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Autore: kiara_star    18/11/2012    5 recensioni
[Raccolta di dieci drabble e maxi drabble AU sulla coppia Thorki]
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«Loki, mettile giù» gli intima fino a quando le sue gambe non incontrano il divano. Il moro davanti a lui gli va incontro con estenuanti passi lenti scuotendo la testa.
«Thor, non fare il bambino» gli sospira con voce melliflua e Thor si ritrova a cadere col sedere sul divano. Pochi attimi dopo Loki gli è di fronte.
«Ti prego Loki... Tutto, ma non i capelli!»
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Incest
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Dieci Au, dieci Thorki
E dopo il titolo criptico, che fa figo ma non spiega nulla, arriva il chiarimento:
Ciò che segue è una raccolta di dieci drabble e maxi drabble. Vanno da 100 a 200 parole in ordine crescente. Si basano su dieci prompt a caso ed ovviamente riguardano la coppia Thorki.
Avevo intenzione di scrivere una AU Thorki da un po’, ma in mente avevo troppe idee. Quindi, per evitare una dolorosa(?) scelta, ho deciso di creare queste piccole drabble affinché raccogliessero un po’ tutte le mie fantasie per quanto riguarda l’Alternative Universe Thorkiano.
Per ora sono 10, ma non è detto che non crei un’altra raccolta con altre situazioni che per adesso mi sono sfuggite.
Spero siano di vostro gradimento, e se non vi è di troppo disturbo, mi piacerebbe che sceglieste la situazione AU che più vi è piaciuta. La preferita dalla maggiorana, avrà l’onore (o l’onere) di diventare una OneShot.
So già che non riceverò alcuna risposta al mio inutile sondaggio ù_ù (come darvi torto?!),  ma ci ho provato lo stesso ^w^
Bene, ora bando alle ciance e buona lettura.
P.S. Probabile OOC, ma nelle AU può capitare. Pardon!


kiss Kiss Chiara

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Dieci prompt|  Dieci AU|  Dieci storie|  Dieci Thorki.




1.  Lontano [100]
Ci sono giorni in cui Loki preferisce stare solo. Lontano dal lavoro, lontano dalla sua mamma iperprotettiva che lo chiama ogni due ore per sapere se ha mangiato e se ha abbastanza soldi per pagare l’affitto. Ci sono giorni in cui preferisce restare nella solitudine della sua casa, che andare a zonzo con quel petulante di Tony. Ci sono giorni in cui ama staccare la spina dal mondo esterno e ritagliarsi un piccolo spazio inaccessibile agli altri.
«Vengo da te?»
Sorride al cellulare sospirando debolmente: «Come vuoi». Ma non ci saranno mai giorni in cui vorrà stare lontano da Thor.



2.   Arance 

Ogni mattina Loki si sveglia alla solita ora. Beve il suo caffè amaro e si prepara per andare all’università. Si annoda meccanicamente la cravatta, e prima di uscire regala una carezza a Tom, il suo adorato Certosino grigio. «A stasera» sorride e chiude la porta alle sue spalle. Quella mattina non è diversa dalle altre: la sua rassicurante e monotona routine.
Cammina per strada a passo svelto e quando arriva davanti alla vetrina della frutteria, rallenta. Thor è lì, con il grembiule verde indosso mentre con un sorriso gentile serve un’anziana signora. Solo una volta Loki ha avuto il coraggio di entrare e comprare delle arance e da allora, fermarsi un solo attimo a contemplare di nascosto il sorriso di Thor prima di correre per non perdere l’ultimo autobus della mattinata, è la cosa che ama di più della sua monotona rassicurante routine.



3.  Silenzio 

«Questo film è terribilmente noioso» mugugna Thor trattenendo a stento uno sbadiglio. Loki lo guarda con la coda dell’occhio ghignando.
«Guarda che l’hai scelto tu» sospira per non disturbare il resto della sala. Come sempre Thor ha scelto il film solo in base al titolo, senza preoccuparsi minimamente di dare un’occhiata alla trama.
«Dovevi dirmelo che era inguardabile!» Alle loro spalle si ode un vigoroso “SHHH” e Loki si volta per scusarsi.
«Fa' silenzio» sussurra all’orecchio del biondo, ma prima di potersi ritirare sulla sua poltroncina, si ritrova il mento intrappolato fra le sue dita ambrate, ed un ghigno preoccupante gli si riflette negli occhi.
«So cosa stai pensand-» ma non riesce a terminare la frase ché le labbra dell’altro si appropriano delle sue.
«Shhh,» sibila Thor prendendo aria «Fa' silenzio». E Loki si arrende ad un altro bacio chiedendosi se Thor non sbagli di proposito la scelta dei film.



4.
 Suppliche 
Thor retrocede di qualche passo tenendo le braccia tese in avanti.
«Loki, mettile giù» gli intima fino a quando le sue gambe non incontrano il divano. Il moro davanti a lui gli va incontro con estenuanti passi lenti scuotendo la testa.
«Thor, non fare il bambino» gli sospira con voce melliflua e Thor si ritrova a cadere col sedere sul divano. Pochi attimi dopo Loki gli è di fronte.
«Ti prego Loki... Tutto, ma non i capelli!» lo implora mentre le forbici brillano nella mano del giovane. Ma Laufeyson non è in vena di clemenze. Gli si siede a cavalcioni sulle cosce facendo scintillare l’acciaio davanti alle sue iridi azzurre.
«Hai detto tutto, Thor? Sei disposto a fare di tutto per salvare i tuoi capelli?»
«Tutto quello che vuoi» gli sospira poggiandogli le mani sui fianchi, ben consapevole che la sua vanità gli costerà una lunga nottata di intense “fatiche”.


 
5.  Cerotto 

«Brucia!» brontola il piccolo paziente stringendo i denti. Loki sorride tamponando il taglio con un batuffolo di ovatta.
«Ho quasi fatto,» poggia il cotone idrofilo e prende un cerotto «Sei un bambino coraggioso, Coby.» Sorride ancora attaccando il cerotto sul braccio del piccolo. «Ecco fatto. Ora vai, ma fai attenzione a non cadere nuovamente dalla bici.»
«Va bene dottore, grazie!» E in un batter d’occhio è saltato giù dal lettino sparendo dietro la porta.
Loki si passa una mano sugli occhi. Manca ancora un po’ alla fine del suo turno in ambulatorio e non vede l’ora di tornare a casa per farsi un bagno caldo e recuperare il sonno perso. Ha dormito poco la notte, e tutto per colpa di Thor.
«Dottor Laufeyson, c’è un altro paziente» sospira la segretaria affacciandosi dalla porta.
«Lo faccia entrare.» E Loki continua professionalmente il suo lavoro, non senza covare nel cuore una degna vendetta nei confronti del suo amabile coinquilino.



6.  Neve 

Central Park è sempre bellissima, ma sotto il bianco manto della neve lo è ancora di più.
Thor passeggia stringendosi nel suo lungo cappotto. Non ci sono molti coraggiosi che hanno sfidato il freddo della notte newyorkese a fargli compagnia. Continua  a camminare finché non riesce ad udire le delicate note del violino.
Sorride e si avvicina al giovane artista di strada. Si ferma e lo ascolta suonare come ogni volta incantato. I capelli neri sono nascosti sotto un cappellino rosso e gli occhi sono chiusi, quegli occhi cangianti in cui Thor ama tanto perdersi. Le ultime note si sfumano nel silenzio notturno, subito dopo infranto da un solitario applauso. Il moro sorride con un inchino e finalmente Thor può mirare il suo sguardo.
«Ti ho portato questi.» Gli allunga un paio di guanti «Per le tue preziose mani» aggiunge, ma l’altro sorride tornando a suonare, e Thor sa che è il suo modo speciale per dirgli Grazie.



7.  
Caffè
«Ehi dico, volevi uccidermi?» a quelle parole Thor scuote la testa palesemente sconcertato.
«Ora sarebbe colpa mia? Sei tu che hai attraversato la strada senza guardare, amico!»
«Non dire assurdità, amico» gli fa eco l’altro «Non hai visto le strisce?»
«Io le ho viste, ma tu camminavi a dieci metri da loro!» È assolutamente esasperato. Aveva solo voluto fare un giro sulla sua nuova Honda e per poco quel bellimbusto sbucato dal nulla non si faceva ammazzare.
«Se hai problemi di vista non dovresti avere la patente» sentenzia quel moretto saccente con la puzza sotto il naso. Thor piega la testa da un lato aggrottando le sopracciglia.
«Amico, non esagerare. Potrei farti più male di quanto avrebbe fatto la mia moto investendoti» ghigna sfidandolo, ma l’altro non pare intimorito. Gli si avvicina con passo sicuro sfoggiando un sorriso cristallino.
«Scommettiamo?» E quel tipo deve solo ringraziare il bel viso che si ritrova se Thor preferisce invitarlo al bar per un caffè, piuttosto che assestargli un pugno nello stomaco.



8.  Fratello 

«Lascia che te lo dica, Thor: la tua ragazza è insopportabile» sentenzia Loki portandosi poco dopo alle labbra l’ultima forchettata di pasta.
«Non ho ancora capito che hai contro Jane, fratellino» ribatte il biondo cambiando canale alla tv. Quella sera avrebbero trasmesso il match di ritorno di Liverpool-Manchester, e Thor non ha davvero intenzione di perderselo.
Apre una lattina di birra e ne beve un sorso generoso.
«Non ho niente contro di lei. Sto solo dicendo che è insopportabile.» Il rumore della ceramica del piatto che cade nel lavandino, segue le parole di Loki. Il moro si dirige poi verso il divano e si accomoda accanto al fratello maggiore.
«Non sarà che per caso sei gelos- (AHI) » ma la frase è drammaticamente infranta da un dolorosissimo pizzicotto che gli viene rifilato sul fianco destro.
«Dicevi?» gli fa sarcastico Loki con un ghigno. Thor si limita a sospirare mentre avvolge un braccio attorno alle sue spalle per tirarselo accanto.
«Niente, fratellino.» Alza di poco il volume della tv sperando che almeno il suo Manchester gli regali qualche soddisfazione.  



9.  Punizione 

 «Odinson!» Thor si volta di scatto verso il Professor Banner inghiottendo appena. «Signor Odinson, vuole ripetere lei alla classe cosa stavo spiegando?» Il biondo si prende qualche attimo e poi sfoggiando un sorriso smagliante risponde: «Storia?!»
Un riso collettivo si scatena fra gli studenti, mente il viso del Professor Banner è una smorfia rassegnata.
Quando la lezione finisce, Thor è nuovamente in punizione per la centesima volta dall’inizio dell’anno. Perfino suo padre ha rinunciato a fargli mettere la testa a posto, e se ancora non  lo hanno bocciato, è solo perché è un brillante quarterback. Arrivato in biblioteca, dove deve scontare le tre estenuanti ore di “prigionia”, il biondo si lascia dondolare su una sedia tenendo lo sguardo al soffitto.
«Sei di nuovo qui, Odinson?» quella voce lo fa sorridere sghembo.
«Qualche problema, Laufeyson?» ribatte. Il moro lo guarda con sufficienza da sotto gli occhiali e si avvia per riporre il libro che ha in mano nello scaffale. «Se vuoi, posso darti qualche ripetizione, Odinson...» Loki lo fissa ambiguo e Thor risponde con un ghigno. Forse quelle tre ore potrebbero diventare più che piacevoli. 



10.   Notte [200]
I fili dorati gli scorrono fra le dita. Sono soffici, profumati e nessuno direbbe che appartengono ad un ragazzo grosso e robusto come Thor. Loki accarezza con lo sguardo quel corpo addormentato, nascosto a malapena dal lenzuolo.
È assolutamente perfetto in ogni forma...
Si morde inconsciamente un labbro rivivendo in pochi attimi la bollente notte di passione appena trascorsa.
Ha incontrato Thor solo qualche settimana prima nel pub dove lavora come PR. Era bello, simpatico e tremendamente sexy quel nuovo buttafuori, che Loki non ci ha pensato due volte a portarselo a casa la sera stessa. Poi la sera successiva e quella dopo ancora, finché le notti in cui ha dormito da solo non si sono azzerate.
Fa scorrere le dita fra quei capelli un’ultima volta prima che gli occhi glaciali di Thor lo investano nella penombra della camera da letto.
«Hai intenzione di pettinarmi ancora per molto?» lo sente sospirare con voce profonda. Gli sorride facendo scendere la mano sul suo viso. «Preferisci che faccia altro?» E le labbra del biondo esigono le sue.

Loki si ritrova con la schiena contro il materasso ed il possente corpo di Thor nuovamente su di sé. E non può chiedere di meglio.










DT





  
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