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Autore: Martunza    10/06/2007    5 recensioni
Era finalmente arrivato il grande giorno,il giorno delle nozze di Gerard Way.
Era una giornata di sole, un sole pallido che non riscalda, che fa sembrare la giornata bella, ma in realtà basta guardare fuori per vedere che è tutta una finzione.
Bastò loro uno sguardo per capirsi. Invece di girare a destra, in direzione della chiesa, Frank, sorridendo, girò verso sinistra, dove batteva forte il cuore.
Un sincero Grazie a:
-Koski,la mia salvatrice,sarei persa senza di lei. U.U
-Fede,che ha fiducia in me e in ciò che faccio.
Un grazie anche a chi leggerà questa storia,e la riterrà degna di una recensione,seppur piccola.
Vi dico solo che è la mia prima one-shot,abbiate pietà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gerard guardò il proprio riflesso nello specchio.
Indossava un bel vestito, sobrio e nero, proprio come l’aveva sempre immaginato.
Uno smoking… Erano riusciti a incastrare anche lui in un fottuto smoking nero, per il giorno del suo matrimonio.
E così ce l’aveva fatta anche lui.
Lui, che era ossessionato dalla paura di morire da solo.
Lui, che si era sempre considerato la persona meno indicata per poterne rendere felice un'altra.
Eppure era lì. Lì, davanti allo specchio, a fissare il proprio smoking nero.
Era pronto, sapeva di esserlo.
Amava Liz, stavano insieme da anni, non poteva non amarla. Eppure com’era possibile che non si ricordasse da quanto stavano insieme?
Non si stupì di non ricordare l’anniversario, era una frana in quelle cose ma… Non ricordava neppure se stessero insieme da quattro, cinque, sei anni…?
“Ma che importanza ha? - disse tra sé e sé - se sono qui è perché voglio esserci, di certo non me l’ha imposto nessuno. Quindi l’unica cosa che devo fare è andare avanti e, sopravvissuto a questa giornata, andrà tutto bene.”
Sospirò, e si guardò nuovamente allo specchio.
Non si trovava a suo agio però in quei vestiti. Era abituato a vestirsi con tutt’altro tipo d’indumenti, non ci si vedeva in quell‘abito, non lo rispecchiava affatto.

Decise di allontanarsi dallo specchio, e si affacciò alla finestra.
Era una giornata di sole, un sole pallido che non riscalda, che fa sembrare la giornata bella, ma in realtà basta guardare fuori per vedere che è tutta una finzione. Che sia una coincidenza…? Si ritrovò a pensare Gerard, pensiero che però scacciò con forza appena capì di averlo formulato.
Doveva smetterla. Doveva smetterla con quelle stupide paranoie, doveva smetterla di pensare in generale. Evidentemente non gli faceva poi così bene.
Quando mai si sarebbe deciso a crescere? Perché aveva così paura?
Certo, era normale essere nervosi, in fondo stava per sposarsi, però cominciava a mettere in discussione delle cose alle quali non pensava da un sacco di tempo e sicuramente non avrebbe potuto ragionarci con la mente lucida in quel momento.
“Potevi pensarci prima…” si disse, con amarezza. Già, prima…
Prima, quando Liz era una semplice amica, prima, quando aveva appena cominciato a diventare qualcosa, per poi finire ad essere una delle prime storie serie che avesse avuto fino a quel momento. Indubbiamente la ragazza era stata qualcosa d’importante per lui, un tassello fondamentale e irremovibile nella sua vita di un tempo, era tutto ciò che avesse potuto desiderare.
Gli cadde l’occhio su una vecchia foto che era incorniciata nella camera da letto che i due dividevano: la foto li ritraeva insieme, in un pub, forse in una delle prime sere che uscivano come coppia, e ricordava molto bene anche chi avesse scattato quella foto: era stato Frank.

Frank… Amici da sempre, anche lui era un tassello importante nel corso dei suoi giorni… Lui era sempre stato lì, insieme al fratello, che Gerard adorava fra l’altro, ma Frank…
Era stato qualcosa di diverso, diverso da un fratello, perché col fratello non aveva paura di parlare delle sue cazzate, era Mikey che Gee chiamava quando si trovava nei guai, e nonostante sapesse perfettamente che anche Frank si sarebbe sempre detto disposto ad aiutarlo, c’era sempre stato qualcosa che l’aveva trattenuto dal farlo…
Aveva sempre avuto il terrore di mostrarsi totalmente a lui, temeva il suo giudizio… Temeva che se avesse fatto qualcosa di sbagliato l’avrebbe perso per sempre…
Aveva il terrore di deluderlo o di fare qualcosa che potesse ferirlo, neanche lui riusciva a spiegarsi perché ma era fondamentale per Gerdard che Frank avesse la miglior opinione possibile di lui…
Non riusciva neanche lontanamente a concepire una vita senza Frank… al di là del fatto che era il chitarrista della sua band che lui adorava, era anche un vero e proprio scoglio cui aggrapparsi, non ce l’avrebbe mai fatta senza di lui.
Si riscosse con forza, che stava dicendo?!
Lui aveva Liz, era lei quella che aveva il compito di farlo star meglio e sentirsi protetto, come era giusto che fosse, e lo stesso doveva fare Gerard con lei. Sì, era proprio così.
E’ la cosa giusta da fare, si disse.
E una volta tanto che la vita gli si mostrava semplice, non vedeva proprio perché avrebbe dovuto complicarla. Lui avrebbe sposato Liz, perché l’amava ed entrambi meritavano di essere felici, insieme.
Sì, era la cosa giusta da fare, e l’avrebbe fatta.

Tornò ad affacciarsi alla finestra dove vide il suo amico Frank appoggiato alla macchina con la quale l’avrebbe scortato fino in chiesa; faceva da testimone.
Sorrise, un sorriso tirato ma fatto con tutte le buone intenzioni.
Un ultimo sguardo veloce allo specchio. “Eccoti Gee - si disse - pronto per il patibolo…? Oh,basta con ‘sti pensieri tragici, cazzo!”
Un respiro profondo, ne era sicuro… S-sì.
L’avrebbe fatto, niente e nessuno si saprebbe messo tra lui e Liz quel giorno, nè i suoi stupidi e assurdi pensieri, nè nessun altro.
…Sembrava quasi convinto.

Frank non sorrideva.
Le sottili labbra erano tese a mo’ di sorriso, ma si vedeva dagli occhi che c’era qualcosa che lo turbava profondamente.
Le sensazioni che trasmettevano gli occhi del ragazzo significavano molto per Gerard, era uno dei pochi che riuscivano a cogliere i significati più profondi di quegli sguardi al volo, ed entrambi adoravano comunicare con lo sguardo, li faceva sentire speciali e ancora di più piaceva loro il fatto che nessun altro capisse, era come se parlassero un linguaggio loro.
Eppure sullo sguardo di Frank era calata un’ombra, sembrava non avesse neanche voglia di parlare.
Le fitte alla pancia che Gerard aveva sentito osservava Frank aumentarono quando si rese conto di come lo trattasse freddamente quest’ultimo: lo salutò appena, mentre in genere erano abituati ad abbracciarsi quando s’incontravano, anche se non si vedevano da un paio d’ore.
Salirono in macchina senza scambiare una parola.

Frank stringeva forte il volante, deciso a non doversi girare a guardare il cantante per nessun motivo perché sapeva che se l’avrebbe fatto, sarebbe andato tutto a puttane, tutto.
Tutto il loro mondo e tutto quello che Gerard aveva cercato di costruire con difficoltà in 30 anni di vita, non poteva fargli questo.
Avrebbe represso i suoi sentimenti, non poteva fare altrimenti.

Strinse ancora più forte il volante, sperando che l’altro non se n’accorgesse.
Fortunatamente Gerard guardava fuori dal finestrino, e Frank non poteva nemmeno vedere quegli occhi, quei bellissimi occhi… “Guarda la strada, idiota - si disse - altro che occhi, a che cazzo vado a pensare pure io! Si sta per sposare santo iddio! Ed è anche il mio migliore amico… Però ha dei begli occhi lo stesso in fondo, e… Le labbra… Dio, le sue labbra…”.
“Frank”, la voce di Gerard era debole ma ferma.
Lui trasalì: ”D-dimmi Gee… Che c’è? Nervoso per oggi?”.
Merda, erano arrivati a un semaforo rosso, fantastico, non aveva più scuse per non guardare l’amico, che difatti glielo fece notare: “Guardami Frank… Si può sapere che ti succede? Sei…strano…”.

Ma comunque bellissimo… Si ritrovò a pensare Gerard, che più tempo passava più cresceva la sua agitazione, ma non per il matrimonio, stranamente ora come ora il matrimonio gli sembrava un problema decisamente piccolo in confronto al fatto che Frank potesse essere arrabbiato con lui…
Senza nessuna ragione apparente sentiva di dover risolvere la questione con Frank prima di salire all’altare, perché se no si sarebbe sentito ancora peggio di quanto già non stesse.
Attese che Frank iniziasse a parlare, senza togliergli gli occhi di dosso, si era rassegnato al fatto di non esserne capace… A meno che non ci fosse stata nei paraggi Liz… Forse…
“Ma niente Gee… Sai, sono solo un po’ nervoso per oggi, tutto qui… Sta tranquillo… Tu… ecco tu… Stai facendo la cosa giusta, no? Cioè, voglio dire, sei innamorato di Liz, vero?”
“Dì di no, ti prego…”, lo implorò mentalmente Frank.
Gerard rimase in silenzio. Che dire?
La verità era che aveva una fottuta paura di sbagliare.
La verità era che sapeva che qualsiasi cosa avesse fatto, avrebbe fatto soffrire qualcuno.
La verità era che sposare Liz era l’ultima cosa che voleva.
La verità era che lui ora aveva davanti solo quell’idiota di un Iero, quel maledetto ragazzino che però aveva la capacità di farlo sorridere anche quando era stanco, bastava il pensiero di lui.
La verità era che ora Frank, vedendo l’esitazione negli occhi di Gerard, non era stato capace di trattenere un sorriso, che gli illuminò anche i bellissimi occhi…
E nemmeno Gee potè fare a meno di sentirsi felice… Gli bastava così poco, in fondo, per essere felice…
Bastò loro uno sguardo per capirsi. Invece di girare a destra, in direzione della chiesa, Frank, sorridendo, girò verso sinistra, dove batteva forte il cuore.

Accostò la macchina in un piccolo spiazzo. Nessuno parlò, per un po’ rimasero semplicemente a fissare davanti a loro, lontano, persi ognuno nei propri pensieri.
“Frank… - iniziò Gerard girandosi finalmente a guardarlo negli occhi - io… Io…” non riuscì a finire la frase, sopraffatto dall’emozione.
Istintivamente, Frank si sporse verso di lui e gli cinse con le braccia la vita, delicatamente, come se avesse paura di poterlo ferire, come poteva fare una madre con suo figlio, con occhi pieni d’amore.
Gerard abbandonò la testa sulla spalla dell’altro, lasciando che fosse lui a sostenerlo.
Pianse. Un pianto liberatorio, dopo tanto tempo.
Pianse perché era nel posto giusto con la persona giusta nel momento più sbagliato possibile, e questo lo terrorizzava.
Pianse per Liz, che a quel punto chissà dov’era andata a finire.
Pianse perché in fondo non gliene importava poi molto, di dove fosse.
Pianse per Frank, che aveva scelto la peggior persona di questo modo d’avere al suo fianco.
E infine, pianse un po’ anche per se stesso, perché sapeva che nessuno aveva mai pianto così per lui.
Frank lo strinse più forte, ma dopo un po’ Gerard si liberò da quella presa, seppur in realtà non volesse affatto lasciarlo andare.
Ma era proprio quello il punto, si era sempre comportato da vigliacco fino a quel momento, ma decise che d’ora in avanti non lo sarebbe stato più.
Guardò il ragazzo con decisione, adesso sapeva cosa voleva e per la prima volta decise di impegnarsi al massimo per ottenerlo, tralasciando il giudizio altrui.
Ma voleva che anche Frank sapesse a cosa andavano incontro… Erano veramente pronti a sfidare il mondo, e a farlo insieme?
Gee fece un respiro profondo, e prese le mani di Frank. Iniziò a parlare stentatamente, ma gli bastò intrecciare lo sguardo con quei meravigliosi occhi, per sapere che sarebbe andato tutto bene. E questo gli dette la forza di arrivare fino in fondo.

Non riusciva a crederci, non era possibile. Gerard era lì, era lì davanti a lui, con lui e gli stava tenendo le mani.
Parlava, ma come poteva pretendere che lo stesse a sentire se continuava a stringergli cosi le mani? Cercò di concentrarsi…
“… Avevo paura Frank. Avevo paura di cambiare le cose, perché sapevo che sarebbe stato tutto troppo difficile poi, e io sono sempre stato spaventato dalle cose troppo difficili. Avevo paura di esternare i miei sentimenti, sono stato rifiutato così tante volte… Avevo paura di mostrarmi debole di fronte a te, volevo essere sempre bello e perfetto, volevo che tu ti sentissi fiero di me, perché tu meriti di avere accanto solo chi ti possa render fiero. Volevo proteggerti, ma senza farti capire quali erano le mie vere intenzioni, mentre in realtà adesso mi rendo conto che se c’è qualcuno che mi ha sempre protetto e ha sempre vigilato su di me, quello sei tu.
Mi ci è voluto tanto tempo per capire come veramente stavano le cose, e forse l’avevo capito tempo fa, ma non ho avuto il coraggio di fare nulla, come ti ho già detto, preferivo rifugiarmi nel mio mondo e sconvolgere solo quello, piuttosto che anche i vostri…
Mi sento un egoista. Non ho il diritto di dirti quello che ti sto dicendo in effetti, tu non sei un giocattolo che posso maneggiare come mi pare e piace, ti chiedo scusa anche per questo. Ti chiedo scusa per essere così sbagliato. Ti chiedo scusa per essere così debole. Ti chiedo scusa se ti ho fatto soffrire. Ti chiedo scusa se non ti ho detto “ti amo” tutte le volte in cui te lo meritavi, e di averti detto un semplice “ti voglio bene” quando mi chiedevi di più. Ti chiedo scusa di averti fatto aspettare cosi tanto… Scusa…Frankie… Ti amo".

L’aveva detto. Aveva detto “ti amo“, a Frank. Un suo amico. Il suo migliore amico.
Il chitarrista della sua band. Si, l’aveva detto davvero. E questa cosa lo faceva sentire bene.
Aveva detto “ti amo“, forse per la prima volta in vita sua, credendoci.
Tornò ad abbracciare Frank, ma sta volta non si fece sorreggere da lui, si tenevano l’un l’altro.
Prese coraggio e avvicinandosi, gli sussurrò nell’orecchio: ”Ne è valsa la pena aspettarmi, Frankie?”.

Frank si scansò un po’, lo guardò negli occhi e poi sfiorò le labbra di Gee con le proprie.
Erano morbide, molto meglio di come le aveva immaginate. Gerard rispose attirandolo a se e facendo diventare quel bacio più profondo e vero, fu un bacio tanto aspettato e desiderato, e Frank sentì che sarebbe veramente potuto morire d’infarto.
Se era valsa la pena aspettare?
Frank abbracciò forte Gee, deciso a non lasciarlo andare mai più.
E Gerard abbracciò a sua volta Frankie, felice di aver scoperto finalmente cosa voleva.


P.S. Martunza:
-niamh15:cariiiiissssima!!^^ che posso dire? Grazie per tutto,davvero, per i complimenti per la storia e per tutto quello che fai per me, sono fortunata ad averti come amica!!^^
-Koski:uhu, e se non ci fosse koski, chi si divertirebbe?XD
Un grazie sincero anche a te koski,per il commento ma anche per tutti i modi in cui mi tiri su semplicemente essendo te stessa, sei irresistibile!!XDXD
-Ika_LiL ReBeL:uddio U.U che posso dire a parte grazie mille anche a te?!?!sul serio sei troppo carina*.* grazie davvero per i complimenti,si in effetti qui Gee e Frank sono il massimo dello <3 hehe...beh, se davvero ti è piaciuta così tanto, ti chiederei di leggere anche l'altra fic che sto scrivendo sui MCR, poi fammi sapere che ne pensi se ti va!!;-)
Cri_Eclipse:grazie mille anche a te^^
linking park:ma grazie *_*
Alla prossima gente,grazie di cuore anche a chi a letto solamente.

  
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