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Autore: Slytheringirl093    22/11/2012    2 recensioni
Non riusciva a capire come dopo la bellezza di quasi tre anni , e con tutto ciò che gli stava succedendo, con tutti i pensieri che aveva in testa, l’ultima persona a cui pensava prima di andare a dormire era ancora lei. Ogni notte era sempre la stessa storia, non importava quanto fosse stanco, ne quanto fosse lontano da Buenos Aires, o con chi fosse : Lali era sempre lì, un chiodo fisso, tutte le notti, senza eccezione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Thiago
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Egocentrico
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di
kari.laliter



Pioggia. Pioveva a Buenos Aires, quella sera, come non pioveva da tanto tempo. Peter Lanzani se ne stava comodamente stravaccato sulla sua poltrona , cercando di trovare qualcosa di interessante da vedere in Tv. Da poche settimane si era trasferito nel suo nuovo appartamento a Palermo*, e ancora non aveva ne cavi, ne internet ne telefono fisso, e trovare qualcosa di buono in televisione soprattutto se a mezzanotte e di sabato sera , era una missione quasi impossibile. Ciò nonostante , preferiva restare lì, buttato sulla poltrona a fare zapping , quello che stava facendo praticamente da due ore, piuttosto che uscire e far finta che andasse tutto bene.
A dire il vero non è che si potesse lamentare, almeno non per quanto riguarda il lavoro. Dopo la separazione dei Teen , dieci mesi prima, e aver terminato con la “Duena” , non aveva smesso di lavorare nemmeno per un attimo. Aveva girato un film in Spagna, che ancora non era in programmazione nelle sale, però già aveva avuto molte critiche positive e in più Quique Estevanez** gli aveva offerto un ruolo da protagonista in una fiction che andava in onda in prima serata e che stava riscuotendo un ottimo successo. Per non parlare del fatto che aveva ricevuto già diverse proposte anche per l’anno a venire. Tuttavia c’era ancora qualcosa in sospeso, un qualcosa di cui non riusciva a liberarsi.
Non riusciva a capire come dopo la bellezza di quasi tre anni , e con tutto ciò che gli stava succedendo, con tutti i pensieri che aveva in testa, l’ultima persona a cui pensava prima di andare a dormire era ancora lei. Ogni notte era sempre la stessa storia, non importava quanto fosse stanco, ne quanto fosse lontano da Buenos Aires, o con chi fosse : Lali era sempre lì, un chiodo fisso, tutte le notti, senza eccezione. Aveva fatto di tutto per non pensarci, per non pensarla, tutto inutile: più pensava come fare per non pensarla e più la pensava! Qualsiasi cosa facesse, lei era sempre lì, nella sua testa.  E non dimentichiamoci poi del fatto che i social networks, non è che lo aiutavano parecchio: pur non essendo propriamente il ‘re’ di twitter, trascorreva ore intere leggendo quello che scrivevano gli altri.
Non che pensasse a lei in quel modo , no. Sapeva che lei era felice, e anche lui lo era. Insomma ognuno faceva la sua vita, o perlomeno era quello avevano concordato di fare quando avevano deciso di separarsi pur continuando a lavorare insieme. E ora che avevano smesso di lavorare insieme, lui non riusciva a smettere di pensare a lei. Che stava facendo? Quali erano i suoi nuovi progetti? Che posti frequentava? Era felice? Necessitava delle loro chiacchierate , come quando erano adolescenti? Pensava a lui , come lui pensava a lei? Nell’ultimo l’hanno l’aveva incrociata sì e no un paio di volte; dopo l’addio all’Orfeo avevano dovuto fare alcune apparizioni insieme, dopodiché l’aveva vista a qualche evento , la maggior parte delle volte accompagnata dal suo fidanzato, ragion per cui non era se stessa al cento per cento. Peter la conosceva bene, sapeva quali erano le situazioni che la mettevano in imbarazzo e sapeva anche il modo in cui si sarebbe comportata in queste situazioni, per cui si, poteva decisamente affermare, che quando Lali era con Benjamin era diversa , inibita. Non faceva altro che salutarlo due secondi, per poi scomparire subito dopo , evitando di affrontare la situazione.
Il campanello suonò due volte prima che Peter se ne rendesse conto e si alzasse dalla poltrona, ancora non abituato al suono del nuovo campanello.
-          Chi è?-  chiese rispondendo al citofono.
-           Peter, sono Lali -
Neanche se gli avessero detto che uno dei membri dei The Cooks era fuori dalla porta, si sarebbe sorpreso tanto come in quel momento.
-          Peter? Mi senti? -
-          Si, La. Ora vengo ad aprirti-
Peter abitava ad un quinto piano e di solito usava l’ascensore, cosa che si rifiutò di fare al momento, non avendo la pazienza necessaria per aspettare che arrivasse. Scese le scale alla velocità della luce,e la vide attraverso il vetro del portone d’ingresso del palazzo. La prima cosa che notò fu che era completamente bagnata , alcune ciocche di capelli le si erano attaccate al viso, mentre il resto dei capelli era ripiegato nella giacca di pelle che indossava , mentre i jeans , quelli sicuramente non erano così scusi come li vedeva ora. Arrivò velocemente al portone e l’aprì. La sua attenzione fu richiamata immediatamente dal fatto che indossava un paio di converse , da un bel po’ di tempo non la vedeva così ‘bassa’ , ormai abituato a vederla con i tacchi. A Peter venne improvvisamente voglia di abbracciarla per non lasciarla più,  bella come solo lei poteva esserlo, senza trucco, sembrava essere tornata bambina, quasi la poteva paragonare alla Marianella della prima stagione di Casi Angeles. Se avrebbe dovuto definirla con un solo aggettivo in quel momento , sicuramente avrebbe scelto vulnerabile.
-          Ehi-  disse Lali a mezza voce – Oggi forse non era il giorno ideale per uscire a fare due passi, non credi ?  - Peter portò il suo sguardo oltre il viso di Lali e notò come il temporale si facesse sempre più imponente. Sorrise lievemente.
-          Forse no –
Presero l’ascensore senza dirsi una sola parola. Peter sapeva perfettamente che se si era presa il disturbo di scoprire dove viveva , era perché qualcosa di grave era successo, ma preferiva aspettare che fosse lei a parlargliene. Lali , d’altra parte, per la prima volta nella sua vita non riusciva a trovare le parole , come iniziare a raccontare tutto quello che aveva passato quella notte.
-          Carino – disse Lali una volta entrati nell’appartamento.
-          Si, sai … mi sto allenando e … - disse Peter sorridendo mentre chiudeva la porta dell’appartamento.
-          Parlavo dell’appartamento , Pitt – Lali sapeva che Peter stava tentando di sciogliere il ghiaccio , dopo il momento di silenzio imbarazzante che avevano appena passato nell’ascensore.
Peter la guardava percorrere l’appartamento con lo sguardo , non che ci fosse poi tanto da vedere: le pareti del soggiorno, sala da pranzo e cucina continuavano ad essere ancora spogli e con poca mobilia, non aveva finito di comprare il resto dell’arredamento e c’erano scatoloni sparsi qui e lì che non aveva finito di sistemare.
Peter la raggiunse alle spalle e le disse :
-          So che ti stanno venendo in mente milioni di idea per decorare il mio appartamento, però devi cambiarti – Lali sospirò e annuì.  – Vieni, che ti do qualcosa da mettere –
Era incredibile come lasciandosi guidare dal suo istinto,fosse finita lì. Un’ora prima , non sapendo dove si fosse trasferito, aveva dovuto chiamare a casa dei genitori di lui, seppure ad un orario sconveniente, ma per fortuna Juan Martin, il fratello di Pitt, aveva risposto e le aveva dato le indicazioni della nuova abitazione senza farle ulteriori domande. Tutto ciò che sapeva era che aveva bisogno di lui in quel momento.
Afferrò la camicia e i pantaloncini di una tuta che Peter le aveva dato e andò in bagno per farsi una doccia , come le aveva ordinato Peter.
Mentre l’acqua scivolava sul suo corpo, la sua mente viaggiava a cento all’ora e non smetteva di pensare a tutto quello che gli era successo qualche ora prima, mischiate ad immagini e situazioni con Peter che le stavano tornando alla mente tutte in un colpo solo : baci, carezze, scene girate, teatri, passeggiate, chiacchierate, litigi , tutto.
Quando la vide con la sua roba addosso, non poté evitare di farsi scappare un sorriso, mentre un senso di tenerezza iniziava ad accarezzarlo.
-          Si, lo so, sono quello che di più simile c’è a un nano da giardino … - disse lei aggiustandosi il laccio dei pantaloncini per non far si che le cadessero.
-          Lali non è la prima volta che ti vedo con i miei vestiti addosso, solo … è passato un po’ di tempo dall’ultima volta – Lali distolse lo sguardo, evitando di commentare e dirigendosi a passo di marcia verso la cucina.
-          Che stai cucinando? – sollevando il coperchio di un recipiente posato sul tavolo– Stai cucinando? – si sorprese ancora.
-          Non esageriamo adesso. E’ solo pane tostato –
-          Se ti vedesse Claudia – disse lei sorridendo, mentre continuava ad annusare – Ehi ma mi hai preparato il tè allo zenzero con la maracuja. A te non piace, però … -
-          No, infatti. Ho lo zenzero perché avevo mal di gola la settimana scorsa e il maracuja , non so, l’ho visto al supermercato e per impulso l’ho preso –
Presero il pane tostato e Peter diede una tazza di tè a Lali , poi andarsono a sedersi entrambi sulla poltrona, dove poco prima era stato seduto Peter.
-          Allora La, che è successo? – cominciò Peter quando capì che Lali non aveva intenzione di cominciare a parlare.
-          E’ un po’ complicato – In genere non le mancavano mai le parole , tantomeno con Peter, eppure in quel momento non riusciva a trovare quelle giuste per cominciare a parlare. Non si era mai sentita così nervosa con lui.
-          Hai litigato con Benjamin ? –
-          Mm , non esattamente – Peter sollevò entrambe le sopracciglia e la guardò più attentamente. Non la vedeva male , di fatto, più che altro era nervosa, per cui non doveva aver litigato con suo ragazzo. Dopotutto se ci avesse davvero litigato, no sarebbe dovuta uscirne distrutta?  
-          E’ successo qualcosa con la tua famiglia? Ti è andato storto qualcosa al lavoro? – Continuava a farle domande e lei continuava ad evadere le risposte, cosciente in ogni caso di non poter ancora continuare per molto.
-          A dire il vero …ha a che vedere con Benjamin – disse finalmente – Sicuramente devo essere io ad avere qualcosa che non va se tutti i miei fidanzati prima o poi mi mettono le corna!
-          Io non ti ho mai … lo hai visto con un'altra? Allora, hai litigato con Benjamin –
-          Tecnicamente si, anche se in pratica non ho litigato con nessuno – Lali continuava a bere il suo tè mentre si sistemava meglio sulla poltrona. Se doveva essere realista stava prendendo tutto in modo abbastanza calmo, decisamente con troppa calma, se doveva essere autocritica.
-          Non capisco, La. Tu non sei una di quelle che se ne resta in silenzio se vede il fidanzato insieme ad un’altra –
-          E’ che non l’ho visto dal vivo, cioè al momento – sospirò Lali, avrebbe fatto meglio a raccontargli tutto , altrimenti avrebbe finito per attorcigliarsi nei suoi stessi discorsi – Siccome domani sarebbe stato il nostro terzo anniversario, avevo deciso di fargli una sorpresa. Sapevo che stasera non sarebbe stato a casa, perché impegnato a girare  e quindi, dato che ho le chiavi, sono entrata nel suo appartamento –
-          Aspetta. Non dirmi che … -
-          No Peter, non l’ho trovato a letto con un’altra, non è così … subdolo. Anche se ci è andato vicino  – prese fiato e continuò – ero andata a cercare una videocamera che aveva per fargli un filmato. Ho iniziato a riprendermi, ma poco dopo non c’era più spazio sulla memoria. Immagina la sorpresa che ho avuto io quando ho visto i filmati che c’erano su quella videocamera –
-          Non ci credo. Si è filmato? – Peter sapeva che non avrebbe dovuto, ma era più che evidente l’espressione di semi-felicità che gli si era dipinta in faccia – Scusami, so che non dovrei ridere, però … mai avrei pensato fosse tanto egocentrico . E tu come stai? –
-          È strano perché se me l’avessero chiesto prima che succedesse tutto questo, avrei risposto che mi sarei sentita morire –
-          E invece … -
-          E invece tutto quello che provo ora è sollievo. Non dico che non sono arrabbiata , questo no, però è perché mi sento umiliata e ingannata perché non è la persona che io pensavo fosse. Mi parlava sempre di morale, e non so di quante altre cose e guarda come è andata a finire –
-          Ehi, vieni qui – le disse abbracciandola. Restare così fu strano, come se il tempo non fosse mai passato , come se per tutto questo tempo fossero stati insieme. Lei poggiò la testa sulla spalla di lui , che cominciò ad accarezzarle i capelli , come erano sempre stati soliti fare.
-          Devo avere una sorta di calamita –
-          No, Lali. Io non ti ho mai … -
-          Peter, davvero. Non è il momento ora di giustificarsi –
-          Io non ho bisogno di giustificarmi, sto solo dicendo la verità. Avrò fatto anche il carino con tutte le ragazze che incrociavo, ma non sono mai stato con nessuna di loro – Lali gli poggiò un dito sulle labbra , invitandolo al silenzio. Non le andava di sentire altre scuse, come sempre, perché se avesse dovuto definire il suo stato d’animo in quel momento la parola esatta sarebbe statastanca , non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Ora aveva bisogno di lui e aveva bisogno che stesse zitto.
-          Sai che quando ho visto il video, tutto ciò a cui io riuscivo a pensare era a tutte quelle persone che mi dicevano che avrei dovuto stare con te – Peter le sorrise e se la portò più vicino.
-          Lali noi ci siamo lasciati perché passavamo troppo tempo insieme, solo per questo –
-          Che facciatosta, Peter! – disse lei mettendosi in ginocchio sulla poltrona e mettendogli le mani dietro al collo – Io ti ho lasciato perchè facevi il cascamorto con ogni ragazza che ti passava accanto –
-          Ah,  perfetto! E io che pensavo che avessimo rotto di comune accordo perché passavamo un milione di ore assieme – le disse Peter prendendola per i fianchi e facendola sedere sopra di lui.
-          Non fare il simpatico, Lanzani – Per molto tempo aveva creduto di essere felice, però solo adesso, tra le sue braccia, si rendeva  realmente conto di cosa volesse dire essere felici. Sentire sotto i palmi delle sue mani il viso di Peter era così strano e normale allo stesso tempo, con quel po’ di barba  e il suo adorabile neo, sempre lì. Gli occhi brillavano della stessa luce, nello stesso modo in cui erano quando , anni fa, le aveva detto che l’amava, o quando si nascondevano in qualche angolo del set mentre giravano, per riempirsi di baci.
-          Che succede, Esposito? Di cosa ti stai ricordando? –
-          Di questo –
E lo baciò.
Decisamente averla di nuovo tra le braccia era un deja-vu e ora che finalmente l’aveva ritrovata, difficilmente l’avrebbe lasciata andare. Lei era fatta per lui come lui era fatto per lei, sempre stato così e sempre così sarebbe stato. Stare insieme a lei era essere libero di nuovo di essere completamente se stesso, senza restrizioni, senza più dubbi e senza riserve.
La prossima volta che avrebbe incrociato Benjamin, pensò,lo avrebbe sicuramente ringraziato per il suo egocentrismo.

***
* Palermo, ovviamente non è la Palermo italiana, ma un quartiere dell'Argentina
** Quique Estevanez , produttore televisivo di telenovele argentine, come per esempio "Dulce Amor"






My Corner
Eccoci qui! Allora, che ne pensate?
Spero vi sia piaciuta! :)
Per chi fosse interessato, vi lascio il link dell'originale in spagnolo:
http://www.fanfiction.net/s/8616963/1/Egoc%C3%A9ntrico
Baci a tutti! E alla prossima! :) Fatemi sapere che ne pensate :)

Slytheringirl093
  
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