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Autore: aduah    05/06/2007    4 recensioni
Revenge, la vendetta.
Sourness, l'acidità.
Vanity, la vanità.
Pleasure, il piacere.
Hate, l'odio.
Perdition, la perdizione.
Chi ha creato questi nuovi Homunculus, e a quale fine?
Genere: Malinconico, Mistero, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Roy Mustang, Un pò tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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revenge

Sono mesi che sto lavorando a questa storia, ormai è quasi conclusa. Iniziamo col pubblicare il primo capitolo.
P.s.
Solo quando un personaggio si racconta il capitolo è in prima persona, sennò il narratore sono io. Dopo questa specificazione non mi sesta che dirvi Buona Lettura!
ADUAH! >v<


Capitolo 1: REVENGE

La prima cosa che ricordo è stata quell'odore... l'avevo già sentito, ma non mi ricordo dove...
Qualcosa di forte, così nauseante, che sembrava rinchiudere in se le vite di tante persone...
L'avevo gia incontrato nella mia vita. Nella mia precedente vita. Era come se fossi rinato, sapevo di aver avuto un'altra vita prima di quel momento... ma di essa non ricordavo ancora nulla.
Provai ad alzarmi, ero ancora molto debole, e quell'odore che impregnava l'aria mi dava il disgusto. Davanti a me c'era un laghetto, o forse un fiume, neanche io sapevo cosa fosse esattamente dato che avevo la vista appannata. Non riuscivo a stare in piedi, perciò mi trascinai fino là e mi buttai dentro l'acqua, per rinfrescarmi e pulirmi. Magari per cacciare via quell'odoraccio.
Era fresca. L'intera radura dove mi trovavo era fresca. Sentivo gli uccelli cinguettare, il suono dell'acqua che scorre e mi rilassai.
Ma quella sensazione di benessere sparì presto, quando dentro la mia testa vennero catapultate migliaia di immagini incomprensibili per me allora.

Un paese di campagna. Una grande città. Persone che mi sorridevano. Persone che mi attaccavano.
Una voce che mi chiamava...
Non capii che cosa stava dicendo, ma so che chiamava me...

Tornai alla realtà e mi ritrovai sempre al bordo di quel laghetto, sempre immerso nell'acqua ma con le mani tese verso il cielo, come nel disperato tentativo di raggiungere quella voce familiare.
Poi notai qualcosa di strano: le mie braccia erano uno diverso dall'altro. Uno era caldo e sensibile al tatto, l'altro era freddo, duro e incapace di sentire la freschezza dell'aria di quel luogo. Come se fosse... fatto di metallo.
La stessa cosa la notai alle gambe.
Non capivo... da quanto ero in quella situazione? Perché ero in quella situazione?
Mi venne in mente di guardare il mio riflesso nell'acqua. Cosa notai? Un ragazzo normale, un viso come tanti, un normale essere umano...
No, non ero un essere umano, perchè guardando sul mio collo notai quel marchio, il serpente che si morde la cosa, la stella a sei punte... un homunculus, ecco quello che ero io in quel momento,e che sono tuttora.
Quella cosa non sò perchè mi fece paura, non volevo essere così, io odiavo l'idea di non essere umano. Cercai di strapparmelo via, arrivando a lacerarmi la pelle con le unghie, a scavare nella carne per farlo andare via, ma fu tutto inutile. Il sangue scorse per un secondo, poi la ferita si rimarginò e tutto tornò come poco prima, con mio grande sconforto.
-Stai calmo- mi ripetevo, visto che la paura stava prendendo il sopravvento su tutto.
Respirai profondamente e cercai di ricordare perchè mi trovavo lì, come c'ero arrivato, perchè sentivo quell'odore e soprattutto che cos'era quell'odore, dove l'avevo già sentito.
Un'altra ondata di ricordi confusi invase la mia testa.

Strani esseri  nati da l'unione di due animali, militari che correvano, gente che urlava, ancora quella voce.
Stavolta sentii nitidamente che era una voce a me amica, e nella direzione da dove veniva c'era una persona che correva verso di me, con i tratti non ben definiti, come un ombra colorata che cercava di raggiungermi.

Muori!

Tornai subito alla realtà dopo che quell'urlo rombò nei miei pensieri.
Chi mi voleva morto? Perché, che avevo fatto di male? Forse riguardava qualcosa della mia vita precedente?
L'odore si fece opprimente, non potevo più restare in quel luogo, così riuscii ad alzarmi e corsi via, ma quell'odore mi seguiva ovunque andassi senza darmi tregua.
Arrivai in una città, in una grande città, che non mi ricordavo di avere mai visto, ma in cui forse ero già stato visto che mi muovevo per le strade indisturbatamente, senza una meta precisa, eppure con la sensazione di sapere dove stavo andando.
La gente mi guardava strano forse per il semplice fatto che non avevo vestiti addosso, ma non mi curai di loro.
Camminando arrivai davanti ad un edificio immenso, il quale sulla facciata aveva appeso un grande stendardo con una specie di leone rampante disegnato sopra.
Qualcosa riaffiorò di nuovo.

Camminavo fra i corridoi di quell'edificio, la gente mi salutava e qualcuno era al mio fianco una persona alta e robusta...

Vidi un uomo affacciato ad una delle tante finestre di quella fabbrica. Mi guardava e sembrava al quanto sorpreso di vedermi. subito rientrò dentro, ma poco dopo eccolo riuscire dall'ingresso principale, scendere la gradinata e fermarsi all'ultimo scalino, guardandomi più incredulo di prima.
iniziò ad avvicinarsi piano piano.
Lo conoscevo, lo avevo gia visto.

Mentre camminavo in quel corridoi, qualcuno mi mise la mano sulla spalla e mi fece voltare di scatto, sorridendomi e dicendomi:
-Finalmente sei tornato! Come è andato il viaggio, scoperto qualcosa di nuovo? Ma tanto lo scriverai nel tuo rapporto, non è vero... Fullmetal?-

Fullmetal

-Fullmetal?-
Era davanti a me. Cosa significava "Fullmetal", perchè mi chiamava così?
La sua espressione da sorpresa si fece impaurita, e prima che avessi il tempo di rispondere fece un balzo indietro e iniziò a spararmi, mi colpì tre volte, ma rimasi in vita. Lo guardai interrogativo, perchè lo aveva fatto?
-Tu... tu sei diventato un... un' homunculus!-
-Io... -

MUORI!!!

Scappai via più veloce che potevo. Quell'uomo... non mi fidavo di lui.

MUORI MALEDETTO!!!

Iniziarono a seguirmi, lui e un gruppo di soldati inferociti, urlando di prendermi a tutti i costi.
Mi rifugiai sotto un ponte, trattenei il fiato per non farmi sentire, sentivo i loro passi sopra al mio nascondiglio.
-Dov' è andato?-
-Non si vede da nessuna pare!-
-Dannazione!-
-Ordini Colonello Mustang!-
Quel nome... Mustang... dove lo avevo già sentit...
Sempre nei guai Fullmetal! - Figurarsi se posso scontrarmi con un bambino! - Sei sicuro di volerlo fare? - Che ne dici di fermarti qui? - Perchè non avete richiesto la mia protezione? - Sei diventato un uomo...

Guarda che sono io che ti tengo in pugno... tieni nascosto il passato e accetta il  titolo come se niente fosse mai accaduto... non farti venire strane idee...

Muori.
Ero io a ripetere quella parola, non qualcuno che la urlava a me. Era rivolta a lui, per tutto quello che mi aveva fatto passare, per tutto quello che mi aveva tenuto nascosto....
Tutto mi ritornò alla mente, il mio passato...
La trasmutazione di mia madre, la carica ad Alchimista di Stato, fuoco, esplosioni, urla, lacrime... troppe lacrime, versate da vittime innocenti. L'odore di quelle lacrime mischiate al sangue, ecco cos'era quel fetore che mi accompagnava... l'odore della pietra filosofale. Ero io la pietra filosofale, per questo lo sentivo ovunque andassi.
Congiunsi le mani per creare un cerchio alchemico, e d'un tratto il portale si aprì davanti a me. Nell'oscurità che conteneva, rividi quella persona che correva verso di me e che urlava.

Fratellone! Aspettami, ti prego! Edward!!!

Il ponte sopra di me esplose. La gente vide riaffiorare dalle macerie una figura vestita di nero, con i capelli biondi e gli occhi dorati nascosti dietro degli occhiali scuri, che si muoveva enigmatica per uscire dalle rovine.
Una volta uscito, mi avviai verso la fine della città senza farmi vedere e iniziai questo mio viaggio.
Chi si oppone al mio cammino vene imprigionato dentro le tenebre e fatto soffocare fino alla morte, per alimentare il mio corpo. Non mi importa niente di loro.
Quello che mi preme è riavere tutto ciò che ho perso, e vendicarmi di una vita che non mi è mai piaciuta.
E anche se questo non fosse possibile, mi potrò perlomeno vendicare di quell'uomo, Roy Mustang, che ha contribuito in larga parte a rendere la mia vita un inferno, anche se non ci sono apparentemente motivi rilevanti.
L'unica mia certezza per fare tutto ciò, è che ormai Edward Elric appartiene al passato.
Io ora sono Revenge, la vendetta.
È questo il mio solo obbiettivo.


Piaciuta? Spero di si! il seguito ci sarà presto! Chi avrà creato Revenge? E perchè?
Mah..................

  
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