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Autore: Avah    19/11/2012    5 recensioni
Il cadavere di Babbo Natale viene ritrovato alla vigilia di Natale a Central Park. Saranno i due detective della Scientifica Taylor e Bonasera ad occuparsi del caso, ma se nulla fosse così scontato?
La scienza e il sovrannaturale si incontrano, in un intreccio di razionalità e superstizione.
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mac Taylor, Stella Bonasera
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Science or Fiction? - Christmas Version


Ciò che si diceva in giro non poteva essere vero. Erano soltanto fandonie, bugie per spaventare i bambini, ma invece era la realtà: Babbo Natale era morto.
Chi poteva mai essere stato? Chi poteva essere così cattivo da uccidere senza pietà un uomo innocente vestito di rosso e bianco che negli angoli delle strade, suonando la sua campanella, chiedeva aiuto per i più bisognosi? Per di più la vigilia di Natale?
Queste erano soltanto un paio delle tante domande a cui i detective della Polizia Scientifica di New York dovevano dare una risposta, nel più breve tempo possibile, prima che la neve della vigilia potesse eliminare qualunque prova che avrebbe potuto aiutarli.

Con le valigette di metallo in mano, i due detective Mac Taylor e Stella Bonasera oltrepassarono il nastro giallo che delimitava la zona in cui il corpo di un uomo vestito di rosso era steso a terra, addossato contro il cancello di Central Park, mentre un grosso albero secolare gettava la sua inquietante ombra sul cadavere.
-Un perfetto crimine in stile natalizio, eh?- disse Stella, cercando di alleggerire l’aria tesa.
-Non c’è niente di più clamoroso dell’omicidio di Babbo Natale alla vigilia per fare un po’ di audience- rispose il tenente, inginocchiandosi accanto al corpo.
-Perlomeno possiamo dire di avere già un sospettato- aggiunse la donna, cercando di nascondere il sorriso che le spuntava sulle labbra.
-Sarebbe a dire?- chiese l’altro, con espressione interrogativa.
-Il Grinch odia il Natale e tutto ciò che ne fa parte, no?-.

-No Sam, mi rifiuto di lavorare a un altro caso nel periodo natalizio!- Dean Winchester guardò il fratello con sguardo severo, facendo su e giù per la stanza del motel -Dopo quello che è successo a Ypsilanti due anni fa non voglio sapere niente del Natale!-.
-Dean, quello è stato un caso isolato!- provò a contraddirlo Sam, ma lui non volle ascoltarlo.
-Ti vorrei ricordare che ci hanno tagliato il braccio per prendere il sangue, ti hanno tolto un unghia come se niente fosse e se non fosse stato per quella coppia mi sarei trovato con un dente di meno!-.
Sam sbuffò -Ma qui ci sono in gioco delle vite! Sai quanto me che questo fantasma uccide solo a Natale, e per la prima volta siamo così vicini che potremmo ucciderlo stanotte stessa!-.
-Sam ha ragione- all’improvviso, Castiel si materializzò nella stanza, silenzioso come al solito, con la solita espressione seria di sempre -Dovete uccidere questo fantasma che da anni infesta la nostra festa più importante-.
-Non potresti avvisare prima di arrivare, vero?- Dean si rivolse all’angelo -E comunque, perché non vai tu al mio posto?-.
-Non esisti solo tu al mondo. Ci sono altre persone che hanno bisogno di me-.
-Certo, bella scusa Castiel! Non sei affatto…- si bloccò quando si accorse che l’angelo ero sparito, silenzioso come era arrivato.
Sam guardò Dean con espressione eloquente, facendo intendere ciò che non aveva detto.
-Sì va bene- sbuffò il maggiore dei fratelli -Andiamo-.
 
-Allora, scoperto qualcosa di interessante?- chiese Mac a Stella.
Erano entrambi tornati al laboratorio dopo aver esaminato con cura la scena del crimine per poter lavorare sui nuovi indizi che si sarebbero sviluppati con le indagini.
-Beh, direi di sì- disse Stella, prendendo un fascicolo dalla scrivania -Dalle analisi preliminari sul corpo Sid ha rilevato un altissimo livello di onde elettromagnetiche-.
-Stai scherzando?- Mac prese il fascicolo e iniziò a leggerlo.
-A quanto pare no. Inoltre, la causa del decesso sembra essere infarto-.
-Stai dicendo che è morto per cause naturali?-.
Stella fece un gesto come per indicare che non c’erano altre spiegazioni -Aveva passato la settantina, e il cuore era piuttosto malandato. Tutto farebbe pensare a un tragico evento naturale-.
-Ma se è così il caso non è più di nostra competenza- Mac guardò la collega dritto negli occhi.
La donna ricambiò lo sguardo -A cosa stai pensando?-.
-C’è un senso logico in tutta questa faccenda?-.
Stella non poté rispondere perché in quel momento fecero il loro ingresso nel laboratorio due giovani uomini vestiti in giacca e cravatta e che non sembravano molto a loro agio lì in mezzo. Con una certa sicurezza si avvicinarono ai due detective della Polizia Scientifica.
-Salve detective- disse il più anziano dei due non appena furono prossimi a Mac e Stella -Sono l’agente Tyler, questo è il mio collega Perry, FBI- mostrò loro il distintivo.
-Siamo qui per il cadavere di Babbo Natale a Central Park- aggiunse l’altro, esibendo lo stesso distintivo che ripose quando ebbe un cenno affermativo dal tenente di fronte a lui.
-Come mai l’FBI si interessa a questo caso?- chiese Stella, incrociando le braccia sul petto.
-Crediamo che ci sia un assassino che si diverte a far fuori tutti i Babbo Natale della zona- disse il primo, il cosiddetto agente Tyler.
Mac fece un cenno affermativo con la testa, poi chiese: -Siete i sottoposti di Jack Malone, vero?-.
I due si scambiarono uno sguardo interrogativo -S..scusi?-.
-Jack Malone, dell’FBI di New York- specificò il tenente -Non siete i suoi sottoposti?-.
L’agente Tyler sorrise -No no, siamo di un’altra giurisdizione- disse.
-Posso rivedere i vostri distintivi?- chiese Stella e, non appena li ebbe in mano, li guardò e sparì nel labirinto di laboratori dalle pareti di vetro.
-C..cosa sta facendo?- chiese il secondo, l’agente Perry.
-Un controllo veloce- rispose Mac, con un sorrisetto appena ironico.
Poco dopo Stella tornò con i due distintivi e un foglio appena stampato; porse entrambi a Mac e lasciò che fosse lui a vedersela con i due agenti dell’FBI.
-Allora?- chiese Perry.
-Devo dire una buona somiglianza, ma non abbastanza da ingannare le nostre macchine- disse poi il tenente -Si può sapere chi siete realmente?-.
I due si scambiarono uno sguardo, poi vuotarono il sacco -Il mio nome è Dean Winchester, e questo è mio fratello Sam-.
-Perché vi spacciate per agenti federali?- insisté Mac.
-Dobbiamo ricavare delle informazioni segrete dalla polizia- disse Sam -Per uccidere i fantasmi-.
Mac scoppiò in una sonora risata -I fantasmi non esistono!-.
Sam e Dean si scambiarono uno sguardo -Allora non le dispiace venire con noi stasera, vero?-.
 
-Voi sapete che profanare le tombe è illegale, vero?- disse Mac.
Si era fatta notte fonda e i due Winchester insieme a Mac Taylor, curioso di scoprire questo mondo soprannaturale, si trovavano nell’immenso cimitero comunale di New York. Il tenente rimase in silenzio, spostando lo sguardo sui due ragazzi che, alternandosi, stavano dissotterrando una bara.
-Certo che lo sappiamo, detective- disse Dean che stava puntando la luce della torcia verso la buca nera in cui Sam stava arrancando con la pala.
-Dean, sei sicuro che sia questo il posto giusto?- chiese Sam, fermandosi un momento per asciugare il sudore che imperlava la sua fronte.
-Dubiti delle mie ricerche?- disse Dean a sua volta, appoggiandosi alla pala.
-Non si sa mai- rispose l’altro, dubbioso -Dal momento che le tue “ricerche” riguardano sempre qualche giovane ragazza nel tuo letto-.
-Ehi!- sbottò l’altro, tirandogli addosso una manciata di terra umida.
In quel momento la pala colpì qualcosa di duro sotto la terra; i due fratelli si scambiarono uno sguardo, poi Sam lanciò via la pala e iniziò a scavare con le mani, rivelando ben presto una bara di legno scuro e semimarcio. Con un po’ di fatica, riuscì ad aprire la parte superiore, scoprendo lo scheletro putrefatto di un uomo che doveva essere morto decine di anni prima.
Nel frattempo, Mac era rimasto in disparte dietro di loro, guardando con un brivido le lapidi attorno a lui, avvolte in un manto di nebbia. Nonostante tutto ciò che aveva visto da quando lui e Stella avevano cominciato ad indagare sul Babbo Natale trovato cadavere a Central Park, il suo scetticismo e la sua razionalità lo rendevano ancora dubbioso.
Dannazione! pensava. Era uno scienziato, un uomo con i piedi ben piantati sulla rassicurante terra e mai - mai - nella sua vita avrebbe pensato di dovere affrontare qualcosa del genere. Qualcosa che non riusciva a capire, che andava contro tutte le sue convinzioni più profonde ed a cui, forse, non voleva nemmeno credere, ma che gli faceva drizzare i capelli sulla nuca e stringere nervosamente le dita gelate sul calcio della sua, inutile, pistola.
Non accadeva ancora nulla, e quell’attesa era peggio di tutto…
In fondo - questo pensiero gli attraversò la mente per una frazione di secondo - potevano essersi sbagliati. I due Winchester potevano essere davvero due visionari… Forse l’assassino che stavano cercando era soltanto uno di quei tanti pazzi che aveva incontrato durante la sua carriera in polizia e che di soprannaturale potevano avere, al massimo, la crudeltà.
Inspirando profondamente per l’ennesima volta, notò il suo respiro congelarsi nell’aria, rimanendo per un momento sospeso davanti ai suoi occhi. A quella vista sentì un brivido corrergli lungo la spina dorsale e si chiese se, d’improvviso, si fosse davvero abbassata la temperatura, oppure se quel gelo repentino che gli serrava le membra fosse solo frutto della sua immaginazione. Vero, erano fuori all’aperto ed era la notte di Natale, una delle più fredde dell’anno, però… C’era qualcosa che non lo convinceva.
In quell’istante Dean gridò, risvegliando l’attenzione del tenente che vide il giovane cacciatore quasi volare contro una lapide, sbattendoci contro. Sam balzò fuori dalla tomba per andare a soccorrere il fratello, mentre Mac rimase lì, immobile, con brividi gelidi che percorrevano la sua schiena, la mano serrata sulla pistola.
In quel momento apparve il fantasma, spettrale e con gli occhi iniettati di sangue; il suo volto demoniaco fu rivelato senza pietà dal fascio di luce della torcia che Mac puntò nella sua direzione. L’orrore del suo volto era indescrivibile: era apparentemente umano, ma i suoi tratti erano distorti da una malvagità così diabolica che Mac, fissandolo per un istante, temette d’impazzire.
Quella mostruosa abiezione lo fissava da dietro occhi come i suoi, sogghignava scoprendo denti come i suoi… e questo lo rendeva ancora più intollerabile.
Con velocità spaventosa si abbatté su Sam, rendendolo incapace di muoversi, mentre con un gesto della mano rimise Dean al suo posto che, alzatosi, stava cercando di arrivare alla borsa in cui c’era il sale e la benzina. Il fantasma non calcolò minimamente Mac, credendo che non fosse qualcuno da temere, perciò si occupò prima dei due Winchester.
-Mac!- chiamò Sam con tutta l’energia che gli era rimasta -Il sale! Butta il sale sul cadavere!-.
-Fa’ presto!- implorò Dean, esasperato.
Mac era immobile, incapace di muovere anche solo un muscolo, impietrito come accade, talvolta, durante un incubo.
Il poliziotto dovette chiamare a raccolta tutto il suo coraggio per coprire i pochi passi che lo separavano dal fantasma; senza riflettere,senza ascoltare quello che gli era appena stato ordinato, senza domandarsi se il piombo mortale potesse o meno fermare la creatura e solo confusamente sperando che almeno l’avrebbe rallentata, usò l’unica arma che possedeva e scaricò l’intero caricatore sul mostro che, colpito al torace e all’addome, lanciò un urlo spaventoso - che nulla possedeva di umano - e si girò verso di lui.
Con una velocità soprannaturale, senza dargli il tempo di ritrarsi, gli afferrò il polso destro: il suo tocco era gelido come la pelle di un serpente, eppure bruciante, doloroso al pari del fuoco.
Mac urlò per il dolore e tentò di liberarsi da quella morsa che lo serrava, spietata, con una forza che lui non sarebbe mai riuscito a vincere.
Per fortuna, tuttavia, il suo gesto folle aveva consentito ai Winchester di riprendersi: sia Sam che Dean corsero verso il fantasma e, mentre il secondo gettava sale sul cadavere, l’altro lo ricopriva di benzina e, pochi secondi dopo, l’accendino d’argento cadde nella fossa, dando vita a un imperioso fuoco che danzava sui resti dell’uomo.
Nello stesso istante in cui si era accesa la prima scintilla, il corpo aeriforme del fantasma prese fuoco, lacerando l’oscurità del cimitero e aumentando la nebbia in cui erano avvolti i tre.
Mac, in ginocchio, respirava a fatica per il dolore; il braccio fremeva e gli faceva male dal polso fino alle spalle per quel contatto ultraterreno. Prima di chiudere gli occhi e cadere a terra, sopraffatto dal dolore, vide che il fantasma era ormai solo un filo di fumo nero e fiamme d’inferno salivano dalla sua tomba.
Dunque, avevano vinto.
 
-Non ci credo!- esclamò Danny -Quindi hai davvero combattuto contro un fantasma?-.
Erano tutti riuniti all’interno di un bar non molto lontano dalla sede della Scientifica; insieme al team di poliziotti c’erano anche i due fratelli Winchester che stavano raccontando la loro avventura della notte di Natale.
-Oh sì, avresti dovuto vederlo- disse Dean, bevendo un sorso di birra -C’ha dato dentro con i colpi di pistola… Purtroppo quelli non servono a niente!-.
Tutti quanti scoppiarono a ridere, mentre Mac sorrideva appena, con lo sguardo rivolto verso il basso e il sangue che stava defluendo dalle sue guance.
-Io sono un uomo di scienza, non un acchiappa fantasmi!- cercò di giustificarsi.
-Però ora credi in queste cose, non è così?- intervenne Sam -L’hai vissuto sulla tua pelle-.
-Diciamo che in futuro lo terrò presente- rispose lui serafico, bevendo un sorso d caffè.
-Vorrei sapere solo una cosa- disse Stella, seduta di fianco a Mac -Come avete fatto a sapere chi era e che era proprio lui che stavate cercando?-.
-Anche questo fa parte del nostro lavoro- rispose Sam, guardando la donna negli occhi.
-E quando dice “nostro” intende il “suo” lavoro- intervenne Dean, suscitando un serie di risate che si propagarono per tutto il tavolo.
-Comunque sia- riprese Sam -Sapevamo che anni fa un uomo di Josh Freeman venne ucciso la notte di Natale da un Babbo Natale perché non volle dargli dei soldi, e per questo motivo il suo spirito era ancora in cerca di vendetta…-.
-E così uccideva un Babbo Natale?- disse Lindsay, inarcando un sopracciglio -E’ alquanto inquietante-.
-Credimi Linds- disse Danny, passando un braccio sulle spalle della donna -Lucy non vedrà mai Babbo Natale in vita sua!-.

  
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