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Autore: Soldier96    18/11/2012    2 recensioni
Ho sempre sentito parlare bene da mio cugino di questo gruppo... ma non avevo idea di cosa dicessero quelle parole in quelle canzoni che tanto mi piacevano... non sapevo ancora che un giorno quelle parole sarebbero diventate il senso di ogni mio giorno, la mia forza e la mia VITA
Genere: Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chester Bennington
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  THE CLOCK TICKS LIFE AWAY



Avevo finito la scuola da circa 5 giorni e ne ero felice... mi ero impegnata tantissimo nel mio primo anno di scuole superiori e i risultati si erano visti eccome: ero finita
sul giornale per una delle più belle pagelle della mia classe e per me era stata un'emozione indescrivibile. I miei sacrifici erano stati ripagati finalmente.
Ora era tempo di una sana e meritata vacanza al mare, ma questa cosa mi spaventava e non poco: per tre anni ero stata abituata ad andare a Jesolo con le mie
migliori amiche i miei genitori e i loro, ma stavolta i miei avevano cambiato programma: andavo nelle Marche, esattamente a Marina d'altidona in provincia di Ancona
se non mi ricordo male, i un villaggio chiamato Riva verde.
Partimmo il 18 giugno 2011 e, malgrado la mia paura di non trovare amici, fu una delle vacanze più belle di tutta la mia vita: incontrai gente spettacolare con cui passavo
giornate intere. La mattina ci trovavamo in spiaggia e giocavamo a pallavolo oppure andavamo a fare il bagno e giocavamo a rubarci la palla. Partecipavamo ad ogni gioco
dell'animazione anche se facevamo sempre brutte figure, ma a noi non ci importava perchè se stavamo insieme tutto era divertente. tra quelle persone ce ne fu una che fu
veramente speciale per me... in pochi giorni rapì il mio cuore. Mi trattava come una principessa e quando se ne andò provai un dolore immenso anche se messaggiavamo tutti i giorni.
Non riuscivo più a essere felice perchè oltre a lui tutti i miei amici se n'erano andati. Avevo una voglia matta di tornare a casa, ma per fortuna arrivarono altri ragazzi che mi fecero vivere
in tutta serenità gli ultimi giorni rimanenti di quella vacanza.
Quando fu il giorno di partire riuscii a stento a trattenere le lacrime... ci saremmo mai rivisti? Avrei mai passato giornate così divertenti? Passai tutto il viaggio in macchina a piangere
silenziosamente: avevo lasciato una parte di me in quel posto e speravo vivamente di tornarci.
Una settimana dopo il mio rientro a casa partii da sola per il campo estivo con i ragazzi dell'oratorio in montagna. Non è che io ami molto la montagna, ma fu una bella esperienza!
Riuscirono inconsapevolmente a non farmi sentire sola: Io e il ragazzo del mare stavamo provando a stare insieme, ma mi mancava tanto... stavamo pianificando di rivederci e speravo
che succedesse, ma tornata dal campo non si fece sentire per una settimana intera. Fino a lunedì. Su facebook mi scrisse che aveva la ragazza, ma non ero io... era un'altra.
Mi sentii malissimo. Mi aveva tradito! Tutte le cose belle che avevamo passato al mare mi passarono davanti una dietro l'altra, fino a quando non arrivò la mia migliore amica che si
fermò a dormire da me. Le raccontai tutto e lei mi fece capire che non dovevo stare male perchè alla fine tra di noi non avrebbe mai funzionato!
L'estate passò in fretta: uscivo tutte le sere con i ragazzi con cui avevo condiviso l'esperienza del campo estivo e mi divertivo da morire. Quando tornavo a casa però, sentivo che mi
mancava qualcosa... guardavo e riguardavo le foto del mare chiedendomi perchè il tempo era così egoista... perchè doveva portarsi tutto via così in fretta? perchè non poteva scorrere
più lentamente?
Arrivai ad ottobre che non sapevo più chi sono, cosa volevo. La scuola era ricominciata da poco e io mi sentivo intrappolata in quattro mura: quella non era la vera me! In pochi conoscevano
chi ero veramente! E tra quelli c'erano loro... quelli con cui avevo condiviso i momenti più significativi della mia estate 2011. Neanche ballare mi portava più alle mie origini. Stavo male e odiavo
sentirmi così. Non ne parlavo con nessuno per paura di essere derisa: chi mai avrebbe capito una ragazza che sta male perchè ha lasciato la vera sè in quel posto magnifico?
In quel momento sapevo solo che se mi avrebbero chiesto di tornare nelle Marche mi ci sarei fiondata in un secondo.
Poi però una sera tutto cambiò: ero all' oratori un sabato sera e non ero l'unica a star male. Lo sapevo che in lui qualcosa non andava, lo conoscevo bene, ma lui non voleva dirmelo.
Chiesi ad una mia amica se aveva le cuffie e lei me le prestò. Decisi di andare nel parco dietro l'oratorio e starmene da sola per un po', un bel po'. Erano tutti troppo impegnati a
divertirsi per poter capire che stavo male! Mi sdraiai su una specie di tavolo di pietra e cominciai ad ascoltare musica in riproduzione casuale. Arrivò la canzone che avevo ascoltato per
15 giorni a Riva verde e non potei impedire che le lacrime mi rigassero il viso. Poi però vidi qualcuno arrivare da me. Aveva una camminata lenta. Era la sua camminata lenta con le mani
nelle tasche e la testa chinata verso terra. Non disse nulla... dal suo sguardo capii che voleva sapere cosa avevo, ma io alzai le spalle. Lui non si arrese, sapeva che avevo qualcosa come
sapevo anche io che lui stava male. Ci capivamo solo con lo sguardo. E fu allora che mi abbracciò. Ne avevo bisogno e anche lui: " Ti voglio bene". Mi sussurrò.
Quella sera tornai a casa verso le 11 un po' più allegra del solito. Decisi di mettermi al computer e di andare su Youtube ad ascoltare un po' di musica. Non so perchè, ma il mio istinto mi fece
digitare " Linkin Park". Ascoltai le canzoni più famose che già conoscevo e le cantai a bassa voce con il testo che scorreva sullo schermo. Successivamente accanto a Linkin Park scrissi " Iridescent"
e feci riprodurre il video con il testo. Non mi ero  mai soffermata sul testo di quella canzone che tanto mi piaceva e mai prima di allora rimasi ipnotizzata da quelle parole. Avevo i brividi e non cantavo più.
I miei occhi scorrevano veloci cercando di leggere ogni singola parola contenuta nella canzone. Le mie mani si irrigidirono incapaci di interrompere quell'attimo che cambiò totalmente la mia vita. Incantata
davanti allo schermo le lacrime scorrevano copiose sul mio viso. Quella canzone mi rispecchiava. Rispecchiava tutto quello che stavo passando. Ora sapevo esattamente cosa fare... loro me lo avevano detto
ed era la cosa più giusta da poter fare... dovevo " ricordare tutta la tristezza e la frustrazione e lasciarla andare "... E se loro mi avrebbero guidato so che ci sarei riuscita...





                                                              " Remember all the sadness and frustration...and Let it go"    Linkin Park...Iridescent
  
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