«Scommetto che Lexie se lo porta a letto dopo un’uscita.»
«Secondo me gli da almeno una settimana.»
«Concordo.»
«Idem.»
«Mi state dicendo che sono l’unica che le dà una sera?»
«Sì.» risposta in coro da parte di Jane, Nikki ed Ann.
«E va bene, scommetto comunque contro di voi. Se vinco io mi pagate da bere per una settimana.»
«Se vinciamo noi» ribatte Jane «tu dovrai mordere il primo ragazzo carino che incontri per strada.»
«Hai le pigne in testa o cosa?»
Mi tende la mano «Scommetti?»
«Scommettiamo.»


Questo è il perché ora sto qui, appostata in questo bar, a caccia di un bel giovanotto. Ovviamente insieme a Jane. Ignoro le sue battutine sarcastiche e mi concentro sulla ricerca.
«Cara, mi stai ascoltando?»
«No Jane, che c’è?»
«Ti ho detto che dietro di te, secondo me, c’è il ragazzo giusto. Maglietta grigia e jeans scuri»
Cerco di voltarmi il più discretamente possibile per individuarlo. E lo vedo.
Alto, moro, un po’ ricciolino, non vedo il colore degli occhi, ma sembrano chiari. Mi scoccia dirlo, ma Jane ha ragione. Bello è bello, peccato che mi giocherò ogni possibilità di abbordaggio, presentandomi come dovrò fare.
«Vai Cara, forza.»
«Vi odio.»

«Ehm. Ciao, scusa, ho perso una scommessa con le mie amiche, e lo so che è assurdo, ma devo mordere un bel ragazzo sconosciuto come penitenza. Giuro non è un tentativo di rimorchiaggio strano, non che non vorrei, ma ecco insomma, posso morderti il collo?»
«…»
«Okay, niente, fai finta di niente, non mi hai mai visto, ciao.»
«No ferma aspetta un attimo. Se ti fai offrire un caffè e mi racconti la storia magari ti offrirò il mio collo da mordere.»
Sorride. Ha un sorriso bellissimo, mi siedo di fronte a lui mentre lo ammiro. Gli occhi sono castani chiaro, un po' verdi. Da vicino è veramente bello.

«Su, raccontami un po' di questa scommessa. E rilassati un po', sei un fascio di nervi.» strano a dirsi, ma la sua voce mi trasmette calma, ha un qualcosa di suadente.
«Beh, la cosa è semplice. Una nostra amica ha conosciuto un ragazzo ed abbiamo scommesso su quanto tempo ci avrebbe messo per andarci a letto. Io ho scommesso su quella sera stessa, le altre che ci avrebbe messo una settimana. Mi sembra scontato che non sono io quella che ha vinto, visto che son qui a chiederti di poterti mordere il collo.»
«Storia avvincente, non pensavo che voi ragazze scommetteste su queste cose. E se avessi vinto tu che avrebbero dovuto fare?»
«Mi avrebbero pagato da bere per una settimana.»
«Beh sì, mi sembra logico.» mi fissa negli occhi «Come ti chiami?»
«Cara, tu?»
«Benjamin, chiamami Ben.»
«Okay, Ben, c'è una delle ragazze che controlla se ti fai mordere o no, chiudiamola qui per favore.»
«Accomodati.», ruota il collo e mi invita con un gesto della mano.
Mi sposto vicino a lui. Ha un buon profumo, pelle liscia, invitante direi. Lo mordo, e, per abitudine, gli bacio la parte morsicata. Mi stacco velocemente e lo trovo che mi guarda.
«Stasera hai da fare?», mi chiede.
«No.»
«Benissimo.»
Senza accorgermene ci stiamo baciando.




-



«Cara sei pronta? Ti stanno aspettando tutti!»
Mi guardo allo specchio, liscio la gonna del vestito bianco, sistemo il velo in testa e prendo il bouquet di rose. Sorrido a Jane e prendo a braccetto mio padre.
Si aprono le porte e lo vedo, impeccabile con il completo nero e la cravatta grigia. Mi tremano le gambe e mi aggrappo al braccio di mio padre. Percorriamo la navata lentamente, ma io vorrei correre da lui e buttargli le braccia al collo.
Mi fermo di fronte a lui, mi alza il velo, mi bacia sulla fronte e mi sussurra all'orecchio:
«Ciao bella ragazza, posso morderti il collo?»