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Autore: piercethebony    23/11/2012    3 recensioni
Bandit è una diciassettenne con normali problemi che si ritrovano ad affrontare tutti alla sua età.
Un giorno, di punto in bianco, Linz decide di cacciarla di casa. Così andrà a vivere in Jersey da Frank, abbandonando tutto ciò che ha in California. Lì si ritroverà ad affrontare problemi ben più grandi di quelli che aveva prima.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Frank Iero, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gnao popolo! 
Allora, rubo cinque minuti per spiegare due cose riguardo la storia. La protagonista è Bandit e ho sconvolto le cose un po' perché Frank è separato da Jamia e Gerard è morto (si sono in un certo senso sadica). Ci tengo a precisare che sarà presente il frerard, ma solo in alcuni capitoli in quanto ricordi di Frank ed è una het poiché è incentrata sul rapporto che avranno Frank e Bandit. Naturalmente non ci sarà niente di troppo spinto(?), ci sarà anche un po' di Bales(?) (Bandit/Miles) e quindi niente spero che questa "frandit" come l'abbiamo chiamata io, Giù e Frà, che tra l'altro ringrazio tantissimo per sopportarmi sempre, vi incuriosisca e vi piaccia al punto tale da lasciare una recensione che mi farebbe molto felice. 
Ok ho finito, ciau :3


CAPITOLO 1
Ecco che torno a casa da un’altra giornata “normale” delle mia “normale” vita.
Mentre camminavo delle tipe mi guardavano male, come sempre del resto. Solo perché ho i capelli di un rosso “Williams” e il septum, non significa che sono una troia/drogata/emo. E poi l’etichetta che aveva mio padre addosso è ricaduta su di me. Mio papà, sono passati 6 anni da quando è morto… Devo andare più spesso a trovarlo, solo che si è fatto mettere giù in New Jersey e mamma non mi ci porta mai. Quella troia non c’è mai del resto.
Vabbè sono arrivata e nemmeno me ne sono accorta, Banny dove hai la testa?
-Maaa sono a casa!- urlo tanto per far finta che mi interessi se sono sola o no.
La risposta è lampante, non c’è nessuno. Come sei perspicace Ban, davvero.
Te lo dicono tutti poi anche i professori, così oltre a troia/drogata/emo hai anche la nominata di secchiona. Wow forse è un record.
Lancio lo zaino da qualche parte e mi metto a cucinare qualcosa. Intanto che preparo metto la musica a palla, sono figlia di musicisti del resto.
Oasis ovvio, sono gli unici che non mi fanno pensare in questo periodo.
Fa un caldo bestia o sarà che sono vicino i fornelli. In effetti siamo agli inizi di maggio.
Oh fantastico tra un po’ è il mio compleanno. L’unica cosa che mi consola è che potrò fare quello che voglio.
Mi metto a cantare a squarciagola come se il volume fosse basso e i vicini non mi stiano già mandando gli accidenti. Sti cazzi e poi mi ricorda quando cantavo con papà.
Quanta gente mi ha supplicato di fare la cantante per la loro band, ho sempre rifiutato.
Adoro cantare, ma adesso non è la mia strada e quando vorrò provarci, voglio farlo senza sfruttare i My chem o i miei.
Finisco di mangiare e vado subito a studiare chimica, la mia bestia nera, però devo farla bene solo sta volta e non mi va di avere il debito.
Finisco abbastanza presto stranamente, così mi metto a suonare un po’ la chitarra. Ebbene si, mio padre ha voluto insegnarmi anche questo. No è stato Ray, però sotto minacce di papà quindi.
Se ve lo state chiedendo, si mia madre se n’è sempre fregata di me e mio padre. Almeno da quando ha capito che era innamorato di un’altra persona. Un altro.
E’ ancora presto così prendo la borsa e esco un po’. Vado al parco.
“Hey ma non hai una vita sociale?”
Si ce l’ho, ma certe volte voglio stare sola e le mie amiche l’hanno capito.
Si sta così bene qui al sole con la musica sparata nelle cuffiette, è venuto anche un cane a sbavarmi dappertutto. Che tenero, vorrei un panda, ma il WWF non me lo permette quindi preferisco non avere niente. Rubo gli animali degli altri al parco.
Il sole sta per tramontare e fa freschetto, così mi incammino verso casa.
Arrivo presto e c’è la luce accesa segno che mamma è tornata. Ogni tanto si ricorda di avere una figlia.
Entro ed è tutto fottutamente normale.
La sento scendere le scale, arriva davanti a me, che sono ancora nell’ingresso,  e mi guarda gelida.
Qualcosa nella mia testa mi urla “PERICOLO PERICOLO” ma decido di affrontarlo, sono quasi una donna adulta ormai.
-C’è qualcosa che non va?- Chiedo timidamente.
Mia madre non ha mai sopportato nemmeno me, forse perché gli ricordo tanto papà.
Non è comunque giusto, non è colpa mia se non è stata amata.
Io so che il mio papà mi voleva bene, anche se nella sua vita perfetta non ci sarei dovuta essere.
Lindsay dice qualcosa ma non capisco perché sono ancora troppo immersa nelle mie riflessioni.
-Eh? Non ho capito-
Me lo ripete e il mondo mi crolla addosso. Otto parole che mi cambiano la vita.
-Voglio che te ne vada da questa casa.-
  
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