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Autore: Emera96    19/11/2012    1 recensioni
Una os senza trama, una dedica ad un'amica importante.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Dai ricordi ci facciamo cullare.



spazio autrice:

Per una persona speciale, che non sa niente di tutto questo.
Per te, Eri.





15 settembre 2010.

Primo giorno di liceo.
Non conosco nessuno, o meglio, l'unica che conosco non è accanto a me.
Non so nemmeno se riuscirò a stringere amicizia con qualcuno qui dentro.
Ci sono tre ragazze che sembrano simpatiche, ma stanno sempre tra loro.
Vorrei stare con loro, ma non voglio rovinare tutto.

Dicembre 2010.

La prof di storia mi ha spostato accanto a una di quelle ragazze.
Si chiama Erika, e sembra simpatica. Non so davvero come prenderla.
A volte ho come l'impressione che anche lei non sappia da che parte iniziare con me.
Ma forse mi sbaglio. Sento che con lei posso parlare, ma ho ancora troppa paura di sbagliare.
Ho troppa paura di essere me stessa con qualcuno di nuovo.

Febbraio 2011.

Oggi io e Eri siamo uscite da sole per la prima volta.
E' stato bellissimo, non smettevamo un attimo di ridere senza nemmeno sapere perchè lo facevamo.
Sento che le voglio bene, che sta succedendo qualcosa di grande, ma non riesco a capire cosa.
E' ancora troppo presto però, e non voglio che le cose cambino. 
Ho così paura dei cambiamenti che forse dovrei solo chiudermi a riccio e aspettare.

Qualche mese dopo.

Manca ancora qualcosa.
Le voglio bene, lei ne vuole a me.
Ci completiamo come due tessere di un puzzle.
Ma manca ancora un pezzo, in questo puzzle.
E io non so come trovarlo: manca la fiducia, quella totale.
Manca ancora quel potersi lasciarsi andare liberamente.
Ma so di aver trovato un'amica. E non voglio lasciarla andare.

Settembre 2011.

Questo è il primo anno che inizio con lei, e con le altre due ragazze.
Ho deciso che voglio conoscere meglio anche loro, ma so che non sarà affatto facile.
Io e Eri siamo accanto, parliamo sempre e ridiamo anche a lezione.
Sento che quel pezzo siamo davvero riuscite a trovarlo, che manca pochissimo.

28 settembre 2011.

Oggi vorrei solo sprofondare per riemergere quando tutto sarà finito.
E' morto mio nonno e mi sento sola, sento che nessuno mi può capire.
Lei è stata la prima a saperlo. Forse adesso sono meno sola.
Lei è stata la prima a dirmi che ci sarebbe stata il giorno dopo per abbracciarmi.
E io sono sicura che non sta facendo promesse vane.
So che ci crede anche lei.

17 ottobre 2011.

Oggi abbiamo trovato quello che ci mancava.
Domani c'è il concerto della nostra band preferita, e ci siamo messi a cercarli per tutta Firenze.
No, non li abbiamo trovati, nemmeno un po'. Ma sai cosa? Non mi interessa.
Perchè io, appena ho saputo che lei voleva provarci, ho preso il primo autobus per Firenze.
Lei ha fatto lo stesso, senza nemmeno pensarci.
No, non li abbiamo trovati.
Ma abbiamo trovato quel famoso 'pezzo', e adesso sento che nessuno potrà dividerci mai.

21 Aprile 2012.

E' il mio compleanno, accendo il telefono.
Sono appena le sei di mattina, e il suo è il primo messaggio ad arrivare.
Lo leggo e sento una sensazione di calore che mi invade il cuore.
E capisco quanto un'amicizia possa farti stare bene, anche coi piccoli gesti.

5 maggio 2012.

Siamo andate ai Trl Awards, un concerto che fanno qua a Firenze.
Eravamo tutte e quattro insieme, ma poi siamo rimaste noi due sole.
Posso dire di essere felice. E non perchè il concerto è stato bello.
O meglio, anche.
E' bello vederla felice.
E' bello vederla cantare a squarciagola.
E' bello vederla quasi piangere quando riceve un autografo del suo cantante preferito.
E' bello stringerle la mano quando c'è una canzone che ci piace.
E' bello averla vicino. Si respira proprio vita.

Giugno - Luglio 2012.

Vorrei avere il teletrasporto.
Il 21 luglio ci sarebbe un concerto, e lei non ha il biglietto.
E io le darei il mio, pur di smetterla. Ogni sera ci addormentiamo piangendo.
Perchè succede? Perchè non riesco a essere felice di questo concerto?
La risposta la so già, è lì che aspetta solo di esprimersi.
'Non sei felice, perchè sai che lei non sarà lì con te.'
Ed è dannatamente vero.
Ogni singola sera, passano i minuti, le ore, fino a notte fonda.
E noi ci scriviamo, ci promettiamo mille cose, e io vorrei solo mantenerne una.
Io vorrei solo che domani, svegliandosi, lei vedesse quel biglietto accanto a sè.
Vorrei vedere di nuovo quel sorriso che riusciva sempre a far sorridere anche me.
Vorrei avere la certezza che condivideremo tutto insieme, di nuovo.
Mano nella mano, cuore a cuore.
Ma so che non succederà, e fa male.

Inizio Luglio 2012.

Il telefono squilla, rispondo vedendo il suo numero.
- Eli sono troppo felice! - mi urla, posso quasi vederla mentre salta per tutta la casa.
- Che è successo? - chiedo, sperando davvero che succeda l'impensabile.
- Ho il biglietto per il concerto. Ci andremo insieme! - mi risponde, urlando felice.
E adesso so davvero che sapore ha la felicità. se condivisa.

Agosto 2012.

E' strano come due persone possano essere collegate nonostante tutto.
Ci sono le vacanze e sono in Sardegna. Mi diverto, il mare è bellissimo, e rido sempre di più.
Ma sento, sentiamo, che ci manchiamo. Che per la prima volta, ci sentiamo lontane.
E non lo accettiamo. Ci scriviamo, ogni giorno. 
E ci parliamo al telefono, finiamo i soldi nel giro di due giorni.
E' vero, non bastano una manciata di sms e qualche chiamata.
Ma possono aiutare, possono avvicinare due persone.
Quelle due persone finiscono per fondersi in una sola.
Le due facce di una sola medaglia: una quasi piccola, quasi ingenua, dolce, con tante paure. L'altra quasi forte, quasi tosta, ma fragile come non mai.
E ogni giorno passato a scriverci è un chilometro in meno, un passo verso l'altra. E voglio solo che sia Settembre per rivederla.

7 Settembre 2012.

Sento le lacrime che mi pizzicano gli occhi e nemmeno ho iniziato a scrivere.
Un messaggio, di una nostra amica. Un messaggio che è riuscito a farmi crollare il mondo addosso.
- L'eri non è passata. - 
Non volevo crederci. Non poteva finire così, pensavo fosse uno scherzo.
La chiamai, sperando di sentirla ridere all'altro capo del telefono. Ma poi ho sentito.
Ho sentito i singhiozzi. Sono bastati per farmi crollare.
Quasi un'ora al telefono, entrambe con una paura folle: perdersi.
Perdere un qualcosa che avevamo costruito insieme per due interi anni.
E la paura. La paura del cambiamento. La paura che le cose non sarebbero mai più state le stesse.
Le mille promesse fatte piangendo. E la rabbia, la rabbia verso chi aveva deciso per noi.
E ora? Cosa sarebbe successo? Non lo sapevamo.
Quel pezzo che avevamo cercato, quella fiducia, era sparita.
La paura era troppa, e nessuna delle due era abbastanza forte per garantire qualcosa all'altra.
Ho le lacrime adesso, scrivendolo. Perchè anche solo pensarci fa male.

16 settembre 2012.

Io sono al mare, lei all'Arena di Verona a vedere la nostra band preferita.
Sapevo che mi avrebbe fatto sentire la mia canzone preferita, e aspettavo solo lei.
Mi chiamò due volte, e ogni volta aggiungeva un 'Ti voglio bene' in fondo. E io mi sentivo con lei.

20 Settembre 2012.

Mancavano dieci giorni al suo compleanno.
Avevo deciso di scriverle una lettera, che racchiudesse le cose che non ero mai riuscita a dirle.
Un pomeriggio solo per noi, come in prima superiore, un parco con delle panchine, la mia lettera.
Letta ad alta voce, interrotta a volte, quando le lacrime iniziavano a uscire.
Tre pagine fitte fitte, intrecciate alla nostra canzone, quella che ci descrive così perfettamente.
- Sono solo parole. -
Quel pomeriggio ci dimostrammo che ci eravamo sbagliate.
Che nessuno ci avrebbe mai separate davvero a noi, mai.
Che messe ai due poli opposti del mondo, ci saremmo sempre ritrovate.
Perchè eravamo, siamo, vicine col cuore.
E due cuori che si vogliono bene, non potranno mai dividersi davvero.

30 Settembre 2012.

E' il suo compleanno.
Le abbiamo organizzato una sorpresa proprio a casa sua.
La sua faccia, il modo in cui ci ha sorriso..è come se lei avesse fatto un regalo a noi.
a me.

Ottobre 2012.

Litighiamo e non sappiamo perchè.
Senza un motivo, ci troviamo in disaccordo su tutto.
E ho paura di essermi sbagliata su tutto, di essermi illusa.
Ma poi capiamo che non vogliamo perderci, che vogliamo metterci alla prova.
E tutto torna come prima.

14 ottobre 2012.

A casa sua, sole a preparare un regalo.
Non posso dire che sia successo chissà che, ma per me è stato speciale.
Perchè è stato..normale. E dopo tutte queste cose, ne avevo solo bisogno.
E poi mia mamma che arriva, e lei che non vyole farmi andare via.
Che mi chiede di restare e mi abbraccia forte forte, come piace a me.

Adesso.

Adesso sono qui, a scrivere le ultime parole, sperando di non aver scritto una marea di cazzate.
Adesso siamo qui, pronte a prometterci qualcosa che molti credono impossibile.
Noi non ci accontentiamo di qualche anno.
O mese.
O giorno.
Noi vogliamo che sia fino alla fine.
Voglio esserci quando faremo la maturità.
Voglio esserci quando lavoreremo, magari distanti.
Voglio esserci quando troverà un ragazzo che la farà sentire speciale.
Voglio esserci quando tutti ormai si saranno persi di vista tranne noi.
Voglio esserci quando ormai saremo due donne adulte e inizieremo un rapporto diverso.
Voglio esserci quando saremo lontane e continueremo a scriverci come adesso.

Voglio che lei ci sia quando parlerò di lei.
Voglio che lei ci sia quando il liceo finirà.
Voglio che lei ci sia dopo che abbiamo litigato.
Voglio che lei ci sia a una vacanza insieme che vogliamo regalare.
Voglio che lei ci sia quando sto male e nessuno sembra volermi ascoltare.
Voglio che lei ci sia.
Adesso.
Domani.
Per sempre.

E se il per sempre non esiste, lo inventeremo noi.

- Mi fai sorridere, vivere, ridere. 
Sei più di una semplice amica, sei una sorella mancata.
E grazie a te ho fatto quello che non avevo il coraggio di fare.
Come posso non volerti accanto per sempre?

- Hai fatto solo quello che era giusto che facessi.
Te lo ripeto sempre, per me tu SEI una sorella. 
La mia seconda sorella. 
E non smetterò mai di dire GRAZIE per aver avuto la fortuna di incontrare una persona stupenda come te.


Ti voglio bene.











   
 
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