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Autore: Erisachan    21/11/2012    2 recensioni
"Non ti ho chiamato io!"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Disclaimer: I fatti narrati non sono realmente accaduti nonostante, ammettiamolo, probabilmente è andata proprio così ù.u non ci faccio soldi (magari).

Questa storia è da collocarsi a due giorni dopo dall'ultimo post lasciato da Frank sul sito ufficiale della band, avete presente quello dove ha specificato che è stato Gerard a chiamare lui, che a Gerard, Frank mancava, lui, fare musica insieme e blablabla? Sì? Bene, anche Gerard se lo ricorda.

The Dilemma

 

Let me tell you a story 'bout a boy and a girl,

A very different version than you've ever heard.

Ok, so, I'm lying but all I'm trying to say,

This isn't about the one that got away.

 

 

 

"Non ti ho chiamato io!"

Frank scostò il telefono dall'orecchio, fissò perplesso il display sul quale lampeggiava il nome di Gerard e chiuse la conversazione premendo con il dito sul pulsante rosso.

Non fece in tempo ad infilare di nuovo il telefono nella tasca dei jeans che quello squillò di nuovo.

"Perché mi hai sbattuto il telefono in faccia?!"

"Hai detto tu di non avermi chiamato…" 

"E questo che diavolo c'entra?!" 

Frank sospirò. Aveva sempre avuto delle difficoltà nel seguire la logica di pensiero del suo cantante ma sapeva perfettamente che chiudere la conversazione non sarebbe stato facile, quindi, cercò di armarsi di pazienza e cercare di capire il senso di quello che stava succedendo.

"C'entra che se uno ti telefona esordendo con "Non ti ho chiamato io!" la reazione normale è buttare giù!" Frank aggrottò le sopracciglia, ripercorrendo mentalmente gli ultimi due minuti della sua vita ed annuendo a se stesso arrivando alla conferma che sì, chiunque sano di mente avrebbe reagito così.

"Questo non è affatto vero, sei tu che non ascolti mai bene quello che la gente ti dice!"

"Gerard…hai o non hai cominciato questa telefonata dicendo che non mi avevi chiamato tu?"

"Infatti non ti ho chiamato io!"

"E allora mi vuoi spiegare perché, se non mi hai chiamato, siamo al telefono in questo momento?!"

"Perché ti ho chiamato mi pare ovvio! …Frank, ma stai bene?"

No, non stava bene, questo era ovvio, chiaro segno del suo non stare bene si trovava nel fatto che il suo cellulare era ancora accanto al suo orecchio e non aveva ancora rinunciato a capire che diavolo volesse Gerard da lui e perché lo stesse tormentando di domenica mattina.

"Se sto bene io? Io? Io sto benissimo! Sei tu quello con le idee confuse!!"

"Confuso? Chi? Io? Riguardo a cosa?"

"In generale: riguardo alla vita, in questo caso specifico direi riguardo alla motivazione che ti ha spinto a telefonarmi…" Frank ce la stava mettendo davvero tutta per non riagganciare di nuovo e lanciare il telefono fuori dalla finestra di camera sua, trattamento, peraltro, che avrebbe riservato a chiunque altro avesse provato a telefonargli alle 8 di domenica mattina. 

Non era nemmeno sicuro che le 8 di domenica mattina esistessero per davvero.

"Per dirti che non ti ho chiamato io" 

"Questa conversazione sta cominciando a sembrarmi una cosa a senso unico, sai?" 

"Tu sei uno stronzo"

Frank allargò gli occhi per un momento, sorpreso.

"Ah, bene. Quindi, fammi capire bene, solo per essere sicuri, eh. Tu mi svegli alle 8 del fottutissimo mattino di una fottutissima domenica. Tu cominci questa conversazione asserendo di non avermi telefonato. Tu ti offendi perché dopo tale asserzione io chiudo, ovviamente - ci tiene a ribadire - la chiamata. Tu mi richiami ignorando il fatto che altrettanto ovviamente, sì, mi stai disturbando. Tu ti incazzi quando ti rendi conto che no, non sono in grado di seguire i tuoi contorti ragionamenti asserendo che sono io quello confuso e poi Io sarei lo stronzo. Mi è tutto chiaro finora o mi sono perso qualcosa?" Conclude Frank, senza neanche preoccuparsi di celare l'ironia che trapela dal suo tono di voce.

"Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda! Era ora! Buongiorno!"

"Mi stai prendendo per il culo, Gerard? - Chiede, a questo punto rassegnato al fatto che sia tutto probabilmente un qualche tipo di scherzo - No, perché nel caso, lasciatelo dire, non è affatto divertente. Degli scherzi, è meglio che lasci che sia Brian ad occuparsene."

"No che non ti sto prendendo per il culo! Io sono serissimo!" Esclama il cantante rimarcando particolarmente sull'ultima parola. "Qui la colpa è tutta tua che vai a dire in giro che io ti chiamo quando sappiamo entrambi che non è mai successo! Pentiti e rimedia ai tuoi peccati! Stronzo!"

"Eh?" Frank, che a quel punto aveva rinunciato all'idea di tornarsene a dormire stava tenendo il telefono in bilico tra la spalla e l'orecchio mentre cercava di maneggiare il pane che si era appena tostato senza ustionarsi le mani e possibilmente senza fare troppo casino. Non gli sembrava giusto che per colpa di quell'isterica del suo cantante dovessero svegliarsi anche sua moglie e le sue figlie. "Di che cazzo stai parlando Gerard?" Bofonchiò mentre con successo riusciva ad infilarsi una fetta di pane in bocca.

"Sto parlando del fatto che tu, stronzo, hai proclamato al mondo che io, no, io - sottolineò - ti avrei telefonato pregandoti in lacrime di tornare nella nostra band! Che io avrei detto che la musica non era più la stessa da quando non suonavamo più insieme! Che avrei fatto di tutto pur di tornare ad essere quelli di un tempo! Stronzo! Io questo non l'ho mai detto!!!"

"A parte che sì, l'hai detto." Confermò Frank mentre versava nella sua tazza la camomilla che si era preparato nel frattempo. "Quello che mi sto chiedendo però è quando io avrei annunciato tutto ciò al mondo…" 

"Venerdì!!!! E non far finta di non ricordare! Stronzo! - di nuovo - E smettila di infangare la mia virilità asserendo cose che non sono mai successe! Io non ti ho mai chiamato!"

Frank che in quel momento si stava gustando una meritata - e necessaria, vista la situazione - camomilla, non poté fermarsi dal sputare tutto fuori dalla sua bocca scoppiando in una fragorosa risata. "Oh per favore! Sei un uomo di 35 anni che gioca ancora con le bambole! Non hai bisogno di me per minare alla tua virilià, fidati!" 

"Io non gioco affatto con le bambole!!"

"Sì, che ci giochi!"

"No!"

"Sì!"

"No!"

"Sì!"

"Bugiardo!"

"Ti ho visto farlo un milione di volte!"

"Quelle sono Action Figures!"

"Dettagli, sempre bambole restano."

"…."

"Gerard?"

"Rifarai il post?"

"Non ci penso nemmeno."

"Sei uno stronzo Frank."

"Su questo non ci sono mai stati dubbi."

"…."

"Gerard?"

"Mh."

"Ci vediamo alle 9 da Starbucks?"

"9 e 20, Lynz si è appena svegliata."

"A dopo, Gerard."

"A dopo, stronzo."



Note di una che apparentemente non ha niente di meglio da fare: Eccomi quì che ritorno ricoperta di gloria e foglie d'alloro! E con una storia dai contenuti così profondi, ma così profondi che quasi quasi neanche si vedono! Almeno tanto profondo quanto il senso di queste note, ecco. Anyway, a bando i fallimentari tentativi di essere divertente, passo a ringraziare as usual, tutti quelli che leggeranno e in particolar modo chi troverà il tempo per lasciare un commento. Un ringraziamento speciale va come sempre a nainai che non manca mai nel darmi corda quando mi viene in mente di scrivere certe perle! 
 

   
 
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