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Autore: Somewhere in Neverland    19/11/2012    2 recensioni
Annie,tanto tempo fa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Annie pov.

 
Un passo avanti,poi un altro. Silenziosi,leggeri,mentre le impronte si stampavano sulla sabbia,pronte a essere cancellata dalla prossima marea.
Il cielo notturno stava scivolando via dolcemente,lasciando il posto alle mille sfumature dell’alba rosea. Il distretto era silenzioso e deserto,se non fosse stato per i pescatori che sulla banchina si impegnavano a districare le reti,a spingere le imbarcazioni verso il mare aperto. Le pelli bruciate dal sole,le mani callose e lacere dai tagli,una saggezza antica nei loro occhi.
Loro e il mare.
E quella ragazzina.
Da quando era nata,lei era stata parte del mare. Ogni mattina all’alba i pescatori la trovavano seduta sul molo ad osservare il mare,ogni notte uno di loro la riportava a casa avvolta in una coperta vecchia o in un giaccone umido che avevano ripescato dalle loro navi.
Dicevano che dentro di lei scorresse acqua salata al posto del sangue,e forse era davvero così.
Annie sorrise quando l’acqua gelida le sfiorò le dita nude,avvolgendole i piedi fino alle caviglie bianche come il latte. Sorrise,alzando il viso al cielo,gli occhi chiusi e i polmoni pieni dell’aria odorosa d’alghe e sale. Continuò ad avanzare,sentendo una sensazione perfetta. Pace,armonia con tutto ciò che aveva intorno. Amore. Appartenenza. Non riusciva a respirare lontana da quell’elemento,il calore della sabbia al sole era l’unico che mai l’avesse riscaldata. Nessuno avrebbe potuto capire,ma lei sapeva. Semplicemente sapeva di appartenere alle onde,di essere nata dal mare e dalla schiuma. Aprì le braccia,come ad accogliere quell’aria fresca che le sferzava il viso e le scombinava i capelli. Un paio di pescatori dietro di lei sorrisero teneramente alla visione di quella strana ragazzina. Dove non c’era posto per i sentimenti,lei era sbocciata. Come i fiori dall’asfalto,lei era candida e pura,gentile e innocente.
E inconsapevolmente,in quell’innocenza portava la speranza di tutti.
Di chi innocente non sarebbe stato mai più.
Un passo ancora.
L’acqua le avvolgeva già la vita quando riaprì gli occhi,e fu scontro. Il verde delle foreste incontrò il blu incontaminato e selvaggio del mare,il rosso dell’alba che divampava come un incendio.
Scese lentamente le braccia,sfiorando con la punta delle dita le onde,come ad accarezzarle,come a raccontare una storia senza bisogno di parole. Il suo animo e l’acqua,e quel contatto era il tramite. Non le importava del suo vestito,bagnato e impregnato di sale. Non le importava dei leggeri fremiti che scuotevano il suo corpo: non sentiva freddo. Era una sensazione che non poteva essere descritta. Oltre le parole,oltre la logicità e i pensieri,era la consapevolezza di essere esattamente dove dovresti stare. La sua mente correva libera,le catene che legavano i suoi pensieri si frantumavano e lei diventava immensa: non c’erano limiti,o barriere. Dentro di se il mondo non aveva confini, dentro di lei tutto era vivo,pieno di colore,tutto era pregno di speranza e di sogni. C’erano tante cose in Annie,ma nessuno sapeva con esattezza di cosa si trattasse. Era la neonata che non piangeva. La bambina silenziosa che correva fuori da casa ogni mattina per dare un saluto al mare. Era la bambina che durante i falò del villaggio non correva a giocare,ma si sedeva accanto agli anziani e ascoltava,senza mai un lamento,o una parola. Ascoltava,e i suoi occhi si riempivano di quelle antiche leggende che si tramandavano da padre in figlio da tempo immemore.
Era la ragazzina che ballava con i più piccoli alle feste, che aiutava le anziane a trasportare i cesti e aspettava per ore il ritorno dei pescatori, immobile sul molo, e a tutti loro regalava uno sguardo che riusciva a ripagarli di ogni fatica e ogni perdita.
Era la ragazza che indossava abiti chiari e teneva i capelli sciolti, era la ragazza che invece di cercare un uomo usciva dalla finestra e correva verso il mare prima ancora che il sole potesse sorgere, che cantava per i bambini la sera prima di ogni mietitura,e a loro raccontava poesie e storie meravigliose che nessuno aveva mai udito. Il suo sorriso si trasformò. Divenne dolcissimo,come quello di una madre,come quello d’un innamorata. Divenne pieno di sfumature e significati,e quel sorriso lo donò al mare,senza immaginare che un giorno lo stesso sorriso l’avrebbe donato all’uomo che amava.
  
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