Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Rating: Arancione
Personaggi/Pairing: Xanxus, Tsuna, Sorpresa
Tipologia: OneShot
Genere: Commedia, Slice Of Life

Avvertimenti: Yaoi, Shonen-Ai
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
Note: X27 come se piovesse. Dedicata alla mia beta _Kurai_ e ad Armò! San Primo Invongolato ci protegga!

PANTSU, PANTSU, VONGOLA PANTSU!

Tsuna sedeva nervosamente sulla cattedra, con la gonna della divisa tenuta fin troppo corta, il viso arrossato per l'imbarazzo della situazione in cui si trovava e le mani a coprire il bozzo che faceva bella mostra di sé sotto il morbido tessuto scozzese nel tentativo di celarlo agli occhi di Xanxus, in piedi davanti a lui con la camicia slacciata all'altezza del collo, gli occhiali con la sottile montatura metallica in perfetto ordine sul naso e l'espressione severa che nascondeva in realtà un certo interesse per la piega che aveva preso quella storia.

Nei suoi occhi, il giovane Neo Primo leggeva qualcosa a cui non riusciva a dare precisamente un nome, un qualcosa a metà tra il “ti strapperò di dosso quella gonna e tutta la divisa con una mano sola e con violenza” e il “ti spoglierò lentamente, ti farò gemere col rischio di farci sentire da qualcuno ma sei mio e chiunque si metterà in mezzo verrà fatto a pezzetti minuscoli.”.

Ambedue le possibilità contribuirono ad aumentare, in un certo senso, l'eccitazione del più giovane, che cercò il più possibile di farsi piccino nel tentativo di sfuggire a quello sguardo troppo intenso e penetrante per lui.

Ma era tutto inutile, e lo sapeva benissimo.

Da quando aveva scoperto che Xanxus, forse per sadismo reborniano D.O.C o forse per noia dello stesso Cielo dei Varia, era entrato a far parte del corpo docente della Namimori Gakuen, e che la sua divisa era stata sostituita nottetempo da una femminile, aveva capito di non avere alcun scampo e di doversi preparare mentalmente per ciò che sicuramente gli sarebbe capitato.

E mentre il capo della Squadra di Assassini dei Vongola gli ficcava molto poco gentilmente la lingua in bocca e le sue mani navigavano sotto la gonna, Tsuna si lasciò scappare un gemito.

Compiaciuto, Xanxus si alzò dalla sua poltrona, nel salotto dell'HQ dei Varia, e si mosse di qualche passo verso destra, afferrando il cordless abbandonato su uno dei tavolini da caffè e digitando rapidamente un numero di telefono, nell'altra mano teneva stretto il volumetto a fumetti con cui si era baloccato fino a quel momento.

“Sasagawa.”

“Ragazzina, tu e l'altra mocciosa avete fatto un ottimo lavoro.”

“Xanxus-san! E' un piacere sentirla! Sono contenta che il nostro ultimo lavoro le sia piaciuto, riferirò ad Haru-chan senz'altro.”

“Avete soddisfatto pienamente il nostro accordo, mi aspetto altre cose del genere.”

“E' un piacere scrivere di lei e Tsuna-kun, davvero. Siete i soggetti perfetti.”

“Come procedono le vendite?”

“A meraviglia, la saga di Pantsu, Pantsu, Vongola Pantsu è iper-richiesta e sulle bss e nei siti specializzati non si parla d'altro. Dalle voci che Chrome ha raccolto in Italia, ha un discreto successo anche lì. Quando verrà a trovarci all'HQ le farò vedere alcune cose.”

Con un sogghigno compiaciuto nell'ombra, Xanxus guardò l'orologio appeso sopra il caminetto: “Se Tsunayoshi è libero, potrei anche passare tra poco.”

§§§

Con le mani che tremavano, Neo Vongola Primo, altresì conosciuto come giocattolino sessuale di Xanxus Tsunayoshi Sawada, osservava con un misto di puro terrore e confusione l'apparentemente innocuo volume a fumetti che aveva sequestrato a un fin troppo allegro e su di giri Mukuro solo pochi minuti prima, sentendo un brivido freddo percorrergli la schiena mentre lo sfogliava.

Era diventato un giocattolo per le fangirl, come se già non fosse abbastanza stancante essere quello di Xanxus.

E non sapeva seriamente se ridere, piangere o andare a cercare Haru e Kyoko e gettarsi ai loro piedi implorandole di smetterla.

Non voleva che le sue mutande e ciò che c'era dentro diventassero di dominio pubblico.

Men che meno desiderava che Vongola Pantsu diventasse un sinonimo per Famiglia Vongola.

Sarebbe stato un dramma per tutti, per l'Alleanza, per le Famiglie alleate e per il buon nome dei Vongola.

Doveva correre ai ripari.

In qualunque modo.

Non che i mafiosi fossero assidui frequentatori del Comiket (avrebbero quantomeno attirato l'attenzione) o di simili eventi ma sempre meglio non rischiare.

Nervosamente, Tsuna ripose la doujinshi nel cassetto col lucchetto, la chiuse a doppia mandata e s'infilò la chiave in tasca, consapevole che non avrebbe fermato a lungo Mukuro ma perlomeno gli avrebbe dato un po' di vantaggio.

Nel motore di ricerca del browser internet digitò i katakana che gli interessavano, trovando fotografie, scans, commenti entusiasti oltre ogni misura...

Deglutì a fatica, cliccando sul primo link capitatogli sotto il naso.

Trovandosi davanti le foto dell'ultima fiera a cui erano state vendute le ultime copie dell'”opera”, le spulciò distrattamente, sorridendo lievemente nel vedere Haru e Kyoko felici e circondate da fans, quando un flash biondo non ebbe attirato la sua attenzione.

Un flash che recava il volto del suo “aniki” Dino Cavallone.

Che esibiva orgogliosamente una copia autografata di quello che doveva essere l'ultimo volume nuovo di pacca uscito dalle prolifiche menti delle due doujinka.

E che, in copertina, esibiva uno Tsuna estremamente imbarazzato che indossava una versione molto poco coprente della divisa scolastica femminile della Nami-chu.

Avrebbe senza dubbio scambiato quattro chiacchiere con Dino, più tardi.

Sull'orlo di una crisi di nervi, il giovane Boss scorse piuttosto rapidamente i commenti sotto la foto in questione, sentendo l'Intuito Vongola suonare insistentemente come un campanello di allarme mentre leggeva alcuni dei nick dei commentatori.

Altro che buon nome dei Vongola, credibilità nell'Alleanza e cose del genere.

I Guardiani sapevano, gli Shimon manco a dirlo, e perfino qualche altro esponente delle altre Famiglie appoggiava quella situazione surreale.

“Sei famoso, DameTsuna, non sei contento?”

L'arrivo del suo ex Tutor, che aveva ormai raggiunto la corporatura di un bambino di dieci anni particolarmente letale, gli fece definitivamente cadere ogni certezza in merito alla sua rispettabilità in quella base.

Era quasi certo che fosse stato Reborn il primo a fomentare gli animi.

“Per oggi, sei scusato dalle scartoffie. Sbrigati a scendere, hai un ospite.”

Nel vedere cosa Reborn stesse nascondendo dietro la schiena, a Tsuna per poco non venne un colpo.

“MI RIFIUTO DI INDOSSARE QUELLA GONNA!”

“Oh, ma non c'è solo la gonna...” sogghignò mellifluo il killer, tirando fuori un altro ometto: “Ci sono pure queste.”

Biancheria intima col pizzo...

Definitivamente, Tsuna cadde a terra con un tonfo sordo.

Sbuffando irritato, Reborn tirò fuori dalla tasca il proprio cellulare: “Xanxus? DameTsuna ha perso i sensi. Puoi venire a prendertelo tu? Io intanto lo preparo per l'occasione.”

Non visto, nell'ombra del passaggio di fuga che collegava lo studio del Boss con l'esterno, Mukuro sogghignò tirando fuori la videocamera.

Materiale del genere sarebbe sicuramente tornato utile a chi sapeva lui.