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Autore: Cherry_Blossom    23/11/2012    6 recensioni
“Non credevo fossi un esperto di musica classica.” Allontanò il viso dalla sua spalla, e puntò gli occhi sui suoi. Lui sorrise, ed era ancor più bello quando lo faceva.
“Sono un esperto di tutto.” Le sussurrò nuovamente, chinandosi verso il suo viso. “Dovresti saperlo.”
Anche stavolta, Claire, non poté fare a meno di arrossire, nascondendo il viso nella sua spalla. Lo sentì ridere, e seppe con certezza che non era brava fingere indifferenza nei suoi confronti. E poi non era arrabbiata. Con lui, non poteva mai esserlo. Specialmente se rideva.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claire Bennet, Peter Petrelli
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“The dying swan.”



“Guarda questa stanza! Guarda quant'è grande! E' perfetta... Assolutamente perfetta!” 
Una ragazza di non più di diciott'anni allargò le braccia, volgendo lo sguardo verso il soffitto; il suo sorriso era così puro, che era impossibile non sorridere a propria volta, guardandola. D'un tratto, un'altra figura le fu accanto e, rapidamente, afferrò i suoi fianchi, facendo sì che il suo corpo le desse maggior sicurezza.
e con il proprio.
“Sì, perfetta, perfetta...” Il viso del giovane, scese lungo il suo collo, e lei non poté trattenere i brividi provocati dal suo naso che, lentamente, le sfiorava la gola.
“Sono quasi completamente certa che tu non mi stessi ascoltando.”
“Oh, ascoltavo, ascoltavo.” Il ragazzo sembrò pensarci per qualche attimo, quando poi scosse la testa, e lasciò i suoi fianchi.
Lei ne fu sorpresa, e - nonostante non volesse ammetterlo - persino dispiaciuta. Quando però lui le fece un inchino, ed in seguito le porse la mano, fu più che altro confusa.
“Peter? Cosa stai facendo?”
Lui fece un passo in avanti, e poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della bionda.
“Sei tu quella che non ascolta. Non senti, Claire? Non senti?
Claire parve piuttosto sbalordita nell'udire quelle parole - così tanto che nemmeno arrossì per il bacio appena ricevuto. “Cos'è che dovrei sentire?”
Peter sbuffò, afferrandola nuovamente per i fianchi, e facendo sì che, questa volta, il proprio petto si ritrovasse contro quello della ragazza - che, questa volta, arrossì.
“Ascolta.” Sussurrò all'orecchio di lei, iniziando ad ondeggiare debolmente, ma facendole intuire che avesse intenzione di ballare. Claire protese - per quanto potesse - l'orecchio, e sentì una melodia piuttosto nota risuonare nella stanza. Quasi non si era accorta che lui le aveva afferrato una mano, e stava facendo sì che lei facesse una piroetta. Sorrise, distrattamente.
“Che brano è?” Tornata nuovamente tra le sue braccia così sicure, poggiò il mento sulla sua spalla.
“La morte del cigno.” Quasi non lo sentì, talmente che il suo sussurro era debole.
“Non credevo fossi un esperto di musica classica.” Allontanò il viso dalla sua spalla, e puntò gli occhi sui suoi. Lui sorrise, ed era ancor più bello quando lo faceva.
“Sono un esperto di tutto.” Le sussurrò nuovamente, chinandosi verso il suo viso. “Dovresti saperlo.”
Anche stavolta, Claire, non poté fare a meno di arrossire, nascondendo il viso nella sua spalla. Lo sentì ridere, e seppe con certezza che non era brava fingere indifferenza nei suoi confronti. E poi non era arrabbiata. Con lui, non poteva mai esserlo. Specialmente se rideva.
“Peter, non credo sia questo il ballo adatto...”
“Lo so.” Lui le prese il viso, volgendolo verso sé. “Ma non è importante. Questo momento, lo è.”
Claire annuì, pensierosa, ed accostò il capo al suo petto. “Ti batte il cuore.”
Sentì la risata di lui risuonare all'interno della cassa toracica. “Sei proprio perspicace, cheerleader.”
Lei scosse il capo, liberando nell'aria vari boccoli biondi. “Intendevo dire che ti batte forte.”
“E' l'effetto che mi fai tu.” Non c'era vena di ironia nella sua voce. Sentiva che era sincero, e questo faceva sì che lo amasse ancor più.
Accostò lentamente il viso al suo, e fu lei questa volta a poggiare le labbra su quelle di Peter. Probabilmente lui ne rimase sorpreso, ma lei stessa sapeva che non aspettasse sorpresa migliore.
La strinse a sé, tenendola tra le proprie braccia, mentre la baciava come se non potesse farlo mai più, come se fosse l'ultima volta.
E la musica continuò a risuonare nella stanza.
  
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