The Vampire Diaries, 'Ti amavo, ti amo e sarà per sempre.' di c l a u d i a su EFP Fanfiction

Ti amavo, ti amo e sarà per sempre.
C’è così tanto dolore che un uomo può sopportare?

Tutto quello per cui avevo lottato era andato perso. La mia lotta interiore adesso era solo un puntino bianco in uno sfondo nero – unica sì, ma anche inutile.
La mia era stata una lotta contro me stessa. Fino a poco tempo fa, credevo che i miei veri amici potessero essere i vampiri, i licantropi, le streghe, gli ibridi, i fantasmi; ma mi sbagliavo.
In realtà il mio nemico più grande ero io stessa.

Elena contro Elena.
Elena contro i suoi sentimenti.

Era stata una guerra dolorosa, forse violenta, e credevo di averla vinta, finalmente.
Si, ero riuscita ad ammettere quello che provavo, ma era stato inutile.
Credevo che avrei potuto esplorare i miei sentimenti dopo tutto questo tempo, di potergli stare accanto, e poof: non era servito a nulla.
Quella frase, quella confessione, che adesso odiavo era stata peggio di una pugnalata al petto. E un vampiro sa bene cosa significa.
Volevo convincermi di aver capito male in quel momento, ma era tutto così troppo chiaro.

Tu non hai mai provato tutto questo per me, Elena. E’ colpa del mio sangue.

Non riuscivo ancora a crederci. E sapevo che non era così.
L’Elena umana era innamorata di lui, e anche l’Elena vampira lo era.
Se solo glielo avessi detto prima. Ma non l’ho fatto. Non ne ho avuto il coraggio, l’Elena umana aveva troppa paura di essere giudicata.
Ora invece non me ne fregava più niente, ero diversa e mi andava bene.
Ma non ero solo diversa, ero me stessa.
E questa vera me la avevo fatta uscire troppo tardi. Era successo dopo quelle possibili conseguenze.

Il telefono vibrò e fui costretta ad alzarmi dal lettino dove dormivo da bambina.
La casa sul lago non era cambiata, era sempre la stessa. Il tempo sembrava essersi fermato ma la neve che lenta scendeva mi convinceva del contrario.
Avrei preferito tornarci quando le cose andavano bene, ma il motivo per cui mi trovavo lì era per aiutare Jeremy a vincere i suoi demoni interiori.
Ed ero qui con Damon. Solo un muro separava la mia stanzetta dal salone dove si trovava, e intanto lo sentivo sorseggiare qualcosa mentre si abbandonava sul divano.
Lessi il nome sul display, era Stefan. Non so perché lo feci, ma abbassai il volume della chiamata facendo in modo che Damon non sentisse. Non volevo privacy, volevo solo che non dovesse ascoltare qualcos’altro di terribile come la questione dell’asservimento.
Questa storia ci aveva distrutti, e non c’era uno dei due che soffrisse di più.
“Ehi.” Mi salutò con voce ferma e silenziosa.
Ricambiai il saluto e aspettai che parlasse.
“Ci sono delle buone notizie.”

-

Mi recai nel salone e la vista che mi apparve mi fece sorridere sonoramente. Damon stava accendendo il fuoco del camino e sistemava le cose che c’erano in giro.
Quando si accorse della mia presenza si girò di scatto.
Mi fissò in modo strano, senza che riuscissi a comprendere cosa stesse pensando e si girò nuovamente verso la sua attività.
“Non puoi evitarmi ancora, Damon..” mi accorsi solo dopo averlo fatto, di aver pronunciato il suo nome con una certa enfasi.
“Non ti sto evitando.. Solo non ho avuto niente di speciale da dirti.” Fece uno smorfia e alzò le spalle come se quella stupida che non aveva capito ero proprio io.
Sapevo che si stava nascondendo ed era per questo che evitava di guardarmi.
“Ma sentiti..” lo presi un po’ in giro ma scherzosamente.
Mi avvicinai a lui verso il camino.
La luce del fuoco lo illuminava e lo rendeva se possibile ancora più bello.
Mi sistemai davanti ai suoi occhi e con una mano gli accarezzai la guancia, costringendolo a guardarmi.
Si allontanò e sbuffò come seccato.
“Che cosa vuoi, Elena?” Boccheggiai non sapendo cosa dire e la sua reazione mi stava facendo piangere.
Perché non mi voleva vicino?
“Voglio solo che tu mi ascolti..” dissi.
“Ti prego non dire nient’altro.. so che non è vero quello che provi, e non posso sopportare tutto questo.” Mi sembrò di vedere i suoi occhi inumidirsi.
“Lo so, lo so..” gli presi il viso tra le mani e con i pollici gli sfiorai le labbra.
“Ma questa cosa devi saperla. Meriti di saperla.” Finalmente glielo avrei detto e finalmente lo avrei reso felice.
“La storia dell’asservimento è falsa.” Sorrisi.
“Smettila, ti prego..”
“No, smettila tu. Charlotte era innamorata di Klaus e lei si era nutrita del suo sangue. Klaus era affezionato a lei ma non la amava, e credendo di non farla soffrire le ha detto che era innamorata di lui solo per un legame di asservimento, e tutto questo non è vero. Charlotte aveva sempre amato Klaus, così come io..”
Mi fermai vedendo una lacrima che lentamente percorreva la sua guancia fino a morire tra le sue labbra.
“Così come io sono ero innamorata di te da umana.” Alzò lo sguardo verso di me e mi scrutò confuso.
“Solo dopo essere diventata una vampira l’ho capito. – Io ti amo, Damon. Ti prego credimi.”
Non rispose. Semplicemente sentì il sapore delle sue labbra sulle mie e le sue mani che mi tenevano per la nuca.
“E’ tutto un sogno, vero?”
“No, non lo è..”
Lo strinsi ancora di più a me e continuai a baciarlo lentamente. Volevo sentire ogni sensazione e non volevo che la velocità vampiresca le nascondesse.
Ci lasciammo cadere a terra sul morbido tappeto bianco.
Lui sopra di me, il suo sguardo sul mio e quel silenzio incredibile testimone del nostro legame.
I respiri si fecero poi più affannati e la dolcezza si trasformò in parte in passione.
Una passione nuova, diversa da quella del bacio del motel.
E finalmente la avevamo lasciata uscire.
Damon si allontanò un secondo sfiorandomi le labbra con l’indice.
“Aspetta..” si guardò intorno.
“Jeremy è uscito, Damon.” Risi di gusto per la sua reazione e preoccupazione un po’ stupida.
La mia risata venne però catturata dalle sue labbra e insieme continuammo quella danza incredibile.
Le sue mani si insinuarono nella mia leggera canottiera bianca e mi accarezzò il ventre senza interrompere il contatto tra le nostre labbra.
Sapevo cosa stava per succedere e non volevo assolutamente essere interrotta.
Gli sbottonai la camicia e nonostante lo avessi visto più volte a petto nudo, rimasi imbambolata dalla sua bellezza senza fiato. Baciai ogni singola parte scoperta del suo corpo e lo sentì sussurrare il mio nome.
Fu il suo turno e sospirai mentre baciava il mio petto e si dedicava al resto del mio corpo con tante carezze.
Ci liberammo degli ultimi indumenti e finalmente entrò dentro di me.
Era tutto perfetto ma avevo bisogno che me lo dicesse.
“Damon..” sussurrai in preda all’eccitazione.
“Elena..”
“Dillo ti prego.”
Mi baciò dolcemente facendomi venire i brividi.
“Ti amo, Elena.”

Non ricordo quante volte facemmo l’amore quella notte. Un vampiro non si stancava mai, e io non mi sarei mai stancata di lui.

Ciao a tutti ragazzi. Ho recentemente eliminato il mio account poichè dopo aver ripristinato il computer avevo perso tutto.
Tralasciando la tristezza e la depressione del momento, ho deciso di creare un nuovo account. (prima ero ClaDelenaddicted e avevo scritto alcune storie).
E' probabile che riscriverò alcune storie, magari migliorandole ma per il momento preferisco fare qualcosa di nuovo.
Quindi..
Ho scritto questa OS prendendo spunto da alcuni spoiler che girano per ora su facebook, tumblr, twitter e compagnia bella, ovvero: Elena è innamorata di Damon solo perché c'è un asservimento.
Premettendo che non so come la prenderei se tutto questo fosse vero (potrei commettere un omicidio se necessario), credo che potrebbe essere bello vedere come reagirà Elena a questa situazione e tutto quello che desidero l'ho trascritto in questa one shot. Spero che vi piaccia ^_^ a presto ;)