di raggiungere il più vicino bunker antiatomico al fine di...Bunker antiatomico? Bunker antiatomico?E dove lo troviamo un bunker antiatomico?"L'annunciatrice stava cedendo al panico."Sono 60 anni che non subiamo un bombardamento ed in tutti questi anni...ma lo dovevano prevedere...Il governo doveva  costruire...Non si entra in guerra senza..."
Poi solo un pianto ininterrotto.
"Non attacchi la cornetta,la prego.Ho paura!Io...Io mi chiamo Giaco Castracani e abito a Lucca.Lucca sarà la prossima...Non voglio morire.Non voglio morire.Non voglio morire..."Il mio interlocutore continuò a ripetere l'ultima frase per circa trenta secondi.
Poi sentii un rombo in lontananza.
"Click.Tu-tu-tu-tu..."
Guardai l'orologio ed erano le 4.14.
Accesi la televisione e sul primo canale stavano dando un film.
Mi tranquillizzai un po'pensando ad uno scherzo.
Invece pochi secondi dopo:
"Ci scusiamo per la momentanea interruzione.Abbiamo una grave notizia da dare.La città di Roma è saltata in aria pochi secondi fa a causa di un bombardamento di intensità particolarmente elevata.Nessuno avrebbe mai pensato..."
Io,Giaco Castracani,spensi il televisore del mio piccolo appartamento di Lucca.
   
 
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