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Autore: Gaber_Ricci    21/11/2012    1 recensioni
Due dottori si trovano a parlare di un individuo, pazzo e molto sfortunato. Finché uno dei dei due...
Genere: Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Racconto scritto originariamente per un concorso letterario che, neanche a dirlo, non ho vinto; il titolo doveva essere un acrostico di "Lucca", ed ecco spiegato perché è così buffo.

“E insomma” chiese il Dottore Uno “che dici del paziente della sette?”
“Chi” rispose il Dottore Due“il drogato delirante?”
“Tossicodipendente delirante, prego”. Risero. “Sì, lui”.
“Brutto caso, ma non è il primo che vedo ridotto così, per colpa della sostanza K”.
“In verità, io un delirio così esagerato non l'avevo mai visto. Questo qua crede di poter far sparire la Terra solo col pensiero! Tu l'avevi mai visto, uno così?”
“In verità, no. Tuttavia, devi aggiungere agli effetti della droga anche...”
“Layla”
“Esatto. L'unica che chiamò amore, come dice lui”.
“L'elaborazione del lutto non va d'accordo con una dipendenza da sostanza K”.
“Già: la morte di una persona cara, e poi quelle dosi così alte di droga. Ci sta che uno possa pensare di essere tanto onnipotente da far fare bum al pianeta”.
“Mmm... E come vuoi curarlo?”
“Curarlo? Quello c'è rimasto sotto, s'è giocato il cervello. Gli mettiamo una camicia di forza...”
“Perché? A me sembra tranquillo”.
“Potrebbe non esserlo più, quando lo chiuderemo in una stanza imbottita e getteremo via la chiave”.
“Sic transit gloria mundi”. Il Dottore Uno si alzò: “Ora scusami, ma devo proprio andare”, disse, e strinse la mano del Dottore Due; si sorprese, nel trovarla gelata come il vuoto siderale.
Ehi, si disse, perché ti è venuto in mente proprio questo paragone? Poi si guardò intorno, e capì.
Ci stava immerso, nel vuoto siderale, senz'altra protezione che un ridicolo camice medico; il che, ovviamente, gli dava solo pochi attimi.
Volse lo sguardo in basso: fece appena in tempo a rendersi conto che lì, tra Marte e Venere, la Terra non c'era più; poi, sparì con un pop, di cui l'Universo non si accorse neppure, perché esso venne coperto dal grido di un tossico.
“Ce l'ho fatta!”.

NdA (di nuovo): Sorvolate, vi prego, sul fatto che "nello spazio profondo nessuno può sentirti gridare". Licenza scientifica per aumentare l'effetto drammatico (che probabilmente non ho creato, ma lasciamo stare).
  
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