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Autore: Pink Sugar    22/11/2012    13 recensioni
Heya
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Heather Morris, Naya Rivera
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve.
Allora questa shottina,è frutto di un piccolo esperimento che io e la collega Elettra28 abbiamo fatto su skype,in realtà è più frutto di un delirio cominciato per gioco dal quale è venuta fuori una storia a quattro mani.
Non chiedeteci come abbiamo fatto,non lo sappiamo neanche noi,fatto stà che l’abbiamo scritta ed è stata una bella esperienza per entrambe.
Speriamo che a voi piaccia leggerla tanto quanto è piaciuto a noi scriverla.
Grazie a Marghe per il betaggio e buona lettura
 
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“Cosa ti metterai domani per la festa di addio al nubilato di HeMo?”
Dianna accarezzava dolcemente Lucy, il cane di Naya, seduta sul divano di casa Rivera. Affianco a lei la padrona di casa seduta scompostamente con aria annoiata ed i piedi sopra il tavolino, con al lato Kevin nella sua stessa posizione che consultava il cellulare
 
“La festa?” rispose Naya fingendo di non capire.
“Andiamo Nay, lo sai che ci tiene” disse Dianna sbuffando.
“Si, ci tiene a far vedere la sua vita perfetta lo sai Nay” Kevin intervenne sarcasticamente distogliendo lo sguardo dallo schermo del suo cellulare e sorridendo maliziosamente alla sua amica
 
 
“Che se la tenga la sua vita perfetta, io non voglio saperne nulla. Non ci vengo alla sua stupida festa, non mi importa nulla se ci tiene”.
Sbottò Naya infastidita.
 
“Ma le hai detto di si” Dianna la guardò incredula.
 
“Infatti Naya le hai detto di si!” Kevin continuava col suo sarcasmo divertendosi a prendere in giro le amiche.
 
“Kev per favore... dovresti darmi una mano” rispose subito Dianna guardandolo storto
 
“E infatti è quello che sto facendo” disse con aria innocente mentre Naya continuava a spostare lo sguardo da una parte all’altra per seguire il dialogo dei suoi amici.
 
Dianna fece un bel respiro sollevando gli occhi al cielo e si posizionò quasi di fronte a lei per guardarla meglio e dire:
 
“Ok... te l'ho fatto mille volte questo discorso ma forse non è stato sufficiente” le prese la mano per poi continuare “Tesoro, lo so che probabilmente è un gesto affrettato perché non è ancora pronta….”
 
“Ma se stanno insieme praticamente dalle elementari con Tay... hem TuSaiChi” Kevin intervenne interrompendo la sua amica ed accorgendosi dello sguardo omicida di Naya nel momento in cui stava per pronunciare quel nome.
 
“Kevin ti sto per sbattere fuori a calci” questa volta Dianna assunse un tono più serio e minaccioso tanto da far sollevare le mani al ragazzo in segno di resa mentre Naya li osservava divertita.
 
“...dicevo, HeMo si sposa, è un dato di fatto e devi fartene una ragione. So che ci tieni a lei e so che c'è stato più di un bacio dato sul set…” continuò Dianna con pazienza ma dopo quella frase venne interrotta da uno schiarirsi la voce di Kevin che per l’ennesima volta venne fulminato da un’occhiataccia di tutte e due.
“…ma non puoi farci niente e forse in questo momento noi dobbiamo solo starle vicino, perché conta su di noi” finalmente riuscì a finire il suo discorso.
 
“Non sosterrò una scelta che non condivido. Hemo è solo una bambina che ha paura di deludere la sua mamma se non sposa il perfetto ragazzo che le ha scelto. Un bradipo senza cervello che non l’ apprezza neanche la metà di quanto si meriterebbe. Non verrò a festeggiare questa farsa e smettila di tirare fuori quella vecchia storia”
 
Naya si alzò di scatto liberandosi dalla presa di Dianna e prendendo a camminare nervosamente per la stanza fino a fermarsi davanti alla finestra.
Dianna la seguì con lo sguardo e poi rivolgendosi a Kevin sottovoce disse:
 
“Cazzo aiutami almeno un po’”
“Ma se non ci vuole andare?” rispose altrettanto sottovoce.
“Lo sai che nascerebbe un casino”
“Chi dice che il casino non nasca proprio perché ci va e magari sbotta davanti a tutti?” disse Kevin facendo venire dei dubbi ala sua amica che ci pensò un secondo per poi dire:
“Non lo farà mai e lo sai... avanti provaci tu!” lo spinse verso di lei.
 
Il ragazzo si alzò sbuffando per dirigersi verso di lei, evidentemente arrabbiata che guardava fuori dalla sua porta finestra.
 
“Hey andrà tutto bene ci sarò anche io e non ti lascerò un attimo, ci ubriachiamo, facciamo un po' di casino e torniamo a casa” le disse dolcemente mettendole una mano sulla spalla.
 
Naya appoggiò la fronte contro il vetro sospirando ad occhi chiusi.
 
“Non posso, è tutto sbagliato, lui è sbagliato per lei, questo stupido matrimonio è sbagliato. E magari è sbagliata la mia rabbia ma questo non cambia nulla, non posso andarci.” 
Si voltò per incrociare lo sguardo dell’amico.
“Non posso” aggiunse con rammarico voltandosi di nuovo verso il vetro “E non ci andrò” concluse.
 
“Che cosa le dirai? Visto che a lei non riesci a dire di no e le hai detto che ci saresti andata?” le chiese lui.
 
“Mi inventerò di star male, una scusa qualunque, non fa differenza. Qualcosa mi verrà in mente.”
Disse scrollando le spalle.
Kevin fece un respiro profondo, stava per dirle una cosa forte ma necessaria perché capisse:
 
“Sai tesoro, non credo che tu possa restare per l'eternità arrabbiata con lei o con chiunque abbia pensato a questo matrimonio. Dovrai conviverci e forse è meglio che inizi a farlo da ora, perché sarà più semplice”.
 
Naya si voltò di scatto, accecata dalla rabbia.
“Che cazzo ne sai tu di cosa è più semplice per me? Che ne sapete voi di come mi sento in questo momento?”
Si fermò, mordendosi la lingua, respirò piano e milioni di lacrime le riempirono gli occhi. Si tuffò letteralmente tra le braccia del suo migliore amico stringendolo forte.
“Scusami ti prego non volevo urlare con te” mormorò dispiaciuta.
 
Dianna non riuscì più a fare da spettatrice silenziosa a quella scena e vedendo l’amica in lacrime che abbracciava Kevin si alzò ed andò da loro.
 
“Hey hey …. non farai niente che ti farà male ok tesoro? Se non ci vuoi andare non andrai, solo non vorrei poi che, decidendo di stare a casa, ti sentissi ancora più male”.
 
****


Naya preparò la vasca, i suoi amici erano andati via da un po'. Era sola e triste. Un bagno rilassante le avrebbe fatto bene.
Tornò in salotto per bere l'ultimo sorso del suo drink, il telefono suonò in quello stesso istante, lo prese e guardò lo schermo.
Heather.
Istintivamente si sedette poggiando il telefono sul tavolino.
Lo guardò squillare cercando di respirare correttamente, prese un respiro più lungo e chiuse gli occhi ingoiando a vuoto prima di prenderlo e rispondere.
“Hey” disse piatta, senza tradire alcuna emozione
 
“Stavo per chiudere ma dov'eri?” disse Heather incuriosita.
“Scusa ero.. stavo per fare un bagno” rispose Naya ingoiando a vuoto.
“Wow.... in effetti puzzavi un po' oggi quando ci siamo viste” sorrise divertita.
 
La latina sorrise senza troppo entusiasmo.
 
“Già, beh tra poco rimedierò” rispose semplicemente.
“Mmmmm... posso venire a lavarti la schiena?” fece la voce sensuale ma tra loro fingere di flirtare così era la quotidianità visto anche i ruoli che ricoprivano nel loro lavoro.
Naya trattenne per un attimo il respiro.
 
“Non hai di meglio da fare?” disse vagamente acida.
“Si, fare telefonate, organizzare tavoli, preparare la festa per domani portare il cane fuori... “ fece un attimo di silenzio divertita  “Ma un minutino lo posso trovare per la tua bellissima schiena” continuò.
 
“Mi piacerebbe ma sai non vorrei distrarti dai tuoi mille impegni. Non sia mai che Taylor si lamentasse” commentò.
“Ahahahah credo non abbia neppure il tempo di respirare in questi giorni... comunque volevo chiederti se domani puoi preparare un po' di guacamole se hai tempo. Non ne posso fare a meno....” Heather sentì uno strano silenzio dall’altra parte del telefono “Perchè domani verrai vero Nay?”
 
“Io... in realtà non lo so, non mi sento molto in forma” mentì sentendosi a disagio. Odiava mentirle.
 
“Nay... dai ti pregooooo, è il mio addio al nubilato, lo facciamo a casa mia, siamo i soliti e lo sai che non mi piacciono le cose in grande. Puoi anche venire in pigiama per quanto mi riguarda. Me l'avevi promesso e sai quanto ci tengo che tu ci sia” disse con fare piagnucolante.
 
“Hemo, io non è che non voglia” si affrettò a dire. Prese un ulteriore respiro “E' che te l'ho detto non sono in forma”.
 
Hemo quasi la interruppe non volendo sentire ragioni.
“Ti vengo a prendere io, ti riporto a casa, anzi... stai da me. Taylor festeggia a casa sua in Arizona, così non ti stanchi e ti puoi anche ubriacare quanto vuoi.... ripeto, devi stare tranquilla niente giornalisti o foto, solo noi... Nayyyyyyyyyy ti prego!”
 
Naya rimase in silenzio mordendosi il labbro, sentiva una vocina nella sua testa che continuava ad urlarle di dire di no.
 
“Ok, va bene” disse alla fine maledicendo se stessa per la sua dannata debolezza quando si trattava della bionda.
“Farò lo sforzo” aggiunse ironica.
 
“Evvivaaaaaaaa! Grazie per la concessione, superstar!” Heather esultò e poteva sentire anche la risata dell’altra contagiata dal suo entusiasmo. Naya si era rilassata un po’ ma Heather sapeva che aveva qualcosa che non andava perché lo sentiva, lo percepiva.
“Un'ultima cosa poi ti lascio al tuo bagno” continuò la bionda “Sto facendo i tavoli, va bene se ti metto con Kevin, Telly, Dì, Amber, Chord e Ian?”
 
Naya trattenne il respiro ingoiando a vuoto.
“Intendi al matrimonio?” domandò incerta.
 
“No al battesimo di mia nipote!” si stupì di quella domanda “Ma tesoro, va tutto bene?” chiese poi un po’ turbata.
 
“Cosa? Si! Io... te l'ho detto che non sono in forma” si affrettò a giustificarsi. Ci fu un istante di silenzio poi la latina parlò di nuovo.
“Hemo a proposito del matrimonio, io..” indugiò in silenzio cercando le parole.
 
Hemo sentì palesemente quell’incertezza e quel disagio dalle parole confuse della sua amica.
 
“Ti prego se non verrai me lo segnerò per tutta la vita” continuò a sentire quel silenzio che la stava distruggendo.
“Naya per favore! Ho bisogno che tu ci sia, ho bisogno che tu condivida questo momento con me, perché sei importante nella mia vita. Ho accettato quando mi hai detto di no per fare la damigella, ho capito le tue motivazioni, ma non puoi non venire ad uno dei giorni più importanti della mia vita, dove voglio attorno a me le persone più importanti. E tu lo sei e lo sai” disse sperando di convincerla perché ci teneva veramente.
“Sai che siamo anime gemelle, ti prego....” concluse poi.
 
La latina non riuscì a trattenere le lacrime che a quelle parole presero a rigarle il viso. Cercò di trattenere i singhiozzi e sperò che la sua voce non risuonasse troppo tremante.
 
“Sai che vorrei esserci ma potrei avere impegni di lavoro e... insomma... sai come vanno queste cose, non posso prometterti nulla, mi dispiace” disse cercando di mandare giù il nodo che le si era formato in gola.
 
“O... ok Naya... “ disse con la voce rotta dalla delusione e quasi pianto “Sappi solo che io ci sarei stata in qualsiasi momento per te, ed il lavoro e tutto il resto... sarebbe passato in secondo piano... tu per me sei di più... e mi dispiace che abbia preso così male questa scelta... davvero non so che dire.... a questo punto anche chiederti se devi portare Matt con te è superfluo... terrò due posti per voi nel caso decideste di venire” era sicura che Naya avrebbe notato quel tono della sua voce così triste, come era sicura che stava facendo uno sforzo incredibile nel dirle di no, ma onestamente non capiva il motivo.
 
“Si. Io farò il possibile ma te l'ho detto non prometto nulla. Ma ci sarò domani comunque” biascicò la latina cercando di rimanere più distaccata possibile anche se dentro stava scoppiando.
“Ok.. ti aspetto domani e se riuscirai a fare il guacamole sarò felice, altrimenti andrà bene lo stesso, sarò felice anche solo di averti qui con me” rispose ormai arresa e con tono freddo “Ciao Naya buon bagno” concluse.
 
“Ciao” mormorò inespressiva. Chiuse la chiamata e lasciò cadere il telefono sul tavolino scoppiando in un nuovo pianto disperato.
****

Matt era rientrato tardi a casa quella sera. Ryan li aveva trattenuti in una riunione infinita, aveva chiamato Naya per avvisarla ma non gli aveva risposto, in quei giorni era assente ed ancora più lontana, così, appena varcata la soglia di casa, il tempo di poggiare le chiavi ed il pc sul tavolo iniziò a cercarla preoccupato.
Dopo vari giri sentì dei rumori provenire dal bagno, bussò, non sentì risposta ma decise di entrare lo stesso.
La vide sdraiata nella vasca con la testa all’indietro e gli occhi chiusi, era bellissima ed il vapore della stanza la faceva sembrare all’interno di un sogno. Con la mano destra teneva un bicchiere colmo di martini. Le scrutò il viso e si fermò per un secondo ad analizzare se i  suoi lineamenti erano bagnati solo dell’acqua della vasca oppure se avesse anche pianto. I suoi occhi erano decisamente rossi e probabilmente quello non era il primo bicchiere che beveva.
Si avvicinò a lei posizionandosi esattamente nel lato della vasca dietro la schiena della ragazza, iniziò a massaggiarla, Naya si era accorta delle sua presenza. Matt si avvicinò al suo orecchio dicendole:
“Hey” per poi prenderle il bicchiere che teneva in mano.
 
Naya aprì gli occhi un secondo poi li richiuse. Era nauseata, dall'alcol forse, o magari dall'odore di dopobarba sempre troppo forte. Si lasciò massaggiare la schiena e tentò di rilassarsi ma non poteva, il tocco di lui era sempre troppo impacciato, ruvido e non riusciva mai a confortarla anche se lei ci sperava ogni volta. Aveva solo voglia di piangere da sola, lo maledisse per essere li ed allo stesso tempo gli fu grata, perché in fondo sapeva di non voler stare sola. Ma forse l'unica compagnia che desiderava era quella che non poteva avere e Matt non aveva colpa di questo. Lui era buono, forse troppo per lei che, al contrario, mentiva a lui ed a se stessa. Mentiva sempre.
 
“Hey” sussurrò.
“Và tutto bene?” le chiese continuando il suo massaggio.
Naya trattenne una risata nervosa.
“La verità? No non va bene. Posso riavere il mio bicchiere?”
Disse stancamente.
 
“Si... se mi dici cosa ti ha fatto ridurre in questo stato.... tanto non credo che un bicchiere in più possa ridurti peggio” si mise in ginocchio di fronte a lei e la guardò con amore e sorridente, per niente arrabbiato, solo avrebbe voluto alleviare il dolore evidente che percepiva. Non ci riusciva mai o, forse, poche volte ci era riuscito ma non smetteva di provarci.
 
Lei lo guardò, come se non lo vedesse.  Allungò una mano ad accarezzargli il viso senza curarsi del fatto che fosse bagnata. Perché la guardava così? Era innamorato e lei non riusciva a spiegarsi perché lo fosse. Perché di una come lei che non lo ricambiava, né mai avrebbe potuto? Perché doveva essere cosi maledettamente perfetto e lei cosi maledettamente sbagliata?
 
“E’ tutto al contrario” disse semplicemente.
 
Matt decise di arrendersi, tanto non glielo avrebbe detto. Decise semplicemente di bere un bel sorso di quel martini per risparmiarle il collasso, riconsegnarle il bicchiere mezzo vuoto e darle un leggero bacio sulle labbra, chiudendo gli occhi e rimanendo il più possibile tra quelle labbra che amava, come d’altronde  tutto di lei.
 
“Eccoti il tuo bicchiere, visto che non ho avuto risposta posso almeno prenderti l'accappatoio ed aiutarti ad asciugarti e metterti a letto?” le disse poi sorridendole e guardandola con amore.
 
Si alzò e prese l'accappatoio mentre Naya si mise in piedi, dopo aver bevuto tutto il contenuto del bicchiere. Lo fece in silenzio senza dire niente, Matt l'aiutò ad infilare le maniche ed ad uscire barcollante dalla vasca, poi la avvolse stringendola da dietro inebriandosi dell'odore del bagno schiuma fresco.
 
Naya si lasciò stringere ad occhi chiusi.
“Perché sei qui?” domandò a bassa voce.
 
Fece un respiro profondo come se quel profumo potesse dargli la forza e rispose:
“Perché ti amo… e ti prego... ti prego Naya non dire nient'altro”.
Affondò il viso sulla sua clavicola dopo averle detto quel ti amo senza guardarla negli occhi, per la paura di leggere nel suo viso la delusione di non essere corrisposto.
 
 
Naya trattenne le lacrime. Non avrebbe detto nient'altro, almeno questo glielo doveva, non avrebbe detto che lei non lo amava, né gli avrebbe mentito regalandogli un ti amo falso. Si limitò ad appoggiare la braccia sulle sue stringendosi forte a lui, avrebbe voluto lasciarlo libero, dirgli semplicemente di smettere di sperare, di starle dietro inutilmente, di farsi una vita, di cercare una donna che lo amasse davvero. Ma non voleva stare sola, lui l'amava e lei aveva bisogno che qualcuno la amasse.
 
“Mi gira la testa” confessò.
 
“Ti porto io” con un gesto fulmineo la prese in braccio, sollevandola e facendola ridere mentre correva verso la stanza da letto.... era riuscito a farla ridere ed il suo sorriso così bello gli bastava, gli era bastato sempre, ogni volta.
 
****
 
La festa di Heather fu caotica e sorprendentemente breve, almeno a Naya era sembrata cosi.
Per tutta la sera non aveva fatto altro che sfuggire allo sguardo della bionda, per tutto il tempo, eludendo tutti i tentativi di avvicinamento da una parte e dall’altra.
Era rimasta attaccata a Kevin e Dianna che, come promesso, non l’avevano lasciata nemmeno un attimo.
Avevano bevuto e preso in giro, bonariamente, le persone alla festa. Per qualche istante Naya era riuscita persino a non pensare alla situazione scomoda in cui si trovava, né a quanto fosse meravigliosa e dannatamente sexy Heather con quel vestito.
 
Quando la festa arrivò alla conclusione tutti fecero per andarsene. Abilmente Naya recuperò la sua roba e cercò di dileguarsi prima che Hemo la vedesse ma, sfortunatamente, non riuscì a sfuggire alla bionda che se ne stava sulla porta a salutare gli invitati.


 
“Oh Naya Rivera! Ci sei anche tu? Quando sei arrivata? Meno male che devi dormire qui altrimenti non mi sarei ricordata ci fossi stata” Hemo era delusa. Varie volte aveva tentato un approccio con lei alla sua festa ma lei era sempre stata abile ad allontanarsi e fare finta che non esistesse. Non capiva perché facesse così, capiva solo che aveva bisogno di lei, aveva bisogno che lei in quel momento ci fosse e fosse presente nella sua vita. Era una sensazione strana che non sapeva valutare ma non aveva nemmeno la forza in quei giorni di pensare anche al cambiamento repentino del comportamento di Naya nei suoi confronti.
 
“Non volevo togliere tempo agli altri invitati, sembravi cosi felice, forse il mio umore nero ti avrebbe solo rovinato la serata, tutto qui. Ho socializzato molto con il tavolo degli alcolici in compenso. Non so se sia il caso di rimanere a dormire ad ogni modo” tagliò corto la latina facendo per uscire a testa bassa.
 
“Che cosa?” Heather la prese da dietro e l’abbracciò stretta, non voleva rinunciare anche a quella piccola concessione strappata per telefono “Non esiste! Sei mia, ti ho rapita e dì pure al quattrocchi di andarsene a casa, non tornerai con lui starai da me e non accetto un no, sopratutto dopo che non ci siamo calcolate tutta la sera”.
Ne avrebbe approfittato per chiederle perché era triste era l’unica opportunità che avevano per parlare.
 
Voleva dirle di no, voleva insistere ma il suo profumo le stava già sconvolgendo i sensi e non poteva dire di no alla sua dolcezza, non poteva sottrarsi neanche volendo a quella dolce tortura che era la sua vicinanza. Sorrise senza volerlo.
“E va bene, dirò a Kevin di andare via da solo” disse arrendendosi.
 
“Brava! Vedi che le minacce servono?” le diede un tenero bacio sulla guancia e la lasciò andare.
 
“Subdola manipolatrice” la prese in giro facendole una linguaccia e si concesse di ridere per un istante insieme a lei.
 
“Siiiiiiiiii sono bravissima!” le sorrise dolcemente gongolando “Ora vai e saluta il tuo inseparabile bee che io penso a mandare via gli altri”.
 
Naya le sorrise guardandola allontanarsi, sospirò passandosi una mano sul viso. Improvvisamente ebbe paura di rimanere sola con lei, attraversò il vialetto avvicinandosi all'auto di Kevin.
 
Kevin stava chiudendo la sua macchina dopo aver preso delle cose all’interno, barcollava un po’ e Naya rise nel guardarlo.
 
“Ho intenzione di chiamare un taxi e lasciare la macchina qui, non vorrei che poi Matt mi uccidesse se ti facessi anche solo un graffio con un incidente, non siamo in condizioni di guidare bee” disse serio avvicinandosi a lei.
 
“Si, credo sia meglio chiamare il taxi ma io non vengo. Hemo vuole... vuole che rimanga da lei a dormire.. ed io le ho detto di si” spiegò incerta.
 
Kevin si girò di scatto come se le avesse detto che era morto qualcuno.
“Stai scherzando?” disse poi.
 
Naya si morse il labbro abbassando il capo colpevole.
“Lo so, lo so sono una scema! Ma sai che non posso dirle di no”
Si giustificò.
 
“No tu non sei solo scema ma sei anche ubriaca Naya! E lo sappiamo tutti e due cosa succede quando sei ubriaca e parli senza filtri”.
Kevin le prese le spalle con convinzione per poi continuare.
“Ora tu torni dentro e le dici che ti eri dimenticata che Matt ti aspetta a casa, anche se sappiamo tutti e due che non c'è e se per caso lo sa anche lei, le dici che comunque avevi invitato me a dormire e ti eri dimenticata... anzi ecco…” si fermò tenendosi la fronte  “Cazzo ho tutta la voce impastata”.
Fece un piccolo respiro per poi continuare “Vai prima che mi accasci qui e dille che devo stare da te a dormire”.
 
“Non mi crederà bee, le ho già detto di si e poi lo sai che se mi guarda negli occhi non le posso mentire” si lamentò la latina.
“Ok... ok.. fai come vuoi Rivera…. Ma se vieni a piangere da me domani troverai la porta chiusa”.
Kevin inciampò andando verso il taxi che era arrivato nel frattempo.
“Accidenti!” esclamò ricomponendosi “Troverai la porta chiusa.. dicevo... se mai mi ricorderò di questa conversazione” sollevò il dito indice con sapienza mentre entrava in macchina e chiudeva la portiera.
 
“Troverai la porta chiusa Rivera“ gli fece il verso Naya. Poi si voltò fece un bel respiro profondo e sperò davvero di non ritrovarsi a vomitare nell'ingresso, visto quanto alcol aveva ingerito. A passo incerto si avviò verso la casa.
 
“Ok... abbiamo bisogno tutte e due di un bel caffè amaro, per mandare via la sbronza... non ci penso nemmeno a mettere a posto la casa... caffè e letto” disse Heather mentre maneggiava nelle ante della sua cucina.
Poi si avvicinò e centrò il suo naso con l'indice. Lei era evidentemente meno ubriaca di Naya.
 
“Si, un caffè ci vorrebbe proprio adesso” disse la mora sorridendo imbarazzata a quel gesto “Un barile di caffè amaro” aggiunse.
“Accontentati di una tazza” le sorrise.
 
****


Erano tutte e due a pancia in su nel lettone di casa di Heather. Dopo qualche minuto di silenzio HeMo fece un sospiro e nel buio della stanza disse:
“Tra due giorni mi sposo... ci credi Nay? Dio mi sembra tutto così strano”.
 
Naya sospirò voltandosi  sul fianco dal lato opposto.
“Già, tra due giorni ti sposi” disse con voce piatta.
 
La bionda allungò la mano nel buio della stanza cercando quella di Naya e si accorse che si era girata per darle le spalle... sospirò e decise di avvicinarsi e cingerle la vita, aveva bisogno di sentirla, per loro due il contatto era sempre stato importante, anche sul set le rimproveravano spesso, perché, anche quando non c'era bisogno, si toccavano in continuazione. Sentì Naya irrigidirsi a quel tocco ma non si scompose ed impercettibilmente le sussurrò:
“Ho un po' di paura Nay”
 
La latina strinse i denti sentendo le tempie pulsare, non ci fece caso. Si maledisse per non aver dato retta a Kevin, non voleva stare li a sentirla parlare del suo imminente matrimonio con Taylor. Non voleva stare a rassicurarla dicendole quanto sarebbe stato perfetto ma ormai era li e non poteva scappare, né dalle sue parole, né da quell'abbraccio inaspettato che sembrava soffocarla e insieme darle la vita.
“Di cosa?” domandò sperando di non suonare troppo incerta.
 
“Che la mia vita cambi, che i rapporti cambino.... per esempio è bastato dirti che mi sposavo che sei cambiata... non ti sento più vicina... che succede Naya? Ho bisogno di te e lo sai” affondò il viso sulla sua clavicola quasi in lacrime.
Naya deglutì a vuoto chiudendo gli occhi nel goffo tentativo di trattenere le lacrime.
“Non posso” sussurrò a denti stretti.
 
Hemo sentì una fitta al cuore, quel non posso era stato come se, Naya, avesse preso un pugnale e glielo avesse trafitto senza pietà. Le prese la spalla e la fece girare verso di lei, ormai i loro occhi si erano abituati al buio e dalla finestra filtrava un po' di luce della strada.
“Mi hai appena ucciso con due parole” le disse gelida.
Poi la guardò dritto negli occhi e si accorse che piangeva.
“Mi dici cosa succede? Dovremmo essere felici ed ubriache a ridere di quanto Taylor ingrasserà dopo il matrimonio e di quanto io lo avvelenerò cercando di cucinare per lui... invece siamo qui in lacrime tutte e due... c'è qualcosa che non va...”  le spostò una ciocca di capelli dal viso.
 
La mora la guardò ingoiando a vuoto, scrutò i suoi occhi bellissimi e pieni di lacrime, illuminati appena dalla luce debole.
“Non posso stare qui a ridere con te di cosa accadrà dopo il tuo matrimonio, non posso fingere, non fino a questo punto. Vorrei che andasse tutto bene ma non è cosi e mi dispiace... io...” le accarezzò il viso intriso di lacrime “...io non posso” concluse.
 
Heather sentì il suo cuore battere velocemente, era impazzito, era impazzita lei, era impazzita Naya... cos'erano quelle frasi? Cosa stava succedendo? Perché improvvisamente sentiva freddo e paura?
“Co..cosa...?” chiese con coraggio “Naya cosa vogliono dire queste parole?”
 
Naya prese un respiro profondo, non voleva dire quello che stava per dire, non voleva eppure non riuscì a frenare le parole.
“Io non posso accettare questa cosa, questo matrimonio è sbagliato” disse.
 
D'istinto si sollevò immediatamente su un gomito, come se avesse avuto una scarica elettrica.
“Che stai dicendo Naya? E sopratutto perché mi dici queste cose adesso a due giorni dal mio matrimonio?”
Alzò leggermente la voce un po’ irritata.
 
Naya sospirò passandosi una mano sul viso.
“Se te lo avessi detto prima avrebbe fatto qualche differenza?”
Si sentì una stupida per come si stava comportando. Kevin aveva ragione, parlarle da ubriaca non era saggio.
“Senti, lasciamo perdere ok? Scusa, io dovrei tenermele per me certe cose” si affrettò a dire.
 
“No che non lasciamo perdere e si che avrebbe fatto differenza!”
Si mise una mano in fronte, spingendo il suo corpo di nuovo verso il letto.
“Dio ma con chi sto parlando? Sei una delle mie migliori amiche, Naya, come puoi pensare che non avrebbe fatto differenza? Per lo meno ne avremmo parlato, mi avresti detto le tue motivazioni ed io avrei cercato di farti cambiare idea”.
Ci fu un silenzio imbarazzante per qualche secondo fino a che Heather non continuò:
“Dio ma come ho fatto a non pensarci? Mi hai detto no per la damigella, non volevi venire stasera, stai trovando una scusa per non venire al matrimonio... ma certo! Odi Taylor mi sembra ovvio... bé però sappi che lo conosci poco e potresti almeno avere il beneficio del dubbio e fidarti di me”
Si avvicinò a lei tantissimo quasi a sfiorarle il viso.
“E' una brava persona! Ti giuro Naya che mi farà stare bene, non giudicarlo senza conoscerlo e non preoccuparti perché mi ama e mi darà tutto quello che desidero” addolcì la voce.
 
Naya la guardò, perdendosi in quello sguardo cosi sicuro e non riuscì a trattenere le lacrime che presero a rigarle nuovamente il viso.
“Tutto quello che desideri” mormorò chiudendo gli occhi. Le parole di Heather facevano male, la stava uccidendo lentamente senza accorgersene.
“Tu lo ami” non era una domanda, stava prendendo coscienza della cosa.
 
Quelle tre parole... quelle ultime tre parole l'avevano sconvolta.... perché? Perché stava cambiando tutto nel giro di pochi minuti? Perché il mondo si era fermato davanti a quegli occhi così profondi, aveva fatto crollare tutte le sue certezze ed aveva iniziato a girare al contrario?
Respirò più volte per non farsi prendere dal panico e cercò una risposta vaga.
“Lo sposo... non mi sembra di essere la persona che sposa chiunque le capiti, sopratutto considerando la mia fede cristiana e quanto ci tenga a queste cose”.
 
Naya sospirò soffocando una risata nervosa.
“Oh certo la tua fede cattolica, certo..lo sposi perché è giusto. Ma lo ami?” questa volta era una domanda chiara e precisa e la pose guardandola dritta negli occhi.
“Naya ma che cazzo mi stai chiedendo?”
Questa volta alzò di più la voce innervosita dalla sicurezza di lei e dai suoi occhi che le penetravano l'anima.
 
“Ti sto chiedendo se lo ami, non è una domanda complicata, basta un si“ disse imitando il suo tono di voce, la guardò per un istante “O no” sussurrò.
 
“Beh ecco... se ci fosse una percentuale direi il quaranta per cento” disse velocemente con timore stupendosi delle sue stesse parole.
 
“Una percentuale” ripeté la latina spalancando gli occhi come piatti.
“E’ carino, puoi inserirlo nelle promesse: ti amerò per tutta la vita ma al quaranta per cento” disse sarcastica.
“Sono certa che lui sarebbe felice di saperlo” aggiunse ironica.
“Non esistono percentuali, o ami o non ami, Heather” sbottò secca.
 
“Cazzo Naya ma perché mi stai parlando così a due giorni dal mio matrimonio? Perché? Non lo capisco!”
Naya notò che Heather si agitò tantissimo.
“Non capisco perché tutte queste cose non me le hai dette quanto ti ho detto che Taylor mi aveva chiesto di sposarlo ed io gli ho detto di si? Ti sembra giusto comportarti così? Facendomi venire tutti questi dubbi tutte e queste paranoie, è ingiusto Naya!” le uscirono delle lacrime più dal nervosismo di non riuscire a gestire lucidamente quella situazione che per altro.
 
“Ingiusto?” ripeté Naya sbuffando.
”Sai cosa è ingiusto? Amare una persona al cento per cento e non poterlo urlare al mondo intero non avere neanche la pretesa di poterlo confessare perché sai che quella persona non ti ricambia e non lo farà mai. Vivere con questo peso, questo è ingiusto” disse tra le lacrime.
 
HeMo si tolse le mani dal viso e si girò a guardarla, smise di piangere. Si sentì come se avesse aperto una finestra in una notte gelida ed il vento freddo le avesse colpito violentemente il viso, togliendole il fiato e facendola sussultare.
Col respiro frammentato si avvicinò a lei e la vide tremante ed in lacrime, aggrottò le sopracciglia rendendosi conto di quelle parole che Naya le aveva appena detto, con lo sguardo ancora perso, l'abbracciò mentre sentiva sulle sue spalle le lacrime calde.
“Oh Nay...” disse col viso tra i suoi capelli.
 
Nascose il viso nell'incavo del suo collo respirando il suo odore, avrebbe voluto allontanarla, perché quell'abbraccio la uccideva, perché non voleva che capisse e non sapeva nemmeno se avesse capito davvero, non voleva la sua compassione.
Ma quell'abbraccio le serviva come l'ossigeno.
Pianse sulla sua pelle senza riuscire a trattenere i singhiozzi.
 
“Io.. mi.. mi dispiace”.
Si scusò senza sapere di cosa.
 
“Io... io pensavo... insomma quella notte eravamo ubriache. Ci siamo svegliate e ci abbiamo riso su tutte e due... Naya io pensavo...”
 
“Mi sento cosi stupida Heather” disse interrompendo quell'abbraccio e voltandosi velocemente dall'altra parte.
“Dimentica quello che ho detto, ti prego” sussurrò.
 
“No, no! Aspetta...” le prese la mano per riavvicinarla a lei e con l'altra mano la fece voltare perché potesse guardarla.
“Perché non me l'hai mai detto? Ci diciamo tutto Naya... perché non mi hai detto che quella notte per te è stata diversa? Perché non ne hai parlato con me?” le disse dolcemente scrutando il suo viso e cercando di capire cosa le passasse per la testa.
 
Naya la guardò con gli occhi pieni di lacrime.
“Perché... perché non volevo rovinare tutto, la nostra amicizia, io non volevo che tu ti allontanassi da me, non ti volevo perdere” confessò.
 
Hemo fece un debole sorriso nel sentire quelle parole cariche di tenerezza.
“Io non ti lascerò andare mai per il semplice fatto che non riesco a vivere una vita senza di te.”
Naya sussultò a quelle parole.
Heather le mise una mano sulla guancia accarezzandola “Mi dispiace solo di non averlo capito, sei una brava attrice davvero” le sorrise malinconicamente vedendo che ricambiò a stento quel sorriso.
“Dio... se penso che per tutto questo tempo hai dovuto sopportare i miei racconti sul dettaglio di questo matrimonio.... mi dispiace Naya”.
La mora sorrise tra le lacrime.
“Non importa, io... sono felice se lo sei anche tu. E se Taylor ti rende felice... beh allora va bene... credo” disse stupendosi delle sue stesse parole.
”Mi dispiace solo di aver fatto la stronza per tutto questo tempo. Ero cosi accecata dalla gelosia che non ho pensato a te ed a quanto avessi bisogno di me” aggiunse malinconica.
La visione di Naya così disarmata e così spaventata, le provocò una sensazione strana, il suo cuore non aveva cessato di battere all'impazzata e lei continuava a chiedersi perché vedeva quella persona davanti a lei con occhi diversi ora che sapeva. Quella confessione di Naya le aveva aperto stanze del suo cuore inesplorate.
 
“Vieni qui” le disse prendendo il suo corpo e stringendolo forte.
Sentiva che Naya piangeva disperata tra le sue braccia e sentì un'altra fitta al cuore, si staccò da lei e lentamente le asciugò con i pollici le lacrime che rigavano il suo viso. Naya stava inerme a farsi fare qualsiasi cosa.
“Non piangere.... ti prego... mi uccide vederti piangere” le disse poi.
Fu nel momento in cui Naya sollevò il viso e la guardò, che sentì un calore pervaderle tutto il corpo, senza chiedersi molti perché, le mise una mano sulla guancia accarezzandola e si avvicinò per baciarla.
 
Naya rimase immobile, con il cuore in gola, era cosi vicina che poteva sentire il suo respiro sulle labbra.
“Heather” sussurrò.
“Shhhh lo voglio fare... ho bisogno di farlo” la interruppe la bionda.
 
Avvicinò il suo viso e la baciò, un bacio lieve e delicato, ma sentire quelle labbra sulle sue le diede alla testa. Non era l'alcool, non era neanche come farlo sul set.... era aria fresca, era acqua pura, era profumo di rosa e freddo del ghiaccio insieme, era calore del sole e tuffo in mare assieme... aveva bisogno di sentire quelle labbra, per mettere alla prova le sue sensazioni e toccare con mano quelle che, fino a pochi secondi prima, erano solo state sensazioni.
La latina si lasciò andare a quel bacio, riassaporando l'essenza di quello che per lei era il paradiso. Le labbra di Heather erano la pura perfezione. Persa in quel bacio si sentì come se fosse tornata a casa da un lungo viaggio, le sembrò d'improvviso che tutto il mondo si fosse fermato.
Chiuse gli occhi poggiando le mani sui fianchi di lei ed ebbe quasi timore di muovere qualsiasi muscolo, non voleva interrompere quella magia ma il bisogno di approfondire quel bacio cosi desiderato vinse su tutto. Anche sulla ragione stessa che le suggeriva di fermarsi, senza riuscire a frenarsi fece scivolare la lingua sul suo labbro inferiore in una lenta e delicata carezza.
 
Sentire quel bacio così profondo ed intimo fece fremere Heather, il desiderio che provava per Naya era al massimo, nemmeno quella loro prima notte era stata così. Erano ubriache ed era tutto un gioco, anche se sicuramente non ci erano andate per niente piano quella sera, ma quella volta era diverso, Heather si spaventò per tutte quelle sensazioni così nuove, così improvvise, così vulcaniche che la sconvolsero.
Poi improvvisamente riprendendo un minimo di ragione che le era rimasta si staccò a malincuore vedendo ancora gli occhi chiusi di Naya con qualche lacrima che ancora le rigava il viso.
“Aspetta.... aspetta Naya ti prego....” disse abbassando il volto senza guardarla.
 
Naya riaprì gli occhi per guardarla, un solo istante, poi distolse lo sguardo, asciugandosi le lacrime con il palmo della mano.
“Scusami, sono la solita idiota, ti prego scusami” ci fu un attimo di silenzio poi Naya prese un respiro profondo e fece per alzarsi.
“Meglio che vada a casa” disse stravolta uscendo dalla stanza.
 
“Io... Naya mi.... mi disp... mi sposo dopodomani, cazzo!”
Urlò dando un pugno fortissimo sul materasso. Si girò verso il cuscino scoppiando in un pianto disperato mentre sentì la porta sbattere violentemente.
 
*****
La giornata era cominciata male e minacciava di finire peggio.
Naya era arrabbiata e delusa. Non riusciva a mandare giù il nodo che le si era fermato in gola, cercò di rilassarsi davanti alla tv, sperando di trovare qualcosa che le tenesse impegnati i pensieri.
Sentì bussare alla porta di casa andò ad aprire e si ritrovò una sconvolta Heather davanti ed il respiro le si incastrò in gola, tentò di fermare quel fastidioso tremore allo stomaco, con scarso successo.
 
“Heather che... che ci fai qui?” domandò sorpresa.
“Fammi entrare e dammi qualcosa di forte… ho bisogno di qualcosa di fortissimo”.
Si fece spazio ed entrò mettendosi nel divano e tenendosi la fronte.
 
Naya chiuse la porta un po' stranita, la guardò per qualche istante poi aprì il mobile bar e tirò fuori la tequila e due bicchieri.
”Con limone o senza?” domandò per sdrammatizzare quella imbarazzante tensione.
 
“Senza. Voglio che scenda giù liscia”.
Intanto il suo cellulare continuava a squillare ininterrottamente, la bionda lo prese e lo spense affermando:
“Fanculo!” e lanciandolo sul tavolino.
 
Naya la guardò interrogativa, versò la tequila nei due bicchieri, si sedette di fronte a lei porgendole il bicchiere ”Siamo nervosette vedo” disse ironica.
 
Hemo bevve tutto d'un fiato la tequila nel suo bicchiere e con un piccolo cenno indicò a Naya di versarne dell'altra.
“Cazzo sono una pazza! Sono una pazza Naya! Che cazzo ho fatto?” disse inchinando la testa all'indietro ed afferrandosi i capelli.
 
Naya versò altra tequila nel bicchiere.
“Che cazzo hai fatto?” domandò tranquilla bevendo la sua tequila.
La bionda la guardò con lo sguardo stralunato.
“Ho appena mandato all'aria il mio matrimonio... l'ho detto a Taylor, ho chiamato mia mamma, mie sorelle e David perché annullasse tutto e sono scappata prima che Taylor commettesse un omicidio e prima che arrivasse mia mamma a farmi sparire dalla faccia della terra”.
Bevve ancora tutto il contenuto del bicchiere riportando poi la testa all'indietro.
 
Naya si bloccò con il bicchiere a mezz'aria e per poco non lo lasciò cadere, ingoiò a vuoto, riempiendolo nuovamente e buttando giù il contenuto tutto d'un fiato prima di guardarla ancora con espressione indecifrabile.
“Puoi ripetere?” fece.
 
 
“Ho fatto una cosa abominevole, spropositata, ho distrutto la vita di un bel po' di persone ma.. vuoi la verità? Sono felice! Cioè sono un po' terrorizzata dalle conseguenze ma sento che è la più giusta decisione che abbia mai preso nella mia vita!” si alzò e si mise in ginocchio sul divano completamente euforica.
“Sono stronza ma felice! Sono felice Naya!” spalancò le braccia sorridente.
 
Naya rimase un attimo interdetta, indecisa tra lo scolarsi la tequila direttamente dalla bottiglia, schiaffeggiarsi per scoprire se fosse un'altra delle sue assurde fantasie o saltare su quel dannato divano e baciarla fino a scoppiare, decise di limitarsi a sorridere.
“Sei felice? Hai appena annullato il tuo matrimonio e sei felice?” chiese incerta senza riuscire a trattenere un sorriso ebete.
 
“Si! Cioè ora devo scappare perché Jeannie mi starà sicuramente cercando sempre che non si sia fermata a consolare Taylor che, povero, era distrutto....” parlò velocemente come se avesse fretta di raccontare tutto e far sentire a Naya quanto dentro stesse scoppiando.
Poi si fermò di scatto spalancando la bocca.
“Ho bisogno di un posto... un posto dove rifugiarmi e stare al sicuro” disse preoccupata.
 
Naya non riuscì a trattenersi dal sorridere.
“Ho una camera degli ospiti” disse ironica “Oppure c'è la cuccia di Lucy ma sai quanto ci tiene ai suoi spazi” fece divertita.
 
Hemo si fermò e le sorrise, rimase a guardarla così felice e si rese conto ancora di più che, nonostante la situazione tragica che aveva appena vissuto lasciando il lacrime il suo ex futuro marito, aveva il cuore che le scoppiava di gioia.
“Ma davvero io sono il tuo cento per cento?” le chiese sorridente.
 
Naya la guardò senza riuscire a sciogliere il suo sorriso felice, si affrettò a raggiungerla sul divano e prese il suo viso tra le mani avvicinandosi tanto da sfiorarle le labbra con le proprie ad ogni parola
“Tu sei il mio tutto” sussurrò guardandola dritta negli occhi.
 
“Allora ho trovato il posto dove nascondermi” le rispose sussurrandolo anch’essa.
Naya sorrise avvicinandosi di più a lei come se fosse stato possibile essere più vicine di cosi.
“Dove?” chiese in un sussurro divertito.
 
Hemo sorrise divertita ma improvvisamente si fece seria dicendo:
“Nel tuo cuore, hai un posto per me?”
 
“Un posto?” domandò Naya sorpresa e divertita poi azzerò le distanze poggiando le labbra sulle sue con dolcezza e bisogno.
“Il mio cuore ti appartiene, è totalmente tuo” sussurrò su quelle labbra prima di baciarle ancora ”Se tu mi vuoi”.
 
“Non sarei qui e non avrei fatto questa pazzia” continuò a sorridere felice tra le sue labbra.
 
 
Naya rise a sua volta sentendo quel suono meraviglioso.
“Che ti ridi?” domandò affondando il viso nel suo collo per depositare un bacio soffice sulla sua pelle.
 
“Siamo due pazze” continuò a ridere la bionda “Ti rendi conto?”
Naya rise affondando il viso tra i suoi capelli.
“Ora come ora mi rendo conto solo che ti amo” disse semplicemente cercando i suoi occhi.
 
Heather smise di ridere e si fermò su quegli occhi emozionati.
“Ti amo anche io Naya…”  fece ancora silenzio forse Naya si aspettava la baciasse di nuovo e lei ne aveva voglia, avrebbe baciato quelle labbra per tutta la vita, ma doveva dirle un'altra cosa, per farle capire quanto l'amava.
“…e non al 40 per cento.... e nemmeno all'80.... ho trovato il mio cento per cento”.
 
Naya guardò i suoi occhi sorrise, incapace di dire nulla, strofinò le labbra contro le sue una, due, tre volte prima di fermarle su quella bocca che ora le sorrideva aprendole il paradiso.
 
*********
Questo è tutto gente :D
Grazie in anticipo a chi ha speso due minuti per leggerla e a chi vorrà lasciare una recensione.
 
  
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