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Autore: Little_Lotte    23/11/2012    6 recensioni
Caro Kurt
Hai idea del perchè io ti stia scrivendo questa lettera? A dire il vero, neanche io
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[ Post 4x5, Blangst/Klaingst.  Il titolo di questa one shot, per quanto possa sembrare strano, è tratto dalla canzone " Sola " di Francesca Michielin, che ha ispirato questa storia. ]
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Cooper Anderson | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note prima della lettura: Questa storia mi è stata ispirata dalla canzone "Sola" di Francesca Michielin, che mi ha ricordato molto lo stato d'animo di Blaine fra la 4x3 e la 4x6. Mi ha accompagnato durante la scrittura e credo che potrebbe accompagnare voi nella lettura, come sottofondo: http://www.youtube.com/watch?v=FVRwz9kSZWs. Buona lettura.






Lima. Tredici giorni senza di te.





Caro Kurt

Hai idea del perchè io ti stia scrivendo questa lettera? A dire il vero, neanche io.

Non so che cosa mi stia prendendo ultimamente; è come se avessi completamente perso di vista il vero me, come se al posto suo adesso vi fosse una sorta di automa, un fantoccio apatico, un piccolo ed insignificante Blaine Anderson al quale è stata brutalmente strappata via l'anima e che riesce a tenersi ancora in vita quasi per miracolo, per pura forza d'inerzia.

Mi sento come se un milione di lame arrugginite mi avessero trafitto il cuore, spesso ho come la sensazione di poter sentire ogni singola goccia di sangue scivolare con estenuante lentezza lungo le sue pareti, logorando completamente ciò che ancora ne rimane; mi sento come se fossi morto, ma continuo ad avvertire ancora troppo dolore, un dolore lancinante che potrebbe persino uccidermi, se dentro di me non provassi già la terribile sensazione di non avere più neanche un alito di vita in corpo.

Soffro tremendamente, ma non posso proprio fare a meno di pensare a quanto io mi sia meritato tutto questo, a quanto questa crudele punizione sia forse l'unica realmente equa da dover scontare per tutto ciò che ti ho fatto.

Per tutto ciò che ho fatto a noi.

Sai che cosa significa arrivare ad odiare se stessi, Kurt? Sai cosa vuol dire doversi svegliare ogni mattina, guardarsi allo specchio e provare disgusto per la propria immagine riflessa, per qualcuno che stenti a riconoscere sebbene fino a pochi giorni prima rappresentasse tutto ciò in cui credevi e che avevi sempre sognato di diventare? Dio, non avrei mai pensato di poter arrivare a questo!

Non avrei mai pensato di poter arrivare a tradirti, distruggere tutto ciò che abbiamo costruito assieme, tutto ciò che avremmo potuto vivere assieme se io non avessi commesso quello stupido, meschino errore. Continuo a sperare di essermi semplicemente sognato tutto, che prima o poi riaprirò gli occhi e ti troverò ancora qui, fra le mie braccia, felice e sorridente come amo ricordarti, il tuo cuore che batte ancora forte d'amore per me.

Mi manchi da morire, Kurt.

Passo ogni singolo istante delle mie giornate a pensare a te e a chiedermi come stai, se quel tuo sorriso che amo tanto è ancora sulle tue labbra, se un giorno o l'altro riuscirai mai a perdonarmi per ciò che ho fatto.

Io, personalmente, ancora non ci riesco.

So di aver sbagliato, Kurt; me lo ripeto continuamente, ogni singolo istante della mia giornata avverto come un fastidioso ronzio nelle orecchie, una voce stridula e petulante che non fa altro che ripetermi quanto io sia spregevole, disgustoso, talmente orrido e ripugnante da non meritarmi più neanche un grammo di felicità! Il più delle volte provo ad ignorare quella voce, ma non posso fare a meno di pensare a quanta verità si celi dietro a quelle parole. Tu non ci sei, Kurt, e io in questo momento non valgo più niente: non valgo la mia felicità, non valgo un maledetto ruolo da protagonista nel musical scolastico, non valgo più neanche uno stupido sorrisetto di circostanza da parte di qualche compagno di scuola, rivoltomi più per pietà che per dimostrare effettivamente un minimo accenno di solidarietà.

Sono rimasto, oramai, completamente solo.

Nessuno che mi faccia sentire importante, nessuno che riesca a dare nuovamente un senso alla mia vita, nessuno che - con una semplice parola messa al posto giusto - riesca ad alleviare anche solo per qualche secondo il mio lacerante senso di colpa; sono rimasto da solo, sepolto in mezzo alla polvere e raggomitolato nel mio stesso dolore. E buffo, sai? Ho lasciato la Dalton per stare insieme a te, ho creduto che la mia vita sarebbe stata migliore al McKinley solamente grazie a te, e adesso mi rendo conto che la maggior parte delle cose in cui ho creduto per più di un anno intero, sono andate completamente a puttane solamente per colpa mia. E' tutto piuttosto ironico, non credi?

Io, Blaine Anderson, un tempo re indiscusso e personalità di maggiore spicco all'interno di tutta l' Accademia Dalton, adesso non sono altro che un povero fantoccio fallito, un patetico zimbello,  uno straccio ambulante che merita solamente di essere deriso e messo da parte.

E' talmente assurdo e crudele da far quasi ridere.

Ma forse me lo merito; forse è così che deve essere, forse questa è la degna punizione per averti spezzato il cuore! In fin dei conti, non è della solitudine che ho paura: sono abituato a sentirmi così, per tutta la vita ho avuto la sensazione di essere fuori posto, di vivere in un universo sbagliato dove nessuno, a cominciare dai miei genitori, fosse realmente in grado di capirmi. Ma perdere te... Kurt, è stato solo quando ti ho conosciuto che ho finalmente compreso di non essere affatto solo, e adesso che tu non sei più qui con me... beh, e come se avessero strappato via la parte più importante di me, quella che ancora riusciva a tenermi in piedi.

Io mi sento perso senza di te.

Mi manchi, Kurt, e il fatto che tutti abbiano creato il vuoto attorno a me non fa che peggiorare le cose; mi fa sentire ancora più inutile, ancora più privo di senso...ancora più solo.

Solo... solo...solo... Continuo a ripetere nella mia testa questa parola, a scriverla ininterrottamente su pezzi di carta volanti nella speranza che, prima poi, essa diventi solo un insignificante ammasso di lettere, un suono privo di valore, atto solamente a riempirmi la bocca, incapace di farmi del male come se fosse una lama che affonda senza pietà nella mia carne.

Ma non succede assolutamente niente.

Continuo a sentirmi solo, maledettamente fragile ed insicuro, a volte mi chiedo persino se sarò in grado di farcela senza di te e, in genere, la risposta è sempre la stessa: No. No, Blaine, tu non puoi vivere senza Kurt, non puoi sopravvivere senza la tua anima gemella. Non puoi dimenticarlo, nè ignorare il fatto che il tuo cuore non smetterà mai di battere per lui, che ogni fibra del tuo corpo continuerà ad amarlo come se non vi fosse un domani.

Ma questo ormai non conta più niente, Kurt, perchè tu non ci sei! Non ci sei, ed io continuo a sentirmi solo, logorato da un dolore tutt'altro che intenzionato a volermi dare tregua, circondato da persone che a malapena sembrano accorgersi della mia esistenza.

Tu non sai di cosa parlo, vero? No, certo che no: tu non sei solo, Kurt, non lo sei mai stato. Hai ancora la tua Rachel, tuo padre, Finn, persone che ti amano e che da sempre di portano nel cuore, nonostante tutti gli alti e i bassi che avete affrontato nell'arco della vostra esistenza. Beh, che cosa è rimasto a me, a parte il dolore? Compagni di scuola che neanche si accorgono di quanto io stia soffrendo, un migliore amico surrogato che crede che il massimo nell' amicizia stia nel farmi sorridere con le sue stupide imitazioni di John Wayne o James Bond, professori che di fronte al mio sguardo cupo e quasi privo di vita rispondono con una rapida e sprezzante scrollata di spalle?

Forse, tutto sommato, non merito neanche tutto questo.

Perdonami Kurt, per ogni cosa: per averti ferito, tradito, per aver distrutto i nostri sogni e le nostre speranze, i progetti e le sciocche fantasie che eravamo soliti raccontarci fra un bacio e l'altro, fra i sospiri e le carezze dopo aver fatto l'amore. E perdonami, ti supplico, anche per averti scaricato ancora una volta tutti i miei problemi e le mie paure addosso; infondo, sei sempre stato tu il mio unico e più prezioso confidente, il mio migliore amico, tutto ciò che avessi mai potuto chiedere dalla vita.

Forse non riceverai mai questa lettera, ma non importa; ho sentito il bisogno di scriverti ancora una volta, amore mio, perchè... beh, perchè non sono ancora pronto a dirti realmente addio. E perchè spero, immaginandoti ancora al mio fianco, di riuscire a sentirmi un po' meno solo.


Tuo, per sempre.

Blaine









Una singola lacrima scivolò lungo il volto di Blaine, fino a cadere su quel foglio di carta ormai completamente sgualcito, atterrando dolorosamente sull'ultima parola di quella dannatissima lettera, che forse il giovane non avrebbe mai trovato il coraggio di spedire.

Solo.

Blaine rimase immobile e in silenzio per qualche istante, fissando con espressione vacua quel minuscolo - e adesso quasi del tutto illeggibile - ammasso di lettere e di vocali, mordendosi con forza il labbro inferiore per impedirsi di mettersi a piangere, il cuore che prese a battere all'impazzata nel suo petto e gli occhi iniziarono a pizzicare incessantemente, segno inequivocabile che quel pianto non avrebbe tardato troppo a manifestarsi.

Il giovane Anderson chiuse gli occhi e, all'improvviso, una mano andò a posarsi gentilmente sulla sua spalla, in segno di conforto; Blaine si voltò di scatto e il suo sguardo incrociò un paio di occhi azzurri e luminosi, due occhi intensi e cristallini che brillavano come diamanti, ricchi di speranza, amore e comprensione, che sembravano voler esprimere lui tutto l'affetto e il bene di questo mondo.

Due occhi chiari e trasparenti, belli quasi quanto i suoi.

Blaine si voltò nuovamente e, dopo aver chiuso gli occhi ed inghiottito il dolore, scoppiò in un silenzioso pianto di disperazione, mentre le braccia forti ed accoglienti di Cooper si stringevano attorno alle sue spalle e le labbra premevano dolcemente contro le sue tempie, posando su di esse qualche tenero e quasi impercettibile bacio, segno inequivocabile di tutto il suo affetto e della sua infinita comprensione.

<< Tu non sei solo, Blainey. >> sussurrò morbidamente il fratello maggiore, strofinando teneramente il viso contro quello di Blaine << Non sei solo. >>













 



N.d.A:  Ho scritto questa one shot prima ancora di vedere la puntata di ieri notte e, in un certo senso, mi sembra che la canzone che ho scelto per questa one shot si sia rivelata, in un certo senso, profetica: Blaine era solo, deluso, distrutto e incapace di andare avanti; ma adesso, non è più solo.

Non so se avete visto l'episodio, ma le cose sono andate esattamente come speravo - anche se, purtroppo, non c'è stata la meravigliosa presenza di Cooper -  e sono felice di vedere, finalmente, che Blaine è tornato a farsi forza; certo, questa storia è stata scritta perchè in quel momento sentivo il bisogno di sfogare anche il mio amore Anderbros...ma sono felice di come si sono risolte le cose nel telefilm e, anche se avevo inzialmente deciso di scrivere una OS sulla 4x7, adesso non credo che lo farò più. E' stato tutto perfetto, tutto come volevo che andasse.

Bentornato Blaine Anderson. Ben Tornato Blaine New Directions.
  
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