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Autore: Atakir    18/11/2012    1 recensioni
[partecipa al contest a bivi_multifanom e originali indetto da Sango]
marck ha quasi 16 anni e pfrequenta la 3f in un corso di chimica.
egli è fidanzato con una ragazza di nome Jess ed ha molti amici.
questo equilibrio verrà però spezzato all'arrivo di un ragazzo diciasettenne di nome Butch.
quel pomeriggio successe una cosa che fece iniziare una serie di eventi abbastanza comodi che porteranno a....
se volete scoprirlo leggete^^
è la prima storia originale che scrivo e spero che la recensiscano in molti♥♥♥
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sembrava una giornata come tutte le altre a casa di Marck.
Lui si alzò, si mise i boxer e si diresse verso lo specchio che rifletteva i suoi biondi capelli corti e i suoi grandi occhi azzurri.
Prese il suo deodorante spray mettendolo senza esagerare per fermarsi e osservare per alcuni attimi interminabili il suo fisico moderatamente muscoloso e non troppo basso.
Si accinse a prendere i suoi jeans color delle tenebre e la sua maglietta nuova, quando una voce a lui conosciuta lo fece sveltire.
-Sbrigati! È arrivata Jess!-
Sua mamma lo avvisò della presenza della sua fidanzata.
Si vestì e si spettinò i capelli, per poi scendere in fretta e furia dalle scale per salutare il fratellino e dare un tenero bacio alla dolce sedicenne dai capelli viola e gli occhi scuri.
Presero entrambi la borsa con i testi del giorno e si diressero a scuola sussurrandosi frasi molto romantiche tra loro.
Il lunedì è il primo giorno della settimana, primo giorno di calcio per Marck e l’inizio di alcune disavventure.
Entrarono nell’atrio della scuola, esso era grande e spazioso, di un leggero color acqua marina che aiutava a levarsi lo stress di dosso. Erano mano nella mano e la ragazza si perdeva come sempre negli occhi del suo boy che erano in grado di farle provare delle emozioni che nessun ragazzo era stato in grado di darle.
Si baciarono sulla bocca ed entrarono nella 3F, corso di chimica, con un enorme sorriso stampato in viso. I professori li fissavano sempre increduli per queste loro entrate, ma quel lunedì il professor Anderson era occupato a compilare dei moduli.
Si sedettero vicini e, volendo cogliere la disattenzione del prof si avvicinarono per baciarsi.
Qualcosa li bloccò, la porta era finita contro il muro e un ragazzo di media statura moro si era presentato all’uscio. Gli alunni erano intenti a ridere, il professore aveva gettato tutte le sue scartoffie all’aria dallo spavento.
Anderson si alzò e iniziò a parlare: -ragazzi, lui è…-
-Faccio da solo. Io mi chiamo Butch e mi sono trasferito da poco. - disse il ragazzo osservando i nuovi compagni di corso con una certa aria di superiorità. Forse voleva solo fare lo spaccone.
Prese il suo zaino abbastanza mal ridotto e disegnato e lo buttò sul banco vuoto, per poi estrarre un libro nuovo, probabilmente mai aperto. Tutti lo osservavano, tranne Marck ancora perso negli occhi di Jess.
La lezione iniziò, le ore passarono lente, con lo sbuffare del nuovo arrivato.
All’intervallo Butch era diventato l’emarginato, o meglio, lui non voleva essere nel gruppo.
Intanto Jess cercava di convincere Marck ad avvicinarsi al moro per fare amicizia. Dopo alcuni istanti di rifiuti l’allegra coppietta si avvicinò alla matricola che ricambiò il gesto con un’occhiata gelida.
Aveva l’aria del brutto ceffo, forse era una pessima idea provare ad avvicinarsi a lui. Marck si presentò e porse la mano a Butch che rispose con un cenno del capo.
” Gente scontrosa nella classe ce n’era, ma dopo poco erano divenuti simpatici, basterà aspettare ancora un po’” pensò il biondo con un leggero sorrisetto.
Dopo pochi minuti erano quasi tutti nel cortile della scuola, meno che la nostra matricola, occupata a guardare chissà cosa sullo schermo di un telefono color notte.
Marck e Jess erano a parlare con i loro migliori amici: Joe, un ragazzo con i capelli blu e gli occhi neri, Atan, una diciottenne dai capelli color del foco e Derek, un giovane dai capelli lilla e gli occhi gialli.
-secondo me quello è tutto scemo…- disse dal nulla Joe
-quello chi?- continuò Atan, con un’aria alquanto perplessa sfiorandosi appena il piercing che portava sul labbro.
Tutti la guardarono ridendo e poi si mise a ridere anche lei, accorgendosi della sua figuraccia. Entrarono ancora di buon umore e con il riso sulle labbra gli amici, che videro Butch nascondere all’istante il cellulare e ricomporsi.
Passarono velocemente le successive tre ore, e la combriccola uscì ancora sorridente dalla classe.
-Oggi vai a fare gli allenamenti al campetto?- era la rossa con la minigonna a parlare a Marck.
-Si, perché?- fece lui curioso.
-no, niente!- fece lei sorridendo e facendo l’occhiolino a Jess, Joe e derek.
Lui sorrise semplicemente, per poi passare a casa sua e prendere le scarpe e i pantaloncini salutando il padre che fumava il sigaro in soggiorno.
Fece una corsetta per arrivare al campo già riscaldato ed aggiungerci un po’ di stretching e di flessioni pre-allenamento più i giri del campo.
Osservò i compagni di squadra con il solito sorriso angelico che possedeva da una vita, per poi notare che Butch era lì in calzoncini neri e maglietta bianca, con quella sua cresta alla moicana.
Alla fine degli allenamenti il biondo tornò ad osservare il moro suo coetaneo per notare che la maglia bianca era divenuta trasparente per il sudore.
“Ha un fisico migliore del mio…” pensava Marck
Lui vide tutti i suoi compagni di squadra infilarsi nelle docce e decise di seguire l’esempio. E, nudo, si sistemò sotto il getto dell’acqua. Si voltò lentamente e gli cadde l’occhio sul membro di quel suo compagno di corso, distolse lo sguardo, ma sentendo qualcosa cadere notò che aveva messo un piede sul sapone e era riuscito a cadere e prendere un colpo alla schiena.
Il biondo vide Butch alzarsi a fatica e mettersi addosso l’asciugamano uscendo dalla doccia e poi dagli spogliatoi con in dosso dei jeans neri ed una maglia rossa come la sua faccia dopo la caduta.
Marck rimase intontito per alcuni istanti, per poi uscire per ultimo dalle docci e mettersi indosso la sua tuta verde.
Arrivò a casa sua senza neanche rendersene conto e aprì la maniglia della porta con lentezza, in casa non c’era nessuno, pensò di farsi un bel sonnellino ristoratore. Si coricò tranquillo sul materasso del suo letto per vedere e rivedere nella sua mente le immagini di quei pochi minuti.Photobucket Ma perché era perseguitato da quel ricordo? Non comprendeva. Si decise che era l’ora di mangiare e scese, non trovando ancora nessuno. Aprì il frigorifero per prendere qualcosa da cucinare quand’ecco che chiudendo il refrigeratore, notò un biglietto attaccato con una calamita.
Prese poi il biglietto e lesse.
“ciao, sono la mamma.
Siamo tutti in pizzeria, ti aspettiamo!!!”
In fondo c’era una faccina e la firma della sua ragazza con vicino un TVB
Lui si diresse meccanico, con la testa ancora immersa nei suoi pensieri, verso il luogo del ritrovo.
Giunto lì vide la luce abbassarsi e appena dentro alzarsi.
“SORPRESA!!!”
Tutti i suoi amici e i suoi parenti erano lì per festeggiare il suo sedicesimo compleanno alla grande.
Marck si sedette ad un tavolo e non riuscì a non addormentarsi…
   
 
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