Sento la pioggia incominciare a scendere, lentamente.

Penetrare nei miei vestiti, bagnandomi.

Non faccio assolutamente nulla,

per evitare il freddo che si sta impossessando di me.

Rimango fermo, con lo sguardo fisso sulla strada.

Un’intera città che vive, anche nel cuore della notte.

Incurante se io sia vivo o no.

Ma infondo, chi sono io per importare a tutta questa gente?

Sono solamente un chitarrista.

Come tutti gli altri.

Faccio scorrere le dita fredde sul parapetto d’acciaio bagnato.

Lo scavalco, trovandomi sulla città.

Ancora un passo.

Solo uno.

Chiudo gli occhi, tenendo le mani salde alla sbarra argentata.

Mi immagino già i titoli dei giornali.

‘Frank Iero, il chitarrista dei My Chemical Romance, si è suicidato, buttandosi giù da un palazzo.’

Ma cosa me ne frega dei giornali?

Allora, sarò già morto.

Sento il vento accarezzarmi la faccia.

Piano.

Sento le lacrime scendere lungo le guance.

No, non devo.

Sento ancora le sue parole rimbombarmi nella testa.

Piango ancora più forte, singhiozzando.

‘Davvero credevi che ti amassi?’

Si che ci credevo.

Io ti amavo.

E tu hai solamente giocato con me,

con i miei sentimenti.

Riapro gli occhi appannati per via delle lacrime.

Da quanto tempo sono qui, ormai?

Un’ora?

O due?

Ma infondo, cosa importa?

Il bello, è che non m’importa neanche che oggi sia Natale.

Che tutte le famiglie siano ognuna nella propria a casa, al caldo.

Non m’importa che a quest’ora Jamia mi stia cercando.

Non m’importa se Gerard in questo momento pensi a me.

Ricomincio a piangere, silenziosamente.

Mi ero promesso di non pensarlo.

Sento una mano calda sulla mia.

Sobbalzo, girandomi.

-Non fare sciocchezze Frank…-

Non è possibile.

Non può essere lui.

-Vai via.-

Mi rigiro, assaporando l’aria fredda di Dicembre.

-Ti prego…-

La sua mano stringe di più la mia, poi la lascia.

Solo un passo, e tutto finirà.

-Fermami.-

Anche se ora non può sentirmi, spero che abbia capito il mio gesto.

Sento l’aria, che mi trafigge.

Le gocce d’acqua, come pugnali, sulla mia schiena.

La strada, sempre più vicina.

E lui, lì sopra, che mi guarda, incapace di fare qualcosa.

Qualsiasi cosa.

L’asfalto sotto di me.

Il calore del sangue, sulle mie mani.

La vista appannata.

I rumori ovattati.

Se questa è la morte, che venisse avanti.

Anche se non volevo che finisse così.

Spero che vi piaccia come one-shot, perchè, a dirla tutta, non ne avevo mai scritte di un genere diverso da quello di Harry Potter! >.<

Come credo si sappia, Frank e Gerard, appartengono a loro stessi (sfortunatamente ._.) e i fatti non sono realmente accaduti (altrimenti uccidevo prima io a Frank e poi lo buttavo giù dal palazzoXD)

Enjoy,