Questa visione veramente mi ha turbato il cuore nel petto;

appena ti guardo un breve istante

nulla mi è più possibile dire […]

Ma tutto si può sopportare.

-Malattia d’amore, Saffo-

Camminavano.

Come le persone che si amano.

Tenendosi per mano e guardandosi negli occhi, parlandosi e tacendo.

Sorridendosi e amandosi, in tutti i modi concessi.

“Ciao Raven” fu il suo saluto quando si incontrarono camminando, e li vide passare sotto i suoi cupi occhi blu.

Lei balbettò un instabile “Ciao Bibi” come se Terra non esistesse, come se non fosse stata lì sotto il suo sguardo.

Continuò determinata il suo percorso senza voltarsi alle spalle.

Anche quando sapeva che Beast Boy le fissava la schiena pur parlando con Terra, e aspettava che anche lei si voltasse.

Per uno sguardo. Per un sorriso.

Svoltò l’angolo, precisa.

“Non mi importa di loro” mormorò cupa.

Da qualche parte, un televisore esplodeva.

D’altro canto, un lato positivo c’era sempre. Anche se a volte era difficile vederlo.

Dal suo punto di vista, non era necessario che fingesse interesse o indifferenza.

Non si sentiva obbligata a dei falsi sorrisi pieni di ipocrisia, che avrebbero rivelato ancor più semplicemente tutta l’alacrità di quel confuso sentimento che provava.

Contrariamente all’intenzione di nasconderlo.

Come quei veli trasparenti, pensò Raven, che coprono tutto e non nascondono niente.

Beast Boy non cercava né assenso, né un sorriso.

Almeno non da lei.

Consapevole di ciò, si calò il cappuccio sul viso, per nascondere i suoi vergognosi occhi che lacrimavano, pur non piangendo per davvero.

_tragicamente depresso (ovvero, lo spazio inutile di Ros)

Sono da sopprimere, ma più che depressa mi sento sconvolta.

La dovevo scrivere.

I pochi versi iniziali sono di Saffo, “Malattia d’amore”. Credo che non c’entri niente con la vicenda, stavo solo studiando la lirica. Ecco.

Alla prossima.