Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: jillien    19/11/2012    10 recensioni
[SPOILER 2x07]
“Gold.”
“Signor Gold, sono David. Credo proprio che dovrebbe andare alla libreria.”
Gold rimase in silenzio per un momento e ragionò: il Tempo dei Lupi era arrivato, e Belle era da sola. La sua testarda, bellissima Belle era sola, in una vecchia libreria, con un lupo che si aggirava per la città.
No.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rumbelle
A Unbreakable_Vow, i cui continui commenti su Facebook mi hanno ispirato a vedere questa bellissima serie e che mi ha assistito durante questo primo lavoro.



Notte di Lupo


[-Lo sa come si fa a riconoscere se qualcuno ti ama? Ti ama veramente, dico?
-Non ci ho mai pensato.
-Io si.
-E ha trovato una risposta?
-Credo che sia una cosa che ha a che vedere con l’aspettare.
Se è in grado di aspettarti, ti ama.

A. Baricco, Questa Storia]



“Gold.”
“Signor Gold, sono David. Credo proprio che dovrebbe andare alla libreria.”
Gold rimase in silenzio per un momento e ragionò: il Tempo dei Lupi era arrivato, Ruby si sarebbe trasformata e Belle era da sola. La sua testarda, bellissima Belle era sola, in una vecchia libreria, con un lupo che si aggirava per la città.


No.

 
Non si aggirava per la città, perché la folla inferocita fomentata dalle parole di Re George stava setacciando ogni angolo in cerca della bestia, e lei avrebbe cercato riparo. E la ragazza e la sua Belle erano amiche.
“Cos'è successo?”
Si alzò velocemente dalla poltrona su cui era seduto, ignorando le proteste del suo ginocchio malandato. Era in questi momenti che desiderava con tutto il cuore di poter tornare ad essere l'Oscuro, in situazioni quando non solo aveva bisogno di tutta la sua magia, ma anche che il suo corpo collaborasse appieno. In situazioni come questa, in cui tentava di mettersi il cappotto, cercando contemporaneamente di stare in equilibrio, tenere il pesante bastone da passeggio e schiacciarsi il cellulare contro l'orecchio.
“Nulla di cui preoccuparsi, sono sicuro che Ruby non costituisce nessun pericolo per Belle...”
“Perché l'ha nascosta, vero? Quella piccola incosciente si è praticamente portata a casa un mostro.”
“Non mi risulta che sia il primo.”
La voce di David risuonò chiara nel cellulare, impregnata di una nota stizzita che non sfuggì a Gold.
L'uomo finì di abbottonarsi il cappotto con un sospiro.
“Attento a quello che dite, Vostra Altezza. Anche le parole di un principe hanno un peso. Cosa le è successo?”
“Nulla, ne sono certo. Pensavo solo che doveste saperlo. Ruby sta bene, è riuscita a controllare il Lupo e abbiamo ritrovato la sua mantella, quel bastardo di re George è il colpevole dell'omicidio di Gus...”
“Sì, sì, certo. Siamo tutti contenti che sia stata addomesticata.”
Entrò in macchina, buttando malamente il bastone sul sedile del passeggero e chiudendo la conversazione con un secco click.


Belle. Belle. BELLE.


Gold si fermò davanti alla libreria, senza prendersi la briga di parcheggiare decentemente. Si sporse per prendere il bastone scuro da passeggio, imprecando quando questo si impigliò contro il lato del sedile del passeggero. Riuscì a liberarlo con uno strattone, prima di precipitarsi fuori dalla sua macchina e raggiungere l'entrata della Libreria più velocemente che poté.
L'interno era immerso nella luce soffusa delle lampade, che creava strane ombre sui muri e sui  tavoli di legno scuro. Gold setacciò con lo sguardo l'entrata finché non la vide. Seduta a terra, appoggiata alla trave massiccia a cui era legata con una spessa catena, una pesante manetta in ferro che le ciondolava pigramente dal polso delicato e tanto assorta da non averlo sentito entrare.


Sarebbe potuta essere un altro tipo di bestia a trovarti così, mia Belle.


Il rumore dei tacchi delle sue scarpe e del bastone rimbombò per la sala vuota mentre si avvicinava, ridestandola dai suoi pensieri.
“Rumple?”*
“Mia cara, non è il caso di farsi trovare così inerme in una notte da lupi come questa.”
La stretta che gli attanagliava il cuore – la Bestia aveva un cuore, e la Bella glielo aveva rubato – si allentò ad ogni passo verso di lei, finché non le si inginocchiò davanti, tentando di sopprimere la smorfia di dolore che gli attraversò il volto.


Domani il maledetto ginocchio mi presenterà il conto.


Colse lo sguardo preoccupato di Belle, e le fece un veloce sorriso, uno sincero e rassicurante, di quelli che faceva solo a lei, prima di prenderle delicatamente il polso. La manetta cadde sonoramente a terra, il rumore che ancora una volta andava a squarciare il silenzio che aleggiava nell'edificio.
“Ecco fatto.”
Belle si alzò in piedi, offrendogli subito la mano per aiutarlo a fare lo stesso. Gold la guardò solo un momento, prima di raggiungere il suo bastone e afferrarla, per issarsi in piedi a sua volta. Non aveva bisogno che di quel pezzo di legno che lo aveva accompagnato per un periodo così lungo della sua vita per muoversi, ma la possibilità di toccare ancora la pelle soffice di Belle non poteva, e non doveva, andare sprecata.
Da quando avevano dormito insieme nel suo letto, dopo il breve periodo che era seguito alla rottura del Sortilegio, non poteva fare a meno di ricordare il calore della sua pelle, il suo odore, la sua morbidezza. Il modo in cui rispondeva al suo tocco, la sensazione dei suoi capelli che gli solleticavano il mento, il modo in cui quelle labbra si socchiudevano e mormoravano il suo nome con un filo di voce.
“A cosa stai pensando, Rumpelstiltskin?”
La domanda lo riportò alla realtà, dove Belle era di spalle e raccoglieva la catena che avrebbe dovuto trattenere Ruby.
“Al perché sei legata in una libreria mentre il lupo è fuori.”
“Sai qualcosa su Ruby?” Chiese voltandosi di scatto.
“Sta bene, Re George è stato provato come vero responsabile. Sua Maestà è riuscito a gestire tutto. Oserei dire che sta diventando piuttosto noioso...”
Improvvisamente le sue braccia furono piene di Belle, e le braccia che aveva voluto accarezzare gli cingevano con forza il collo.
“Lo sapevo che non poteva essere stata lei, lo sapevo.”
Gold sorrise. La sua preziosa Belle, sempre a pensare il meglio di tutti, sempre a cercare il buono in tutti. Anche in chi non se lo sarebbe meritato.
“Ma certo, mia cara.” Le mormorò, le labbra poggiate sui suoi capelli. Belle alzò il volto dal nascondiglio sul suo petto per guardarlo negli occhi, ma non allentò il suo abbraccio, né quello di lui.
“Questo non cambia nulla io... Non sto tornando a casa.” Disse risoluta. Non c'era nessuna nota amara nella sua voce, né di accusa. Gold sorrise. La sua Belle, la sua testarda, coraggiosa Belle.
“Certo che no, cara. Per quello abbiamo tempo.”
Per il momento si poteva accontentare di tenerla tra le braccia, sentire il suo respiro caldo sul petto e, l'indomani, portarla da Granny's per un hamburger e un bicchiere di tè freddo.


***


* Note: tutti i nomi non sono stati tradotti in italiano. Primo perchè sono nomi propri di persone/luoghi e quindi sono intraducibili, secondo perchè mi rifiuto di tradurre una cosa splendida come Rumpelstilzchen (in tedesco) o Rumpelstiltskin (in inglese) con qualcosa come Tremotino. Mi rendo conto che anche nella traduzione delle fiabe è tradotto con questo nome osceno (io stessa l'ho conosciuto e amato così) ma se c'è la possibilità di non usarlo, state pur certi che la sfrutterò.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: jillien