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Autore: Never_in_love    20/11/2012    1 recensioni
Questa storia parla di Desiré,una ragazza diciassettenne dagli occhi color ghiaccio e i capelli lunghi e castani che,dopo essere rimasta incinta di uno stronzo,viene cacciata di casa dai genitori. Il suo fidanzato di conseguenza non si assumerà le sue responsabilità da padre e lei troverà lavoro come baby sitter in una famiglia ricca,dove conoscerà Axel,un ragazzo bello esteriormente ma orribile dentro,ma che,grazie alla nostra protagonista,cambierà radicalmente!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Desiré ha diciassette anni quando viene cacciata di casa dalla madre e dal padre che non approvano molti suoi comportamenti. Una sera,tornando a casa,non si sente gran che bene:è pallida,mangia pochissimo e un forte senso di nausea la tormenta. Passando i giorni si accorge che le mestruazioni erano in ritardo e decide di fare il test di gravidanza. Dopo pochi minuti di attesa che sembravano ore, Desiré prende in mano il test,lo gira e vede la scritta “incinta”. La reazione può sembrare ovvia: subito si mette la mano davanti alla bocca,prima due lacrime gli scendono lentamente dagli occhi color ghiaccio,poi queste lacrime diventano tre,quattro fino a far diventare i suoi bellissimi occhi rossi come il fuoco. Butta a terra il test,si siede sul divano e dopo essersi messa angosciosamente le mani trai capelli come se se li volesse strappare,afferra il telefono,chiama Richard, dicendogli che ha urgente bisogno di parlare con lui. I due si incontrano a casa di lui. Desiré è disperata,non sa come dargli la notizia,ma in fondo sa che le starà vicina.
“E’ un po’ di tempo che non mi sento molto bene,ho nausea e vomito…” comincia Desiré. Richard non commenta ma annuisce,sorridendogli e accarezzandole la guancia rossa e calda. La bella fanciulla capisce che il suo ragazzo non ha afferrato il messaggio che gli ha mandato,cosi decide di essere più esplicita e dice “Sai ieri sono stata in farmacia e ho comprato il test di gravidanza per essere sicura e oggi l’ho fatto!” Tutto d’un tratto l’espressione di Richard cambiò. Subito guardò la fidanzata con aria preoccupata e Desirè abbassò lo sguardo. Richard disse “e….”. Desiré prese tutto il coraggio che aveva in corpo,si alzò,andò alla finestra e mentre osservava la pioggia battere e scendere pian piano lungo le vetrate disse “è positivo”. Richard si accorse che la sua bella fidanzata non stava scherzando,si passò la mano destra tra i capelli corti e biondi,imbrattati di gel. Fece un respiro lungo e profondo,quando Desiré gli si sedette vicino,dandogli un abbraccio come per dire “non ti preoccupare andrà tutto bene…”. Ma Richard non fece lo stesso,tenne le mani sopra le ginocchia e,nell’istante in cui Desiré stava per baciarlo,lui scostò la testa per poi riportarla nella sua posizione iniziale. Desiré gli solleva dolcemente il mento con una mano,lo guarda e gli sorride. Lui fa cenno di no con la testa. Desiré capisce le sue intenzioni... si alza dal divano arrabbiata,prende la borsa da terra,si infila la felpa blu,apre la porta di legno e,dopo averlo guardato un ultima volta nella speranza che tornasse da lei,uscì sbattendo forte la porta. Torna a casa piangendo e,appena entrata,vede i genitori sul divano: la mamma con lo sguardo perso nel vuoto e la schiena appoggiata al divano e il padre con lo sguardo basso,i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il test in mano,intento a fissare con disprezzo quell’orribile scritta. Subito Desiré si ferma senza nemmeno chiudere la porta;il padre  la guarda per qualche secondo,poi riguarda il test e puntando il dito verso la porta le dice “fuori da questa casa!”. La ragazza non prende in considerazione le parole del padre e fa per salire le scale e andare in camera sua,ma non fa in tempo a salire il primo scalino che il padre l’afferra per un braccio e le ripete “fuori da questa casa!” Desiré guarda la mamma sperando che dica qualcosa in suo favore,ma la madre non osava nemmeno guardarla in faccia. A quel punto il padre va in cucina,le porta la valigia: un trolley rosso bordeaux vecchio di chissà quanti anni. Prende la valigia per il manico con violenza e,sapendo di avere ancora qualche soldo,chiama un taxi e si reca all’albergo meno costoso e più vicino della città. Arrivata all’hotel Florence,prende una stanza,rendendosi conto che però i soldi le basteranno solo una o due notti. La camera d’albergo è una stanza classica:un letto matrimoniale accompagnato ai lati da due comodini con due cassetti di legno e una abajour rossa e nera. L’armadio era di modesta grandezza:era formato da due ante di legno,dentro alle quali si trovavano qualche gruccia dove appendere i vestiti,e tre cassetti per la biancheria intima. Il bagno era anch’esso modesto,con una piccola finestrella che dava sul giardino,abbellito da tanti fiori colorati,un lavandino di marmo e una doccia chiusa da una tenda di plastica celeste. Dopo aver dato un occhiata a tutta la stanza,non perse tempo nemmeno a disfare le valige che un grande sonno la persuase,si distese sul letto e,ancora vestita,si addormentò sentendosi più sola che mai. La mattina seguente si svegliò indolenzita e stanca. Andò al bagno,si fece una doccia,indossò i suoi panni migliori e si recò in centro in cerca di un lavoro per mantenere lei,ma soprattutto il bambino che stava aspettando. Dopo ore di ricerche senza risultato, cominciò ad avvertire un senso di fame. Si fermò in un bar e comprò un panino e una coca light. La sera tornò in albergo,rendendosi conto che quella sarebbe stata l’ultima notte al caldo se non avesse trovato un lavoro in tempo. Si distese sul letto e,dopo aver fissato per qualche minuto il soffitto,giro la testa e vide che sopra il suo comodino c’era un giornale. Allungò il braccio per prenderlo e,dopo aver sfogliato le prime tre pagine,arrivò alla pagina degli annunci per lavoro e ne trovò uno interessante “cercasi giovane ragazza con esperienza che si occupi di una bambina di sette anni”. Trovò quell’annuncio interessante e,anche se non aveva esperienza con i bambini, amava stare con loro. La mattina dopo si vestì al meglio e si presentò in via Napoleone 4,dove si trovava la casa di chi aveva pubblicato l’annuncio. La casa era una mega villa completamente bianca che dava su un enorme giardino verde e curato,abbellito da tanti fiori e roseti,statue bianche che rappresentavano angioletti o donne bellissime e,in lontananza,si notava una piscina circondata da ombrelloni,sdraio e tavolini di paglia bel lavorati. Desiré suonò il campanello e le rispose una donna che,dalla voce, sembrava vicina ai qinquant’anni. “salve,sono qui per l’annuncio sul giornale…quello della baby sitter!” disse timida Desiré. La donna non le rispose neanche e la ragazza con fece in tempo a replicare  che il cancello si aprì e lei,guardandosi intorno,entrò fino ad arrivare alla porta di casa. Bussò con timidezza e venne ad aprirgli la stessa donna che,presumibilmente,le aveva parlato al citofono. Era una donna bassa,con la ricrescita nera,il viso smunto e spento,le borse sotto gli occhi e dei vestiti sporchi e usati. La fece entrare e accomodare in salotto. Desiré aspettò con molta pazienza,osservando l’arredamento classico della casa. Ad un centro punto sentì qualcuno che scendeva le scale e poco dopo si trovò davanti una bellissima donna con la frangetta bionda e i capelli raccolti in una crocchia,fermata da un bellissimo fermaglio decorato con fiori rosa e bianchi. Indossava un paio di pantaloni rossi bordeaux,come la camicia abbottonata,che però lasciava intravedere una maglietta attillata bianca. Un completo bellissimo che sarà costato chissà quanti soldi ma che comunque evidenziava le sue forme. La  donna la vide e Desiré si alzò per presentarsi. La donna disse in modo assolutamente informale “ciao,scusa se ti ho fatto aspettare ma avevo alcune cose da sistemare…comunque tanto piacere, Teresa!” allungandole la mano. Desiré rispose “molto piacere anche a me,mi chiamo Desiré!”. La donna,entusiasta le disse “wow,Desiré,che bellissimo nome!” “grazie” rispose la ragazza sorridente e felice del complimento che la donna le aveva fatto. “allora,voglio che tu mi parli un po’ di te,la tua età, la tua famiglia,le tue esperienza da baby sitter..cose del genere!” le chiese Teresa cercando di metterla a suo agio. “beh, ho diciassette anni e,anche se non ho molta esperienza con i bambini,vorrei imparare!” disse Desiré cercando di essere il più convincente possibile. Teresa mettendosi a sedere davanti a lei le disse con tono dispiaciuto “ecco in realtà io pensavo ad una ragazza con un po’ più di esperienza……..” L’espressione della ragazza fu talmente dispiaciuta che Teresa non seppe resistergli e subito le disse “ma possiamo sempre fare un eccezione…in fondo una seconda possibilità si da a tutti!” gli occhi di Desiré si illuminarono di colpo,come se un raggio di sole le avesse colpito il viso,facendole diventare gli occhi quasi grigi. Entusiasta disse “davvero? le prometto che non se ne pentirà,sarò la migliore baby-sitter del mondo e non la deluderò,lo giuro!” Si alzò dal divano felice e contenta,abbracciò la donna che era quasi sconvolta dalla sua reazione e si diresse verso l’uscita,mentre Teresa le disse di presentarsi domani pomeriggio verso le quattro. Desiré accettò entusiasta con un grande “va bene!” e fu accompagnata all’uscita dalla cameriera. Uscita dal grande cancello, si rese conto di non avere soldi per chiamare un taxi e dovette arrivare fino all’albergo a piedi. Rientrata in camera era stanchissima e sentì un forte dolore alla pancia che però,stando tra le coperte e a riposo,svanì del tutto.
  
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