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Autore: carli90    18/11/2012    8 recensioni
[Daddy!Klaine]
Il Lunedì è, sicuramente, il giorno della settimana più odiato da tutti, ma non da me.
Io sono l'unico essere umano ad amare i lunedì più delle domeniche o dei venerdì sera... E la motivazione di questo grande amore è solo una: Isabelle.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Ele e a Marti.

E non azzardatevi più a dire che sono una seblainer senza cuore e che non capisco i vostri sentimenti.


 


 


 

Monday: best day EVER.



 


 

Il Lunedì è, sicuramente, il giorno della settimana più odiato da tutti, ma non da me.

Io sono l'unico essere umano ad amare i lunedì più delle domeniche o dei venerdì sera... E la motivazione di questo grande amore è solo una: Isabelle.

Isabelle è la bambina che io e Kurt abbiamo deciso di adottare tre anni fa. Eravamo arrivati ad un punto della nostra vita in cui solo un bambino poteva aiutarci a sentirci ancora più famiglia di prima.

Così, armati di grande pazienza, ci siamo informati sulle pratiche dell'adozione e abbiamo iniziato a visitare diversi istituti che non ci liquidassero con una sola occhiata perché siamo uomini.

E' brutto da dire, ma è vero che i soldi aprono moltissime porte: il fatto che io e Kurt avessimo due ottimi posti di lavoro ci ha agevolato moltissimo il percorso per arrivare al coronamento del nostro sogno.

Sogno che è diventato realtà quando questa piccola massa di capelli ricci e ribelli ha posato i suoi occhioni su noi. E' stato amore a prima vista per tutti e tre...

Ricordo ancora di essermi inginocchiato per attirare la sua attenzione e cercare di creare un primo legame. E lei mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli, che non dimenticherò mai per il resto della mia vita.

All'epoca Isabelle aveva appena compiuto due anni e solamente un anno dopo è entrata ufficialmente a far parte della famiglia Anderson-Hummel anche se fin dal primo sguardo avevamo capito quanto lei fosse la figlia che avevamo sempre desiderato.

Sono passati due anni da quel giorno e io ho subito voluto mettere in piedi una tradizione che non ho mai fatto venir meno nell'arco del tempo: dichiarare un lunedì al mese la giornata padre-figlia.

A Kurt non era subito andata giù come idea, perché la bambina avrebbe perso giorni di asilo e io di lavoro. Ma alla fine ero riuscito a convincerlo.

Così mentre lui passa la sua giornata chiuso in ufficio, io e mia figlia ci godiamo le nostre poche ore insieme e facciamo tutto quello che Kurt ci impedisce di fare in sua presenza.

Io e Isabelle abbiamo una tabella fissa e segreta, in più abbiamo un tacito accordo: papà Kurt non deve assolutamente sapere nulla di quello che avviene.

Osservo ancora per qualche minuto Isabelle dormire e poi mi avvicino alla sua guancia per lasciarle una serie di baci rumorosi per attirare la sua attenzione.

Scoppia a ridere ancora con gli occhi chiusi e allunga le braccia per stringermi a lei.

-Buongiorno principessa, sei pronta per una giornata dedicata solo a noi due?-

Annuisce strusciando la sua testolina sul mio collo, così la prendo di peso per spostarci in cucina a preparare la colazione.

La faccio sedere sul tavolo mentre io mi avvicino ai fornelli.

-Allora... latte e cioccolato?-

-Posso davvero?-

Mi dice incredula con gli occhi luminosi.

-Certo che puoi, ma non dobbiamo dire nulla a papà altrimenti ci sgrida! D'accordo?-

Mi avvicino a lei porgendole il mignolo.

Lei sorride e aggancia il suo ditino al mio per suggellare la promessa.

-Prometto di non avere buone intenzioni in questa giornata con il mio papà!-


 

*


 

La prima tappa della giornata è il parco.

Tenendoci saldamente per mano e canticchiando le canzoni dei cartoni animati ci dirigiamo verso Central Park per passare le ore che anticipano il pranzo.

Ci divertiamo un mondo a giocare insieme al cavaliere e alla principessa arrampicandoci sullo scivolo.

In più il lunedì mattina il parco giochi è tutto quanto per noi quindi siamo liberi di monopolizzare i giochi come se ci appartenessero.

Si stacca dalla mia mano e corre verso lo scivolo salendoci sopra, la osservo sorridendo.

-Papàààà! Il drago! Scappa!-

Capisco dove vuole arrivare, così io mi volto velocemente indietro per osservare il nulla e faccio finta di sfoderare una spada per combattere il pericoloso nemico.

-Drago, non la scamperai mai contro Sir Anderson! Non potrai mai rapire la Principessa Isabelle, la difenderò anche a costo della mia vita!-

Così colpendo a vuoto l'aria e cantandomi la colonna sonora da solo, sconfiggo il drago e corro verso lo scivolo dove Isabelle mi attende.

-Oh Principessa! Siete salva! Il drago non le darà più fastidio ora. L'ho sconfitto per sempre!-

-Principe Papà! Perché non vieni qui sopra con me a prendere il tè con me e le mie amiche?-

Rido divertito mentre salgo i gradini per sedermi vicino a lei che mi porte gentilmente la tazzina e mi versa il tè con una fettina di limone.


 

*


 

-Così il principe mi ha salvato dal drago e poi mi ha bevuto il tè con me e le principesse!-

Isabelle si è lanciata in un corposo racconto delle gesta del Principe Papà con Kurt che la ascolta divertito e assecondandola nel gioco.

-Papà ma il drago era proprio grande eh! Era tutto verde, rosso e giallo! E sputava fuoco.-

Non posso fare a meno di ridere di gusto, lei e la sua fantasia non hanno davvero limiti.

-Sì ti passo papà, ciao ciao.-

Mi passa il telefonino e io lo porto velocemente all'orecchio.

-Le hai dato il latte con il cacao non è vero?-

Non ci posso credere. Come diamine fa a scoprirmi ogni santissima volta?

-No! Ma cosa vai dicendo?-

-Blaine.-

-Okay, era solo un cucchiaino.-

-Blaine.-

-Okay erano due! Ma è davvero impossibile riuscire a tenerti qualcosa nascosto!-

Lo sento ridere divertito, segno che non è per niente arrabbiato con me.

-Allora andate a pranzare? A me tocca il tortino di verdure che hai lasciato ieri sera.-

-Sì andiamo a mangiare qualcosa veloce e poi torniamo a casa che abbiamo ancora moltissime cose da fare.-

-Bene, divertitevi. Vi amo.-

-Anche noi Kurt, tantissimo.-

Sorrido chiudendo il cellulare e posandolo nella tasca dei pantaloni.

Osservo Isabelle che continua spedita per la sua strada sapendo benissimo che andremo a mangiare al Mc Donald e che questo è il secondo punto della nostra giornata.

Ci avviciniamo alla grande M gialla per poi entrare.

-Papà voglio le patatine! E l'hamburger! E le crocchette! E la coca-cola!-

Sorrido accostandomi alla cassa per ordinare un Happy Meal e un menù con un Mc Royal. Do subito la sorpresa in mano a Isabelle e ci sediamo ad un tavolo appartato, solo per noi due.

-Mi raccomando. Non ti sporcare o il nostro piano crollerà miseramente.-

-Cosa vuol dire?-

Mi scruta con i suoi occhioni giganti mentre addentra tre patatine insieme.

-Vuol dire che papà ci scopre e poi non ci fa più uscire da soli.-

-No!-

-Quindi...-

Mi avvicino e le incastro il tovagliolo nella maglietta per imitare un bavaglino. Prendo il suo hamburger e tolgo subito i cetrioli che tanto detesta e poi inizio a mangiare anche io.

Non faccio nemmeno in tempo a mordere il mio panino che la salsa mi cade sui pantaloni.

-Papà! Non potremmo più mangiare insieme ora!-

Urla Isabelle sconvolta.

Impreco in tutte le lingue nella mia mente mentre cerco di pulire al meglio i miei pantaloni puliti di stamattina. Non ci voglio credere. Mille raccomandazioni a mia figlia per poi sporcarmi io!

Sono davvero un disastro.

-Tranquilla, farò sparire nella lavatrice i pantaloni non appena arriviamo a casa. Il nostro lunedì è ancora salvo.-

Mi regala un sorriso felice con tutta la bocca sporca di sale.

Può esistere qualcosa di più bello al mondo?


 

*


 

La terza e ultima parte della giornata è riservata alla preparazione della cena per Kurt.

Dopo esserci goduti il tempo insieme è giusto pensare anche a chi ha davvero fatto qualcosa di costruttivo ed irritante in questa giornata.

Dopo aver fatto tappa al supermercato abbiamo deciso di cimentarci nelle frittelle con la zucca, visto che sono le preferite di Kurt.

Cambio vestiti, lavaggio delle mani e via ai fornelli.

-Voglio tagliarla io la zucca!-

-Isabelle, lo sai che non voglio che tocchi i coltelli per ora. E poi è troppo dura, rischieresti di farti solo del male.-

La vedo mettere il broncio e mi viene da ridere: su questo è identica a Kurt: ogni volta che gli proibisco di fare un acquisto online mette il muso e mi guarda con gli occhioni. Ormai sono abituato a questi due e cerco di non farmi impietosire troppo.

-Allora, adesso taglio la zucca a cubetti e tu li metti in queste pentola con l'acqua, okay?-

Lei annuisce contenta di rendersi utile in qualcosa e inizia a lanciare la zucca nella pentola con il risultato di far schizzare l'acqua in ogni dove.

-Ho fatto canestro!-

Urla felice.

-Adesso aspettiamo che cuocia e prepariamo la pastella con le uova e la farina, okay?-

Prendo un contenitore pulito quando il mio cellulare inizia a squillare, Isabelle lo prende e risponde.

-Pronto? Ciao nonno!-

Burt e la sua telefonata quotidiana. Quell'uomo stravede per Isabelle quasi più di me e Kurt messi assieme, non vede l'ora di andare definitivamente in pensione per trasferirsi qui a New York con noi per riuscire a starci più vicini.

-Sai nonno, stiamo preparando le frittelle per papà. Vuoi venire a mangiarle?-

E ovviamente anche Isabelle stravede per i suoi due nonni che non fanno altro che viziarla e coccolarla ogni volta che siamo tutti quanti riuniti.

-Dì al nonno che stiamo facendo le frittelle di zucca con la farina e le uova.-

-Nonno nonno! Come le vuoi le frittelle? Con la farina o con le uova?-

Scoppio a ridere divertito mentre continuo il mio lavoro.

-Ma Isabelle! Con tutte due le cose si fanno le frittelle!-

-Va bene nonno, allora te le preparo la prossima volta! Ciao ciao!-

Chiude il telefono senza nemmeno farmi salutare mio suocero educatamente. Questa bambina sta monopolizzando un po' troppo la mia vita.

O forse sono io che glielo lascio semplicemente fare.


 

*


 

La cucina è un disastro.

Avevo dimenticato di asciugare l'acqua che Isabelle aveva fatto uscire dalla pentola e diciamo che le uova con la farina non erano propriamente rimaste tutte nella terrina.

Per non parlare dell'olio che era schizzato su tutta la cucina e il fatto che Kurt sarebbe arrivato a casa a momenti.

-Isabelle questa volta l'abbiamo fatta grossa.-

Mi volto verso mia figlia che sta mangiando una frittella per testarne il sapore.

-Ma queste sono molto buone papà!-

-Sì ma papà non sarà contento di vedere la cucina che è un campo di...-

Il suono del campanello non mi lascia nemmeno il tempo di finire la frase.

Prendo il piatto con le frittelle in mano e seguito da Isabelle ci dirigiamo verso la porta aprendola.

-Ciao papà!-

Kurt prende in braccio Isabelle baciandola contento.

-Oh ma che bella accoglienza stasera! E anche le frittelle! A cosa devo tutto questo?-

Mi apro in un sorriso cercando di essere il più naturale possibile.

-Beh, ti vogliamo coccolare un po' dopo la tua pesante giornata di lavoro.-

Osservo Kurt entrare in sala da pranzo e sedersi al tavolo con Isabelle in braccio.

-Siete troppo dolci con me!-

Li raggiungo poco dopo prendendo posto di fronte a loro.

Kurt prende subito una frittella mangiandola e guardandosi intorno con aria sospetta, mentre Isabelle se ne sta accoccolata accanto a lui, tranquilla. E' sfinita per la stanchezza ma non può fare a meno di godersi le attenzioni del suo papà.

Vedo lo sguardo del mio compagno puntare direttamente alla porta chiusa della cucina.

Diamine, questa volta non la passo davvero liscia.

Lo guardo con aria terrorizzata e lui ricambia il mio sguardo con aria tranquilla. Forse fin troppo.

-Facciamo una bellissima cosa. Ora ceniamo con calma, poi Isabelle guarda mezz'ora di cartoni mentre io mi faccio una lunghissima doccia e tu, mio unico grande amore, ripari al danno che c'è dietro quella porta di cui non voglio sapere assolutamente nulla. Va bene?-

Sorride tranquillo mentre io annuisco sorridendo di rimando.

Come sospettavo, Kurt era il re della calma e del bluff.

Ma in fondo mi merito anche io di lavorare il lunedì.

-Quando poi avrai finito ci mettiamo tutti e tre sul lettone, così mi raccontate per bene cosa avete fatto oggi, perché voglio sapere ogni cosa dei miei amori.-

Sorrido.

Alla fine Kurt è sempre Kurt e non a caso ho voluto creare con lui questa meravigliosa famiglia.


 


 


 


 

NdA: Io Seblainer che nel giorno della Seblaine!Sunday pubblico una Klaine.

Ma sapete... Quando si vuole bene a qualcuno non si guardano a queste piccolezze, in più voglio dimostrare a queste due che anche io sono empatica nei loro confronti. <3

Un grazie a Medea che stamattina mi ha dimostrato il suo entusiasmo per questa storia.

Un grazie immenso a R che mi ha betato questa shot alla velocità della luce.

Un grazie a mia nipote che è una continua fonte di ispirazione per me.


 

carly.

   
 
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