Puck era in
quella casa solo da
qualche giorno, ma aveva sentito litigare Kurt e Blaine più
di tre volte. Non
era molto sicuro di ciò che gli diceva Rachel, ma la ragazza
continuava a
insistere e lui non sapeva più cosa fare se non
accontentarla.
Sembrava
un’impresa impossibile far
innamorare quei due, ma lui aveva fatto ben di peggio alle superiori.
Possibile
che ora non poteva far innamorare due zucconi.
Si
alzò dal letto e sentì i due
ragazzi discutere, ma stavolta non era un litigio. Sembrava stessero
discutendo
su qualcosa da fare. Si nascose dietro la porta del salotto e
ascoltò i due
ragazzi parlare.
- Non vedo l’ora. Ho sempre amato il
Natale. – disse Blaine
entusiasta.
- Allora siamo in due. Ma quest’anno vorrei
cambiare. – rispose Kurt.
Puck sorrise. Con tutta quella storia si stava dimenticando che il
Natale si
stava avvicinando. Beh, mancava ancora un po’, ma sarebbe
comunque arrivato.
- Che vuoi dire?
- Beh, questa è anche casa tua ora. Voglio
comprare nuovi addobbi che
piacciano anche a te. – rispose il più
grande. Puck alzò un sopracciglio,
curioso. Fino a qualche giorno prima Kurt discuteva proprio su quello e
ora
diceva chiaramente che quella era anche casa di Blaine? Qualcosa non
gli
quadrava.
Si sporse per
vedere nel salotto e
ciò che vide lo sconvolse non poco. I due erano sdraiati sul
divano accoccolati
l’un l’altro sotto una coperta. Kurt aveva
appoggiato la testa sul petto di
Blaine, mentre quest’ultimo gli accarezzava i capelli.
- Grazie.
- Volevo chiederti scusa. –
mormorò Kurt, dispiaciuto.
- Per cosa? – chiese Blaine
curioso.
- Ti ho trattato davvero male negli ultimi giorni.
È solo che ho avuto un
brutto periodo a lavoro e tu eri l’unico sfortunato con cui
potevo sfogarmi. –
spiegò Kurt. Blaine sorrise e gli accarezzò la
guancia.
- Non devi scusarti. È stata anche colpa
mia. Mi devo abituare alle “regole”
dell’avere un coinquilino. Ho sempre vissuto con i miei
genitori che non c’erano
mai in casa. – Kurt sorrise e si
accoccolò ancora un po’ sul moro.
- Comunque sia, oggi andiamo al centro commerciale e
compriamo tutto
nuovo.
- Ok, ma l’importante è che tu
non mi distrugga come quando siamo uscite
con le ragazze. – disse scherzoso Blaine. Kurt gli
diede uno schiaffetto
sul braccio, ma poi rise insieme a lui.
Puck
sgranò gli occhi e fece una
corsa in camera sua e fece il numero.
- Puck che c’è? Sto lavorando.
- Dobbiamo vederci. Ora.
****
Puck era
seduto in un bar, aspettando
la ragazza che gli aveva detto che sarebbe arrivata tra dieci minuti.
Batteva
il piede vicino al tavolino nell’irrefrenabile voglia di
rivedere la sua
ragazza e raccontargli ciò che aveva visto.
Non appena la
vide, stava per saltare
dal tavolo ma decise che era più appropriato aspettarla al
tavolo. La ragazza
gli sorrise e gli scoccò un bacio sulle labbra. Puck sorrise.
- Non sai quanto mi sei mancato. –
disse Rachel, sorridendo.
- Anche tu.
- Scusami, ma devo sbrigarmi. Devo tornare a lavoro.
Puoi dirmi perché mi
hai chiamato? – chiese Rachel di fretta, anche se
voleva rimanere lì per
sempre con il suo adorato Puck.
- Quei due sono perfetti per stare insieme.
- E lo scopri solo ora?
- No. Non capisci. Fino a ieri litigavano come pazzi
furiosi. Ora, invece
erano accoccolati sul divano e parlavano di dover far compere per il
Natale. –
spiegò il ragazzo. Rachel aveva gli occhi a cuoricini
intermittenti e sorrideva
come una stupida.
- Oddio, non ci posso credere. Beato te che li hai
visti.
- Rachel, come fai a non capire? È ovvio
che quei due ci nascondano
qualcosa. È troppo strano, perfino per loro. –
Rachel s’incuriosì e
sorrise.
- Che intendi fare?
- Oggi pomeriggio vanno al centro commerciale. Credo
che non ci resti
altro che seguirli.
- Puck, sei pazzo? Questo si chiama stalking.
- Dai, sei tu quella che voleva farli stare insieme.
Ora mi devi aiutare,
però.
- Ok, ma solo perché sei tu.
****
Era da
quella mattina che sentivo uno sfarfallare allegro nello stomaco.
Più
precisamente, da quando avevo parlato con Kurt sul divano. Si era
accoccolato a
me come se niente fosse ed era stato così dolce che mi
sentivo come se stessi
tenendo tra le braccia un bambino.
Non so
perché, ma credo che Puck non abbia poi così
torto. Devo ammettere che un po’
mi piaceva Kurt. Non che ora non mi piaccia, ma sentivo qualcosa di
strano quando
stavo con lui. Come quella mattina.
E lo guardo
in modo diverso, ora. Mi sembra più di un amico. Mi sembra
una persona di cui
mi sto innamorando. Cavolo, guardate i pensieri che mi mette in testa
quel
Puck!
****
È
da stamattina che ho la testa fra le nuvole. Da quando ho parlato con
Blaine,
mi sento diverso. Strano. Come se qualcosa nella mia vita fosse
cambiata. Non
so se è normale.
E
poi da quando Rachel mi ha parlato, vedo Blaine come una persona
diversa. Ogni
volta che lo guardo negli occhi, è come se sentissi il cuore
esplodere. E poi
quello sfarfallare nello stomaco.
Credo
di essermi innamorato. Innamorato di… Blaine. Innamorato del
mio coinquilino
dagli occhi d’oro e le labbra più baciabili che
potessi immaginare. Cavolo,
sono proprio andato. Tutta colpa di Rachel!
Angolo
dell’autrice
Ok, avete
diritto di picchiarmi per il mio ritardo. E in più, le casse
con i pomodori e tutte
le armi possibili e immaginabili sono di là ---> *si
nasconde*
Ok,
però mi
sono fatta perdonare con un po' fluff Klaine, no? *occhi da cucciolo di
Blaine*
Dopo tutte queste foto Klaine/CrissColfer, ci voleva anche un
po’ di fluff.
Tanto per ubriacarci di dolcezza.
Nel prossimo
capitolo vedremo dei divertenti Pucklberry e dei dolcissimi Klaine. Vi
giuro
che i Pucklberry ne combineranno di tutti i colori in quel centro
commerciale.
Ringrazio
ancora tutte le persone che mi seguono, nonostante i miei grandi
ritardi. Thank
you so much.
Gay Bye.
Cioè, volevo dire Bye Bye.