La sera chiudo gli occhi e mi lascio cullare, dai miei pensieri fragili che la vita accompagnano. La mia parte preferita è quando la mia mente rievoca il tuo sguardo, uno sguardo che non scordo, quegli istanti che rimangono, quando ancora c'eri, quando ancora mi abbracciavi, quando ancora qualcun altro non aveva interrotto il nostro amore. Il tuo ricordo sale nella gola fino a soffocarmi: perchè adesso non ci sei più? Perchè te ne sei andato?. Ricordo ancora quel 25 febbraio: nausea, stress, panico e paura, avevo paura non tanto degli altri ma di te, della tua reazione. Ma il dubbio mi tormentava, allora decisi di farlo << male che vada mi uccido >> mi dissi. Positivo. Non mi uccisi, mi uccidesti tu, con quello schiaffo e con quell'ultimo bacio che aveva un gusto amaro, forse perchè piangevo o forse perchè sapevo già che sarebbe stato l'ultimo! Adesso ero sola, pur essendo in compagnia, una compagnia indesiderata. Passarono i giorni tra un sigaretta e l'altra, tra un whisky e una vodka, tra incidenti e schiaffi, ma il tuo ricordo non voleva morire, il tuo ricordo sarebbe stato con me per sempre. Mi mancava fare l'amore con te, mi mancavano le nostre lunghe scopate violente ma dolci, mi mancavano i tuoi baci, le tue attenzioni, il tuo profumo, mi mancava tutto di te eppure qualcosa era presente e lo sarebbe stata per sempre. Finalmente il 19 novembre mi liberai del tuo ricordo, adesso amo il tuo ricordo da un anno, si chiama Giulia e ha il tuo stesso squardo e la tua stessa bocca. Lei è una delle cose per cui ti amo ancora, grazie amore mio. Spero che un giorno anche tu ci amerai.