19/11/2012
3 recensioniLa telecamera l’hai accesa, ma stai riprendendo il pavimento, razza di padre degenere.
Oh, ecco, hai raddrizzato l’inquadratura.
Un faccino ben concentrato è comparso sullo schermo.
Appartiene ad un bambino, un piccoletto di massimo tre anni, dalla testa color melanzana; seduto su un seggiolone pronto ad ingaggiare battaglia, armato di una posata un po’ troppo grande per la sua manina paffuta.
Gli occhi lillà si strinsero appena, a rivolgere uno sguardo astioso alla pietanza nel piatto.
Ah, se gli sguardi potessero divorare.
Con gesti imprecisi il piccolo cercò di usare il suo personalissimo cucchiaio in plastica per tagliare in pezzi la crepe calda che aveva nel piatto.
« Guardate che bravo il mio bambino, ha imparato a usare le posate! »
Felice come una chioccia ecco la voce del padre fuori campo, che immortala le prodezze del suo piccoletto.
Solo che il soggetto delle riprese non pare altrettanto felice.
Non riesce affatto a tagliare quella crepe con il cucchiaio e sta pian piano iniziando ad innervosirsi.
…. Infatti.
Eccolo che, stufo dei tentativi falliti, lancia la posata per aria e afferra il dolce con entrambe le mani, accompagnato da uno di quei gridolini contenti che solo i bambini sanno fare.
La posata vola, e nemmeno il piccolo Atsushi avesse preso la mira, finì in testa al povero padre, portandolo a riprendere il soffitto per alcuni istanti.
Quando il genitore si riprese abbastanza da riportare l’aggeggio elettronico a filmare il piccolo, Atsushi aveva già mangiato più della metà del dolce.
Un sorriso soddisfatto fatto interamente di cioccolata si allargava su quella piccola boccuccia, mentre stringeva tra le manine i resti della povera crepe.
FIN•