Fandom: Pokèmon Nero/Bianco
Rating: Per tutti
Personaggi/Pairing: Isshushipping (NxTouya)
Tipologia: Flashfic
Genere: Sentimentale, Fluff, Slice of Life, Shonen-ai
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di Satoshi Tajiri e Nintendo, che ne detengono tutti i diritti.
Note: Ispirata da queste due immagini →http://24.media.tumblr.com/tumblr_mdgwg0UE0t1qcj1lso1_500.png

http://24.media.tumblr.com/tumblr_mdgwvdUYaO1qcj1lso1_400.png

§§§

DADDIES, MAYBE?

"Touya, vieni qui! Fai presto!"

La voce entusiasta di N e ugualmente febbrile convinse il giovane Campione che il motivo per cui il suo ragazzo lo stava chiamando con tanta insistenza doveva essere senza dubbio estremamente importante.

Asciugandosi rapidamente le mani nello strofinaccio pulito appeso a pochi passi da lui, Touya uscì dalla cucina per raggiungere il giardino di casa.

Due giorni in visita alla famiglia di Touya, si erano detti, soprattutto per evitare che N stesso si sentisse troppo a disagio con altre persone, e poi sarebbero tornati alla Lega.

Erano lì, ospitati e viziati dalla madre del più giovane da circa due settimane e N non sembrava avere intenzione di tornare.

Non che Touya non fosse felice: poter passare qualche tempo in pace col mondo, con la famiglia e con la persona che amava non era una cosa da nulla, anzi, era contento che la madre avesse accettato con tale facilità il taciturno ragazzo dai capelli verdi che aveva rubato il cuore al figlio.

Sorridendo tra sé e sé, si affrettò al fianco di un N che osservava con attenzione spasmodica e quasi maniacale qualcosa poggiato sul tavolo sotto il gazebo.

C'era caldo, l'aria era profumata e soffiava un vento gentile.

Il suo cuore ebbe un tuffo nel vedere che l'uovo, da loro ritrovato nei pressi della grotta Denkishi, stava cominciando a schiudersi.

Consapevole dell'emozione che aveva catturato irrimediabilmente N, Touya gli strinse la mano, poggiandogli un bacio delicato sulla tempia nel tentativo di calmarne il respiro accelerato e i battiti convulsi del cuore: “Respira.” gli sussurrò all'orecchio.

Quando infine, con un suono sordo e con un ultimo movimento circolare, l'uovo si ruppe del tutto, un piccolo Bachuru mosse qualche timido passo alla luce del Sole, aveva ancora gli occhietti chiusi e sembrava così debole e indifeso...

Protettivo, N lo prese tra le braccia, si levò il gilè e ci avvolse il neonato, cullandolo tra le braccia mentre Touya, con espressione intenerita, gli accarezzava il volto a metà tra lo sperduto e il combattivo: “Portiamolo in casa, tou-chan.” lo prese dolcemente in giro, cingendogli la vita con un braccio e stringendoselo contro, “Vediamo come possiamo sistemargli una culla degna di questo nome.”